Da mesi, in diversi quartieri di Roma Sud, Eur, Torrino, Mostacciano, Tor di Valle e Mezzocammino, si assiste ad una persistente ed inspiegabile discontinuità nell’illuminazione pubblica. I lampioni funzionano a intermittenza, con vie intere che restano al buio per giorni o settimane. Un fenomeno non nuovo, ma che sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti, tanto da rendere la questione non solo un disagio quotidiano, ma un vero e proprio problema di sicurezza pubblica. L’illuminazione pubblica non è un lusso: è un servizio essenziale, su cui si fondano sicurezza, qualità della vita e vivibilità urbana. La sua assenza nelle ore notturne espone cittadini e attività commerciali a rischi concreti, tra cui i furti e gli atti vandalici, che trovano terreno fertile nell’oscurità; incidenti stradali e pedonali, in strade scarsamente visibili ed un senso generalizzato di insicurezza, che penalizza soprattutto le fasce più vulnerabili, come anziani, donne e famiglie con bambini.Peraltro, nonostante le ripetute segnalazioni da parte dei residenti, il problema persiste. I lampioni funzionano a singhiozzo, accesi a tratti o solo su un lato della carreggiata, in una sorta di “illuminazione a turno” che non risponde né a logiche di risparmio energetico né a criteri di efficacia. Sul piano tecnico, la gestione dell’infrastruttura elettrica e dell’illuminazione pubblica a Roma è affidata ad Areti S.p.A., una società del gruppo Acea. Tuttavia, la responsabilità politica e strategica della pianificazione, del monitoraggio e del controllo ricade sul Comune di Roma, che ha il dovere di garantire standard minimi di servizio e di intervenire con urgenza in caso di malfunzionamenti. La situazione a Roma Sud evidenzia, invece, una carenza strutturale di coordinamento: manutenzioni rimandate, assenza di controlli sistematici, scarsa comunicazione tra gli enti competenti e un’inerzia istituzionale che lascia i cittadini in balia del disservizio.Nei quartieri coinvolti, alcuni dei quali nati e sviluppati negli ultimi decenni con l’obiettivo di coniugare modernità e qualità della vita, l’assenza di illuminazione è una ferita aperta. Oltre ai rischi pratici, che ciò diffonde, è un senso di abbandono, che mina la fiducia nelle istituzioni e genera malcontento crescente.L’illuminazione pubblica è anche un simbolo: indica cura, attenzione, identità e presenza. E, peraltro, dove manca, si avverte non solo il buio fisico, ma quello amministrativo e politico. La risoluzione di questa emergenza richiede interventi di volontà su più livelli: quali le ispezioni regolari e capillari sugli impianti, da parte di squadre tecniche competenti; la pianificazione trasparente degli interventi, con comunicazioni pubbliche e tracciabilità dei lavori; senza tralasciare gli investimenti mirati per l’ammodernamento degli impianti, con tecnologie smart che permettano il monitoraggio remoto e l’intervento immediato in caso di guasti e per ultimo il coinvolgimento attivo dei cittadini, tramite canali digitali per la segnalazione dei disservizi e un dialogo aperto con i comitati di quartiere. E soprattutto, serve una visione politica chiara su ciò che deve essere la città nelle ore notturne: un luogo sicuro, inclusivo e fruibile da tutti, anche per i disabili. E senza questo “servizio”, anche l’illuminazione, come altri servizi essenziali, continuerà a essere vissuta come una scommessa quotidiana, e non come un diritto garantito. Il problema dell’illuminazione a Roma Sud è solo uno dei tanti segnali di una macchina amministrativa che fatica a tenere il passo con le esigenze della città. Tutto ciò, è anche un campanello d’allarme da non ignorare. Perché il buio non è mai solo una questione di lampioni spenti, è anche il simbolo dell’assenza di cura, controllo, responsabilità e indifferenza. E se Roma volesse, davvero, essere una capitale moderna, deve iniziare con il garantire che, quando cala la notte, la città resti viva, visibile e sicura per tutti.
Article Tags:
areti s.p.a. · comune di roma · eur · illuminazione alternata · mezzocammino · mostacciano · municipio IX Roma · roma sud al buio · torrino