25 Novembre 2019

Mattarella alla Bocconi. Sala: Milano non è una città stato

Questa mattina, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato all’Università Bocconi per partecipare all’inaugurazione del nuovo campus e dell’anno accademico dell’Ateneo. Oltre ai molti studenti e cittadini presenti fuori dal campus. è stato accolto dal presidente della Bocconi, Mario Monti, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il Sindaco Giuseppe Sala, il prefetto Renato Saccone oltre ai vertici dell’ateneo. Nel corso del suo intervento il Sindaco Sala ha sottolineato,  “Milano rifiuta di immaginarsi come una città Stato e vuole mettersi a disposizione del Paese. Milano c’è per un’Italia aperta e fiduciosa e a chiamata, risponderemo“, aggiungendo “L’inaugurazione nuovo campus è un segno di orgoglio e di fiducia che Milano vuole restituire all’Italia intera e che vogliamo mettere a disposizione del Paese“.  Sala ha spiegato che il campus “gli piace” perché è “molto milanese” definendolo “importante“, descrivendolo poi come un mix di “Ha fantasia unita a rigore”. “Questo campus è importante – ha detto – perché è il profilo di Milano, come città che vuole guidare l’innovazione e il cambiamento ed è attenta alle problematiche della contemporaneità. E’ un campus ecosostenibile, attento all’ambiente, tanti posti aula e posti letto in più; la venuta del presidente della Repubblica suggella questo sforzo – concludendo – Ringrazio la Bocconi che è la mia universitè e a cui mi sento legato”.  

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Operazione Smart: migliaia di controlli sulle strade

Novembre è stato un mese di intensi controlli stradali per le polizie locali di Milano e provincia, che durante l’operazione Smart hanno individuato numerosi reati e irregolarità oltre a verificare ‘a strascico’, tramite la lettura della targa, 6.353 veicoli (di cui 371 non in regola). Lo ha comunicato l’assessorato alla Sicurezza della Regione. Durante i posti di controllo, invece, sono stati verificati 2.264 veicoli, emessi 621 verbali di infrazione, effettuati 33 tra fermi e sequestri, rilevati 9 sinistri, sottoposti ad alcool test 667 guidatori (6 i positivi), sottoposti a drug test 14 conducenti (2 positivi) e ritirate 16 patenti. “Si tratta della seconda operazione Smart del 2019 – ha dichiarato l’assessore, Riccardo De Corato – I numeri dimostrano che questo tipo di interventi dovrebbero essere sempre di più. Il nostro impegno, come Regione Lombardia, è quello di creare le condizioni per aumentare i controlli sinergici“. L’Assessorato ha precisato che “sono stati 339 gli agenti impegnati nei 15 comuni capofila (Bollate, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corsico, Garbagnate Milanese, Legnano, Magenta, Milano, Paderno Dugnano, Pieve Emanuele, Rho, San Giuliano Milanese, Senago, Sesto san Giovanni e Trezzo sull’Adda), 68 in totale. In tutto 120 le auto impegnate, oltre a 20 unità mobili, 24 moto, 30 etilometri, 10 drugtest, 13 telelaser, e altro ancora“. “Ai tanti amministratori e ai comandanti delle polizie locali – ha detto De Corato – che ho incontrato nel corso di questa operazione Smart, ho raccomandato di presentare il progetto che consentirà ai Comuni di acquistare strumenti anche tecnologici a supporto dell’attività. Il bando è già stato pubblicato da Regione Lombardia. Sarà possibile acquistare: biciclette elettriche, droni, radio portatili e veicolari, Dash cam (telecamera da cruscotto), bodycam o telecamere indossabili, defibrillatori semiautomatici portatili, metal detector portatili, fototrappole, laser scanner, simulatori auto, moto e bici professionali, materiale didattico per insegnamento della sicurezza stradale nelle scuole, autovetture ecologiche, moto e scooter destinati alle polizie locali, moto d’acqua, gommoni, motoslitte e colonnine Sos“. ANSA  

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Occupazione lampo degli anarchici in piazzale Ferrara

E’ durata poche ore l’ennesima occupazione abusiva di un immobile da parte di alcuni esponenti dell’autonomia. Lo segnala Francesco Rocca, Consigliere del Municipio 4 di Fratelli d’Italia: “L’ex panetteria di piazzale Ferrara angolo via dei Panigarola è stata occupata abusivamente dai soliti anarcoidi che tengono in ostaggio il quartiere Mazzini a pochi metri da piazzale Corvetto“. “L’occupazione – spiega – è stata preceduta nei giorni scorsi da ignobili scritte sui muri dei palazzi Aler . La mancanza di controlli sul Territorio, la tolleranza e il buonismo nei confronti dei centri sociali non farà altro che aumentare e alimentare queste situazioni. Dietro le occupazioni abusive dei collettivi non esistono ideali, pensieri nobili e buone intenzioni per i quartieri ma degrado, insicurezza e affari rigorosamente abusivi. Il nostro impegno è massimo – conclude Rocca – per contrastare questi episodi ma la Giunta e il Sindaco di Milano devono darsi una mossa e smetterla di chiudere gli occhi!“. “Quattro delinquenti non ci spaventano” è stato il commento il commento dell’assessore alle Politiche abitative di Regione Lombardia, Stefano Bolognini (Lega), che ha poi aggiunto, “Il piano sgomberi e il piano di importanti riqualificazioni di ALER Milano proseguirà senza soste“. “Per chi come i Centri sociali – ha proseguito l’assessore – ha vissuto per anni nell’illegalità è uno schiaffo. E la provocatoria occupazione di oggi lo dimostra. Lo slogan usato dai Centri sociali ‘non abbiamo bisogno della vostra riqualificazione – occupazionè ci conferma i buoni risultati del nostro operato nell’ultimo anno“. “Grazie alla sinergia con la Prefettura e alle forze dell’ordine – ha quindi concluso Bolognini – gli sgomberi andranno avanti senza sosta. In un Paese normale i quattro delinquenti che oggi hanno occupato in piazza Ferrara sarebbero gia’ a San Vittore. Da noi invece torneranno presto a casa da mamma e papà“.  

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Le dieci ore da pinguino di Flavio

Le dieci ore da pinguino di Flavio. Per lui, impegnato nella politica meneghina, sono state uno shock perché in una giornata ha scoperto pregi e difetti dei social. Partiamo dall’inizio: all’onda delle sardine in funzione anti Salvini e Meloni, ha risposto la Bestia con i gattini di Matteo Salvini e un gruppo non meglio identificato che si è auto nominato “Pinguini”. Questi secondi vogliono ricalcare il modello sardine: attraverso un tam tam via social network, stanno radunando il numero di sostenitori della destra più alto possibile. In pochi giorni hanno sfondato quota 117mila membri e già si ventila una manifestazione di piazza. Ed è proprio nel reclutamento di massa che interviene la storia di Flavio. Lui, essendo il fondatore di un circolo di Fratelli d’Italia, riceve l’invito a unirsi al gruppo dei Pinguini, trovandosi poco dopo con il ruolo di Amministratore del gruppo Facebook. (Aggiornamento: siamo stati contattati dal fondatore del gruppo, che nel frattempo è stato sospeso da Facebook perché non rispetta gli standard della community,  che smentisce di aver mai avuto un amministratoredi nome flavio). “Nessuno mi aveva chiesto nulla, né informato di questa mia nomina” racconta Flavio (il cognome per il momento lo omettiamo per tutelarlo). Peccato che lì inizi la parte più assurda della vicenda: molti suoi conoscenti vedendo sui social il suo nuovo “titolo” cominciano a ricoprirlo di insulti a partire dal classico “fascista testa di cazzo“. Già sorpreso, Flavio viene poi contattato da uno degli ispiratori del gruppo dei Pinguini: questi, prima gli annuncia che sta per diventare il loro ambasciatore al nord, poi vista la riluttanza di Flavio cambia tono. Gli spiega che lui è un vero fascista e che presto grazie all’iniziativa di questo gruppo Facebook fonderà un suo partito. “Sono rimasto sconcertato” racconta Flavio “e mi sono subito tirato indietro“. Passa poco tempo e Flavio perde la carica di Amministratore, per poi lasciare proprio il gruppo dei Pinguini. Sono passate dieci ore, dieci ore di follia social. Ma le dieci ore di follia da pinguino di Flavio spiegano molto: intanto la natura dell’iniziativa dei Pinguini che sembra chiaramente volta a creare un partito di destra (per altro chi chiediamo se non ce ne siano abbastanza). E una certa aggressività da parte di alcuni dei suoi amministratori. Inoltre, se ce ne fosse stato bisogno, che la politica è sempre più questione di istinti animaleschi. Pesci, mici e pinguini. Come si dice a Milano durante la fashion week: “Si sono aperte le gabbie“. Continua qui: “Il pinguino irritato minaccia l’Osservatore“.  

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