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Il vaiolo delle scimmie e i pericoli per gay e bambini

Il vaiolo delle scimmie e i pericoli per gay e bambini. L’annuncio lo aveva dato Ilaria Capua, eminente scienziata con all’apparenza un certo gusto per le questioni catastrofiche: presto morirete tutti, ma prima omosessuali e bambini. Perché è in arrivo il vaiolo delle scimmie, un virus di potenza letale di cui fino ad ora si è parlato poco perché ha riguardato soprattutto l’Africa. Dunque ai bianchi e gialli che dominano il Pianeta non importava poi molto. Ma ora eccoci di nuovo sulla soglia del disastro. Perché quando c’è stata l’esplosione del Sars-Cov-2, per gli amici Covid-19, si è fermato tutto. E la Cina ancora ferma ogni due per tre le sue megalopoli perché ogni focolaio può valere un paio di milioni di morti. E dunque tutti fermi, tutti in casa, tutti vaccinati. Sebbene al momento ci siano scienziati come la Gismondo del San Paolo che frena sulla frenesia da ulteriori dosi di vaccino, perchè un conto è l’emergenza e un conto è inzuppare ogni tre mesi i corpi di virus. Per quanto indeboliti. Però la Capua ha rilanciato una paura che andava sopendosi, quella della pandemia destinata a milioni di morti in un attimo. Solo che ci ha aggiunto questi due dettagli in più: il pericolo per  i bambini e quello per gli uomini che vanno con altri uomini. Solo che il primo è stato sminuito dalla stessa scienziata precisando che però il problema è più africano in quanto in Europa i bambini stanno meno a contatto con gli animale e i roditori in particolare (tra i principali veicoli biologici del virus). Invece il secondo ha suscitato qualche reazione stizzita dalla comunità Lgb….+ che non vuole descrivere questa malattia come “malattia gay”. Ma in realtà nessuno l’ha definita tale, semplicemente i numeri parlano da sé: la maggioranza assoluta dei casi riguarda uomini che fanno sesso con altri uomini, la definizione è stata volutamente lasciata il più fredda possibile per evitare le sterili polemiche sull’identità sessuale. Per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie e i pericoli per gay e bambini  si tratta di dati. Nulla di più. E la comunità Lgb….+ può rasserenarsi: chiunque abbia letto gli articoli di Capua o di altri scienziati sa che tanto è questione di tempo: il vaiolo passerà anche a tutti gli altri. Come si sono premurati di spiegarci i camici bianchi: moriremo comunque tutti male. A meno di non continuare ossessivamente a riempirci di antibiotici, vaccini, magari domani braccia meccaniche. In fondo milioni di cardiopatici sopravvivono grazie a macchine impiantate nel cuore. Forse il vero pericolo è che le grandi epidemie dei nostri tempi stanno velocizzando l’arrivo dell’era dei cyborg. E chi non sarà d’accordo sarà nemico dello Stato.

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Insegnanti in fuga dalle scuole milanesi

Insegnanti in fuga dalle scuole milanesi. Le segnalazioni si moltiplicano da istituto a istituto per un fenomeno che spiega una volta ancora quanto sia bello avere un posto di lavoro pubblico: molti docenti si stanno mettendo in malattia da settimane, forse sperando in un altro lockdown o comunque nella didattica a distanza per non svolgere normalmente il proprio lavoro. La paura o la pigrizia? Non è certo cosa spinga chi vive di soldi pubblici ad aggirare le regole, ma la vita di quelli che Checco Zalone ha definito i posti fissi è diversa. Sicuramente i genitori sono sul piede di guerra per l’assenza degli insegnanti e per le modalità in cui avviene: come ha spiegato uno di loro, i certificati di malattia vengono mandati di settimana in settimana causando almeno due disservizi. Il primo è la mancanza del docente, il secondo è l’impossibilità di sostituire gli assenti con supplenti: è troppo breve il periodo di assenza. Così da settimane gli alunni non hanno avuto quello per cui i genitori pagano. E nemmeno un servizio sostitutivo, perché per i posti fissi il posto di lavoro è una proprietà a cui non vogliono nemmeno rischiare di rinunciare: se non ci sono loro, non ci deve essere nessuno. Così il pubblico paga due volte: personale che non svolge il proprio compito e figli che non imparano. Ma gli insegnanti in fuga dalle scuole milanesi possono fregarsene (secondo il vecchio motto fascista) perché il loro contratti sono solidissimi, quindi nessuno di loro sta rischiando di rimanere a casa definitivamente. Nel mondo privato verrebbero giustamente licenziati malamente, con anche un comprensibile disprezzo da parte dei colleghi e di chiunque conosca il modo di comportarsi. Invece la “postofissità” raccontata da Zalone permette tutto. Anche di calpestare i diritti dei bambini.

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Il 70% degli agenti di stazione della M3 in malattia

“Nella notte 15 agenti di stazione sui 21 previsti sul turno della mattina con inizio alle 5,10 sulla linea metropolitana 3 hanno comunicato tutti in contemporanea assenza per malattia”: lo spiega Atm parlando di “un atto dimostrativo, evidentemente, un comportamento grave e irresponsabile“. Secondo l’azienda milanese, questo 70% di agenti in malattia è “dovuto a motivi interni, in particolare legati all’organizzazione e turnazione di un ridotto gruppo di operatori che avrebbero a disposizione le sedi opportune per discutere di temi aziendali, senza rischiare di causare ricadute sulla clientela”. Si tratta – spiega l’azienda in una nota – di “un gesto che avrebbe potuto creare pesanti disagi nell’apertura di diverse stazioni, e quindi sul servizio ai passeggeri, soprattutto in un momento ancora delicato di emergenza sanitaria. Atm ha attivato immediatamente nella notte stessa una task force per garantire l’apertura regolare e in sicurezza dell’intera linea M3. Grazie alla collaborazione e al senso di responsabilità dei colleghi che si sono resi disponibili a una sostituzione di emergenza, dagli addetti alla Security ai funzionari e dirigenti e con l’ausilio delle telecamere, l’Azienda è riuscita a presidiare tutte le stazioni e avviare regolarmente il servizio. La circolazione prosegue regolarmente e a pieno regime su tutta la linea“. ANSA

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