13 Marzo 2019

Commettono quattro rapine in due ore, arrestati

La notte del 6 marzo scorso avevano commesso ben quattro rapine in poco più di un’ora e mezza: tra le 1.30 e le 3, tre rapine ai danni di hotel situati tra Isola e Comasina e una ai danni di un automobilista fermo davanti a un distributore automatico di sigarette. E proprio la macchina, che aveva a bordo un sistema di tracciamento gps, ha permesso agli agenti della Polizia di individuare i due responsabili, un italomarocchino di 46 anni e il suo complice italiano di 45, entrambi con precedenti, nascosti in un appartamento di via Tartini, zona Dergano. I due uomini sono stati fermati la mattina successiva: uno ha subito ammesso di essere autore delle rapine, mentre per il riconoscimento del secondo sono state molto utili le immagini riprese dalle telecamere degli hotel che evidenziavano un particolare tipo di scarpe da ginnastica (colorate e con strisce rifrangenti). Ma la Polizia sospetta che i due uomini siano responsabili anche di alcune rapine commesse nei giorni precedenti con le stesse modalità.

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Via Taormina, due anziani trovati morti nel loro appartamento

I cadaveri di una donna di 76 anni e del suo compagno tedesco di 82 sono stati scoperti all’interno del loro appartamento in via Taormina, a Milano. Attorno alle 15.40 il custode dello stabile ha chiamato la polizia perché dall’abitazione della coppia proveniva un forte odore. Una volta entrati hanno avuto conferma del loro decesso che non è stato ancora possibile stabilire a quando risalga. Sul posto è stata inviata la Scientifica, secondo indiscrezioni i due corpi non presenterebbero segni evidenti di violenza ma al momento gli investigatori non escludono alcuna possibilità, neppure quella dell’omicidio-suicidio.

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Indagini su maltrattamenti svelano giro di droga

Le indagini successive alla vicenda della madre che a Milano vessava con botte e insulti la figlia 12enne e costringeva a prostituirsi la sorella più grande, vicenda emersa nei giorni scorsi, hanno permesso ai Carabinieri guidati dal capitano Silvio Ponzio, comandante della Compagnia di Porta Monforte, di arrestare due tunisini, uomo e donna entrambi di 33 anni, che rifornivano il mercato degli stupefacenti di Porta Venezia, sequestrando nel corso dell’operazione anche 8,7 kg di eroina di alta qualità. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, la ragazza dedita alla prostituzione aveva tra i suoi conoscenti anche uno spacciatore marocchino. Proprio questo soggetto ha portato, risalendo la filiera, all’identificazione di una coppia, residente in un alloggio in affitto nel Comune di Osio Sotto, provincia di Bergamo, che fungeva da canale di approvvigionamento per gli spacciatori di strada attivi soprattutto nella zona di Porta Venezia. La coppia teneva, all’interno di box magazzino a Pozzo d’Adda, cui l’uomo faceva periodicamente visita fermandosi non più di una decina di minuti, una Twingo con targa tedesca e un doppiofondo (ricavato tra la scossa del motore e l’abitacolo in posizione del passeggero), accessibile solo attraverso una piccola botola nascosta sotto i tappetini della moquette. All’interno 8,7 kg di eroina che le analisi hanno confermato essere di elevata qualità. Lavori di modifica e adattamento dell’automobile che, secondo i Carabinieri, sono stati realizzati da veri professionisti proprio per proteggere il carico di valore. “Questo è un genere di sostanza che ci capita poche volte di incontrare. Il colore bianco e la granulosità sono caratteristiche che ne indicano l’alto grado di purezza. Sul mercato di strada eroina di questa qualità potrebbe essere venduta anche per 50 euro al grammo“, ha spiegato in conferenza il capitano Silvio Ponzio. A stupire i Carabinieri è stato però anche la zona di spaccio cui questa sostanza era destinata: i due tunisini, entrambi incensurati, rifornivano gli spacciatori attivi in zona Porta Venezia e che, in particolare, spesso avvicinano i propri clienti nei bar esotici dove si fuma il narghilè. La coppia è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio, ma per l’uomo si sta procedendo a ulteriori accertamenti dal momento che i suoi frequenti voli low cost verso il nord Europa potrebbero portare i Carabinieri a individuare i corrieri che si occupavano di far arrivare in Italia l’eroina.

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Bestetti (FI): vincolo blocca riqualificazione ex Istituto Marchiondi

Togliere il vincolo monumentale per l’ex Istituto Marchiondi “per consentire finalmente la riqualificazione dell’area“. Lo chiede il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti tornando a sollevare la lunga questione relativa all’edificio di via Noale, a Baggio, abbandonato da anni, in condizioni di degrado e su cui le giunte milanesi hanno più volte dichiarato di voler intervenire. “L’edificio – continua Bestetti – è un esempio di architettura brutalista, progettato dall’architetto Vittoriano Viganò e per questo è stato ‘vincolato’ dalla Soprintendenza come bene monumentale. Anche il sindaco Sala, nelle scorse settimane, commentando il vincolo posto dal Mibac sul quartiere QT8 aveva citato proprio l’ex Marchiondi come un ‘caso’ in cui il vincolo bloccherebbe le possibilita’ di intervenire. Bestetti, dopo un sopralluogo, ricorda che “da decenni l’ex Istituto Marchiondi è uno scheletro di cemento abbandonato alla periferia di Baggio. Una grande struttura impossibile da riqualificare per un assurdo vincolo imposto dalla Soprintendenza, che ne vuole tutelare l’arte brutalista. Questo vincolo, però, invece di tutelare l’edificio, ne sta tutelando il perenne degrado – sottolinea il presidente di Municipio che spiega di aver svolto un sopralluogo “per verificare le pessime condizioni della struttura e per chiedere al Comune di murare i varchi aperti lungo il suo perimetro, per evitare future occupazioni. Ma serve un passo in più. La Soprintendenza deve rimuovere il suo vincolo per consentire finalmente la riqualificazione dell’area, che il quartiere aspetta da troppo tempo. La burocrazia ha già fatto troppi danni. Tiriamo una linea e ripartiamo da zero. Sbagliare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico”.

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Tentano furto con borsa schermata, arrestati

Alle 13 di ieri si sono presentati nel negozio Sephora di corso Vittorio Emanuele con forbici, cacciavite e una borsa schermata in modo da non far scattare l’allarme dell’antitaccheggio. Ad attirare l’attenzione della vigilanza sono stati però gli atteggiamenti sospetti dei due uomini, un colombiano di 31 anni e un messicano di 73, che, bloccati all’esterno del negozio, si erano portati via due profumi per un valore superiore ai 200 euro. Arrestati dalla Polizia, i due uomini avevano con loro anche un vestito, forse rubato in un altro negozio, quasi 7 mila euro in contanti.

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Avviato il progetto Pro Salomone con la presa in carico di 31 famiglie

Si chiama ‘Pro Salomone’, è uno dei 33 progetti attivati in Lombardia (tre dei quali a Milano) finanziati con 7,8 milioni di euro dalla Regione Lombardia, col contributo del Fondo Sociale Europeo, e, grazie a uno stanziamento di 251.304 euro, ha consentito la presa in carico di 31 nuclei familiari. Lo ha presentato, questa mattina, l’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità della Regione Lombardia Stefano Bolognini al Comitato Inquilini di via Salomone, nello stabile che, dal prossimo settembre, sarà oggetto di manutenzione straordinaria per oltre 7,5 milioni di euro, di cui oltre 6,6 milioni assegnati da Regione Lombardia e il rimanente coperto da Aler Milano. Oltre all’assessore Bolognini sono intervenuti il presidente di Aler Milano Angelo Sala, il presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi e il dirigente dell’Assessorato Paolo Formigoni. Il laboratorio ha preso avvio a settembre 2018 e ha come partner la parrocchia ‘San Galdino’, la società cooperativa ‘La Strada’, l’associazione ‘La Nostra Comunità’, il Cento ambrosiano di Solidarietà CeAS e ‘Galdus’ Società cooperativa sociale e come capofila Aler Milano. “Come Assessorato – ha annunciato Bolognini – intendiamo presentare nelle città e nei quartieri tutti i 33 progetti finanziati. E’ giusto che i cittadini sappiano come la collaborazione tra Istituzioni e associazioni stia, poco alla volta, con tanta fatica ma altrettanta determinazione, ‘riconquistando’ il territorio, facendolo rinascere“. “Pro Salomone  – ha spiegato l’assessore – prevede due interventi: uno destinato alle persone svantaggiate, l’altro ad avviare percorsi di inserimento al lavoro. Il Laboratorio Sociale, che può contare su circa 120.000 euro, cerca di promuovere la coesione, prevenire e contrastare la morosità, individuare i casi di incolpevolezza e promuovere eventuali forme di gestione autonoma dei servizi. Il Laboratorio di promozione dell’Inclusione attiva, cui sono destinati circa 132.000 euro, ha lo scopo di avviare percorsi formativi di inserimento al lavoro, con uno sportello in via Salomone 32 (anche per socializzare e orientare), attivo di lunedì, giovedì e venerdì, dalle ore 10 alle ore 12, e raggiungibile anche attraverso il numero telefonico 348.8723239“. In particolare il progetto intende individuare e sostenere persone/nuclei fragili, per avviare percorsi di formazione e superare le situazioni socio-economiche difficili; orientare le persone inattive nella riqualificazione professionale e nell’orientamento; aumentare le conoscenze e le competenze per l’accesso ai servizi e alle forme di sostegno al reddito, per fare uscire da situazioni di morosità e inadempienza; potenziare il senso di appartenenza alla ‘comunità’, migliorare le competenze, attivare il protagonismo e la qualità dell’abitare; sperimentare modelli di contrasto al disagio sociale e all’abitare assistito, sostenibili e replicabili in altri ambiti. “Gli altri due progetti milanesi – ha proseguito Bolognini – sono ‘GoLab’, che ha come capofila Aler Milano e interviene su 500 nuclei familiari che vivono nelle vie Gola, Pichi e Borsi (con uno stanziamento di 252.00 euro) e il Laboratorio sociale ‘Giuffrè-Villani’, il cui capfila è il Comune di Milano, che riguarda gli stabili Erp comunali compresi tra il civico 8 di via Giuffrè e il civico 3 di via Villani (con uno stanziamento di 250.000 euro)“. “Monitoriamo molto attentamente la loro azione e i loro interventi – ha concluso – e abbiamo un’alta aspettativa nell’esito di queste azioni“.

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