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Truppo e Pandolfino (FdI): nell’asilo Meleri bambini ancora al freddo

“Questa mattina, numerosi genitori, mi hanno informato che, per l’ennesima volta, il riscaldamento dell’Asilo Nido comunale ‘Meleri’ in zona Forlanini, si è rotto e 60 bambini, tra i 6 mesi e i 3 anni, sono nuovamente al freddo” lo rende noto Riccardo Truppo, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, mentre contestualmente anche il suo collega di Partito e Consigliere di Municipio 4 denunciava “Per l’ennesima volta la gente del mio quartiere mi sta subissando di chiamate per segnalarmi una scuola in cui i bambini sono rimasti al freddo”. “Non è la prima volta che questi spiacevoli episodi, in quella Struttura comunale, accadono e come mi hanno riferito alcune mamme e papà, si stanno susseguendo sempre di più e ciò non va assolutamente bene” ribadisce infatti Truppo, mentre Pandolfino sottolinea le conseguenze “Io che sono padre di due bambini, so bene i malanni cui sono soggetti se esposti al freddo e i salti mortali cui sono costretti i genitori/lavoratori quando i figli sono malati e non possono mandarli a scuola”. “In primis per la salute dei bambini – insiste a sua volta Truppo – e poi per la capacità dei loro genitori di lavorare serenamente e anche perché, questi ultimi, pagano regolarmente le rette mensili”. E’ necessario – concludono i due meloniani – che da Palazzo Marino intervengano al più presto con una manutenzione straordinaria peri risolvere questo grave problema”.

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Piscina (Lega): Bimbi dell’asilo a digiuno senza preavviso

Lo denuncia il Presidente del Municipio 2 Samuele Piscina, che spiega, “È incredibile quanto avvenuto quest’oggi (ieri ndr) presso l’asilo nido di via Nenni, dove alcuni genitori mi hanno segnalato che i bambini sono rimasti quasi a digiuno a causa di un disservizio di Milano Ristorazione che non è stato adeguatamente comunicato dalla struttura”.  “I genitori dei piccoli – continua Piscina – sono venuti a conoscenza solo questo pomeriggio di un foglietto scritto a mano appeso in bacheca che avrebbe avvisato del disservizio, senza che fosse distribuita alcuna comunicazione ufficiale. Un pezzo di carta come tanti, appeso insieme a molti altri solo venerdì e che nessuno avrebbe mai notato”. “I bambini, di un’età compresa tra i 12 e i 36 mesi, oggi sono stati costretti a mangiare il famoso pasto d’emergenza con fette biscottate, formaggini e polpa di frutta; non esattamente un pasto sostanzioso come dovrebbe essere garantito per un’adeguata crescita”. “È l’ennesimo disservizio di Milano Ristorazione e delle scuole comunali, un episodio che evidenzia ancora una volta l’inadeguatezza di questa Giunta comunale targata PD. Chiediamo conto all’Assessore Galimberti che è evidentemente in estrema difficoltà nella gestione delle strutture comunali dopo i danni avvenuti a causa della scarsa manutenzione degli edifici. Il diritto dei bambini, – conclude il Presidente leghista – a un pasto decente deve essere garantito e in caso di disservizi non si può fa finta di nulla attaccando un foglietto in corridoio nella speranza che qualcuno lo noti!”.  

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Nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere

Nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere. E non per dire: mentre i bambini si trovano in classe partiva nella stanza vicino partiva il rumore e il tremolio imposto dal martello, sollevando polveri e la paura dei bambini più sensibili. Repubblica, non volendo creare problemi al proprio sindaco, ha scritto un articolo che definire criticabile è un complimento. Va bene tutto, ma visti i fiumi di inchiostro sui bambini che si spendono in altre occasioni, questa volta il giornale di Verdelli poteva prendere le parti dei bambini e non di Giuseppe Sala. Noi almeno lo facciamo, unendoci alle maestre, le prime a chiedere una mano ai genitori degli alunni perché una situazione del genere era intollerabile. Nell’asilo di via Giucciardi 3/A al posto delle finestre ci sono teli di plastica, lo stesso edificio è ancora “imbustato” in un cantiere, alcune stanze sono allagate, la polvere è ovunque, insomma nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere. E fino a venerdì c’erano appunto gli operai che lavoravano durante le lezioni, poi i genitori allertati dalle maestre hanno chiamato i vigili del fuoco che hanno imposto l’evacuazione: non ci sono le uscite di emergenza, la spiegazione data ai genitori sorpresi. Quindi nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere, senza uscite di sicurezza per altro. Dopo la chiusura imposta dai vigili del fuoco però la scuola ha riaperto. Un lunedì come un altro per l’Amministrazione, tanto abituata ad avere cantieri aperti da tenerne uno per i bambini. Madri e padri che potevano scegliere o hanno ritirato i figli o li hanno tenuti a casa, altri sono stati costretti a portarli in via Guicciardi. L’unica reazione della giunta Sala è stata stoppare gli operai negli orari scolastici. Un passo avanti, ma il vero problema era che i lavori dovevano essere chiusi il 2 settembre  e non è successo (anche questo molto tipico nella Milano dell’era corrente): il sindaco era impegnato una volta di più a occuparsi di altro invece che di amministrare la città. Tanto Corriere e Repubblica hanno ottimi rapporti con Sala, sempre in predicato di diventare ministro o premier nel futuro. E sappiamo quanto attaccarsi alle gonne del candidato giusto possa favorire la carriera dei corifei che si fanno passare per giornalisti. Da quel lato non arriveranno mai critiche vere al manovratore, ma non per questo le opposizioni devono restare zitte. Le minoranze hanno strumenti per farsi sentire, se non rimangono abbagliati dalla sfavillante Milano raccontata dallo story telling del sindaco. Se la grande stampa si è allineata al potere, la politica non è obbligata ad allinearsi. Intanto pubblichiamo una lettera di una mamma a cui Sala ovviamente non ha risposto, anche in questi giorni è troppo impegnato per occuparsi di Milano e dei suoi figli. Caro sindaco Giuseppe Sala, è normale che nella Milano di oggi i nostri figli debbano andare all’asilo nido all’interno di un cantiere? Ma come potete pensare che, edificio agibile o meno in base alle disposizioni vigenti, dei bambini minori di tre anni vivano le loro giornate in una struttura circondata da impalcature, in mezzo a polvere e odore di muffa, tra stanze barricate dietro tendoni di plastica, operai sul tetto, rumori di calcinacci e trapani, con tutti i disagi che un cantiere edile di certe dimensioni può riservare?Sono queste le condizioni per rendere le scuole dei nostri figli “sicure”? Stamattina abbiamo chiamato i Vigili del fuoco dopo aver visto allagate le stanze del nido dove i bambini dovrebbero giocare e mangiare la pappa. I Vigili del fuoco ci hanno fatto sgomberare l’edificio, in fretta. I nostri figli ora sono a casa al sicuro e apprendiamo dai giornali che lunedì mattina vorreste tornare ad accoglierli nell’edificio di via Guicciardi 3A. Avete i poteri magici per chiudere un cantiere in un weekend oppure volete davvero che dei bambini, così piccoli, debbano passare l’autunno e parte dell’inverno in queste condizioni? Il cantiere è già in ritardo e il freddo è alle porte. Perché nei giorni scorsi, nonostante le nostre sollecitazioni, nessuno ci ha dato rassicurazioni o fornito documenti certi per assicurare la sicurezza della struttura? E ora che i Vigili del fuoco hanno fatto ci sgomberare in fretta e furia l’edificio noi dovremmo riportare lunedì mattina i nostri figli a giocare sotto le impalcature solo perché voi assicurate di rispettare le normative? Quando arriverà il freddo e dovrete chiudere le finestre come si farà con le polveri? Come garantite che le potenti piogge ed eventuali eventi climatici anomali (di questi tempi possibili) non faranno cedere la struttura? Come può un cantiere accelerare se non possono fare rumore negli orari di apertura del nido (si spera) e finire entro questo mese? Come garantite la sicurezza quando ci sono continuamente operai che entrano ed escono dall’edificio? Le domande sono tante. Attendiamo risposte prima di decidere se riportare lunedì mattina all’asilo i nostri piccoli. L’unica cosa che ci conforta sono le loro splendide maestre che in questi giorni hanno fatto di tutto per ridurre i disagi e mantenere il sorriso. Un’altra sede, subito, è il minimo che possiate dare alle famiglie coinvolte. Paghiamo regolarmente le rette scolastiche e i nostri figli sono la cosa più preziosa che abbiamo. Una mamma dell’asilo nido Guicciardi 3A

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Scuola materna evacuata per fuga di gas

Una scuola materna è stata evacuata a causa di una presunta fuga di gas che si è verificata stamani poco prima delle 10. Ne ha dato notizia il 118, che ha precisato che nessuno dei 160 bambini presenti nell’asilo comunale di largo Scalabrini ha avuto bisogno di andare al pronto soccorso anche se 14 minori e due insegnanti sono stati valutati sul posto per “sintomi alle vie aeree“. Sul posto, oltre ai Vigili del fuoco, per cercare la perdita, anche la Polizia Locale e la Protezione Civile. L’asilo resterà chiuso domani per terminare gli accertamenti e le eventuali riparazioni. ANSA  

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