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Corso Como, due arresti per spaccio

La notte tra venerdì e sabato scorso, durante i controlli per il contrasto allo spaccio, ai borseggi e alle rapine nella zona della movida, in corso Como, gli agenti del commissariato Garibaldi hanno individuato e accompagnato per l’identificazione quattro persone irregolari sul territorio. Hanno inoltre arrestato un gambiano per spaccio (aveva in tasca 10 grammi di marijuana già divisa in dosi) e denunciato a piede libero un italiano perché trovato in possesso di un cacciavite di 26 centimetri. Quest’ultimo è stato poi arrestato la sera successiva dagli agenti delle volanti e della squadra mobile, sempre in zona Corso Como, intorno alle 23.30. L’uomo, un 24enne originario di Brescia, è stato colto in flagranza mentre cedeva una dose di hashish. Il 24enne, con diversi precedenti, vive a Milano dove è però senza fissa dimora. Si ipotizza dorma nella zona di Porta Garibaldi perché gli agenti della Polfer lo avevano già controllato più volte e risulta già destinatario di un Daspo urbano. Dalla polizia fanno sapere che ora si valuta l’ipotesi di emettere un foglio di via dalla città.

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Marocchino e guineiano arrestati per rapina, filippino in manette per spaccio

Giornate di intenso lavoro per i criminali stranieri che “lavorano” a Milano e per le Forze dell’Ordine impegnate a catturarli. Il primo di cui si è dovuta occupare la Polizia è stato un filippino di 48 anni, irregolare e con precedenti, arrestato ieri pomeriggio, intorno alle 18.15 in viale Abruzzi, per detenzione di sostanza stupefacente per fini di spaccio. Durante un controllo, la polizia ha trovato addosso all’uomo circa 2 grammi di shaboo diviso in dosi. Nella successiva perquisizione a casa, sono stati trovati altri 2,7 grammi (in totale meno di 5) e un bilancino. In seguito a impegnare gli agenti di una volante è stato un marocchino di 21 anni, stato arrestato ieri sera, intorno alle 20.30 dopo che aveva strappato il cellulare dalle mani di una ragazza dandosi alla fuga. Il ragazzo ha avvicinato una giovane, italiana di 20 anni mentre camminava in via Ronzoni verso via Ferrari. La ragazza stava mandando un messaggio dal cellulare quando il 21enne glielo ha strappato ed è scappato. Inseguito dalla giovane, è stato poi bloccato e arrestato da una volante della polizia. Accusato di furto con strappo e resistenza a pubblico ufficiale, è stato mandato in giudizio per direttissima. Infine, intorno alla mezzanotte di ieri sera, in via Mauro Macchi, un guineano di 32 anni, con precedenti e irregolare, è stato arrestato per rapina impropria. Vittima un ragazzo italiano di 20 anni a cui l’uomo aveva strappato dalle mani il cellulare. Il rapinatore, fuggito e inseguito dal 20enne, aveva colpito con uno schiaffo e un calcio la vittima, per cercare di fermarlo, quando è arrivata la volante della polizia. Arrestato, è stato processato per direttissima.

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Tredici arresti per traffico di droga, corriere con pass per disabili

Tredici arresti a Milano per un maxi traffico di droga, tra cui un dipendente dell’Agenzia delle Entrate. E’ questo il bilancio di un’operazione condotta dall’aprile del 2018 ad oggi del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Milano, coordinato dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dal pm Angelo Renna. Tra gli altri, e’ finito in carcere un dipendente dell’Agenzia delle Dogane, lavoratore in categoria protetta con problemi di deambulazione, che, stando all’accusa, fungeva da corriere della droga utilizzando la propria auto fornita delle autorizzazioni alla viabilità e al parcheggio riservate ai disabili. Dall’aprile scorso, si legge in una nota della Procura, sono stati sequestrati circa 303 chilogrammi di marijuana, 71 di hashish, 70 grammi di cocaina, una pistola calibro 9X19 con matricola abrasa e diverse migliaia di euro in contante provento dello spaccio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il gruppo criminale, formato da italiani e residenti nei Paesi dell’est Europa, introduceva la droga in Italia nascondendola all’interno di appositi fondi realizzati in camion di norma utilizzati per il trasporto della merce tra la penisola iberica e la Slovenia. La droga veniva custodita, per essere poi spacciata, all’interno di alcuni box a Milano che gli investigatori hanno scovato attraverso indagini tecniche e servizi di pedinamento e osservazione. La Guardia di Finanza ha operato in collaborazione con lo S.C.I.C.O. (servizio centrale di investigazione sulla criminalita’ organizzata) e le autorita’ slovene e slovacche.

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‘Ndrangheta, otto arresti a Milano

I Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Milano stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Corte d’assise d’appello di Milano nei confronti di 8 persone accusate degli omicidi di Carmelo Novella, Antonio Tedesco e Rocco Stagno, tutti ritenuti appartenenti alla ‘locale’ di Seregno-Giussano e uccisi tra il 2008 e il 2010 tra le province di Milano e Como. I provvedimenti fanno riferimento ad un’indagine del Ros, che nell’aprile del 2011 aveva portato il gip del tribunale di Milano ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 19 soggetti ritenuti responsabili di associazione mafiosa, omicidio, detenzione e porto illegale di armi, sottrazione e occultamento di cadavere. Le indagini, grazie anche alle dichiarazioni di Antonino Belnome, collaboratore di giustizia e capo della locale di ‘ndrangheta di Giussano, avevano consentito di accertare che l’omicidio di Carmelo Novella, capo della Lombardia, era avvenuto per bloccare il suo tentativo di emancipazione dalla ‘Provincia’ reggina, mentre quelli di Tedesco e Stagno erano da ricondurre alle dinamiche conflittuali interne alla locale di Guardavalle (Catanzaro). I provvedimenti sono scattati all’esito del processo di secondo grado che ha confermato la condanna all’ergastolo nei confronti degli 8 imputati, con la corte d’assise d’appello che ha ritenuto sussistente il concreto pericolo di fuga. L’indagine, chiamata “Bagliore”, e’ iniziata nel 2011 come una costola di Infinito e scaturita da quattro omicidi “illustri” avvenuti tra il 2008 e il 2010 in terra lombarda. A partire da quello di Carmelo Novella, ucciso a San Vittore Olona il 4 luglio 2008 in pieno giorno nel bar in cui era solito andare. Un commando formato da due persone a volto scoperto lo aveva finito per vendicarsi del suo tentativo di “allargarsi”: Novella, allora “capo” della Lombardia non voleva piu’ sottostare agli ordini dei clan calabresi, fra cui i Gallace di Guardavalle Centrale. Ad ucciderlo era stato Antonino Belnome, che si sarebbe poi convinto a testimoniare diventando il piu’ importante collaboratore di giustizia nel panorama lombardo; insieme e lui l’altro killer che aveva portato via il cadavere, le armi e recuperato la targa del motorino rubato con cui si erano recati sul luogo dell’esecuzione. Poi il cadavere era stato interrato in una buca. Cosi’ come quello di Antonio Tedesco, ucciso a Bregnano nel 2009, in Brianza, e il cui cadavere fu nascosto con le stesse modalita’. Tedesco era stato attirato con una trappola fingendo un rito di affiliazione e fatto arrivare in un circolo dove i clan erano soliti riunirsi; poi circondato: prima colpito alla testa con un’arma contundente e poi finito con una pistola. E’ dell’anno dopo invece l’omicidio di Rocco Stagno, ucciso a Bernate Ticino il 29 luglio del 2010. Per tutti questi episodi gli investigatori hanno quindi accertato colpevoli e responsabilità, mentre non sono ancora stati chiariti fino in fondo i contorni della morte di Rocco Cristello, avvenuta per cause violente a Verano Brianza nel 2008. La indagini, coordinate dalla Dda di Milano avevano portato alla sentenza dell’ergastolo per tutte le persone coinvolte, poi confermata in Appello, e qui tornata per vizi di forma dopo l’esame della Suprema Corte. Ritenendo pero’ concreto il pericolo di fuga per i 5 ancora non in carcere, i giudici togati e civili di Milano hanno ritenuto di confermare l’ordinanza, confermando la condanna per tre dei quattro omicidi. Risultano invece prescritti i reati di soppressione e sottrazione di cadavere.

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