condanna

Inflitti altri sei anni all’ex agente immobiliare Confalonieri

Sei anni di carcere sono stati inflitti all’ex agente immobiliare Omar Confalonieri, già condannato in secondo grado a 4 anni e 4 mesi per aver drogato con benzodiazepine una coppia di clienti e violentato la donna, e ora imputato per altri cinque casi di presunte violenze che avrebbe commesso con lo stesso schema. A deciderlo è stato il gup di Milano Massimo Baraldo che, al termine del processo in abbreviato, ha condannato anche la moglie dell’uomo a 4 anni accusata di concorso in due delle violenze ipotizzate. Il giudice ha riconosciuto la responsabilità di Confalonieri per due soli casi dei 5 contestati. La scorsa udienza la pm di Milano Alessia Menegazzo, titolare dell’inchiesta dei carabinieri, ha chiesto di condannare a 9 anni e 4 mesi il 50enne. Quattro anni, invece, la richiesta per la moglie (condanna a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni). La pena severa alla moglie, invece, è dettata dal fatto che non le sono state riconosciute le attenuanti generiche in quanto non ha ammesso. Gli avvocati Emilio Trivoli e Luca Ricci chiedevano l’assoluzione per tutti i casi. Il giudice ha riconosciuto l’imputato colpevole per due casi, assolto per altri due con la formula dell’insufficienza della prova e prosciolto per il quinto per tardivita’ della querela. “Impugneremo la sentenza – hanno detto -. Siamo profondamente convinti che si tratti di un processo anacronistico che riguarda vicende poco chiare risalenti nel tempo non ascrivibili al nostro cliente”. E’ stata riconosciuta la provvisionale di 20mila euro a solo una delle 4 parti civili poiché la quinta al centro di una delle imputazioni contestate in sentenza non si è costituita. Le motivazioni saranno depositate in 15 giorni.

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L’ex re dei paparazzi, Fabrizio Corona, condannato a 7 mesi di reclusione

Fabrizio Corona è stato condannato a 7 mesi di reclusione per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Assolto, invece, dalle accuse di oltraggio agli agenti di polizia e tentata evasione dal reparto psichiatrico. I fatti risalgono al marzo del 2021. Il tribunale di sorveglianza aveva deciso che Corona sarebbe dovuto rientrare in carcere. In quell’occasione Fabrizio Corona aveva perso il controllo, protestando e ferendosi le braccia, urlando contro la polizia e finendo per rompere il vetro di un’ambulanza adibita al suo trasporto in ospedale. La procura aveva chiesto un anno di reclusione, ma il difensore della star è riuscito ad arrivare a 7 mesi, anche se la sua richiesta era l’assoluzione. L’ex re dei paparazzi era tornato in libertà solo lo scorso settembre dopo aver scontato tutto il cumulo pena. Poco prima dell’inizio del processo Corona ha postato una storia sul suo profilo Instagram mentre arriva in Tribunale, dicendo ai giornalisti “L’ennesimo processo?”, per poi appellarsi al suo legale (taggandolo) “Abbiamo vinto ‘avvo’?”. Durante l’arringa ha ripreso l’avvocato Chiesa: “Senza voler essere offensivo, diciamo che lo stato italiano ha avuto una particolare attenzione nei confronti di quest’uomo, trattato come un criminale quando è soltanto un uomo eccentrico”, ha detto il legale in aula.

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Processo ‘Pollino’: preso in Germania il latitante Antonio Strangio detto ‘U Meccanicu’

Una condanna a 5 anni per il traffico di cocaina tra la Calabria e Milano. Tanto dovrà scontare Antonio Strangio, detto ‘U meccanicu’. Il latitante 44 anni, di San Luca, è stato arrestato a Duisburg, in Germania. La condanna era arrivata nel mese di dicembre 2022 a conclusione del processo “Pollino”, in cui fu coinvolto. A Duisburg, Strangio era stato in passato anche pizzaiolo ed attualmente svolgeva le mansioni di corriere per una società di consegne postali. É stato proprio durante un suo turno di lavoro che il latitante è stato coinvolto in un incidente stradale mentre era alla guida di un furgone. In seguito all’incidente è intervenuta sul posto la polizia locale che, nel verificare i documenti di riconoscimento di Strangio, che non nascondeva la propria identità, ha accertato che l’uomo risultava latitante. A carico di ‘U meccanicu’, tra l’altro, in seguito alla condanna per traffico di droga, pendeva un mandato di arresto europeo emesso su richiesta del Procuratore distrettuale di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e del Procuratore aggiunto, Giuseppe Lombardo. Strangio, tra l’altro, è legato da rapporti di parentela con esponenti di primo piano dell’omonima cosca di ‘ndrangheta di San Luca. È cugino, infatti, di Francesco Pelle, detto ‘Ciccio Pakistan’, e di Antonio Pelle, alias ‘Vanchelli’. Ora Strangio sarà estradato in Italia.

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L’ex vice coordinatore regionale di Forza Italia, Lara Comi, condannata a 4 anni e 2 mesi

L’eurodeputata di Forza Italia Laura Comi è stata condannata a 4 anni e 2 mesi di carcere nell’ambito del processo “Mensa dei poveri” che si è chiuso lunedì con la sentenza di primo grado pronunciata dal tribunale di Milano presieduto dal giudice Paolo Guidi. La pena è stata identica alla richiesta della procura di Milano che per lei ha ipotizzato una corruzione di incaricato di pubblico servizio legata all’ente regionale lombardo Afol, che si occupa di formazione professionale. Comi era finita agli arresti domiciliari – poi revocati – nel novembre del 2019 per corruzione, false fatture e truffa ai danni dell’Unione europea per circa 500 mila euro. Anche l’ex deputato di Forza Italia Diego Sozzani, originario di Novara, è stato condannato a un anno e un mese seppur per altri fatti non legati alla Comi. Il processo Mensa dei poveri vedeva al centro la figura di Nino Caianiello, detto il “Mullah” e già ras di Forza Italia nel varesotto. Una figura politica carismatica in ambito locale intorno alla quale la procura di Milano aveva costruito un’indagine che aveva svelato un vaso reticolo di intrecci affaristici, politici e corruttivi. Caianiello a chiusura delle indagini ha scelto di patteggiare e ha ottenuto una condanna a 4 anni e 10 mesi. Tante altre figure, a partire dalla Comi (che a Bruxelles ha preso il posto lasciato libero da Silvio Berlusconi che aveva rinunciato al seggio) hanno scelto di affrontare il processo che si è chiuso il 2 ottobre. Circa una settantina di persone, quasi tutte assolte e spesso su esplicita richiesta dei pm Silvia Bonardi e Stefano Civardi. Tra gli assolti ci sono il consigliere regionale lombardo di Forza Italia Fabio Altitonante, attuale sindaco di Montorio al Vomano (Te), l’ex vice coordinatore lombardo del partito azzurro Pietro Tatarella e Paolo Orrigoni, imprenditore e politico leghista proprietario della catena di supermercati Tigros. Peraltro, nel caso di Orrigoni, tutti coloro che erano indagati per i fatti a lui contestati (una presunta corruzione per la costruzione di un grosso supermercato in provincia di Varese), avevano scelto la via del patteggiamento di una pena. In totale gli assolti sono circa una cinquantina.

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Blue Whale: ragazza condannata a un anno e mezzo

Si è chiuso con una condanna a un anno e mezzo, con pena sospesa e non menzione, il primo e unico processo celebrato davanti al Tribunale di Milano nel quale una ragazza, ora di circa 25 anni, è finita imputata con le accuse di atti persecutori e violenza privata aggravati, per essersi spacciata per “curatore” nell’ambito della cosiddetta “Blue Whale Challenge” e per aver costretto, tramite i ‘social’, una minorenne di Palermo a infliggersi alcuni tagli sul corpo e ad inviarle le foto, come primo step delle 50 prove di coraggio. A deciderlo è stato oggi il giudice monocratico della nona sezione penale Angela Martone. ANSA

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De Chirico (FI): il comune condanna a morte gli asili convenzionati

“Ho raccolto le firme di tutta l’opposizione di Palazzo Marino per chiedere la convocazione urgente delle commissioni congiunte Educazione e Periferie per capire la situazione nidi d’infanzia convenzionati a seguito dell’emergenza COVID-19 e il loro coinvolgimento nel progetto summer school proposto dal sindaco sui social network. Abbiamo chiesto la presenza di una rappresentanza degli asili nidi convenzionati di modo che possano esporre le loro preoccupazioni“, lo rende noto Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Non si capisce – prosegue De Chirico – come mai il Comune di Milano non riconosca il 100% dei contributi previsti da convenzione nonostante la circolare di Regione Lombardia, rivolta a tutti i Comuni, spieghi di attingere a parte delle risorse destinate in via esclusiva alla promozione ed alla gestione del sistema integrato di educazione e di istruzione per l’anno 2019 (D.G.R. n. 2108/2019 e Decreto DG Istruzione, Formazione e Lavoro n. 2405/2020) vengano utilizzate per poter sostenere economicamente i gestori dei servizi privati. All’Ente sono stati riconosciuti 7 milioni e 600 mila dalla cosiddetta legge “Buona Scuola“. “Il Comune di Milano – spiega – senza alcun confronto, ha comunicato ai 108 gestori degli asili nido convenzionati che non riceveranno alcuna prestazione per il mese di marzo e che, per i mesi successivi, riconoscerà solo il 55% del dovuto, previa accettazione di attività concordate e rinunciando alla cassa integrazione per gli operatori. L’assessore Galimberti, con la sua mail, disconosce la funzione pedagogica attribuita agli educatori nel percorso di formazione di un piccolo individuo che dai 3 a 36 mesi si affaccia alla società. Si chiede di realizzare un percorso di didattica a distanza che snatura ancora di più il senso di percorso educativo. Inoltre, il rischio è di causare seri danni al cervello infantile per il prolungato utilizzo di supporto tecnologici, sconsigliati da qualsiasi neuropsichiatra“. “Il sindaco – conclude quindi l’Azzurro – nei suoi sermoni social, dovrebbe smetterla con la sua retorica per pensare concretamente ai bambini milanesi, non solo raccontandogli la sua versione della storia partigiana. Con la riapertura degli uffici e la realizzazione dei campus estivi nei parchi cittadini, il Comune ha il dovere di coinvolgere il più possibile il personale scolastico, di qualsiasi ordine e grado. Se il Comune non tornerà sui suoi passi condannerà a morte tutte queste attività che svolgono un servizio pubblico essenziale e che a settembre rischiano di non riaprire“.  

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