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Caso Barbato. Lega: bugie di Sala messe a nudo

“Nel 2017 l’allora capo della polizia municipale di Milano, Antonio Barbato, si dimette dopo esser stato travolto da uno scandalo mediatico. Al suo posto il Comune nomina Marco Ciacci, fino ad allora in servizio presso la Procura. Una storia raccontata nella trasmissione che mette a nudo le bugie del sindaco Giuseppe Sala a cui la Lega chiede risposte concrete a domande precise: perché Sala ha costretto Barbato a dimettersi sapendo bene che stava cercando di fermare il malaffare nel Corpo della polizia locale di Milano? Perché ha scelto proprio Marco Ciacci, responsabile della polizia giudiziaria della Procura di Milano, la stessa che aveva indagato su Sala nell’inchiesta su Expo? Perché non sostituì Barbato con personale interno alla polizia locale di Milano dopo che Anci aveva fornito un elenco di idonei?”. Lo scrive in una nota Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali, che annuncia una interrogazione ai ministri degli Interni, Giustizia e Pubblica amministrazione. “Visto che dall’inchiesta Ghisa Scura emergono collusioni tra i vertici del comando e Mauro Cobelli per quale motivo non ha detto una parola, forse deve preservare Ciacci? I milanesi hanno diritto a risposte precise e chiare, Sala non può più nascondersi dietro ai suoi silenzi”.

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Municipio 4: tensione tra Lega e Fratelli d’Italia

Municipio 4: tensione tra Lega e Fratelli d’Italia. I meloniani hanno reagito quando Paolo Guido Bassi, presidente leghista del Municipio, ha scritto in un’analisi della situazione del centrodestra milanese che “Fdi sembra “ballare da sola”, facendosi sentire più per informare dei vari fuoriusciti da altri partiti cui ha offerto un posto, che per altro”. Una stoccata ai sovranisti perché continuano a raccogliere delusi dagli altri partiti d’aerea. Un travaso che aveva irritato già mesi fa Massimiliano Salini, coordinatore territoriale di Forza Italia. Ma un attacco eccessivo secondo il parlamentare Marco Osnato che ha reagito: “Grazie mille Bassi….mentre cerchiamo di imparare come si fa politica volete magari proporci un candidato sindaco? A proposito di fuoriusciti….il parlamentare eletto nel tuo municipio in che partito milita ora?”. Da lì ne è nata un botta e risposta. “Marco Osnato se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i, Federica Zanella è stata eletta in un collegio uninominale, quindi sotto tutti i simboli della coalizione – ha precisato Bassi – Poi indubbiamente nel suo percorso ha fatto una scelta. Lieto comunque della tua risposta, scopo del mio post era suscitare un po’ di dibattito, visto che le occasioni di confronto nella nostra area scarseggiano. Vogliamo provare a vincere le comunali o ci accontentiamo di misurarci su chi ce l’ha più lungo? Cioé a vedere chi si catalizza più consensi fra gli elettori del nostro schieramento senza conquistarne di nuovi? Personalmente, preferisco la prima ipotesi…”. Osnato ha controreplicato: “Paolo Guido Bassi una volta quando eravate seguaci di Bossi misuravate la durezza adesso preferite la lunghezza….buono a sapersi….per intanto io, conscio dei miei limiti, mi concentro sulle idee, che se non sempre collimano con le tue non vuol dire siamo per forza sbagliate!!!! P.S. Anche tu sei stato eletto da una coalizione ….e non è detto debba essere sempre così!”. Il confronto è andato avanti coinvolgendo anche altri esponenti cittadini di FdI come Enrico Turato e Otello Ruggeri, anche se dopo una lunga serie di botte e risposte pare che le acque si siano calmate.

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Si è rotta la falange lombarda

Si è rotta la falange lombarda. I primi segnali erano arrivati con la pretesa da parte della Lega della testa di Giulio Gallera. I continui attacchi interni ed esterni alla fine lo hanno spinto al passo indietro, ma le cose non sono migliorate. Anzi. Ecco dunque che dopo alcuni clamorosi scivoloni la crepa si è allargata fino ad arrivare all’azzeramento totale di Aria spa, la centrale acquista voluta da un leghista di peso e diventata l’obbiettivo di Forza Italia. Poco prima era tornata a farsi sentire Daniela Santanchè chiedendo un maggior coinvolgimento da parte degli alleati nelle decisioni. Ma se Fratelli d’Italia contesta, Lega e Forza Italia non fanno festa: uno ha silurato l’assessore dell’altro, l’altro ha tagliato la testa dell’azienda del primo. In mezzo i lombardi. Perché da quando si è rotta la falange lombarda i primi a pagarne le conseguenze più gravi sono proprio i cittadini di quella che fu la regione più efficiente d’Italia. Abbiamo sotto mano un sistema ricchissimo di risorse (pensate che Regione Lombardia si è indebitata per 3 miliardi di euro per il Piano Marshall di Fontana) ma sembra di stare in mezzo a una tundra gestita da bande. Le risorse per fare le cose ci sono dunque, ma forse manca l’umiltà: in Gran Bretagna la questione Covid è partita con un fallimento totale di Boris Johnson, ma ha saputo riprendersi e in breve sono state vaccinate decine di milioni di persone con l’ovvio crollo di contagi e morti. Qui invece la classe dirigente si sta azzannando per ottenere più risultati possibili, o meglio più voti potenziali per sè stessi. Gallera dice che è colpa di Caparini e della Lega, Salvini che Moratti e Bertolaso si fanno troppo i fatti loro. Intanto nessuno ha capito quanti lombardi verranno vaccinati entro giugno.

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Rider: imbrattata sede UGL. Solidarietà da Lega e Fratelli d’Italia

‘L’accordo lo avete firmato con il sangue dei/delle rider’ è la scritta contro il contratto firmato dall’Unione generale del lavoro con cui la sede dell’Ugl di Milano è stata imbrattata stamani. “L’attacco alla sede dell’UGL di Milano è un barbaro atto di vandalismo, che segue quelli già subiti alle sedi UGL di Torino, Genova e Bologna – scrivono in una nota congiunta Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e Riccardo Uberti, segretario Ugl di Milano -. Il nostro sindacato esprime ferma condanna verso qualsiasi gesto di violenza o tentativo di intimidazione. Danneggiare le mura di un sindacato con calunnie e offese che istigano all’odio, significa minare la libertà sindacale in spregio agli interessi dei lavoratori, pertanto ci auguriamo che le forze dell’ordine individuino presto i responsabili”. “I risultati raggiunti con il Ccnl Rider sono evidenti: per la prima volta ai ciclofattorini vengono riconosciute tutele e diritti esigibili. L’Ugl, quindi, continuerà il suo impegno in difesa di tutti i lavoratori”, conclude il sindacato che ha incassato la solidarietà fra gli altri del consigliere regionale leghista Ginmarco Senna, del parlamentare Fdi Marco Osnato e dell’eurodeputato Carlo Fidanza, di Fratelli d’Italia. ANSA

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Presidio della Lega davanti a Macao. De Corato (FdI): va sgomberato

“Oggi – dichiara Stefano Bolognini, commissario provinciale di Milano della Lega – durante il nostro presidio in Viale Molise, davanti alle palazzine Liberty occupate da immigrati, i militanti del centro sociale Macao prima ci hanno insultati pesantemente e poi hanno cercato di aggredirci fisicamente. Noi eravamo lì per chiedere al Comune di sgomberare questi edifici dopo la violenta rissa tra immigrati dell’altra notte. Qui dormono oltre un centinaio di immigrati irregolari, molti dei quali delinquenti. Non è accettabile che il Comune lasci queste strutture in queste condizioni, consentendo a centri sociali e clandestini di occuparle in totale libertà”. “I centri sociali – aggiunge Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega – contano sulla benevolenza del Comune che vorrebbe regolarizzare, in maniera scandalosa, la loro presenza in quello stabile. Sanno che la Lega si oppone ai loro abusi e illeciti. Per questo oggi hanno cercato di aggredirci, dopo insulti di ogni tipo. Per loro, evidentemente, quell’area deve essere, per sempre, fortino dell’illegalità tra feste abusive e presenza di immigrati clandestini, molti dei quali spacciatori. Non possiamo sopportare questi atteggiamenti e chiediamo per l’ennesima volta al Comune di sgomberare queste palazzine e lanciare un progetto serio di riqualificazione che non passi attraverso la presenza dei delinquenti del Macao. Stiano sereni i compagni del Macao, non ci facciamo intimorire e andiamo avanti”. “La situazione di viale Molise e via Zama è insostenibile”, scrive invece in una nota il Consigliere Comunale di FDI Riccardo De Corato  “Tutto lo stabile, di proprietà del Comune, che comprende i civici 66/64/62, quindi l’ex macello e il centro sociale Macao va immediatamente sgomberato e messo in sicurezza! Ho fatto un sopralluogo e quello che ho visto è molto grave: nell’ex macello (civico 66) sgomberato ieri dalle forze dell’ordine in seguito all’aggressione con 3 feriti ci sono di nuovo occupanti abusivi! Non si possono fare interventi spot e poi abbandonare le strutture! Perché il Comune non ha sgomberato anche il centro sociale Macao che è al civico 64, nello stesso stabile di proprietà comunale? Forse perché i supporter di Sala non vanno toccati? Situazione assurda anche nella scuola di via Zama nuovamente occupata. E in viale Molise, come ogni domenica, a pochi passi dall’ex macello e da Macao, sono tornati gli ambulanti abusivi a vendere merce rubata, gli stessi trasferitisi dall’ex mercatino abusivo di viale Puglie”conclude De Corato.  

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Lega: immigrati dormono in un ex carrozzeria nella periferia abbandonata da Sala

“Abbiamo svolto un sopralluogo nell’ex carrozzeria abbandonata di Via Adriano – spiegano Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega e Samuele Piscina, presidente leghista del Municipio 2 – e abbiamo trovato una situazione di estremo degrado. Qui da tempo stazionano alcuni immigrati irregolari tra carcasse d’auto e rifiuti di ogni genere”. “Ci troviamo in un’area accanto a una scuola e alla zona dove sorgerà una nuova scuola media. – continuano i leghisti – Durante il sopralluogo, a cui ha partecipato anche il consigliere municipale della Lega Davide Arbizzoni, abbiamo scoperto uno scenario desolante dove le condizioni igienico sanitarie in cui vivono queste persone sono indecenti. Un gambiano ci ha detto di stare lì da mesi senza che nessuno del Comune sia mai venuto a verificare lo stato dell’area. Nell’ex carrozzeria abbandonata sono diverse le strutture fatiscenti dove hanno dormito e ancora dormono gli immigrati. Questa situazione delinea le politiche della sinistra sull’accoglienza: spingono per l’immigrazione senza freni ma poi abbandonano gli immigrati al loro destino tra una vita di espedienti, degrado e disagio sociale”. “Il quartiere Adriano – concludono – è purtroppo una periferia non considerata, proprio qui accanto ci sono altri edifici di proprietà comunale, abbandonati da anni e che sono, anch’essi, spesso preda di sbandati e anche spacciatori. Il Comune da anni promette una riqualificazione del quartiere ma gli annunci sono stati disattesi e i ritardi sono clamorosi. I cittadini sono esasperati, è pazzesco lasciare queste aree al totale degrado!”.

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