Farinet

Montigny, Farinet e se fosse Mario Rossi?

Montigny, Farinet e se fosse Mario Rossi? Perché di gente con cognomi improbabili dal punto di vista comunicativo se ne sono sentiti parecchi. Ma come possiamo pensare che il centrodestra possa sfidare Sala con gente di cui bisogna spiegare il cognome? Montigny, Farinet e se fosse Mario Rossi? Il primo era addirittura triplice Rasia Dal Polo. E infatti all’inizio pensavano tutti si chiamasse Rasia di nome e Dal Polo di cognome. Invece no, Roberto RDP è stato solo il primo dal cognome difficile. Poi gente come Oscar di Montigny, celebre per essere parente del tizio che creava banche intorno agli altri. Adesso altro coniglio dal cilindro: Farinet. E se la finissimo con quest’estenuante ricerca di un nome ad effetto? In fondo i sondaggi confermano che il centrodestra senza candidati è in testa, perché secondo noi Sala è scarso, ma tant’è: allora mettiamo un solenne sconosciuto che però si chiama Mario Rossi. Sarebbe lo sfidante perfetto da contrapporre al campione dei Bazoli: avrebbe un nome comprensibile, sarebbe un uomo come gli altri. Mentre Sala ha sempre tenuto le distanze con chi non è potente. Anzi potrebbe essere Maria Rossi. Così sarebbe anche una donna. E Sala non avrebbe più armi: la città fa abbastanza pena dopo cinque anni con lui, perché un conto è avere poteri speciali, un conto dover lavorare seriamente. Dunque gli argomenti non mancano per contestarlo: ad esempio, hanno dichiaratamente truccato il bilancio. Lo scopo è nobile, intercettare più fondi possibili del Recovery Fund, ma resta un bilancio truccato. Perché le metropolitane sono ferme al palo ma ingurgitano centinaia di milioni all’anno. E alla fine Area C e Area B servono solo per avere soldi veri da spendere. Perché il bilancio comunale ormai è bloccato. Sono solo alcuni esempi di cosa potrebbe dire Maria Rossi per convincere i milanesi che la città va messa a posto dopo la brutta esperienza dell’Amministrazione di centrosinistra. Sala non ha molte carte vere se non l’antidestrismo che ancora tira abbastanza alle urne. Ma i milanesi sono gente pratica, tanto è vero che imbracciarono le armi prima dell’arrivo degli Alleati contro i fascisti. Dunque sanno distinguere tra destra e dittatura. Perché non trovare una Maria Rossi allora? Sarebbe anche un segnale che la classe politica milanese ha la capacità di assorbire nuove forze rinnovandosi senza snaturarsi. Oppure preferiamo altri cinque anni di Sala?

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Candidato dentrodestra: ipotesi Farinet

Arriverà la prossima settimana la scelta del candidato sindaco del centrodestra per le prossime elezioni comunali a Milano e tra i possibili nomi che potrebbero mettere d’accordo Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi c’è quello di Andrea Farinet. Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, docente della Bocconi per 24 anni e professore di Economia e Gestione delle imprese presso l’Università Cattaneo-Liuc, quello di Farinet “è uno dei nomi civici che stiamo valutando”, spiegano da Forza Italia, ed “è un nome apprezzato”, secondo fonti della Lega, anche perchè corrisponde all’identikit fatto ieri da Salvini: candidato civico che “unisce il mondo dell’insegnamento a quello dell’impresa e all’attenzione al sociale”, con “due lauree e che ha insegnato e insegna in due prestigiose università”. Farinet è laureato in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi ed in Scienze Politiche presso l’Università Statale di Milano, è partner ed advisor di realtà come l’Istituto Italiano di Tecnologia, l’Istituto Mario Negri e la Fondazione Bracco e nel 2015 ha pubblicato il libro “Socialing – Un nuovo equilibrio tra consumatori, imprese e mercati”, edito da Franco Angeli con prefazione di Carlo Petrini. Le sue grandi passioni, si legge sul sito della Fondazione Pubblicità Progresso, sono i figli, la poesia, l’alta montagna e il thai chi. ANSA

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