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Gli ambiti organizzativi maggiormente coinvolti nelle sanzioni comminate in materia GDPR

Gli ambiti organizzativi maggiormente coinvolti nelle sanzioni comminate in materia GDPR. Dalla cogenza del Regolamento (UE) 2016/679 avvenuta il 25 maggio 2018 le sanzioni comminate dagli Enti Governativi hanno fatto emergere le debolezze delle organizzazioni pubbliche e private nei rapporti con i cosiddetti “interessati”, rappresentati generalmente dai consumatori di prodotti e di servizi, dai dipendenti, ovvero dalle risorse, che verso cui occorre prevedere la massima attenzione, i primi in quanto rappresentano la base per l’incremento del PIL di ogni paese, ed il secondo, in quanto funzionali per l’organizzazione per la produzione di beni o erogazione di servizi. Tali sanzioni dovrebbero essere analizzate da tutte le organizzazioni per comprendere gli ambiti che devono necessariamente migliorati per seguire un comportamento adeguato, nei processi operativi e nel rapporto con la tecnologia. In tal senso, sarebbe opportuno analizzare le suddette sanzioni da diversi ambiti, non solo dal punto di vista dei temi tipici del regolamento europeo sanciti dai relativi articoli, ma anche dal punto di vista delle aree organizzative e dei suoi aspetti gestionali. Di seguito sono riportati grafici che presentano l’andamento percentuale dei valori economici e dei volumi delle sanzioni relativamente alla Comunità Europea e all’Italia. La realtà comunitaria Come si può rilevare nella Comunità europea le cause delle sanzioni sono legate prevalentemente a: Gestione dei dati dei clienti con presenza di comunicazioni di dati personali a destinatari non pertinenti Rapporto informativo con i clienti con presentazione non completa dell’Informativa e inadeguata gestione del consenso Governo sicurezza Infrastruttura con carenze di contrasto agli hacker o a software malevoli Le aree di mercato maggiormente coinvolte nelle sanzioni appartengono al settore dei “Social”, della “Pubblica Amministrazione”, delle “telecomunicazioni”, dell’abbigliamento, del “turismo”, del “trasporto aereo” e dell’“e-commerce”. La realtà italiana Come si può rilevare in Italia le cause delle sanzioni sono legate prevalentemente a: Telemarketing con azioni commerciali telefoniche invasive Gestione dei dati dei clienti con presenza di comunicazioni di dati personali a destinatari non pertinenti Rapporto informativo con i clienti e con i dipendenti con presentazione non completa dell’Informativa ai dipendenti e inadeguata gestione del loro consenso Governo sicurezza Infrastruttura con carenze di contrasto agli hacker o ai software malevoli. Le aree di mercato maggiormente coinvolte nelle sanzioni appartengono al settore delle “Telecomunicazioni” e dell’“Energia” Da questa analisi si può comprendere come nella Comunità Europea e in Italia sussistano aree comuni di miglioramento e come, nel nostro paese, emergano caratteristiche peculiari relative, ad esempio, alle azioni commerciali invasive. di Arturo Veneruso, Innovation Manager, esperto GDPR e contrattualistica informatica e membro dell’Osservatorio AIDR per la Digitalizzazione dell’Ambiente e dell’Energia

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Microsoft assicura: la Privacy su Teams è garantita

Microsoft assicura: la Privacy su Teams è garantita. L’annuncio arriva dopo che il sistema di conference call è diventato quanto mai centrale viste le centinaia di milioni di persone improvvisamente catapultate nel mondo dello Smart Working. Ecco la comunicazione dell’azienda di Bill Gates. Microsoft conferma il proprio impegno per la sicurezza e la privacy degli utenti, ancora più importanti in un momento come questo, in cui smart working e collaborazione online sono sempre più pervasivi. Gli utenti Microsoft Teams hanno infatti il massimo controllo su chi possa accedere ai propri meeting o alle relative informazioni. È possibile, ad esempio, stabilire chi possa accedere direttamente a un meeting virtuale e chi debba invece attendere di essere ammesso; è altresì possibile rimuovere i partecipanti durante un meeting, stabilire chi possa presentare o condividere contenuti e chi sia solamente uno spettatore. Nel caso in cui venga attivata la registrazione del meeting, tutti i partecipanti vengono immediatamente avvisati e possono accedere direttamente all’informativa sulla privacy. Le registrazioni, conservate in un archivio sicuro protetto da crittografia, sono quindi accessibili solamente ai partecipanti e alle persone invitate al meeting. Il diritto alla privacy è un valore fondamentale della filosofia di Microsoft e si concretizza nell’impegno dell’azienda a garantire agli utenti trasparenza e controllo su raccolta, utilizzo e comunicazione dei propri dati. Gli utenti Microsoft Teams, infatti, possono accedere ai propri dati in qualsiasi momento e hanno la garanzia che, al termine del proprio abbonamento, tutti i dati verranno eliminati. Inoltre, Microsoft si impegna a non usare i dati relativi all’utilizzo di Teams per scopi pubblicitari e a non tracciare le attività o l’attenzione dei partecipanti a un meeting. Microsoft Teams rispetta oltre 90 leggi e standard normativi a livello globale, incluso il GDPR, e applica le massime misure di sicurezza per limitare l’accesso ai dati degli utenti. Microsoft ha definito nel dettaglio i requisiti necessari per rispondere alle richieste dei governi e aggiorna regolarmente i propri report sul Transparency Hub, dove vengono dettagliate le risposte alle richieste di terze parti. In qualità di leader nel campo della cybersecurity, Microsoft analizza oltre 8.000 miliardi di segnali ogni giorno e utilizza queste informazioni per proteggere proattivamente i propri utenti dalle minacce informatiche. Microsoft crittografa i dati comunicati via Teams e li archivia in modo sicuro all’interno dei propri data center, applicando il protocollo SRTP (Secure Real-time Transport Protocol) alla condivisione di video, audio e delle schermate. Infine, gli amministratori IT possono attivare la multi-factor authentication, che potenzia ulteriormente la protezione degli account richiedendo una seconda forma di verifica della propria identità. È possibile approfondire ulteriormente l’impegno di Microsoft nella protezione degli utenti Teams leggendo i seguenti blog post: Our commitment to privacy and security in Microsoft Teams For IT Professionals: Privacy and security in Microsoft Teams  

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