10 Settembre 2020

Coronavirus: 17.391 tamponi e 245 positivi: rapporto è 1,4%

Si conferma il trend positivo dei guariti/dimessi (+116), sempre alto il numero dei tamponi realizzati (17.391) con 245 casi positivi per una percentuale pari all’1,4%. “Più della metà degli insegnanti e operatori scolastici (113.041 su 206.687) ha prenotato il test sierologico e 95.324 lo hanno già effettuato grazie ad una organizzazione tempestiva e ben strutturata che siamo riusciti a mettere in campo insieme alle nostre ATS e ASST” ha sottolineato l’assessore regionale al Welfare commentando i dati odierni. “Le analisi – ha spiegato – hanno evidenziato 4.528 casi positivi che sono stati sottoposti al tampone immediatamente. I test proseguiranno fino al 18 settembre per garantire al personale scolastico tutto il tempo necessario per sottoporsi volontariamente e gratuitamente allo screening”. “Il 59 per cento delle prenotazioni – ha proseguito – è avvenuto attraverso l’APP ‘Salutile’ e al portale web dedicato”. Ricordiamo che l’incremento dei casi positivi, in Lombardia come nelle altre regioni, va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati. Senza mai dimenticare che, se si ragiona in termini di confronti assoluti, il numero degli abitanti della Lombardia è pari a 1/6 della popolazione nazionale. I dati di oggi: i tamponi effettuati: 17.391, totale complessivo: 1.775.670 i nuovi casi positivi: 245 (di cui 43 ‘debolmente positivi’ e 14 a seguito di test sierologico) i guariti/dimessi totale complessivo: 77.204 (+116), di cui 1.335 dimessi e 75.869 guariti in terapia intensiva: 30 (+3) i ricoverati non in terapia intensiva: 256 (+4) i decessi, totale complessivo: 16.892 (+1) I nuovi casi per provincia: Milano: 91, di cui 51 a Milano città; Bergamo: 11; Brescia: 17; Como: 7; Cremona: 7; Lecco: 6; Lodi: 4; Mantova: 6; Monza e Brianza: 22; Pavia: 14; Sondrio: 4; Varese: 26.

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Le nuove regole di Atm per la fase 3

Le nuove regole di Atm per la fase 3. Erano una delle questioni più discusse in questi giorni, perché oltre a sapere se si resta a casa o si va in ufficio non era risolto il tema di come muoversi. Oggi le nuove regole di Atm per la fase 3 vengono spiegate dall’azienda stessa: “In vista della ripresa delle attività scolastiche, Atm mette in atto un sistema articolato di misure in applicazione delle nuove norme contenute nel Dpcm del 7 settembre in materia di trasporto pubblico locale. Tra le disposizioni più rilevanti del Dpcm, è consentito un coefficiente di riempimento dei mezzi fino all’80%. Di conseguenza, saranno progressivamente rimossi all’interno dei veicoli sia gli adesivi dei posti a sedere, che tornano a essere tutti utilizzabili, sia i marker rossi “stai qui” a bordo di treni, bus, tram e filobus. Resteranno invece i marker rossi in tutte le zone di attesa, così come rimarrà la segnaletica dei percorsi guidati nelle stazioni per indirizzare i flussi in entrata e uscita, nei corridoi e negli snodi di interscambio. Come avviene fin dall’inizio di maggio, il servizio Atm prosegue a pieno regime su tutta la rete metropolitana e di superficie, mettendo in campo tutti i mezzi e tutto il personale. NUOVA CAPACITÀ DI TRASPORTO In metropolitana vengono ricalibrati i sistemi di conteggio automatico dei passeggeri ai tornelli, portando la capienza massima dei mezzi non oltre l’80%: ove necessario, vale a dire nel caso in cui il numero di passeggeri dovesse superare la soglia prevista, gli ingressi saranno contingentati con la chiusura temporanea dei tornelli. Specifici annunci informeranno la clientela. In superficie: in caso di raggiungimento della capacità massima del mezzo, il conducente inviterà con annunci sonori gli ultimi passeggeri saliti a scendere e ad attendere il mezzo successivo. Inoltre, si ricorda alla clientela di prenotare sempre la fermata per scendere, poiché il conducente potrebbe non effettuarla nell’eventualità di vettura già completa. In ogni caso, in situazione di necessità il conducente, sempre in costante collegamento con la sala operativa Atm, potrà richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine. INTENSIFICATA LA SANIFICAZIONE ANCHE DI GIORNO Nuovi interventi si aggiungono al piano straordinario che Atm ha messo in atto fin dall’inizio dell’emergenza, che già prevede una sanificazione quotidiana di tutte le superfici di contatto su treni, bus, tram e filobus, di tutte le stazioni e le banchine, utilizzando prodotti a base di candeggina/cloro, solventi, etanolo, acido paracetico e cloroformio. Queste azioni vengono rafforzate con attività di igienizzazione dei mezzi anche durante il giorno, ai capolinea delle linee di superficie più frequentate e ai capolinea delle metropolitane, grazie a un sistema con atomizzatore che vaporizza una sostanza disinfettante su tutti le superfici di contatto. Oggi, tra attività notturne e diurne, sono impiegate 400 persone per sanificare i 1.600 mezzi e tutte le 113 stazioni della rete metropolitana. DISPENSER CON GEL IGIENIZZANTE Già da fine agosto Atm ha dotato tutte le 113 stazioni delle quattro linee metropolitane di distributori di gel igienizzante per le mani, posizionati al piano mezzanino oltre la linea dei tornelli, invitando i passeggeri a disinfettarsi le mani prima e dopo il viaggio. In più, grazie a una tempestiva organizzazione, da lunedì 14 settembre, come primo step per le linee di superficie, tutti i 100 filobus della linea 90/91 saranno dotati di dispenser di gel, tre per ogni veicolo, in corrispondenza di porte e convalidatrici. Si ricorda, inoltre, che sui bus e sui treni del metrò dotati di impianti di climatizzazione, il ricambio d’aria costante a bordo è previsto ogni 3 minuti sui bus, ogni 6 minuti sui treni. APP, NUOVA FUNZIONE PER VEDERE GLI ORARI DELLE STAZIONI PIU’ FREQUENTATE Dalla settimana prossima i passeggeri avranno a disposizione anche una nuova funzione finalizzata sulla App, con la quale potranno consultare l’affluenza in tutte e 113 le stazioni della metro secondo le diverse fasce orarie della giornata. Questo nuovo strumento, disponibile anche in lingua inglese e consultabile anche sul web, si basa su un algoritmo che elabora i dati sull’andamento dei flussi e fornisce una previsione costantemente aggiornata del grado di frequentazione delle stazioni. I passeggeri quindi potranno verificare lo stato di affollamento delle stazioni per pianificare al meglio i propri spostamenti. Questa tappa segna un ulteriore passo avanti nel processo di digital innovation di Atm, che in questi mesi di emergenza Covid ha avuto un’accelerazione nello sviluppo di alcuni progetti già in cantiere, per offrire un servizio più semplice, accessibile e sicuro, riducendo al minimo la necessità di recersi di persona nei punti vendita. Infatti, dalla App mobile di Atm, grazie alle ultime soluzioni introdotte, si possono acquistare tutti i biglietti e i carnet, ricaricare tutti gli abbonamenti (settimanali, mensili, annuali) e prenotare l’appuntamento agli sportelli degli Atm Point. CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SULLA MASCHERINA “Per voi e per gli altri, vi chiediamo di metterci il naso” Per viaggiare sui mezzi pubblici è obbligatorio indossare la mascherina, responsabilità individuale di ogni passeggero. È importante indossarla sempre correttamente, coprendo bene naso e bocca a bordo, in fermata, all’interno delle stazioni e in tutti gli spazi comuni. Questo è uno dei contenuti della campagna di Atm che verrà diffusa con affissioni in tutte le stazioni, fermate e sui mezzi, oltre ad annunci sonori a bordo e una comunicazione mirata su tutti i canali social dell’Azienda. Oltre al corretto uso della mascherina, la campagna di Atm informerà altresì sulle misure messe in atto dall’Azienda in questa fase, ricordando che la collaborazione di tutti i viaggiatori rimane fondamentale: rispettare le disposizioni definite dalle Autorità sanitarie è il primo passo per viaggiare in sicurezza. PRESIDIO E ASSISTENZA CLIENTI Da lunedì prossimo, Atm sarà in campo con circa 300 persone (compreso il supporto di impiegati, funzionari e dirigenti) per assistere e indirizzare i passeggeri nelle principali stazioni e fermate, complessivamente 81 location (38 stazioni metro, 43 punti in superficie), luoghi scelti secondo flussi, interscambi e presenza di plessi scolastici. Il presidio è previsto per tutta la giornata con particolare concentrazione nelle ore di punta. In aggiunta, Atm potrà contare anche sulla collaborazione dei volontari dei City

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Referendum, Quartapelle: perchè voto sì

Referendum, Quartapelle: perchè voto sì. Dopo aver ospitato un leghista che voterà no, oggi sul referendum sentiamo Quartapelle e il suo perché voto sì all’ipotesi di tagliare un bel pezzo del Parlamento. Non si supera il bicameralismo che è proprio quello che rende lo Stato lentissimo nel governare, ma la dem la pensa così: “Il mio è un sì dettato da motivazioni politiche. Nelle decisioni politiche, come nella vita, non sempre si riesce a fare quello che si vuole. Spesso si agisce per evitare danni maggiori. Così abbiamo fatto lo scorso anno, quando abbiamo deciso di dare vita al governo con il M5S, nella speranza di dividere, e indebolire, la forte spinta populista data dall’unione tra la Lega e il M5S. Quella decisione, presa certamente non a cuor leggero, qualche risultato lo ha portato: il M5S ha cambiato le proprie posizioni più pericolose, quella nei confronti delle istituzioni europee; così come ha abbandonato le idee più dissennate anche in politica economica. Anche sulla questione della riforma costituzionale, decidemmo di votare a favore del taglio dei parlamentari (una riforma non completa, per chi aveva sostenuto nel 2016 una riforma più organica e molto più convincente) con l’obiettivo di evitare danni maggiori: negoziammo allora con il M5S lo stop alla proposta per introdurre il vincolo di mandato e lo scempio del referendum propositivo, così come una serie di correttivi che sono progetti di legge all’ordine del giorno del parlamento (elezione del Senato non su base regionale; riequilibrio delle quote per l’elezione degli organi di garanzia; parificazione dell’età dell’elettorato attivo tra Camera e Senato). Anche nel caso della riforma costituzionale, ottenemmo allora una correzione delle posizioni anti-parlamentariste che fino a quel momento aveva il M5S. La ragione del mio sì alla riforma costituzionale è quindi una ragione eminentemente politica. Se noi votassimo no, e lasciassimo Lega e M5S a votare per il sì, salderemmo nelle urne di nuovo quei due populismi, proprio sul terreno più scivoloso per l’Italia che è l’antipolitica. Dobbiamo tenerli divisi, e dobbiamo fare sì che la Carta non venga stravolta negli equilibri tra poteri. ➡️ NON FINISCE QUI Con il voto per il sì non si ferma la spinta a cambiare le istituzioni: dobbiamo continuare a portare avanti proposte e battaglie per una modifica più complessiva delle nostre istituzioni. La proposta che ha fatto Nicola Zingaretti, di iniziare a raccogliere le firme tra i cittadini per un progetto complessivo di superamento del bicameralismo paritario è un modo per contrastare in radice l’idea che l’unico modo di migliorare le istituzioni sia tagliarle. Non voto sì perché penso che i parlamentari siano troppi. Quello numerico è un non-criterio, non dice nulla su come funziona una istituzione. Un parlamento funziona bene se ha gli strumenti per farlo e se è saldo il suo mandato di rappresentanza delle esigenze dei cittadini. ⚠️ CONTRO L’ANTIPOLITICA Per questo, oltre alla proposta di superamento del bicameralismo paritario, ho chiesto che il Pd si impegni su due fronti, più vicini e immediati. Da un lato chieda al presidente della Camera e alla presidente del Senato di non piegarsi alla propaganda di chi racconta che con i risparmi derivanti dalla riduzione dei parlamentari (81 milioni annui) si risolvono i problemi della finanza pubblica italiana (più di 2mila miliardi di debito). Dobbiamo chiedere che, per avere istituzioni funzionanti e non semplicemente menomate, nel momento in cui dovesse vincere il sì, si usi una parte delle risorse derivanti dalla riduzione dei parlamentari per far funzionare meglio il parlamento. Meno parlamentari, vuole dire più lavoro, nelle commissioni e sul territorio, e più rischi di finire nelle mani di interessi particolari o della burocrazia. Si usi una parte dei soldi risparmiati anche per dare migliori strumenti, cioè persone qualificate (esperte di comunicazione, di politiche pubbliche, di diritto), che aiutino i parlamentari a esaminare leggi, proporre iniziative, verificare le azioni del governo, fare iniziative di ascolto nel territorio. Così come avviene in ogni parlamento di ogni altro paese occidentale (i parlamentari tedeschi per esempio hanno uno staff composto di 3-4 persone a Berlino e altrettante sul territorio). Si paghino queste persone come fa il Parlamento europeo, attraverso un albo pubblico e con livelli di stipendio fissati, legati a qualificazioni e anni di esperienza. Insieme a 20 deputati, lo avevamo chiesto all’indomani del voto parlamentare sul taglio al presidente Fico con una lettera, a cui lui non aveva risposto. Ora torneremo a chiederlo, e sarebbe bello che il PD facesse questa proposta negli organi deputati. Secondo punto: la quantità dei parlamentari non ne fa la qualità. La qualità dei parlamentari è determinata da come vengono eletti, cioè da che legame mantengono con i propri elettori. Un bravo parlamentare è un politico che esercita il proprio mandato in nome e per conto dei cittadini che lo hanno eletto. I quali cittadini devono conoscerlo, poterlo raggiungere, tirargli le orecchie, fargli arrivare suggerimenti. E devono avere chiaro che hanno il potere di riconfermarlo oppure di votare un’altra persona. Questo legame si crea con la legge elettorale. Vorrei che il PD si impegnasse per avere una legge elettorale in cui i cittadini possono decidere direttamente chi mandare in Parlamento, o con il meccanismo dei collegi o con le preferenze. In questo modo si potrà selezionare bravi parlamentari dedicati. In assenza di un chiaro meccanismo di scelta dei parlamentari da parte degli elettori, troverei difficile votare la legge elettorale”. Referendum, Quartapelle: perchè voto sì. Noi dell’osservatore continueremo a proporvi sia argomenti a favore che contro, per quanto reputiamo l’iniziativa di Di Maio utile quanto uno slittino in mezzo al mare.

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Da sabato quattro itinerari alla scoperta di Porta Romana

Da sabato quattro itinerari alla scoperta di Porta Romana. Visite guidate gratuite fino a metà ottobre. Progetto con il sostegno di Confcommercio Milano e il contributo del Comune Quattro itinerari per 12 visite guidate (della durata di due ore ciascuna) che, a partire da sabato 12 settembre fino a metà ottobre, permetteranno gratuitamente a cittadini e turisti di potersi “immergere” a Milano nel quartiere di Porta Romana scoprendo i luoghi più belli e caratteristici e ascoltando, al contempo, i racconti delle realtà commerciali che hanno fatto la storia di Porta Romana e che contribuiscono – anche in questo momento difficile – a renderla viva ed attrattiva. E’ l’iniziativa promossa dall’Associazione commercianti PortaRomanaBella con la collaborazione delle guide turistiche di Gitec e il sostegno di Confcommercio Milano (a cui le associazioni aderiscono) con il contributo del Comune di Milano. “Già previsto in primavera, ma rinviato per l’emergenza Covid – spiega Sabrina Frigoli, presidente dell’Associazione commercianti PortaRomanaBella – finalmente ripartiamo con questo progetto che ha l’obiettivo di far conoscere e valorizzare il Distretto Urbano del Commercio Porta Romana: sono state realizzate Street Map che, oltre a illustrare la storia del quartiere, indicano a cittadini e turisti i monumenti, le chiese, i palazzi storici insieme alle eccellenze commerciali che caratterizzano l’area. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, abbiamo creato un Calendario di quartiere con le attività commerciali presenti nel Distretto”. Street Map e calendari possono essere ritirati gratuitamente dai visitatori presso tutte le attività del DUC Porta Romana. Itinerari DUC Porta Romana (con le guide turistiche di Gitec)   1 -Tra romano e romanico: San Nazaro in Brolo e San Calimero Sabato 12 settembre alle 10; sabato 26 settembre alle 10; sabato 10 ottobre alle 10 Ritrovo presso Piazza San Nazaro in Brolo Un viaggio attraverso il tempo e i secoli, dalle origini della cristianità milanese, passando attraverso il romanico fino ad arrivare ai giorni nostri. Partendo dalla basilica di San Nazaro ci si addentra nella storia di uno dei monumenti più rappresentativi della zona, che il vescovo Ambrogio volle edificare lungo la trionfale via porticata verso Roma. Per poi passare alla chiesa di San Calimero, dove verrà approfondito il tema delle fondazioni di luoghi sacri in epoca tardo antica, raccontandone anche le trasformazioni attraverso i secoli.   2 – Seguendo un filo rosso: da San Giovanni in Conca alla Ca’ Granda, dai Romani al Rinascimento Sabato 12 settembre alle 15; sabato 26 settembre alle 15; sabato 10 ottobre alle 15 Ritrovo presso piazza San Nazaro in Brolo Quali sono l’origine e la storia dei resti dell’abside di mattoni rossi al centro di piazza Missori? Con quest’itinerario si scoprirà una delle chiese più antiche di Milano, San Giovanni in Conca, che nasconde una suggestiva cripta del V secolo. La chiesa era la cappella palatina del palazzo di Bernabò Visconti uno dei signori di Milano la cui figura è ancora velata di ombre e misteri. Il tragitto prosegue in via Sforza e si visiterà in via Festa del perdono la Ca’ Granda il primo ospedale pubblico d’Europa con le decorazioni e chiostri rinascimentali dell’architetto toscano Filarete.   3 – A passeggio per i giardini della Guastalla: Milano da scoprire Sabato 19 settembre alle 10; sabato 3 ottobre alle 10; sabato 17 ottobre alle 10 Ritrovo presso piazza San Nazaro in Brolo Il percorso vuole portare alla scoperta dei monumenti più significativi che circondano l’area verde dei Giardini della Guastalla. Là dove oggi sorgono edifici moderni che raccontano il passato più recente, come la Sinagoga e il Palazzo di Giustizia, nel 1500 avremmo passeggiato in un quartiere immerso nel verde, tra giardini, orti e chiostri e avremmo incontrato il Collegio della Guastalla, la Chiesa dei Santi Paolo e Barnaba, la chiesa di Santa Maria della Pace.   4 – All’ombra dei Bastioni: un salto nella Milano del passato Sabato 19 settembre alle 15; sabato 3 ottobre alle 15; sabato 17 ottobre alle 15 Ritrovo presso piazza Medaglie d’Oro (fronte negozio Mariposa) La zona di Porta Romana ha avuto grande notorietà durante il tardo ‘500 e il ‘600. Imponenti strutture e iconici scorci, come la zona di Piazza Medaglie d’Oro, ne ricordano il passato. Tra luoghi di preghiera e istituzioni culturali spicca la barocca chiesa di Santa Maria della Passione, legata anche alla tradizione del “Tredesin de marz”. Narrando tradizioni ed aneddoti si giungerà davanti alla “Casa del diavolo”! Cosa troveremo là?   Per partecipare alle visite guidate è necessario prenotare tramite il sito www.associazioneportaromanabella.it, oppure inviando un’email a ass.portaromanabella@gmail.com o telefonando a 02/55188328, indicando il proprio nominativo, l’itinerario, la data e l’orario prescelto.

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“Uniti per Cremona Fondazione Onlus”. Toninelli e Degli Angeli (M5S) chiedono massima trasparenza

“Uniti per Cremona Fondazione Onlus”. Toninelli e Degli Angeli (M5S) chiedono massima trasparenza. “I cittadini, tutti coloro che hanno donato con generosità, meritano risposte e trasparenza. In un’ottica di collaborazione istituzionale tra Enti ci siamo fatti parte diligente nel richiedere un apposito riepilogo e rendiconto inerente all’ammontare totale dei contributi versati dai cittadini, nonché un rendiconto di dove e come questi fondi siano stati destinati”, così il M5S con il Senatore Danilo Toninelli e il consigliere regionale Marco Degli Angeli che hanno inviato una lettera (IN ALLEGATO) al neo presidente della fondazione “Uniti per la provincia di Cremona fondazione Onlus”, il presidente della Provincia Paolo Mirko Signoroni. Le notizie di indagini della magistratura che ha coinvolto la Onlus per la presunta distrazione di oltre 222 mila euro dei fondi pervenuti grazie alle donazioni dei cittadini sono state un brutto colpo per la comunità cremonese. Il presidente della provincia di Cremona ha fatto sapere tramite una nota stampa che sarà compiuta un’operazione trasparenza rendicontando in futuro le donazioni su di un nuovo sito internet. “Accogliamo positivamente questa iniziativa. È importante intraprendere una azione di massima trasparenza – dichiara Degli Angeli – nel frattempo, stando alle ultime notizie apprese, dall’ospedale di Cremona e dall’Ats sono infatti arrivate alla fondazione ulteriori richieste di denaro utile ad acquistare materiali diagnostici utili alla gestione emergenziale e, soprattutto, del post Covid”. “Nel pieno rispetto della trasparenza e del rispetto istituzionale – aggiungono Degli Angeli e Toninelli – auspichiamo di ricevere una pronta risposta alla nostra lettera, consentendoci di avere, da subito, e prima che il nuovo sito internet venga commissionato, realizzato messo online, una pubblicazione puntuale di ciò che è stato fatto. I cittadini che con cuore e senso di responsabilità e comunità hanno versato delle somme hanno il diritto di sapere la verità. Attendiamo quindi di ricevere una risposta il più trasparente possibile grazie alla quale, congiuntamente all’egregio lavoro che sta svolgendo la magistratura, potremo informare i cittadini”. Ecco dunque come su “Uniti per Cremona Fondazione Onlus”. Toninelli e Degli Angeli (M5S) chiedono massima trasparenza.

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Sala punge il centrodestra sul candidato 2021

Sala punge il centrodestra sul candidato 2021. Mentre partecipa all’avanzamento di lavori non avviati da lui, il sindaco solleva una questione sollevata anche su l’Osservatore: manca il candidato del centrodestra. E non solo: non si capisce nemmeno quale sia il piano per la città che Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega abbiano in testa per Milano. Nessuno ne parla a meno di non ridursi solo a criticare la giunta o le piste ciclabili. Il fianco era scoperto e il primo cittadino ha affondato la lama. A margine dell’arrivo della talpa escavatrice alla stazione Solari della futura linea M4 della metropolitana milanese, il sindaco Giuseppe Sala e’ tornato sul tema delle elezioni comunali del prossimo 2021. “Il centrodestra – ha affermato – e’ alla ricerca di spazi in cui dire qualcosa di diverso, ognuno fa la sua parte e io parlo con rispetto di tutti. Dico che il nostro progetto di citta’ e’ chiaro, puo’ essere discutibile, e su quello chiamero’ Milano a un confronto e spero proprio che non sia solo con quelli che sono dalla mia parte ma con la citta’. Il punto – ha rilevato – e’ quale sia il progetto del centrodestra. Ho sentito dire da esponenti della Lega che a ottobre si sapra’ il loro candidato, anche se doveva essere settembre. Lo stesso si potrebbe dire di me. Non e’ un problema di attendismo, pero’ vediamo se davvero a ottobre avranno un candidato, mi pare che abbiano una rosa tra cui scegliere. Beati loro”, ha concluso. Lui stesso non ha ancora sciolto la riserva, perché a quanto dicono sta aspettando di vedere se lo mettono a capo della nuova mega società di Stato che controllerà le reti internet e telefoniche. Ma almeno di lui si sa: se riesce a tornare nella parte di “giro grosso” dove ti pagano tanto sarà contento di andarsene, altrimenti ripiegherà sul secondo mandato per avere se non i soldi almeno il potere. Il centrodestra del canto suo sta attendendo Salvini: se perde politicamente alle prossime tornate elettorali i suoi nemici interni al partito e alla coalizione si solleveranno, altrimenti dovrà decidere se candidare Silvia Sardone. Lei andrebbe così a completare un duetto iniziato anni fa col marito Roberto Di Stefano: lei diventa sindaco di Milano, mentre lui va a fare il presidente della Regione. L’accordo coniugale in fondo è sempre stato quello: a Silvia la città, a Roberto la provincia. Un patto di ferro che sta perdurando e adattandosi ai tempi.

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