scuole

Sardone (Lega): in alcune scuole italiani in netta minoranza

“In 108 scuole di Milano, tra elementari e medie, su un totale di 239 si supera il tetto del 30% di alunni stranieri” lo scrive in una nota l’Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega Silvia Sardone. Dati appresi attraverso un’interrogazione presentata al Comune che però “ha evitato di fornirmi le percentuali precise per ogni istituto”. “E’ un fatto noto che nelle periferie ad alta densità di immigrati – continua la Sardone –  via Padova, Corvetto, Comasina, San Siro, si arriva comodamente al 70, 80 e anche 90% di non italiani in classe. La sinistra esulterà, lodando il multiculturalismo, ma in realtà una situazione di questo tipo impone serie riflessioni sulla preparazione di bambini e ragazzini, il futuro della nostra società. Se siamo in questa situazione è anche a causa della creazione di quei quartieri ghetti prima sotto Pisapia e poi sotto Sala che hanno fatto scomparire la lingua italiana da strade, scuole e negozi. “In queste condizioni è difficile parlare di modello d’integrazione come fa certa sinistra – attacca la leghista – Ritengo folle che in alcune classi la quota di stranieri superi quella dei nostri connazionali, soprattutto alla luce del fatto che molti di questi scolari extracomunitari sono abituati a parlare la lingua d’origine in famiglia e dunque non apertamente disposti a integrarsi tra i banchi. Giusto per rendere l’idea, lo scorso anno scolastico 1.477 studenti stranieri hanno partecipato a corsi di italiano; 1.513 hanno beneficiato di ore di mediazione; 206 hanno beneficiato di ore di tutoring; 66 scuole sono state coinvolte, praticamente un quarto dei plessi ha avuto bisogno di rinforzi per aumentare lo standard di qualità delle lezioni. Senza adeguati correttivi, di anno in anno rischiamo di precipitare in un tunnel senza vie d’uscita: non è razzismo – conclude la Sardone – ma volontà di evitare che siano bambini e ragazzini italiani a doversi integrare nel loro Paese di nascita”. 

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Scuole nel caos per la sospensione dei docenti no-vax

E’ solo una stima per ora ma la preoccupazione in vista della ripresa delle lezioni in Lombardia il 10 gennaio è tanta: si parla di 3-4mila insegnanti no vax che occorrerà sostituire per poter garantire il servizio scolastico nelle 1.100 scuole della regione. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Associazione nazionale presidi della Lombardia, Matteo Loria che dice: “In base a una prima stima fatta sentendo i colleghi delle varie province tra docenti o personale Ata saranno 3-4mila le persone da sostituire lunedì. Oggi scadono i famosi 20 giorni per vaccinarsi, per cui adesso cominciamo ad avere una stima: in media sono 3-4 i docenti per istituto e le scuole in Lombardia sono 1.100, i conti sono presto fatti”. “Siamo decisamente preoccupati per i numeri – ha detto Loria – sarà un lunedì di ordinaria follia, avremo sicuramente grosse difficoltà perchè i numeri sono tali da rendere difficile la garanzia del servizio. Le graduatorie provinciali per le supplenze fortunatamente sono quasi esaurite e dico quasi perchè io stesso ho una cattedra di biologia vacante da settembre, ma tra positivi al Covid, malattie stagionali, e contatti stretti di positivi la situazione è tale per cui lunedì sarà difficile garantire il servizio”. La soluzione, quindi, è non riaprire? “Non so se la soluzione migliore sia chiudere – prosegue Loria – i bambini in Dad sono chiusi in casa da soli”. Anche l’ipotesi di una riduzione d’orario sarebbe percorribile “solo nelle scuole superiori, per gli istituti comprensivi è più difficile anche perchè banalmente un insegnante può comunicare la malattia la mattina stessa”. Per Loria “siamo in una situazione kafkiana che dura da due anni a questa parte e il rammarico è che non si sia fatto nulla. Invece di erogarci soldi per strumenti inutili, e qui non voglio tirare in ballo i soliti banchi a rotelle, più utile sarebbe stato avere soldi finalizzati al potenziamento dell’organico”. “Le scuole siano autonome fino in fondo – l’autonomia esiste solo sulla carta, lasciassero fare noi”. Askanews

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Firmati due nuovi patti con le scuole Ciresola e Sottocorno

Le scuole protagoniste dei patti di collaborazione nel recupero di un’area verde, la Piccola Goccia di via Ferrante Aporti 120, in zona Stazione Centrale – Martesana (Istituto comprensivo Ciresola), e nella realizzazione di una play street ottenuta chiudendo per due giorni, gli ultimi dell’anno scolastico, la via antistante la scuola Sottocorno, a Rogoredo, per permettere alle bambine e ai bambini di giocare in strada. La firma dei patti è avvenuta oggi, alla presenza dell’assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data, Lorenzo Lipparini (firmatario del Patto) e dei colleghi Laura Galimberti, assessora all’Educazione e Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica che ha partecipato all’evento in via Monte Piana. Questo è l’apice di un percorso di coinvolgimento dei cittadini, singoli o riuniti in10 associazioni e di altre istituzioni, in questo caso le scuole, per la realizzazione di progetti e iniziative con finalità educative, sui quartieri della città. “Lo strumento dei patti di collaborazione – ha dichiarato l’assessore Lipparini – è nato per rendere semplice e allo stesso tempo concreta la partecipazione dei cittadini a progetti di cura degli spazi pubblici proposti e realizzati dal basso, col beneficio dell’intera comunità. In questi mesi di pandemia i progetti non si sono fermati e abbiamo anzi accompagnato un numero crescente di patti. Possiamo dire con soddisfazione che ormai questo strumento è non solo conosciuto dai cittadini ma sempre più richiesto e utilizzato, a testimonianza del desiderio di questa città di essere parte della sua trasformazione in meglio, anche nei suoi spazi più piccoli ma estremamente importanti per chi li desidera vivere e usare”. “Con la firma di questo patto di collaborazione – dichiara l’assessora Laura Galimberti – si fa concreta la logica delle scuole aperte alla città. Una compenetrazione che deve funzionare anche al contrario: in questo caso, infatti, sarà il quartiere a offrire ai bambini e alle bambine dell’Istituto Ciresola uno spazio per implementare l’outdoor education, pratica fondamentale su cui vogliamo puntare molto, soprattutto in questo periodo complesso”. Patto Parchetto Piccola Goccia – Ic Ciresola Nel parchetto saranno realizzate attività didattiche e di socialità, all’aria aperta, destinate agli alunni e alle alunne della scuola primaria Ciresola. Il parco, vera risorsa di tutto il quartiere, sarà collegato alla scuola da un percorso creativo e al resto del quartiere e sarà completamente accessibile, con cartelli multilingue. Hanno sottoscritto il Patto di collaborazione: Scuola Primaria IC Ciresola (via Venini) Associazione Fas, Associazione Reteambiente Circolo Legambiente, Associazioni Genitori ETS. Il parchetto “Piccola Goccia” è stato realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo tramite Associazione Labsus – Laboratorio per la Sussidiarietà e da Italia Nostra Onlus – Centro di Forestazione Urbana. Patto Play Street Monte Piana – Ic Sottocorno La strada chiusa in occasione della fine della scuola è una prima sperimentazione, riuscita, di come gli spazi urbani possano essere destinati ad un uso condiviso e nuovo da parte dei più piccoli. Hanno sottoscritto il Patto di collaborazione: Istituto comprensivo “Pasquale Sottocorno”, Associazione verdeFestival, Associazione È-Vento, Associazione Vivi Rogoredo, Associazione Primavera 2005, Associazione “Un libro in movimento”. La realizzazione del murales è stata possibile grazie al supporto della Fondazione Pasquinelli che ha donato le risorse necessarie alla Associazione “Un libro in movimento” e di Cities4CSR. Il Patto di Collaborazione è stato infine possibile grazie ad un accordo stipulato tra Comune di Milano e Arup Spa che ha portato alla sperimentazione della Play Street. Play Street nasce da una proposta contenuta nella strategia di Adattamento 2020 per facilitare la ripresa dopo il periodo di pandemia e ripensare l’utilizzo dello spazio urbano secondo i principi alla base della Real Play Coalition, la coalizione nata nel 2018 per studiare il valore del gioco nella crescita e nell’apprendimento dei bambini di tutto il mondo. Hanno reso possibile il progetto la Direzione Progetto Città Resilienti e la Direzione Servizi Scolastici educativi, la direzione Mobilità e Amat (Agenzia milanese per l’Ambiente e per il Territorio).

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Cinquecentomila euro per gli arredi innovativi nelle scuole

Dopo il successo e l’apprezzamento riscosso l’anno scorso, si rinnova il finanziamento rivolto alle scuole del primo ciclo di istruzione per la realizzazione di nuovi spazi educativi che aderiscono a progetti pedagogici mirati. Il Comune di Milano ha infatti stanziato, attraverso una delibera di Giunta, 500mila euro da assegnare alle scuole primarie e secondarie di primo grado che presenteranno progetti per disegnare nuovi ambienti per la didattica. L’Amministrazione, l’anno scorso, ha sottoscritto il Manifesto di Milano che, insieme a Ufficio Scolastico Regionale, Indire e Assodidattica, si pone l’obiettivo di dare attuazione ai percorsi di innovazione che si sostanziano in allestimenti di nuovi spazi educativi. Attraverso queste risorse, il supporto all’innovazione si fa concreto, a dimostrazione del fatto che le sperimentazioni educative non possono prescindere, anzi devono partire, dalla rivoluzione degli spazi scolastici. Grazie agli stanziamenti 2020, sono state finanziate e già realizzate le proposte di 14 scuole, afferenti a 12 istituti comprensivi, che hanno riguardato la riprogettazione di aule, laboratori e spazi esterni e la rifunzionalizzazione di alcuni spazi connettivi, come atri e corridoi. “Già l’anno scorso – dichiara l’assessora all’Educazione Laura Galimberti – i fondi messi a disposizione dal Comune hanno dato la possibilità a molte scuole di ripartire e innovare dopo un prolungato periodo di chiusura e in un momento in cui era necessario ripensare gli spazi per adattarsi a nuove modalità di utilizzo. Le scuole hanno accolto questa opportunità con molto entusiasmo e questo ci ha spinti a rilanciare per proseguire in un percorso che vede gli spazi sempre più rispecchiare obiettivi pedagogici e nuovi metodi per la didattica e di cui l’Amministrazione vuole essere partecipe e guida, impegnandosi insieme alle altre istituzioni – Governo in primis – per investire nella costruzione della scuola del futuro”. Le scuole che hanno ottenuto i finanziamenti sono le seguenti: le primarie di via Pescarenico, Console Marcello, Monte Velino, Wolf Ferrari, via Mac Mahon, via Ruffini, piazza Sicilia, via Stefanardo, via De Nicola e le secondarie di primo grado di via Tosi, via Martinengo, via dei Guarnieri, via Della Giustizia, via Russo. I fondi verranno assegnati alle singole Autonomie scolastiche attraverso un bando che verrà pubblicato nelle prossime settimane. Ogni Autonomia scolastica potrà concorrere con uno o due dei suoi plessi presentando delle proposte di rinnovamento di uno o più ambienti collegate a una sperimentazione didattica da mettere in atto negli spazi oggetto dell’intervento, che potrà essere progettato in sinergia con le aziende del settore, sulla base della collaborazione iniziata con il Manifesto di Milano. Con un’ulteriore deliberazione di Giunta, l’Amministrazione ha infine approvato le linee di indirizzo per l’affidamento, attraverso una gara ad evidenza pubblica, della fornitura ordinaria di arredi scolastici e altre attrezzature per le scuole cittadine e i servizi educativi. Per provvedere ai fabbisogni di circa 550 strutture – tra nidi, scuole dell’infanzia, scuole statali primarie e secondarie di primo grado, scuole civiche e case vacanza – che ospitano circa 284.000 alunni, il Comune ha stanziato oltre 12,2 milioni di euro che verranno assegnati sulla base di quattro lotti di gara. La fornitura di arredi è necessaria al fine di garantire la sostituzione di arredi vetusti, l’apertura di nuove sezioni e l’allestimento e adeguamento delle palestre scolastiche per garantire le attività didattiche. “Grazie a una positiva collaborazione tra assessorati – conclude l’assessora Galimberti – abbiamo lavorato per provvedere al fabbisogno delle scuole, ma anche per introdurre elementi di novità nel tradizionale capitolato per la fornitura degli arredi, puntando su una maggiore ergonomia, sul sostegno all’innovazione degli ambienti di apprendimento, per esempio con banchi di forme diverse che si prestano a schemi aggregativi mutevoli, e sull’acquisto di arredi – come piccole cassettine-orto – anche per i cortili e i giardini esterni, che, soprattutto in questo momento particolare in cui l’attività all’aperto deve essere privilegiata, devono essere intesi come un prolungamento dell’aula per l’attività didattica”.

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Contributo per l’acquisto dei dpi ai volontari nelle scuole

Supportare il Terzo settore e le scuole statali e paritarie che hanno garantito in questi mesi funestati dalla pandemia la tutela dei lavoratori e un servizio sicuro per gli studenti con disabilità. È l’obiettivo dell’Amministrazione che, con una delibera approvata dalla Giunta, ha stanziato 530mila euro da destinare ai 25 enti del Terzo settore, accreditati per il servizio di assistenza educativa per gli alunni con disabilità delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado pubbliche e paritarie di Milano, a parziale ristoro delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale. Sono 73 le autonomie scolastiche statali interessate e 67 le scuole paritarie che hanno sede sul territorio milanese. I fondi verranno assegnati agli istituti, che a loro volta erogheranno i contributi agli enti in base al numero degli alunni di cui si occupano. Sono in totale oltre 3.800 i bambini e i ragazzi con disabilità certificata e con diagnosi funzionale che richiede l’assistenza educativa a scuola. “Questi contributi – dichiara l’assessora all’Educazione Laura Galimberti – vogliono essere un riconoscimento da parte dell’Amministrazione degli sforzi fatti dal Terzo settore, anche in un periodo così difficile, per garantire servizi essenziali per le cittadine e i cittadini, soprattutto quelli più piccoli. Una collaborazione, quella tra pubblico e privato, che in questi mesi si è rafforzata e trasformata in una sorta di ‘patto territoriale’ che ha come obiettivo quello di sostenere i più vulnerabili e non lasciare indietro nessuno”.

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Giorno della memoria: “Il memorioso” in streaming per le scuole

Perché è necessario ricordare? Questa domanda è stata il punto di partenza per la costruzione di “Il memorioso”, un lavoro teatrale scritto a quattro mani dall’attore Massimiliano Speziani insieme a Paola Bigatto, che ne curò la regia, sugli scritti di Gabriele Nissim. In occasione del Giorno della Memoria 2021, e a dieci anni esatti dalla prima messa in scena, l’Associazione Giardino dei Giusti di Milano (composta da Gariwo insieme al Comune di Milano e all’Unione delle comunità ebraiche italiane), offre a tutti gli studenti d’Italia, provenienti da scuole di ogni ordine e grado, la possibilità di assistere via streaming a un evento online tratto dallo spettacolo. Come ogni anno, l’Associazione organizza per le scuole un momento di riflessione sul concetto di memoria e sul significato più profondo della Shoah, partendo dallo sguardo di coloro che non sono rimasti indifferenti davanti al Male e che, al contrario, hanno deciso di difendere il Bene, spesso al costo della propria vita. L’appuntamento è per giovedì 28 gennaio, dalle ore 10 e verrà trasmesso dal Centro Asteria, da oltre trent’anni un luogo simbolo di promozione culturale, aggregazione giovanile e processi formativi. Sono già circa 8.500 gli studenti che si sono registrati per assistere, da tutta Italia, alla diretta. Un numero destinato ad aumentare e che ben testimonia l’interesse nei confronti di una tematica che continua a essere assolutamente attuale. “Il Giorno della memoria è un momento importante di riflessione sul passato, sul presente e sul futuro della nostra società e del mondo. Per questo va vissuto nella consapevolezza che i contenuti, il messaggio e le storie che porta con sé sono uno strumento per arricchire e migliorare la nostra coscienza di individui e cittadini – commenta il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé -. L’alto numero di studenti già registrati per seguire lo spettacolo è un segnale di quanto sia sviluppata la sensibilità dei giovani verso i temi della memoria. Dobbiamo continuare su questa strada e l’arte, in questo senso, è uno strumento formidabile. Speriamo solo di poter riproporre presto queste esperienze culturali dal vivo”. Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio comunale di Milano e di suor Elisabetta Stocchi, co-direttrice del Centro culturale Asteria, e l’introduzione del Presidente di Gariwo Gabriele Nissim, l’incontro sarà arricchito dalla testimonianza dell’onorevole Emanuele Fiano, che prima dell’inizio dello spettacolo condividerà con gli studenti la storia del padre Nedo, recentemente scomparso, sopravvissuto nel campo di concentramento di Auschwitz e fra i più attivi testimoni contemporanei dell’esperienza dell’Olocausto. “Il suo messaggio continuerà a vivere tra le nuove generazioni”, spiega il presidente Nissim. “Nedo Fiano, come Primo Levi, raccontava ai ragazzi la sua esperienza nel campo di concentramento per insegnare loro a diventare sentinelle nei confronti di ogni nuova forma di odio. Aveva ben chiaro che si sarebbe potuta ripetere e per questo spronava i giovani ad essere vigilanti in ogni momento della loro vita, perché il male non nasce da un giorno all’altro, ma crea i suoi presupposti quando si disprezzano e si disumanizzano gli altri e si comincia a mettere in discussione il valore della democrazia e della convivenza”. Oltre a Fiano, quest’anno il Giorno della memoria è dedicato al grande intellettuale ebreo polacco Raphael Lemkin, che dopo la Shoah ha coniato il termine ‘genocidio’. “Si tratta di un concetto che mai nessuno aveva fino ad allora elaborato e che indicava la distruzione intenzionale di un gruppo nazionale, etnico o religioso”, spiega Gabriele Nissim. “Con una battaglia straordinaria è riuscito a fare approvare una convenzione alle Nazioni Unite che richiamava tutta l’umanità non solo a punire i carnefici, ma a prevenire sul nascere ogni nuova forma di genocidio nei confronti di qualsiasi popolo. Il suo insegnamento rappresenta il significato morale più alto della memoria, che ci deve impegnare costantemente a denunciare i nuovi crimini contro l’umanità di oggi, dallo sterminio degli Yazidi, alla persecuzione dei Rohingya, alla sorte degli Uiguri in Cina. La Shoah, secondo Lemkin, aveva posto all’umanità la domanda fondamentale: come rendere possibile quel ‘mai più’ così difficile, che dovrebbe segnare il mondo dopo le macerie di Auschwitz?” Lo spettacolo “Il memorioso”, ispirato dai libri di Gabriele Nissim, interseca le storie dei Giusti del passato con quanto accade oggi. “A dieci anni esatti dal suo debutto, lo spettacolo vuole tenere acceso l’interrogativo per riflettere insieme alle nuove generazioni”, spiega Speziani. Al termine dell’incontro, Annamaria Samuelli, responsabile della didattica di Gariwo, e Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia, risponderanno alle domande degli studenti. SINOSSI – In scena un conferenziere ispirato alla figura di Moshe Bejski, Presidente della commissione dei Giusti dal 1970 al 1995 allo Yad Vashem (l’ente nazionale israeliano per la memoria della Shoah). Vediamo un ostinato archivista del bene che cataloga la memoria dei Giusti e le loro storie esemplari quanto drammatiche e controverse, rovista arruffato in un archivio dai confini incerti, fatto di scatole, carte e faldoni su di una scrivania perennemente in disordine. Un viaggio nella memoria, un percorso emotivo, in costante evoluzione, che in dieci anni di repliche in aule scolastiche, auditori, teatri e non solo, ha riproposto, ripropone e continua a rivolgere gli interrogativi: “che cosa è il bene? Come possiamo imparare a riconoscerlo? Perché è necessario ricordare?” MASSIMILIANO SPEZIANI – Premio Hystrio all’Interpretazione 2018, recita diretto da Giancarlo Cobelli, Luca Ronconi, Massimo Castri, (per La vita è sogno riceve il premio Coppola Prati 1992), con la Compagnia Katzenmacher di Alfonso Santagata (Petito Strenge, premio Ubu 1997), Federico Tiezzi, Mario Martone, Lorenzo Loris, Alessandro Genovesi (Happy family). Al Piccolo recita in Nathan il Saggio e Giulio Cesare per la regia di Carmelo Rifici, nel Pinocchio di Antonio Latella e ne La tragedia del vendicatore, diretto da Declan Donnellan. Auto produce gli spettacoli Il Tiglio, foto di famiglia senza madre di Tommaso Urselli (premio Fersen alla regia 2013). È dei primi anni del 2000 il sodalizio con il drammaturgo milanese Renato Gabrielli (Questi amati orrori, Tre-una storia d’amore, La donna che legge tra gli ultimi lavori) e con la drammaturga Renata M. Molinari (Il custode delle partenze, Al muro-il corpo in

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