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Sgomberati clochard dai tunnel della Centrale

Ieri sera la Polizia locale di Milano con i servizi sociali e le unità mobili del piano freddo è intervenuta nei quattro tunnel sotto i binari della Stazione Centrale per sgomberare i senzatetto accampati per la notte. L’obiettivo, come ha spiegato l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, in un post, “è evitare il bivacco delle persone e invitare i senza dimora ad utilizzare le accoglienze del Comune. Tutte le persone presenti sono state invitate a spostarsi, con le loro cose, e ad accedere alle accoglienze tra cui il mezzanino della metropolitana allestito in stazione Centrale”. Granelli ha poi spiegato che “bivaccare sotto i tunnel non è umano e decoroso, è anche molto rischioso per violenze che purtroppo possono generare, meglio dormire nelle accoglienze”. Il mezzanino della stazione Centrale nel suo primo giorno di apertura ha accolto 30 persone. “Molte di loro dormivano nei sottopassi vicino alla stazione, in una condizione inaccettabile per qualsiasi essere umano, su giacigli di fortuna in una notte in cui ancora una volta le temperature sono scese sotto lo zero, pericolosamente vicini alla strada dove auto e motorini sfrecciano veloci, creando una cappa di aria irrespirabile – ha spiegato sui social l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè -. A tutti è stata offerta una sistemazione dignitosa per la notte al mezzanino e del cibo caldo. Questa mattina sono stati invitati a recarsi al Centro Sammartini per l’ammissione in uno dei centri che il Comune ha allestito per l’inverno, all’interno dei quali ci sono ancora tanti posti liberi”. Attualmente sono accolte nei centri oltre 1300 persone “e continueremo ad attivare strutture anche nei prossimi giorni per avere sempre la garanzia di poter dare un posto a tutti quello che ne chiedono uno”, ha concluso Bertolé che poi ha ricordato come per segnalare le persone in difficoltà e richiedere un intervento è possibile contattare lo 0288447646 attivo h24. ANSA

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Clochard muore cadendo da un tetto

Un clochard marocchino, di 32 anni, è stato trovato morto nel primo pomeriggio di ieri, in un’area a fianco l’Ortomercato. Dai primi accertamenti, sembrerebbe sia caduto accidentalmente dal tetto di un edificio adiacente dismesso. Il nordafricano, in base a quanto spiegato dalla polizia che sta conducendo le indagini, non presentava sul corpo segni di violenza. L’uomo, la cui scoperta risale alle 14, era per terra all’interno dello stabile fatiscente, in via Cesare Lombroso alla periferia della città. In tasca aveva una tessera per la mensa dei poveri. ANSA

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Clochard muore di freddo con 100.000 euro in banca

Gli agenti della Polfer l’hanno trovato morto, per il freddo e varie patologie, in una capanno improvvisato con teli e cartoni nell’ex rampa di carico per le automobili alla stazione di Porta Garibaldi. Umberto Quintino Diaco, 75 anni, è stato trovato nel pomeriggio di giovedì e, dalle indagini è emersa una storia quasi incredibile, come riportato da Il Corriere della Sera. L’uomo, infatti, sui suoi conti bancari aveva più di centomila euro, 19 mila euro di titoli azionari e una pensione, da Monaco in Germania, di 750 euro al mese. Possedeva anche una casa in Calabria e due furgoni intestati, con l’assicurazione pagata. Addosso aveva 1.235 euro in contanti. Per la sua famiglia aveva deciso di diventare un ‘fantasma’, per sempre. Diaco era nato il cinque maggio del ’45 a Paludi, alle pendici della Sila. Da qui se ne era andato quando aveva solo 17 anni. Fuggito da casa, racconta al quotidiano la sorella Chiarina, rinnegando la famiglia e sparendo per sempre: “Lo abbiamo cercato, non ha mai voluto farsi ritrovare”. Gli agenti hanno trovato traccia del denaro e dei titoli nella casella postale al Sam, il Servizio di accoglienza milanese della Caritas. La casella era stata la sola cosa che Quintino aveva chiesto, nonostante le pressanti richieste degli operatori di poterlo aiutare. ANSA

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Clochard morto investito: indagati due autisti AMSA

Saranno indagati i due conducenti Amsa del camion della nettezza urbana per l’omicidio stradale del clochard romeno di 71 anni che questa mattina è stato trovato morto davanti all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Le immagini delle telecamere dalla zona hanno filmato 2 mezzi dell’Amsa che, in diversi momenti (poco prima di mezzanotte e alle 4) passano sul corpo coperto di cartoni davanti all’ingresso della struttura in via Castelfidardo. I due conducenti non sono stati ancora ascoltati dal pm Paolo Storari, che coordina l’indagine della Squadra mobile. L’impressione degli investigatori è che gli uomini alla guida dei mezzi della “Azienda Milanese Servizi Ambientali” non si siano accorti dell’impatto, ma dovranno comunque spiegare la manovra con passaggio sul marciapiedi con cui hanno travolto il senzatetto. ANSA

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Arrestato per avere sfregiato due clochard

La Polizia di Stato di Milano ha arrestato, in esecuzione del fermo di indiziato di delitto emesso dal Sostituto Procuratore dott. Mauro Clerici, D.L. un pregiudicato sessantacinquenne italiano ritenuto il responsabile di lesioni permanenti al viso ai danni di due clochard stranieri. L’attività investigativa della Squadra Mobile di Milano, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha consentito di ricostruire la dinamica dell’aggressione avvenuta la sera del 29 giugno 2020, in centro a Milano, ai danni dei due uomini senza fissa dimora, oltre a ripercorrere il tragitto di fuga dell’autore che è stato successivamente identificato anche grazie al contributo dei testimoni. In particolare, l’autore degli sfregi ha avvicinato la prima vittima che dormiva sotto i portici di corso Garibaldi, e, dopo averlo svegliato, lo ha attinto al volto con alcuni fendenti, lasciandolo ferito a terra. Poi il sessantacinquenne si è allontanato e, a poche centinaia di metri, si è avvicinato al secondo clochard straniero che era seduto su una panchina di fronte al Teatro “Piccolo” e, con lo stesso coltello, ha colpito anche costui al volto, per poi allontanarsi in direzione di via Tivoli prima dell’arrivo degli agenti delle Volanti della Questura e dei soccorsi. Le due vittime erano state ricoverate in codice rosso all’ospedale Fatebenefratelli e dimesse il giorno successivo con numerosi punti di sutura ai volti, ferite che ne segneranno permanentemente i visi. Le numerose verbalizzazioni dei testimoni, unitamente alla visione delle telecamere di videosorveglianza pubblica e di alcuni esercizi commerciali della zona hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di ricostruire il percorso di fuga e riprendere parzialmente l’aggressore che si era allontanato, utilizzando anche un mezzo pubblico per far perdere le sue tracce. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso l’individuazione dell’autore, che annovera precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti, contro il patrimonio e la persona, che nei giorni scorsi è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile mentre stava percorrendo via Monte Grappa a Milano. I poliziotti, che lo hanno arrestato con l’accusa di lesioni permanenti al volto, continuano le indagini volte alla definizione del movente dell’aggressione.

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Trovato clochard morto con mani e piedi legati

L’hanno trovato morto poco fuori da un parcheggio, all’aeroporto di Linate, deserto dall’estate scorsa perchè in fase di ristrutturazione fino al 26 ottobre, quando riaprirà. Davide Baruffini, 42 anni, un senzatetto che andava sempre in giro con il suo strumento, e per questo era conosciuto come il trombettista, era legato con del filo di ferro alle mani e ai piedi, morto da alcune ore per ragioni ancora tutte da accertare da parte degli agenti della Squadra Mobile, della Polaria e del medico legale che sono stati a lungo sul posto con il pm di turno, Luisa Baima Bollone. Sul cadavere, salvo una frattura alla gamba, non vi erano tracce di violenza che giustificavano la morte. Sarà quindi l’autopsia, che è stata disposta, a indicare la causa della morte. Nella zona dello scalo era conosciuto, era uno di quei personaggi che non davano problemi, vivendo di piccole elemosine e altri espedienti. Era entrato in contatto con i Servizi Sociali del Comune di nel 2015 ma fino a due anni dopo aveva sempre rifiutato di dormire in una struttura. Lo fece nel 2017, una sola volta, poi se ne andò senza più contattare i Servizi. Il corpo era ai piedi di un parcheggio di quattro piani piani. Indossava scarpe da ginnastica e jeans. Polsi e caviglie erano legati con del filo di ferro, forse materiale da cantiere, considerando che anche nel parcheggio sono in corso lavori. Gli agenti della squadra Mobile, che con la Scientifica hanno eseguito lunghi accertamenti, non si sbilanciano: potrebbe essersi trattato di un omicidio ma, allo stesso tempo, per quanto meno probabile, di un gesto volontario e dimostrativo. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere della zona, alcune delle quali, però, sembrano non essere funzionanti. Quel che è certo è che il Trombettista, da tempo gravitava in zona e, nei dintorni, si era anche creato un giaciglio dove sono state trovate le sue poche cose. Sono stati alcuni operai a trovarlo e a dare l’allarme. Il corpo era prono, non presentava segni di violenza evidente, sembra da escludere che si sia gettato da uno dei piani del parcheggio. Ora, con i famigliari (il padre è stato nel pomeriggio negli uffici dell’aeroporto per il riconoscimento) si ricostruirà la vita di questo fantasma metropolitano che aveva problemi psichiatrici, per capire se davvero abbia voluto farla finita o, invece, sia rimasto vittima di una lite tra clochard o, invece ancora, di un regolamento di conti, forse per questioni legate al passato. ANSA  

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