ada lucia de cesaris

L’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena

L’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena. Come un Attilio Fontana qualsiasi Beppe Sala e Anna Scavuzzo non hanno chiesto scusa per i propri errori, anzi. Hanno scritto: cosa vi devo dire? (Copyright del sindaco). Quasi l’avessero interpellato per sapere quale pizzeria buona c’è in zona San Marco. Ma l’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena ha contagiato anche Anna Scavuzzo, la politicamente giovane vicesindaco e assessore alla Sicurezza. I dubbi sulla necessità del suo super assessorato li abbiamo già espressi, ma dobbiamo tornarci: abbiamo avuto un altro vicesindaco donna e piuttosto arrogante. Ada Lucia De Cesaris. Già dal nome venivano in mente menti alti e sguardi nobiliari, dai brividi lungo la schiena degli immobiliaristi invece impararono tutti che la donna era molto poco delicata. Era una lady di ferro, nel bene e nel male. De Cesaris comandava come un militare, ma è indubbio che sapesse gestire la città. Era molto capace, tanto da mettere in riga tutti i signori del mattone milanese. L’ultimo con cui ne parlammo sbiancò letteralmente al nome dell’ex vicesindaco. Scavuzzo invece fa più paura ai cittadini per la sua incapacità di gestire la sicurezza e soprattutto per quella di chiedere scusa. Gli errori si ammettono e ci si scusa, lo faceva persino Pisapia, non certo noto per la sua umiltà. Invece Scavuzzo e Sala sulla Darsena continuano a negare l’evidenza. E a non scusarsi. Sala si sa ha un problema con le scuse. E poi ha detto fin da subito che si candidava contro voglia. Scavuzzo però è relativamente giovane. Dovrebbe avere interesse a continuare la sua carriera politica. Senza umiltà però la strada sarà tutta in salita.

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Italia Viva non vale niente ma piazza De Cesaris all’Eni

Italia Viva non vale niente ma piazza De Cesaris all’Eni. Gli ultimi sondaggi sono impietosi, ma i risultati strepitosi: mentre il partito di Mattero Renzi viene valutato dai sondaggi intorno (spesso sotto) al 2%, i suoi uomini nei posti chiave dello Stato superano il test governativo e anzi riescono pure a piazzare la “milanese” Ada Lucia De Cesaris nel consiglio d’amministrazione dell’ENI. Apparentemente Matteo Renzi è un genio e anche chi come De Cesaris ha deciso di aderire a Italia Viva, visto che ha compiuto un bel balzo di carriera e magari nel futuro ce la troveremo ministro: Italia Viva non vale niente ma piazza De Cesaris all’ENI, pensate quanto potrebbe fare se prendesse solo il 5% quando e se torneremo a votare. L’avvocato De Cesaris è molto nota a Milano perché è stata vicesindaco con Giuliano Pisapia, lei era il mastino da affiancare al “sindaco gentile”: chiunque ci abbia avuto a che fare sa quanto sia invece ruvido il suo carattere. Ancora oggi c’è una lunga lista di politici, imprenditori e giornalisti che preferisce parlarci al telefono. Se deve. Perché De Casaris “la dura” ha sempre avuto il suo caratterino: da vicesindaco aveva dato una strigliata a costruttori e edilizia milanese in generale (come professionista ne sa) che ancora in tanti si ricordano. Dopo l’esperienza con Pisapia per un momento una parte di sinistra milanese aveva anche pensato di candidarla proprio per il suo atteggiamento da dura, ma poi la maggioranza ha preferito pescare dal centrodestra Giuseppe Sala. De Cesaris è rimasta in campo, ma lievemente defilata fino al passaggio a Italia Viva alcuni mesi fa. Una scelta azzeccatissima visto che in poco tempo è arrivata la chiamata dal cuore pulsante dello Stato. Tra l’altro per lei è proprio una storia di famiglia: pure il padre era all’ENI come ricordato dal suo Comune d’origine: Siamo orgogliosi ed onorati di vedere @AdalucDe nel nuovo CdA di @eni … Come lo fummo mezzo secolo fa per il nostro concittadino #benedettodecesaris oggi lo siamo per te #orgoglioguarcinese #guarcinonelcuore Sono molto onorata e lavorerò con impegno,fatemi intanto dedicare un pensiero a mio padre,che proprio per #ENI, negli anni 60 ha cambiato il percorso della nostra famiglia,credendo in un progetto innovativo e coraggioso per il Paese #BenedettoDeCesaris #EnricoMattei #testaecuore Una scelta di continuità di padre in figlia dunque, che pare perfettamente in linea con la tradizione conservatrice italiana dove i vertici del potere sono gestiti dalle stesse famiglie da moltissimo tempo. C’era un De Cesaris all’ENI prima e ora ecco la figlia. Prima che si agiti: siamo sicurissimi che lei e il padre avessero il cv giusto, anzi perfetto, e indubbie competenze. Però è un fatto. Italia Viva è un partito italiano tradizionale e legato alle stesse élite di Forza Italia, PD, ecc. E infatti a Milano c’è ancora un grosso pezzo di Forza Italia che non vede l’ora di passare a Italia Viva, sempre che accantoni la ridicola pretesa di dichiararsi di sinistra. Intanto, Italia Viva non vale niente ma piazza De Cesaris all’Eni. La nuova Democrazia Cristiana funziona. Eccome.

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I renziani alla conquista di Milano

I renziani alla conquista di Milano. Tempo di dire e ribadire che sotto la Madonnina nessuno aveva seguito Renzi ed ecco la risposta renziana: da una parte un convegno all’Humanitaria in un giorno in cui non mancavano alternative, dall’altra la prima adesione di eletti giusto per fare sapere al gruppo dirigente che non tutto è sotto controllo. E suona pure strana la sicumera con cui la sinistra di governo aveva ribadito l’unità del Pd milanese, perché proprio dalla capitale economica erano arrivate molte adesioni al nuovo corso renziano. E Renzi stesso si era speso molto per quell’Expo rimasto nella mitologia politica milanese. Eppure quando di è mosso, dai piddini è arrivata una pernacchia. Gesto che però è tornato indietro quando pezzi da novanta della politica locale come Ada Lucia De Cesaris hanno riempito le sale affrescate dietro al tribunale. Nel contempo Renzo Averia, giovane promessa piddina nel Municipio 3, ha cambiato bandiera spiegando le sue ragioni sulla propria pagina facebook: “Ho deciso di entrare nel nuovo soggetto politico, Italia Viva. Lo faccio con il cuore spezzato, con il nodo alla gola e con gli occhi che trattengono le lacrime. Lo faccio rischiando tutto il percorso politico che ho attraversato fino ad oggi, perché alla fine di benefici “personali” non ce ne sono sposando un soggetto politico neonato che deve dimostrare ancora tutto. Lo faccio sapendo che sono tante le cose che perdo compiendo questa scelta: perdo tanti compagni “di viaggio” che mi hanno accompagnato in questi anni, perdo la possibilità di essere ricandidato nel 2021 con un Partito che nel mio Municipio prende oltre il 40%, perdo un pezzo di me. Ma lo faccio consapevole che questo non può che far bene al centrosinistra. Lo faccio quindi senza fini, se non quello di rappresentare il nuovo soggetto politico nel Municipio 3 a Milano. Lo faccio sapendo (o forse sperando) che questa separazione possa far bene ad entrambi, consci che il vero nemico è un altro”. Insomma lasciamoci con amore. Ma il passaggio di nomi importanti, De Cesaris ha di fatto governato Milano per ampi tratti del mandato Pisapia, e giovani eletti dovrebbe preoccupare la sinistra: sono proprio i volti giovani della politica milanese ad avere risultati migliori. Da una parte e dall’altra: si pensi a Marco Bestetti e Samuele Piscina per il centrodestra, o Santo Minniti per la sinistra. Saranno giovani, ma hanno dimostrato di saper governare molto meglio di qualche ex tranviere di teorica maggior esperienza. L’esperienza di squali della politica come De Cesaris e giovani come Averia sembra dunque un ottimo punto di partenza per i renziani alla conquista di Milano.

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