19 Maggio 2022

Annullato il concerto della band che si ispira alle BR

Avevano già suscitato scandalo, il Primo Maggio al circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia, portando sul palco la stella a cinque punte delle Brigate Rosse, con volti coperti da passamontagna e brani che parlano degli anni di piombo: “Zitto zitto pagami il riscatto, zitto zitto sei su una R4”, l’auto a bordo della quale fu trovato il cadavere di Aldo Moro. I P38, come riportano alcuni quotidiani milanesi, stavano per rifarlo, tra otto giorni a Segrate. Erano in cartellone venerdì 27, nel corso della prima delle tre giornate del Mi Ami, rassegna di musica indipendente e d’autore che in un weekend mette assieme una cinquantina di cantanti. Sull’onda delle polemiche gli organizzatori, il sito rockit, li ha tolti dalla programmazione. I P38 sono quattro persone di cui si conoscono solo i soprannomi, Astore, Papà Dimitri, Yung Stalin e Jimmy Penthotal. Le esibizioni del gruppo avevano causato non poche polemiche: la figlia di Moro Maria Fida aveva sporto denuncia, così come Bruno D’Alfonso, figlio di un carabiniere ucciso dalle BR. ANSA

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Collettivi offendono la Memoria di Ramelli: pesante reazione del centrodestra

Il primo a segnalare l’accaduto è stato il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale Alessandro De Chirico, “Gli inutili idioti dei collettivi studenteschi hanno voluto commemorare il cinquantenario dell’omicidio Calabresi a modo loro: da vigliacchi ignoranti… scrivendo sui muri dell’Istituto Tecnico Ettore Conti  il motto: tutti i fascisti come Ramelli con una chiave inglese fra i capelli“. “Un’azione attuata con il favore del buio – ha sottolineato il forzista –  dimostrando di non avere la più pallida idea di cosa sia la militanza politica, un’attività che quelli che hanno qualche cosa da dire svolgono alla luce del sole”, per poi emettere un pesante giudizio su quelli che ha definito “leoni da tastiera di giorno” che  scrivono “sui muri di notte senza nemmeno firmarsi”, perché “a essere vermi non ci vuole certo coraggio“. A preoccupare – ha concluso De Chirico – è il timore che sui muri delle scuole fiorisca quello che vi si insegna all’interno e se falliamo nell’educare le nuove generazioni con esse fallirà anche la nostra società”, per poi annunciare che scriverà “al dirigente dell’istututo per proporgli di organizzare un dibattito sugli anni di piombo” invitandolo ad “attivarsi subito per fare ripulire quelle schifose scritte di odio dai muri della scuola”. Poco dopo è stato l’Onorevole Marco Osnato di Fratelli d’Italia ha mettere il carico sul giudizio nei confronti degli autori delle scritte, definiti “deficienti”, che hanno dimostrato “ancora una volta come sia difficile a Milano trovare una memoria condivisa sugli anni di piombo, anni che una sinistra nostalgica fatica a giudicare con onesta’ e distacco, forse perche’ gli epigoni di quella sinistra sarebbe costretti a giudicare loro stessi”. Osnato ha poi ricordato che “Aprile e maggio, a Milano e in Italia, sono mesi in cui si rincorrono anniversari di alcuni dei peggiori omicidi politici della nostra travagliata storia: Ramelli, Pedenovi, Calabresi, Moro con la sua scorta, tutte tragedie sulle quali non tutti hanno fatto completamente i conti”, augurandosi che “il sindaco Giuseppe Sala in primis, ma anche le autorita’ scolastiche del liceo Ettore Conti prendano nettamente le distanze da quegli insulti” e, concludendo, con l’auspicare che “le ‘vestali’ dell’ortodossia militante della sinistra milanese smettano di strumentalizzare l’anniversario della morte di Sergio Ramelli per meschini interessi di piccola bottega e comincino a considerare, come e’ giusto, Ramelli una vittima innocente martire di questa citta”.  Anche l’Assessore Regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato  è intervenuto sul fatto, senza risparmiare giudizi poco edificanti sugli imbrattatori ricordando che “Proprio poche settimane fa abbiamo commemorato Sergio Ramelli, barbaramente ucciso a 18 anni da dei militanti di dell’estrema sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia operaia”. “Evidentemente a Milano c’è ancora nostalgica gentea delle Hazet 36″ ha quindi rilevato De Corato. “Non mi stupirei se dal centrosinistra non arrivassero parole di condanna per queste vili offese” continua amareggiato De Corato, invitando infine la Questura “ad indagare sugli individui autori di queste scritte”. Il San Siro ormai è enclave di gente che vuole, come fa tutto a tutto quartiere i numerosi fatti di sparatorie, dalle baby gang, rapine a questo”.

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Brevetti, quando a inventare è l’intelligenza artificiale, focus della Camera di commercio

Brevetti, quando a inventare è l’intelligenza artificiale, focus della Camera di commercio. L’invenzione dell’intelligenza artificiale è il tema del focus promosso dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi giovedì 26 maggio dalle 14.30 alle 16.30. Informazioni e iscrizioni al link. Come ormai noto la proprietà intellettuale, in particolar modo i brevetti, si sta dimostrando sempre più importante per l’economia delle aziende, diventando uno dei principali asset finanziari. E’ altresì ormai noto che un sistema di Intelligenza Artificiale (AI) è in grado di creare e inventare autonomamente. Ma che relazione esiste tra intelligenza artificiale e brevetti? Le tecniche create e realizzate nell’ambito di studi sull’intelligenza artificiale possono essere oggetto di brevetti anche se realizzate dall’AI stessa? Durante il seminario si cercherà di dare informazioni generali sui brevetti con particolare riferimento alle problematiche nel campo dell’intelligenza artificiale. Programma: introduzione sulla proprietà intellettuale in generale, approfondimento brevetti: che cosa si può tutelare, come, quando, dove, AI (Intelligenza Artificiale) come inventore: il caso Dabus, normativa brevettuale e AI (Intelligenza Artificiale). Esperto: Chiara Formenton. Destinatari: imprese con sede legale e/o operativa iscritte alla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, aspiranti imprenditori, persone fisiche.

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Fabio Galante inaugura un nuovo centro per la diagnostica e la prevenzione a CityLife

Fabio Galante inaugura un nuovo centro per la diagnostica e la prevenzione a CityLife. L’ex giocatore nerazzurro, Ambassador e Legend dell’Inter, ha tenuto a battesimo il nuovo centro Cerba HealthCare in Piazza 6 Febbraio. La struttura offre analisi di laboratorio e servizi per la salute. Il quartiere CityLife si arricchisce di un nuovo servizio per le persone e la loro salute: un centro Cerba HealthCare per le analisi di laboratorio, la diagnostica e la prevenzione. Lo ha inaugurato Fabio Galante, Ambassador e Legend dell’Inter, con cui l’azienda collabora per la medicina sportiva. Il nuovo centro si trova in Piazza 6 Febbraio nel quartiere di CityLife. La struttura offre analisi di laboratorio con accesso libero e prestazioni ostetrico-ginecologiche su appuntamento. «Questa apertura – commenta il CEO di Cerba HealthCare Italia Stefano Massaro– conferma l’impegno di Cerba HealthCare Italia per una medicina territoriale, di prossimità, che arriva vicino ai cittadini anche fisicamente, con servizi di alto livello e attenzione anche al comfort, all’accessibilità e alla rapidità nella risposta». Quest’ultima apertura è un ulteriore passo della strategia di sviluppo di Cerba HealthCare, spiega Laura Daturi, AD di Cerba HealthCare Italia per la Lombardia: «Il nostro network arriva così a contare 12 centri a Milano, 65 in Lombardia e oltre 440 in tutta Italia, con i quali Cerba HealthCare Italia offre una gamma completa di analisi di laboratorio, diagnostica per immagini e visite specialistiche condotte da 1.850 specialisti su tutto il territorio nazionale, che operano con le tecnologie più efficaci e innovative oggi a disposizione». Il nuovo centro di Piazza 6 Febbraio offre servizi di diagnostica e prevenzione, i due punti cardine dell’approccio di Cerba HealthCare, perché far progredire la diagnosi significa far progredire la salute. È aperto dal lunedì al sabato, dalle 7.00 alle 12.00. Offre analisi di laboratorio (con accesso diretto senza prenotazione fino alle 9.30) e, su appuntamento, prestazioni ostetrico-ginecologiche (PAP test e tamponi). Tutto è progettato per mettere al centro il paziente: l’ambiente è piacevole e confortevole e i tempi di attesa sono minimi, sia per i prelievi sia per l’invio dei risultati, anche online. Sarà inoltre possibile conoscere tutti i servizi erogati da Cerba HealthCare negli altri centri milanesi del gruppo (il più recente dei quali ha aperto in zona Moscova): visite ambulatoriali di ogni tipo, radiologia, medicina dello sport e servizi innovativi come test genetici, digital life coaching e checkup completi per tutte le età. Cerba HealthCare collabora con l’Inter per quanto riguarda la medicina sportiva e la preparazione atletica, con test di ultima generazione finalizzati al monitoraggio della condizione fisica dei giocatori. Nei centri di medicina sportiva di Cerba Healthcare ogni anno vengono seguiti più di 100 mila atleti nel mondo per la scienza dell’alimentazione, integrazione alimentare, certificati di idoneità sportiva agonistica e non agonistica, fisiologia dell’esercizio, cardiologia, studio dei fattori di rischio sulla base dei fattori ematici e tutto quello che serve agli atleti per praticare sport in sicurezza. La combinazione di medicina, sport e tecnologia è centrale nelle attività di Cerba Healthcare.

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Sanità, a Roma in tanti rischiano di rimanere senza medici di base. Giuliano (Ugl): “Quale futuro per l’assistenza nella capitale?”

Sanità, a Roma in tanti rischiano di rimanere senza medici di base. Giuliano (Ugl): “Quale futuro per l’assistenza nella capitale?”. Roma non è una città per medici di base. “Non è il titolo di un film – commenta il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – ma l’amara realtà della capitale d’Italia incapace di rispondere alle esigenze primarie dei suoi cittadini. Quello dell’assistenza sanitaria è un tema centrale. Gli abitanti della capitale si vedranno privati, entro la fine del 2022, di circa 250 professionisti ormai prossimi alla pensione. Questo sta a significare – prosegue il sindacalista – che oltre 250.000 romani rischiano di non avere più a disposizione il proprio medico di famiglia perdendo così un punto di riferimento essenziale della quotidianità. Lo stato della sanità di questa città e questa regione è prossimo al collasso totale. Ai Pronto Soccorso trasformati in gironi danteschi con ambulanze che attendono ore se non giorni per scaricare i pazienti, agli incidenti che con una continuità preoccupante vedono coinvolti gli equipaggi delle vetture dell’emergenza-urgenza va ad aggiungersi ora questo dato inquietante. Sentire l’Assessore alla Salute D’Amato proporre di aumentare il bacino di pazienti in carico a un singolo medico di base di 1.800 unità o di far rimanere in servizio i professionisti che avrebbero maturato il diritto per andare in pensione sa tanto di gesto della disperazione in assenza di programmazione e di investimenti. Un proverbio recita che spesso la toppa è peggio del buco. E mai come in questo caso si mostra calzante. Che futuro attende quindi la sanità romana e del Lazio? Chiediamo da tempo con insistenza che le professioni sanitarie tornino ad essere attrattive così da convincere i giovani a sceglierle nel proprio percorso di studi e a formare le schiere di operatori del domani. Il covid non è sconfitto, l’assistenza primaria e la prevenzione sono ormai un miraggio. Così affondano, zavorrate dal peso di una gestione scellerata, la sanità romana e quella laziale” conclude Giuliano.

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La fine della Lega a Pontida?

La fine della Lega a Pontida? Perché che ci siano dissidi in Lega ormai è acclarato, anche se Matteo Salvini con una struttura di fatto militarizzata riesce a tenere le fila del partito nonostante quelli che provano il taser su di sé. Ma il dubbio che la Lega per come la conosciamo possa finire a Pontida nasce da un post di Stefano Bruno Galli, attuale assessore alla Cultura di Regione Lombardia: “Pontida è un luogo magico, ma non per quello che scrivono i giornali. È un luogo magico per una ragione più alta e più nobile. Nel 1167 i comuni lombardi strinsero un accordo che dava vita a una lega di città. E le leghe di città, nella storia delle istituzioni moderne, rappresentano il preludio per la nascita delle dottrine del confederalismo e poi del federalismo. Il Patto del Grütli, posto alle origini della nascita Svizzera, che rappresenta il modello di federalismo cui ispirarsi, è del 1291. Ergo: il federalismo moderno nasce a Pontida. È un primato di cui andare fieri e orgogliosi. Ricordiamocelo!”. Ora potrebbe essere solo nostalgia di un capello bianco di successo, ma in questi giorni Fontana e Salvini si sono visti di nuovo e non sono state tutte rose e fiori. Già durante la pandemia il governatore lombardo parlava di “mia Lega”, in contrapposizione a quella di Salvini che ventilava le sue dimissioni per alleggerire le pressioni sul partito. Ora però che Fontana si è rimesso in sesto fisicamente con una tappa in ospedale e giudiziariamente con l’assoluzione è una bestia politica del tutto diversa. Tant’è che come ha ben riassunto un membro dell’opposizione molti che erano già pronti a salire sul carro di Letizia Moratti, ora tornano ad annusargli il didietro. E’ anche vero che Varese (da dove viene) è stata comunque persa, ma Fontana resta il governatore leghista più importante d’Italia. E per altro l’unica vittoria elettorale che Salvini potrebbe sventolare, perché ha perso tutte le competizioni in cui si è impegnato personalmente. Ma Fontana non è tanto per la Lega nazionale, sembra più orientato per la Lega dei comuni. Proprio quella a cui fa riferimento Bruno Galli, quindi forse è l’inizio di un percorso che anche in Lega molti auspicano. Una frattura tra la Lega dei governatori, da sempre meno social di quella salviniana dei giri in moto d’acqua della polizia o più distante dai party con escort maschi. La fine della Lega a Pontida sarebbe comunque un ritorno alle origini per ripartire da dove tutto era iniziato.

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