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Le nuove tariffe ATM approdano in Consiglio Comunale

Dopo essere stata discussa in Commissione Mobilità approda oggi  in Consiglio Comunale la proposta sulle nuove tariffe di trasporto pubblico in città, basata sul nuovo sistema tariffario (STIBM) dell’Agenzia di Bacino e introduce miglioramenti a tutela di abbonamenti e di giovani e anziani. Il nuovo sistema tariffario supera i numerosi sistemi attualmente in vigore e consente, in modo equo e unitario, la piena integrazione dei titoli di viaggio e l’accesso all’intera offerta di trasporto pubblico compresa nel bacino di Milano, Monza e Brianza. Per la prima volta si semplifica organicamente per i cittadini la struttura delle tariffe e si riducono il numero e la tipologia dei titoli necessari a spostarsi. La semplificazione in molti territori extraurbani si traduce per i pendolari in riduzione delle tariffe e ha lo scopo di rendere sempre più competitivo l’uso dei mezzi pubblici con la riduzione dell’uso dei veicoli privati a favore di una maggiore fluidità degli spostamenti e della qualità dell’ambiente. Fra gli elementi principali contenuti nella proposta di oggi, che riguarda solo il bacino di Milano, il mantenimento del costo dell’abbonamento agli attuali 330 euro a tutela dell’utilizzo continuativo del trasporto pubblico da parte di cittadini e lavoratori. Con una possibilità in più, quella della rateizzazione mensile del pagamento. Inoltre, si propone di introdurre la timbratura multipla nella rete metropolitana (sempre nell’ambito della validità del titolo). Fra le novità più importanti la gratuità dell’intero servizio trasporti per i giovani fino a 14 anni per dare un aiuto concreto alle famiglie. Sempre per i giovani il piano prevede che il prezzo dell’abbonamento resti invariato e ridotto fino a 27 anni anziché 26; inoltre vengono estese le agevolazioni fino ai 30 anni con Isee sotto i 28mila euro (mensile o annuale ridotto rispettivamente a 22 e 200 euro) a prezzo invariato rispetto a oggi. Dedicata ai giovani anche una un’altra novità: scende da 29 a 12 euro fino ai 27 anni l’abbonamento al BikeMi per chi è abbonato anche al trasporto pubblico. A partire dai 28 anni il costo per il doppio abbonamento passa da 29 a 24 Euro. Per tutti, a partire dall’introduzione del nuovo sistema tariffario, sarà possibile “caricare” l’abbonamento del BikeMi sulla tessera ATM integrando completamente i due servizi. Facilitazioni anche per gli anziani: gratuito l’abbonamento per gli over 65 con Isee inferiore a 16mila euro; per gli over 65 con reddito Isee tra 16 e 28mila euro l’abbonamento annuale ATM costa 200 Euro; il nuovo ‘Senior off peak’, a parità di costo, varrà in superficie da inizio servizio (e non solo dalle 9:30) e sarà disponibile per tutti dai 65 anni di età e per i pensionati dai 60 anni. Viene introdotto un abbonamento annuale a 50 euro per persone con Isee inferiore ai 6mila euro, per persone disoccupate con Isee inferiore ai 16mila euro e per persone detenute in permesso lavorativo esterno al luogo di detenzione. Riviste invece le tariffe di titoli di viaggio occasionali. Fra questi il biglietto singolo che passa da 1,50 a 2 euro ma ne sarà esteso l’uso: il biglietto singolo sarà valido non solo a Milano ma anche nei comuni di prima fascia per esempio Rho Fiera, Sesto San Giovanni, Rozzano, San Donato, Bresso, Bollate etc. “Vogliamo un servizio di trasporto pubblico sempre migliore – ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Ambiente – e su questo stiamo investendo, anche a fronte di minori risorse da Governo e Regione. Per questo abbiamo scelto di tutelare lavoratori e cittadini e non turisti e utenti occasionali. Muoversi su una rete di trasporto collettivo efficiente, veloce, capillare con tariffe eque su un territorio sempre più ampio è l’unica risposta possibile al bisogno di spostarsi delle persone e a garanzia di una migliore qualità dell’aria che respiriamo“.  

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La grande Milano passa dal ferro

La grande Milano passa dal ferro. Il sogno anni ’60 di una mobilità principalmente su gomma può finalmente  essere accantonato grazie all’ultimo progetto di cui si parla: Next, un unico sistema di trasporti tra Milano, Monza, Lodi e Pavia. La gran parte dei territori coinvolti sono già di fatto connessi socialmente e a volte anche con infrastrutture di diverso tipo: ci sono le strade, ma anche un sistema ferroviario di base nonché un sistema di vie d’acqua. E presto sarà disponibile anche un vero aeroporto cittadino con l’ammodernamento di Linate e la sua connessione via ferro alla città. Si potrebbe quindi ipotizzare davvero una grande Milano con una molteplicità di sistemi di spostamento di velocità differenti a disposizione di 4,5 milioni di abitanti delle tre province. Per non parlare di quelli che sarebbero attirati da un sistema integrato del genere che solo per come è impostato ora vale 1 miliardo di euro all’anno. La cordata di privati c’è e si dichiara pronta a partire, ma il dubbio resta: finirà in nulla come spesso accade o l’unico effetto sarà veder lievitare ancora le tariffe del trasporto pubblico locale? Il futuro della grande Milano passa dal ferro, questo è fuor di dubbio: solo le metropolitane hanno davvero trasformato le periferie in nuovi centri città. Solo il trasporto su ferro efficiente può favorire un vero sviluppo territoriale. Le auto private servono più a inquinare che a trasporti su lunga percorrenza. La Pianura Padana è stretta e lunga e su ferro la si può percorrere tutta in tre ore. Così come Linate sarà presa d’assalto ancora di più dopo la riapertura se ci si potrà arrivare in metro con due euro. Magari senza limiti di orario, speriamo noi: il ferro garantisce la possibilità di spostarsi con costi sostenibili, oltre a permettere un minor inquinamento ambientale rispetto ad altri sistemi di trasporto. La grande Milano passa dal ferro per questo: sono le rotaie a svolgere il ruolo di infrastruttura delle infrastrutture, una base in grado di sostenere milioni di persone.

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Approvato oggi l’aumento a 2 euro dei biglietti ATM

La Giunta comunale di Milano ha approvato oggi la delibera che prevede anche l’aumento dei biglietti del trasporto pubblico in città da 1,50 a 2 euro, un’operazione che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, difende nonostante le critiche che già sono arrivate dall’opposizione di centrodestra. “Purtroppo la politica si confronta su queste questioni. Dicevo oggi in Giunta che se la competizione che mi porterà il centrodestra sarà sull’aumento del biglietto io ci faccio la firma, non una ma otto – ha detto il sindaco a margine dell’inaugurazione dell’emporio della solidarietà di Caritas ambrosiana -. E’ ben poca la critica che possono fare, io difendo questa operazione quindi andiamo oltre, e quello che posso dire è che stiamo lavorando per creare un sistema di trasporto pubblico ancora più efficiente ed ecologico“. Secondo il sindaco, l’operazione va guardata “andando oltre l’aumento – ha concluso – che poi alla fine non è degli abbonamenti“. ANSA  

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Atm segnala alla procura altre brusche frenate

Una decina di brusche frenate della metropolitana milanese, a seguito delle quali i passeggeri sono comunque rimasti illesi, sono state segnalate nelle ultime settimane alla Procura di Milano dopo gli episodi più gravi del 4, del 9 e dell’11 marzo scorso in cui rimasero lievemente ferite 16 persone. Negli ultimi due mesi e mezzo i sistemi di controllo di Atm, l’azienda del trasporto pubblico del capoluogo lombardo, hanno continuato a registrare improvvise decelerazioni – circa una a settimana – poi segnalate al consulente dei pm Maura Ripamonti e Mauro Clerici che con il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano coordinano l’indagine con l’ipotesi di rischio di disastro colposo. L’esperto nominato dai pubblici ministeri, l’ing. Fabrizio Lucani, lo stesso che si è occupato dell’incidente ferroviario di Pioltello, dovrà esaminare anche queste frenate oltre alle già circa 50 segnalazioni arrivate all’Atm nell’ultimo anno e mezzo. Tre gli episodi più gravi dei mesi scorsi: il 4 marzo sulla linea 2 attorno alle otto del mattino all’altezza della stazione Loreto, in cui sono rimasti feriti cinque viaggiatori. Cinque giorni dopo, il 9 marzo, il secondo episodio sulla linea 1 all’altezza della banchina di Cadorna, in direzione di Sesto Primo Maggio il convoglio si è arrestato bruscamente e alcuni passeggeri hanno perso l’equilibrio. Le persone coinvolte, nove in tutto tra cui due bambini, hanno riportato contusioni. La terza frenata brusca e’ dell’11 di marzo e riguarda ancora la linea 2: il convoglio si e’ bloccato alla fermata di Cassina de’ Pecchi, nell’hinterland della citta’, e i contusi sono stati due. ANSA  

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Il vero business sono ancora le rotaie

L’imprenditore Daniele D’Alfonso sosteneva di esser “messo bene” a contatti dentro ad Atm. Una situazione ottimale per arrivare a gestire il lavaggio delle rotaie di Atm. Essendo una città che ne ha talmente tante da avere pure un campionario di binari abbandonati, per l’imprenditore accusato di essere parte del giro di corruzione che ha travolto Forza Italia erano un ottimo affare. In Amsa aveva contatti con i sindacalisti, in Atm ancora non sembra chiaro, ma non possiamo escludere che si tratti dello stesso settore. Ma quello che veramente ci interessa è il punto infrastrutturale: sono ancora le ferrovie a rappresentare il business vero, è intorno ad esse cioè che si creano giri di centinaia di milioni di euro e si espandono città e servizi. Il bilancio del Comune di Milano è non a caso bloccato in buona parte dall’investimento per la Metro 4. Centinaia di milioni che sono vincolati a quell’investimento,  anche se l’operazione è già in ritardo di 4 anni e mezzo visto che doveva essere terminata e funzionante per Expo 2015. E se non fosse un caso questo ritardo? Se un’opera chiude, si chiudono anche i rubinetti pubblici e tocca lavorare tanto per guadagnare. Ma saranno sicuramente dubbi da penne avvelenate. Intanto però continuano a esserci segnali che ci sia qualcosa di sbagliato lungo le rotaie che vengono posate a Milano: quasi tutte le scale mobili della Metro 5 sono state costruite dalla Anlev. Una società parte di una piccola galassia di scatole e scatolette che fa capo alle stesse persone che costruirono le scale mobili della Metro 3. E che per lo stesso motivo caddero vittima di un’indagine per un giro di mazzette proprio sulla stessa opera. Ora, nulla vieta che le persone si redimano. Però diciamo che suona perlomeno strano vedere come siano le stesse persone. Alcuni grandi giornali lo sanno, ma non lo pubblicheranno mai. In parte è perché le rotaie portano soldi anche per le inserzioni pubblicitarie, in parte perché la stampa italiana è ormai addomesticata. Non cerca e rogne, anzi, le evita scientificamente e si dedica spesso a simil inchieste commissionate da questo o quel potere per colpire gli avversari. Anche per questo si trova bene con le rotaie che per definizione impongono un percorso dritto e non modificabile.

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Sui mezzi ATM la scritta “Viva gli Alpini”.

Secondo giorno dell’adunata degli alpini a Milano, in attesa della maxi sfilata di domani per le vie del centro. Su molti mezzi pubblici, nello schermo in alto che indica la destinazione del tram o del bus, questa mattina e’ comparsa la scritta “W gli Alpini”. E’ l’omaggio dell’Atm, azienda dei trasporti milanesi, alla 92esima adunata nazionale delle Penne nere che si sta svolgendo nel capoluogo lombardo, in occasione del centenario dell’associazione nazionale. Oggi alle 12 all’Arena civica e’ previsto il lancio dei paracadutisti, alle 16 e’ in programma in Duomo la messa in suffragio dei caduti e in seguito nella sede di Assolombarda alle 18 un incontro del presidente dell’associazione alpini con le autorita’ locali tra cui il sindaco Giuseppe Sala e il presidente della Regione Attilio Fontana. A partire dalle 20 di stasera infine il clou delle manifestazioni con concerti cori e fanfare in Piazza Mercanti, Galleria Vittorio Emanuele, Piazza S. Carlo e Piazza del Liberty. AGI  

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