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Medico arrestato per abusi

E’ stato arrestato e messo ai domiciliari un dirigente medico di un centro sanitario dell’Ats (l’ex Asl) Città metropolitana di Milano con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di sei giovani pazienti dello stesso centro. Le indagini sono partite dalla denuncia di una ragazza che ha descritto il modus operandi del medico. Molto simili i racconti anche delle altre sue cinque pazienti. Tutte hanno parlato di violenze fisiche e verbali. Si cercano possibili altre vittime e per questo la polizia di Milano chiede di rivolgersi al numero 0254332520. Avrebbe sfruttato la sua posizione per abusare sessualmente di sei giovani donne sue pazienti. Per questo è finito agli arresti domiciliari un infettivologo con un “ruolo significativo” all’interno di un’importante struttura sanitaria pubblica dell’Ats della Città metropolitana. Già ad agosto 2021 era giunta all’Urp dell’Ats una segnalazione anonima che faceva riferimento alle condotte inappropriate di un medico della struttura. Era così partita un’indagine interna, ma il medico aveva potuto continuare a svolgere la propria attività. L’indagine del quinto dipartimento della Procura di Milano e della polizia giudiziaria è invece partita a dicembre. Ora, dopo le perquisizioni a casa e in ufficio e il sequestro di materiale sia cartaceo che informatico, è stato invece sospeso in via disciplinare, in attesa degli esiti del procedimento penale a suo carico.

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Oppiacei per malati cancro a tossicomani: medico arrestato

Ieri mattina a la polizia ha arrestato un medico di base di 61 anni con studio nella centrale zona Porta Vittoria, accusato di aver venduto delle ricette per l’acquisto di medicinali a base di oppiacei. Lo ha riferito la stessa polizia, spiegando che il dottore è stato posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico per spaccio, corruzione e falsità ideologica in atti pubblici. Gli investigatori della settima sezione dell’Ufficio prevenzione generale della questura meneghina sono arrivati al 61enne dopo l’arresto, il 31 gennaio 2020, di un egiziano trovato in possesso di un centinaio di pillole medicinali e di 26 ricette elettroniche compilate dal medico. Dalle successive indagini è emerso che il dottore avrebbe prescritto a malati oncologici gravi circa 9mila prescrizioni di costosi farmaci oppioidi, che in realtà sarebbero finiti a pusher e tossicodipendenti mentre a lui sarebbero andati tra i 10 e i 20 euro a ricetta. Un modus operandi che, sempre secondo l’accusa, avrebbe cagionato al Sistema sanitario un danno che si aggirerebbe intorno al 1,3 milioni di euro. I tossicomani utilizzerebbero questo tipo di pillole con stupefacenti e alcol, ottenendo così un effetto simile a quello dell’eroina. Askanews  

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Bernardo: apprendista? Sono medico e manager in sanità

“Partiamo dalla definizione. L’apprendista è colui o colei che inizia a imparare, praticandolo, un determinato mestiere. Quel tempo per me è passato da tanti anni. Sono medico e manager nella sanità pubblica con esperienza nazionale e internazionale”. Lo ha scritto in una nota Luca Bernardo, candidato sindaco di Milano per il centrodestra, in relazione alle dichiarazioni del sindaco uscente, Giuseppe Sala, secondo il quale il suo sfidante sarebbe un apprendista. “La precisazione che il sindaco uscente non intendesse rivolgersi ai lavoratori, dandomi dell’apprendista, mi ricorda la scena di un film in cui il candidato, alla domanda su che cosa avesse in mente per i poveri, rispondeva che non ci aveva pensato. Io invece sono sempre dalla parte di chi lavora e dalla parte di tutti quelli che il lavoro lo hanno perso e magari ripartono anche a 50 anni da apprendisti. Il lavoro è sempre nobile” ha aggiunto Bernardo. Askanews    

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Contagiato (probabilmente all’estero) un medico del Policlinico

E’ stato scoperto ieri, in seguito al tampone, il primo caso di coronavirus milanese, ad esserne colpito è stato un medico e professore universitario cinquantenne, che lavora nel reparto di dermatologia del Policlinico di Milano, che era ricoverato già da una settimana all’Ospedale Sacco per una polmonite. In seguito alla conferma di positività  al tampone la direzione sanitaria del Policlinico ha avviato gli accertamenti interni necessari per ricostruire gli ultimi spostamenti e i contatti che il medico ha avuto con colleghi e pazienti e sanificare tutti gli ambienti che ha frequentato Si sospetta che il medico abbia contratto il virus all’estero dove si era recato per partecipare ad alcuni convegni, al ritorno dai quali aveva accusato i primi sintomi che lo hanno fortunatamente indotto a non effettuare visite nei due giorni in cui si è recato al lavoro prima di essere ricoverato. L’uomo, che è già guarito, è stato sottoposto al test in via precauzionale risultando positivo.

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