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Sui muri torna la scritta Fontana assassino

Sui muri torna la scritta Fontana assassino. A raccontare le ultime giornate di follia dei centri sociali l’ex vice Sindaco di Milano ed Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato: “Gli anarchici dei centri sociali prima occupano un edificio in viale dei Mille 40 e poi cospargono la stessa via, viale Piceno e piazza Dateo di ignobili e vergognose scritte sui muri contro il Governatore della Regione, Fontana, e contro la Polizia, ai quali va la mia solidarietà”. “Prima imbrattano la città- continua l’Assessore- e poi vengono a manifestare sotto la regione con la scritta “assassini” e bloccano il traffico in Piazza Duca D’Aosta, come sta accadendo proprio ora. Tra le tante scritte comparse sui muri nella notte alcune recitano “facciamo come a Napoli”, invitando a mettere a ferro e fuoco la città, e “fontana Assassino”. Già i Carc, a maggio scorso, avevano utilizzato quest’ultima ignobile frase imbrattando un muro in zona Chiesa Rossa e quelle scritte avevano spinto la Procura di Milano ad aprire un fascicolo e ad iscrivere nel registro degli indagati sei persone. Visto la gravità di quanto accaduto stanotte ed il clima d’odio che queste “opere” cercano di alimentare, mi auguro che anche stavolta si proceda nel medesimo modo: individuando ed indagando i responsabili. Al contempo – conclude De Corato-spero che il Comune di Milano, che già a maggio in occasione delle precedenti scritte oltraggiose, tramite le parole del sindaco Sala, aveva espresso vicinanza al governatore, si adoperi per rimuovere al più presto le offese con cui sono stati imbratti stanotte diversi muri della città”. Sui muri torna la scritta Fontana assassino, mentre le manifestazioni si fanno sempre più dure.

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Non più di 5.000 persone in tre manifestazioni. Gli anarchici vandalizzano banche e muri di via Padova

Si sono svolte senza incidenti di rilievo le tre manifestazioni organizzate ieri dalla sinistra per contestare la gestione dell’emergenza covid da parte di Regione Lombardia. In Piazza Duomo, dove secondo gli organizzatori si sono radunate circa 3.000 persone, si è tenuta la manifestazione “Salviamo la Lombardia”, organizzata da diverse sigle e associazioni, quali: Medicina Democratica, I Sentinelli, Milano 2030, Arci, Acli, Casa Comune, la Fiom Cgil. Per rendere ben chiara quale fosse la loro richiesta i manifestanti hanno esposto uno striscione con scritto “Commissariate la sanità lombarda”. I partecipanti, che indossavano mascherine listate a lutto, si sono prima seduti a terra per rispettare un minuto di silenzio per i morti del Covid, cui è seguito un lungo applauso, ed hanno in seguito ascoltato gli interventi di esponenti politici, consiglieri comunali, e parenti degli anziani che sono morti di Covid nelle Rsa, che si sono alternati sul palco allestito in piazza. Più movimentata la situazione sotto Palazzo Lombardia dove, antagonisti di centri sociali, sindacati di base e collettivi hanno fatto una “una passeggiata intorno al Palazzo” muovendosi in corteo lungo le strade che lo circondano. Mentre gli organizzatori continuavano a ripetere la raccomandazione di stare “distanziati e con mascherine”, altri esortavano a “far vedere che li stiamo circondano e che devono andare a casa”, intonando spesso il coro “assassini”. Tutto si è però svolto in maniera sostanzialmente pacifica e, anche se è stato violato il divieto di corteo anti Covid, le Forze dell’Ordine (circa centro agenti, tra carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa), che presidiavano gli ingressi e i dintorni della sede della Giunta Regionale, si sono limitate a controllare la situazione. La protesta si è conclusa dopo che i manifestanti hanno tracciato la scritta “Cacciamoli” con vernice bianca su una carreggiata di via Melchiorre Gioia. Qualche intemperanza di troppo invece nel corteo che si è svolto lungo vi Padova, che ha anche avuto notevoli conseguenze sul traffico del sabato, costringendo molti cittadini a non fare la spesa nei pressi di casa. Non più di 200 i partecipanti, provenienti da realtà quali CARC, circoli anarchici del Ponte della Ghisolfa, di Via dei Transiti, e la Panetteria Occupata di via Conte Rosso, Telos di Saronno, Foa Boccaccio di Monza e Askatasuna di Torino che, temendo potessero causare problemi d’ordine pubblico, sono stati tenuti sotto stretta osservazione dalle forze dell’Ordine in tenuta anti sommosa, mentre alcune camionette dei Carabinieri bloccavano le vie di accesso a Piazzale Loreto e un elicottero della Polizia controllava la situazione dall’allto. I manifestanti hanno percorso via Padova scandendo gli slogan “Non vogliamo tornare alla normalità perché la normalità è il problema” e  “I morti in Lombardia chiedono vendetta, Confindustria che tu sia maledetta”. Lungo il percorso ci sono stati alcuni momenti di tensione quando è stato lanciato un secchio di vernice nera contro le vetrine di una banca sulle quali è stato anche scritto “Fuoco alle banche”, “Di capitalismo si muore”, “Liberta’ per gli anarchici arrestati”, contro altri istituti di credito sono invece state lanciate delle pietre e un gruppo di manifestanti ha ricoperto di scritte i muri di via Padova. Il corteo si è quindi sciolto in via Agordat davanti all’ingresso del Parco Martesana.  

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Dodici anarchici in manette, De Corato: “Finalmente”

Dodici anarchici in manette, De Corato: “Finalmente”. “Finalmente qualche anarchico finisce in galera!” Commenta così l’ex vice Sindaco di Milano ed assessore regionale alla sicurezza, polizia locale ed immigrazione Riccardo De Corato le misure cautelari eseguite nei confronti di 12 anarchici tra Bologna, Firenze e Milano da parte dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Bologna in conclusione alle indagini coordinate dalla Procura di Bologna. “Gli anarchici negli ultimi mesi hanno continuato a fare, come sempre, il bello e il cattivo tempo anche nella nostra città con manifestazioni non autorizzate come quelle che si sono svolte  davanti a San Vittore: la  prima nel settembre 2019 contro l’estradizione dell’anarchico De Vecchi, durante la quale hanno devastato vetrine e macchine in sosta, e la più recente il 17 marzo u.s. per richiedere l’indulto per il Covid-19. Finalmente ora la procura di Bologna si è resa conto che quelle che stavano portando avanti con questo genere di manifestazioni erano proprio azioni degne del nome di ‘terrorismo contro lo Stato’. Nello specifico le azioni incriminate sono quelle contro i centri di permanenza per il rimpatrio. E’ del tutto evidente come questi gruppi anarchici cerchino e fomentino lo scontro sociale: basta andare a vedere i loro siti per capirlo! Ricordo l’accoglienza che mi è stata riservata pochi mesi fa, a febbraio, quando ho visitato il Centro di via Corelli: manifesti contro la sua riapertura tappezzavano i muri dell’intera zona. Addirittura nel mese di luglio 2019, sempre gli anarchici e i no-global, hanno tentato di incendiare l’edificio con delle torce da segnalazione. Adesso che la struttura è ultimata almeno dal Novembre del 2029 , ci dica il Ministro Lamorgese: quando ha intenzione di aprire il Cpr di via Corelli? Spiace constatare che quanto successo oggi sia anche il risultato dell’ambiguità della politica della Sinistra radicale  contraria a espulsioni i rimpatri  e ai  CPR, su questo dovrebbe farsi luce . Basta vedere a Milano le dichiarazioni di alcuni  di loro sulla stampa, quando veniva realizzato il CPR di Via Corelli e veniva disattivato il Centro di Accoglienza del Comune. Costoro sono quelli che identificavano nei centri per il rimpatrio luoghi di carcerazione e per questo, ne hanno chiesto una riconversione in luoghi  per l’accoglienza, o la nuova sanatoria dei clandestini richiesta a gran voce, o l’indulto nelle carceri”.

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Anarchici rivendicano l’incendio dei mezzi della Locale

“La rivendicazione dell’incendio alla scuola della polizia locale che ha distrutto alcuni mezzi parcheggiati da parte dei gruppi anarchici è di una gravità inaudita” commenta il Consigliere Comunale ed europarlamentare della Lega Silvia Sardone. “Milano è ostaggio di gruppi antagonisti disposti ad attaccare le forze dell’ordine senza alcun problema – continua la leghista – questo a causa del lassismo della sinistra che da sempre tollera centri sociali e abusivi vari in prima linea nelle occupazioni. Il rogo di via Boeri rappresenta un punto di non ritorno perché certifica, ancora una volta, la violenza e la spregiudicatezza dei delinquenti di estrema sinistra. Rispondere a uno sgombero, in questo caso di Casa Brancaleone, dando fuoco ai mezzi dei vigili corrisponde a un’intimidazione di stampo mafioso che non può essere sottovalutata“. “Ora il Comune si dia una svegliata e corra ai ripari – conclude la Sardone – non servono mediazioni né tanto meno trattative, l’unica via percorribile è quella degli sgomberi a ripetizione. Non può e non deve passare il messaggio che i centri sociali siano al di sopra della legge”. Ecco il testo della rivendicazione: Incendio doloso nella scuola della Locale di Milano: spunta la rivendicazione degli anarchici tempo di mettere in soffitta l’immagine romantica del “ghisa” che dirige il traffico. Da anni ormai i “localini” hanno quasi gli stessi poteri delle altre forze repressive, pattugliando il territorio ed eseguendo indagini ed arresti. Per questo nella notte tra il 22 e il 23 gennaio, abbiamo dato fuoco ai mezzi della polizia locale all’interno della loro scuola di Milano, sita in via Boeri, danneggiando parzialmente anche alcune strutture interne. Azioni come questa mostrano come sia ancora possibile attaccare il potere, nonostante mezzi tecnologici di controllo sempre più evoluti e numerosi ed un pattugliamento asfissiante delle città. Forze armate e tutori dell’ordine non sono obiettivi simbolici, ma artefici concreti e quotidiani di un sistema mortifero fondato sullo sfruttamento e sullo sterminio sistematico degli ultimi. Il loro zelante esercizio dell’autorità consiste nell’imporre agli individui il rispetto delle leggi volute dai potenti. Questa abietta scelta non può rimanere senza conseguenze e turbare la loro tranquillità è quello che bisogna fare. Nell’agire oggi, il nostro pensiero va a tutt* i/le compagn* anarchici e antiautoritari rinchiusi nelle galere in ogni parte del mondo e a chi, inseguito dalla forza pubblica, ha scelto e sceglie di darsi alla macchia. A loro va la nostra solidarietà, ma ancora di più il nostro sostegno attivo. Le loro lotte sono le nostre lotte, le loro azioni le nostre azioni. Per la rivolta e l’anarchia.  

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Altri due anarchici arrestati per imbrattamento e oltraggio

Erano le due della vigilia quando la Polizia di Stato è giunta su segnalazione presso la Stazione ferroviaria di San Cristoforo, dove tre persone stanno imbrattando la parete interna della Stazione. Alla vista degli agenti delle volanti i tre si sono dati alla figa lungo la rete ferroviaria dove dopo un lungo inseguimento gli operatori sono riusciti a bloccare due delle tre persone. Si tratta di due milanesi di 24 e 22 anni, di estrazione anarchica, che avevano appena scritto una frase di 15 metri riportante offese contro le Forze dell’Ordine. Bloccati e controllati, sono stati arrestati per il reato di resistenza a P.U e indagati per oltraggio al Corpo Amministrativo dello Stato e imbrattamento. Inoltre, sono state sequestrate varie bombolette di vernice utilizzate per l’imbrattamento.  

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Occupazione lampo degli anarchici in piazzale Ferrara

E’ durata poche ore l’ennesima occupazione abusiva di un immobile da parte di alcuni esponenti dell’autonomia. Lo segnala Francesco Rocca, Consigliere del Municipio 4 di Fratelli d’Italia: “L’ex panetteria di piazzale Ferrara angolo via dei Panigarola è stata occupata abusivamente dai soliti anarcoidi che tengono in ostaggio il quartiere Mazzini a pochi metri da piazzale Corvetto“. “L’occupazione – spiega – è stata preceduta nei giorni scorsi da ignobili scritte sui muri dei palazzi Aler . La mancanza di controlli sul Territorio, la tolleranza e il buonismo nei confronti dei centri sociali non farà altro che aumentare e alimentare queste situazioni. Dietro le occupazioni abusive dei collettivi non esistono ideali, pensieri nobili e buone intenzioni per i quartieri ma degrado, insicurezza e affari rigorosamente abusivi. Il nostro impegno è massimo – conclude Rocca – per contrastare questi episodi ma la Giunta e il Sindaco di Milano devono darsi una mossa e smetterla di chiudere gli occhi!“. “Quattro delinquenti non ci spaventano” è stato il commento il commento dell’assessore alle Politiche abitative di Regione Lombardia, Stefano Bolognini (Lega), che ha poi aggiunto, “Il piano sgomberi e il piano di importanti riqualificazioni di ALER Milano proseguirà senza soste“. “Per chi come i Centri sociali – ha proseguito l’assessore – ha vissuto per anni nell’illegalità è uno schiaffo. E la provocatoria occupazione di oggi lo dimostra. Lo slogan usato dai Centri sociali ‘non abbiamo bisogno della vostra riqualificazione – occupazionè ci conferma i buoni risultati del nostro operato nell’ultimo anno“. “Grazie alla sinergia con la Prefettura e alle forze dell’ordine – ha quindi concluso Bolognini – gli sgomberi andranno avanti senza sosta. In un Paese normale i quattro delinquenti che oggi hanno occupato in piazza Ferrara sarebbero gia’ a San Vittore. Da noi invece torneranno presto a casa da mamma e papà“.  

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