30 Giugno 2023

Il declino degli asili nido a Milano: un’allarmante emergenza sociale

Il declino degli asili nido a Milano: un’allarmante emergenza sociale Carissimi lettori, Mi rivolgo a voi oggi con preoccupazione riguardo a una questione che ha suscitato il mio interesse, ma ancor più la mia indignazione. Gli asili nido, fondamentali istituzioni per la crescita e lo sviluppo dei nostri piccoli cittadini, stanno sperimentando un drammatico declino nella città di Milano. Quel che è più preoccupante è che il Comune sembra aver trascurato questo aspetto cruciale dell’istruzione e del benessere dei bambini e delle famiglie milanesi. La storia è ben nota: da almeno dieci anni, gli asili nido a Milano sono stati vittime di una politica di chiusura costante. Questo è un fenomeno che andrebbe analizzato con estrema attenzione. Come può una città di tale rilevanza, con un passato di cultura e progresso, voltare le spalle a un pilastro fondamentale della società come la formazione dei propri cittadini di domani? I benefici degli asili nido sono incommensurabili. Non solo fungono da luoghi sicuri per i nostri piccoli, ma anche come fonte di socializzazione e sviluppo del linguaggio fin dai primi anni di vita. Sono ambienti in cui il gioco e l’apprendimento si fondono armoniosamente, contribuendo in modo significativo alla formazione di menti brillanti e curiose. Eppure, non possiamo ignorare il fatto che il Comune di Milano abbia dimostrato una mancanza di impegno e sensibilità nei confronti di questa tematica, come dimostrato dal persistente schema di chiusure. D’altra parte, mi fa rabbia e malinconia sapere che altri Comuni italiani, come Bologna, si stiano dimostrando più attenti e propositivi nell’utilizzare i fondi del PNRR dedicati agli asili nido. La domanda che ci si pone è ovvia: perché il Comune di Milano non ha colto l’importanza degli asili nido e la necessità di investire nelle giovani generazioni? Le scuse possono essere molteplici, ma ciò che emerge è una mancanza di priorità che mette a repentaglio il futuro stesso della nostra città. Cari lettori, è nostro dovere sostenere e promuovere l’importanza degli asili nido a Milano. Non possiamo restare indifferenti a una situazione che mina il benessere e l’educazione dei nostri bambini. Invito i cittadini a mobilitarsi e a chiedere con forza che venga riconosciuta l’urgenza di questi luoghi di apprendimento e sviluppo. E’ giunto il momento che il Comune di Milano metta da parte gli interessi personali e si concentri sulle necessità reali della popolazione. La crescita di una città passa attraverso la crescita dei propri cittadini, e gli asili nido sono la prima pietra di questa costruzione. Non possiamo permettere che Milano continui a rimanere indietro rispetto ad altre realtà italiane. Invito dunque tutti a prendere posizione e a esprimere la propria voce affinché gli asili nido a Milano vengano tutelati e valorizzati. La nostra città merita un futuro luminoso, e ciò sarà possibile solo investendo nelle nuove generazioni e offrendo loro le migliori opportunità di crescita e sviluppo. È necessario che il Comune di Milano prenda coscienza del ruolo fondamentale degli asili nido e agisca immediatamente per garantirne il pieno funzionamento e l’accessibilità a tutte le famiglie milanesi. Non possiamo più permettere che la chiusura di queste istituzioni porti all’isolamento e all’ineguaglianza sociale dei più piccoli e delle loro famiglie. Occorre anche sollecitare una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione dei fondi destinati agli asili nido, affinché non vengano sprecati o utilizzati per altri scopi. Dobbiamo esigere che le risorse siano effettivamente destinate a sostenere e migliorare l’istruzione e l’accoglienza dei bambini, garantendo personale qualificato e strutture adeguate. Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura dell’importanza dell’istruzione fin dai primi anni di vita. Gli asili nido devono essere visti come un investimento a lungo termine nella società, poiché contribuiscono alla formazione di cittadini consapevoli, competenti e creativi, in grado di affrontare le sfide future con fiducia e saggezza. Carissimi lettori, il tempo è giunto per un cambiamento. Non possiamo restare spettatori passivi di una situazione che mina le basi stesse della nostra società. Dobbiamo unirci, fare sentire la nostra voce e chiedere un’immediata inversione di tendenza. Gli asili nido a Milano meritano il nostro sostegno e la nostra attenzione, poiché rappresentano il futuro stesso della nostra città. La nostra tradizione e il nostro passato ci insegnano che Milano è una città capace di grandi imprese e di affrontare le sfide più difficili. Ora è il momento di dimostrare di essere all’altezza anche delle sfide sociali, di difendere i diritti dei più piccoli e di investire nella crescita e nel benessere delle giovani generazioni. Siate attivi, cari lettori, e unitevi a questa causa. Con la vostra determinazione e la vostra volontà, possiamo riportare l’attenzione su una tematica vitale per il futuro di Milano. Gli asili nido sono le radici che alimentano la crescita di una città, e noi dobbiamo proteggerle e farle crescere per garantire un futuro migliore per tutti. Concludo quindi con un appello alla coscienza civica e all’azione collettiva: difendiamo gli asili nido di Milano, affinché i nostri bambini possano crescere felici, sani e pronti a costruire il futuro che meritano.

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Zamperini (FdI): “Bene mozione su personale sociosanitario in zone di confine”

Zamperini (FdI): “Bene mozione su personale sociosanitario in zone di confine”. Il Consiglio di Regione Lombardia ha approvato all’unanimità una mozione urgente che impegna la Giunta ad intervenire presso il Governo affinché venga prevista un’indennità di confine o di attrattività per medici, infermieri e operatori sanitari che decidono di restare a lavorare in Italia anziché oltrepassare il confine elvetico dove gli stipendi sono molto più alti. Durante la discussione della mozione è intervenuto il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione speciale Rapporti con la Svizzera e territori di confine, nonché sottoscrittore della mozione. «Ritengo che questa mozione sia un buon punto di partenza perché introduce una tematica importante, la quale interessa circa 3000 lavoratori lombardi del settore sociosanitario. Non è sufficiente parlare di indennità in termini economici dal momento che i salari italiani percepiti dal personale sanitario non saranno mai abbastanza competitivi rispetto a quelli svizzeri, questo rappresenta certamente un primo passo per dare risposte concrete ad un problema reale. Basti considerare che lo stipendio mensile medio di un infermiere nella sanità elvetica si aggira attorno ai 4500 franchi contro i 1500 euro italiani. Per questa ragione, i riconoscimenti e i vantaggi per coloro che decidono di restare in Italia e svolgere la professione sociosanitaria non possono essere solo di natura economica, vanno altresì immaginati interventi sociali di welfare contrattuale integrativo.» – Continua Zamperini – «Seppur doveroso, non è sufficiente plaudire pubblicamente chi sceglie di lavorare nel nostro Paese, il problema non riguarda soltanto le zone di confine, come le Province di Varese, Sondrio e Como, ma è ben più esteso e riguarda altre province come quella di Lecco. Oggi, una volta ancora, Regione Lombardia si schiera al fianco di chi, per amore del proprio lavoro, del proprio territorio e della propria comunità, decide eroicamente di restare in Italia a lavorare. Dobbiamo creare condizioni favorevoli affinché si riduca la disparità delle condizioni lavorative contenendo così la fuga di professionisti lombardi verso la Svizzera.» – conclude il Consigliere Regionale Zamperini «I dati parlano chiaro: mentre in Svizzera le strutture sociosanitarie aumentano i loro utili del 30% in un anno, l’80% dei giovani dei territori di confine sarebbe pronto a lasciare la propria terra per uno stipendio più alto. Vista la carenza di personale infermieristico e medico, va avviata un’inversione di tendenza che certamente troverà sostegno anche con l’entrata a pieno regime del nuovo accordo fiscale.»

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Delpini nomina Monsignor Carlo Azzimonti nominato Moderator Curiae e Vicario per gli Affari Generali

Delpini nomina Monsignor Carlo Azzimonti nominato Moderator Curiae e Vicario per gli Affari Generali. In un incontro svoltosi questa mattina con il personale della Curia Arcivescovile, mons. Mario Delpini ha comunicato due nomine che riguardano la stessa Curia e i suoi diversi organismi. Nomine che diverranno effettive a partire dal prossimo 1° settembre. Mons. Carlo Azzimonti è stato scelto dall’Arcivescovo come nuovo Moderator Curiae e Vicario per gli Affari Generali. Mons. Bruno Marinoni, che ricopre attualmente entrambi questi compiti, assumerà l’incarico di Vicario per gli Affari Economici. Un apposito Decreto preciserà compiti e responsabilità di ciascuno. Queste le parole dell’Arcivescovo: «Già lo scorso 6 giugno ho annunciato la nomina di mons. Bruno Marinoni a presidente della Fondazione Sacra Famiglia che inizierà il nuovo compito secondo i tempi e i modi previsti dallo Statuto della Fondazione stessa. Ringrazio Mons. Marinoni per la disponibilità espressa immediatamente ad accogliere la nuova responsabilità di una realtà particolarmente legata alla Diocesi e che svolge un servizio prezioso e unico per gli ospiti e le loro famiglie. Monsignor Marinoni ha svolto negli ultimi 11 anni il compito di Moderator Curie e di Vicario episcopale per gli Affari Generali, assumendo all’interno dei due compiti, descritti dallo Statuto della Curia Arcivescovile, anche particolari responsabilità di ordine amministrativo e gestionale di Consigli e Fondazioni diocesani. In questi ultimi anni ha operato, con i collaboratori degli Uffici Amministrativo e Avvocatura, a rinnovare l’impostazione e l’organizzazione del settore amministrativo della Curia, che proprio recentemente sono state descritte in modo efficace e promettente nel “Bilancio di Missione dell’Arcidiocesi di Milano”. A mons. Marinoni affido ancora il compito di seguire il settore amministrativo della Diocesi, continuando nella direzione intrapresa di rendere sempre più a servizio delle realtà ecclesiali locali l’Ufficio Parrocchie, l’Ufficio Enti, l’Ufficio Autorizzazioni, l’Ufficio Consulenza e l’Ufficio dell’Economo Diocesano, valorizzando le diverse competenze. Nomino nuovo Moderator Curiae e Vicario episcopale per gli Affari Generali mons. Carlo Azzimonti, che ha già operato nella Curia Arcivescovile, ha svolto il ministero parrocchiale, di Decano e di Vicario Episcopale della Città in questi anni contrassegnati anche dall’esperienza della Visita pastorale. I compiti del Moderator Curiae sono molteplici e riguardano l’organizzazione, il funzionamento e il coordinamento dell’intera struttura della Curia, sia per quanto attiene il personale, sia per quanto riguarda gli strumenti. In attuazione del percorso pastorale annuale ha il compito di coordinare l’azione del Vicari Episcopali di Settore, di elaborare e aggiornare il Calendario diocesano e di coordinare in modo particolare l’azione formativa degli organismi diocesani, parrocchiali e aggregativi a quella “comunione più intensa e alla missione più attenta” che caratterizzano il nostro cammino di Chiesa dalle Genti. Monsignor Azzimonti, in quanto Vicario per gli Affari Generali, seguirà tutti gli Uffici giuridici, delle comunicazioni sociali, e quelli dedicati all’organizzazione e gestione di attività di rilievo generale legate alla realizzazione di iniziative pastorali diocesane. Assumerà anche la presidenza del Consiglio per gli Affari Economici della Diocesi. Ho desiderato comunicare direttamente a voi Responsabili e operatori della Curia queste nuove nomine perché quanto ciascuno è chiamato a svolgere potrà farlo meglio se sarà condiviso e compartecipato, nelle differenti responsabilità e competenze. È l’augurio che faccio ai nuovi Vicari episcopali e a tutti voi».

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