5 Novembre 2021

Rapine con taser in centro: 4 arrestati

Due rapine nel centro di Milano usando come arma uno storditore elettrico. E’ questa l’accusa con cui sono stati arrestati dalla polizia 3 italiani (un 18enne e due 19enni) e un ivoriano di 19 anni. All’una di venerdì notte gli agenti sono intervenuti in piazza Gae Aulenti dopo la chiamata d’aiuto di un 33enne che era stato aggredito, mentre si trovava in compagnia di altri amici, dal gruppetto col volto coperto da bandata e cappuccio. Secondo quanto raccontato alla polizia, i rapinatori li hanno intimoriti azionando il taser con una scossa a vuoto. La minaccia avrebbe dovuto convincerli a consegnare il giubbotto ma il 33enne ha reagito dando il via a una colluttazione conclusa con la fuga degli aggressori. I 4 sono stati bloccati poco dopo da agenti che li hanno visti scappare. Mentre li identificavano, i poliziotti sono stati avvicinati da un 19enne che pochi minuti prima aveva consegnato il proprio cellulare dopo essere stato colpito 5 volte con lo storditore. A conferma del suo racconto è stato trovato lo smartphone nelle tasche di uno degli arrestati. ANSA

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Prometteva lavori inesistenti: arrestato per truffa

Solo una volta arrivati nelle grandi aziende dove pensavano di essere assunti, si rendevano conto di essere stati ingannati: sono almeno trenta le vittime di un trentacinquenne che la polizia ha ora arrestato con l’accusa di truffa. L’uomo si era accreditato sulla piattaforma online ‘Give me a chance’ (dammi un’opportunità), associazione senza fini di lucro che fornisce servizi e incrociando domanda e offerta aiuta a trovare lavoro, soprattutto le persone più disagiate. I gestori della piattaforma hanno accettato l’iscrizione del 35enne perché la sua richiesta era stata inoltrata da una parrocchia. Secondo le indagini del commissariato Greco Turro, l’uomo in pratica proponeva offerte di lavoro come fosse un intermediario di importanti aziende e, una volta raggirata la vittima, chiedeva dei soldi per corsi di formazione sulla prevenzione Covid e la sicurezza sul lavoro. Costo dai 90 ai 300 euro a seconda delle possibilità economiche delle sue vittime. I raggirati si presentavano poi nelle sedi di lavoro e scoprivano a quel punto l’inganno. Dal 2018 ad oggi il 35enne, già indagato per sostituzione di persona, appropriazione indebita e frode informatica, è stato ritenuto responsabile di oltre 30 truffe consumate con lo stesso modus operandi. Tutti i cittadini truffati sono stati interamente risarciti dalla onlus. ANSA

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S.Siro: approvata dichiarazione interesse pubblico

La giunta del Comune di Milano ha confermato la dichiarazione di interesse pubblico sul progetto del nuovo stadio presentato da Inter e Milan mettendo comunque una serie di condizioni, fra cui la “riconfigurazione a distretto sportivo dell’area dove attualmente insiste il ‘Meazza’ con ampia valorizzazione e incremento del verde”. Lo sottolinea una nota di Palazzo Marino. Le altre condizioni riguardano “l’adeguamento dell’indice di edificabilità territoriale a quello massimo previsto dalla Norma del Piano di Governo del Territorio approvato con riferimento alla Grande Funzione Urbana ‘San Siro’, pari a 0,35 mq/mq” e “sulla base di quanto stabilito, aggiornamento del Piano Economico Finanziario nella successiva fase progettuale”. “Sono queste le condizioni – spiega la nota del Comune – a cui la Giunta ha deciso di confermare la dichiarazione di pubblico interesse sulla proposta relativa allo Stadio di Milano presentata dalle Società calcistiche Milan A.C. S.p.A. e Internazionale F.C. S.p.A. Condizioni che resteranno necessarie per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto” ANSA

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Niente accordo sul percorso del corteo no Green Pass

Nulla di fatto: dopo l’incontro di questa mattina in Questura con gli organizzatori, non si è arrivati a un accordo sul percorso del corteo no green pass in programma sabato a Milano. “L’impossibilità di giungere ad un percorso condiviso – spiegano da via Fatebenefratelli – ha indotto il questore ad emettere un provvedimento di prescrizione, imponendo che, dopo il concentramento in piazza Fontana, l’eventuale iniziativa si svolga dalle ore 17 alle ore 21, in forma di corteo” ma con un percorso che pur toccando piazza Duomo e corso Buenos Aires, una delle principali vie dello shopping, eviti però luoghi sensibili come la sede della Camera del lavoro. Ieri i manifestanti con un comunicato avevano accusato di “scorrettezza” la Questura spiegando che c’erano per loro passaggi irrinunciabili con la presenza di almeno due obiettivi sensibili tra Libero, Università Statale e Regione Lombardia. “Dichiarazioni opinabili” secondo la stessa questura dove i promotori del corteo si sono presentati “soltanto questa mattina, dopo ripetuti inviti”. La polizia ha proposto loro un “percorso plausibile che manteneva il passaggio nei pressi di alcuni punti indicati dai manifestanti, oltre che il transito attraverso piazza Duomo. L’obiettivo – spiegano da via Fatebenefratelli – era quello di dare alla manifestazione una adeguata visibilità, salvaguardando, allo stesso tempo, gli obiettivi sensibili e mitigando i pesanti disagi che, per 15 sabati consecutivi, hanno afflitto cittadini e commercianti milanesi. Disagi che hanno peraltro provocato numerose prese di posizione da parte di enti, associazioni ed istituzioni”. Ma dai manifestanti c’è stata una “ferma opposizione” dimostrando “un maggiore interesse alla contrapposizione fine a se stessa che la ricerca di una ipotesi volta a garantire il diritto di manifestare”. ANSA

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Lobby nera: indagata la donna del trolley

C’è una quarta persona indagata nell’inchiesta milanese per finanziamento illecito e riciclaggio scaturita dall’indagine giornalistica di Fanpage su presunti fondi ‘opachi’ per la campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le amministrative milanesi. Si tratta di una collaboratrice di origine georgiane di Roberto Jonghi Lavarini, il cosiddetto ‘barone nero’. E’ la donna che ritirò il 30 settembre un trolley, mentre Jonghi Lavarini osservava a distanza, dove i giornalisti di Fanpage, in realtà, invece di denaro avevano messo libri. Perquisizioni della Gdf, nell’inchiesta dei pm Basilone e Polizzi, sono state effettuate ieri. Ieri il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha effettuato perquisizioni, oltre che nell’abitazione della donna, anche in un’associazione che fa capo a lei, l’Associazione Culturale Internazionale Ecumenica Cristiana Italia Georgia Eurasia (Acigea), e sono stati sequestrati, oltre a documentazione cartacea, anche computer e dispositivi informatici. E sono in corso le analisi da parte degli investigatori nell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Piero Basilone e Giovanni Polizzi. La donna, così come Jonghi Lavarini, l’eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza e il commercialista Mauro Rotunno, è stata iscritta per finanziamento illecito e riciclaggio perché avrebbe collaborato con il ‘barone nero’ nel cosiddetto ‘caso della valigia’. Si chiama Lali Panchulidze, la 36enne georgiana indagata dalla Procura di Milano per finanziamento illecito e riciclaggio nel fascicolo scaturito dall’indagine giornalistica di Fanpage su presunti fondi ‘opachi’ per la campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le amministrative milanesi. E’ la donna che ritirò il 30 settembre un trolley, mentre il ‘barone nero’ Jonghi Lavarini osservava a distanza, dove i giornalisti invece del denaro avevano messo libri. E’ stata perquisita ieri e presiede l’Associazione Culturale Internazionale Ecumenica Cristiana Italia Georgia Eurasia (Acigea), la cui sede è stata anch’essa oggetto del blitz della Gdf. Acigea, si legge sul sito, è “una associazione culturale legalmente costituita e ufficialmente riconosciuta dallo Stato Italiano, dalla Unione Europea e dalla Regione Lombardia”. Oltra a un post di Jonghi Lavarini dal titolo ‘con la Georgia un legame antico’ sul sito si vedono anche fotografie nelle quali Panchulidze (“contessa”, la definisce Jonghi) è con Gianluca Savoini, presidente dell’associazione LombardiaRussia indagato a Milano nell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. “Siamo partner ed amici della associazione culturale Lombardia Russia di Gianluca Savoini”, si legge sempre sul sito. Mentre sul suo blog personale la 36enne si descrive così: “Rappresentante di un’antica famiglia ortodossa georgiana (…) impiegata di banca ed insegnante, ha lavorato nel settore del commercio internazionale euroasiatico di moda, design e beni di lusso. Attualmente si occupa di comunicazione, promozione, eventi e servizi video fotografici”. È vice presidente “dell’associazione Aristocrazia Europea, con delega ai rapporti internazionali, attiva in diverse iniziative culturali, ed appassionata di arte, poesia, musica classica, balli tradizionali e folkloristici. Fedele alle proprie tradizioni, rappresenta, in Italia, la Casa Reale Bagrationi di Georgia, la più antica e nobile dinastia della Cristianità”. ANSA

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Vostra immensità Draghi la preghiamo: una legge definitiva per il Superbonus

Vostra immensità Draghi la preghiamo: una legge definitiva per il Superbonus. Come recitavano due grandi attori: le parliamo con la testa sotto le scarpe, puoi pure muoverti nel frattempo. Però vi preghiamo o magnifico di ascoltarci: dateci una legge definitiva sul Superbonus. E’ l’unico provvedimento veramente verde ed economico allo stesso tempo, perché mette in moto l’edilizia per una volta non per costruire ossimori architettonici come il bosco verticale, ma per tutelare le persone e l’aria che respirano. Facendole lavorare. Insomma è un’ottima idea e per una volta non si usano i miliardi degli italiani per invadere qualche nazione a cazzo di cane o per lanciarsi nel bonus per far comprare i libri ai diciottenni che poi i libri li rivendono al libraccio e vanno a bere. Stabilizzare il superbonus vuol dire fornire una prospettiva economica e sociale al Paese. Continuare a modificarlo invece ripete l’eterno errore italiano di voler raggiungere la legge perfetta. Errore che porta inevitabilmente al fallimento e alla depressione del sistema che resta con un problema più di prima invece che in meno. Quindi vostra immensità Draghi mentre decide tra gli applausi dei suoi serventi il nostro destino possiamo azzardarci a chiederle questo? Non è moltissimo in fondo, perché alla fine una nazione ricca e sana da governare è meglio anche per la vostra maestà (è troppo presto per riesumare il termine), un popolo di pezzenti malati non può dare molto supporto a un sovrano. Saremmo come sempre mansueti e buoni in ogni caso vostra immensità, ma almeno dateci gli strumenti per sopravvivere. Non ci servono pani e spettacoli da circo, ci serve il lavoro per mantenere le famiglie e anche un filo di dignità.

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