periferia

Il Consiglio Comunale va in periferia, ma Sindaco e Giunta non si fanno vedere

Su ispirazione “dell’ossessione per le periferie” del Sindaco Sala, nel corso di questa consigliatura il Consiglio Comunale si svolge a rotazione nelle sedi dei vari Municipi di Milano. Ieri, dopo le “trasferte” nei municipi 3 e 6 a quasi un anno di distanza dall’ultima, è stato il turno del Municipio 5. Peccato che  che il Sindaco, che ne ha l’ossessione, questa periferia l’abbia snobbata evitando di farsi vedere imitato da tutta la Giunta,  salvo una fugace presenza dell’Assessore Gaia Romani, rimasta fino al termine degli interventi dei Consiglieri Municipali per poi andarsene senza ascoltare i comunali e, soprattutto, i cittadini. Assenza enfatizzata anche da alcuni dei Consiglieri Comunali. Fra questi il Capogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico che, dopo avere ringraziato la Presidentessa Elena Buscemi per la “caparbietà” con cui insiste nell’organizzare i consigli itineranti, ha sottolineato “c’era un solo Assessore e se ne è andata” quindi, Consiglieri Municipali, Comunali e cittadini “non riceveranno nessuna risposta e non sapremo niente di quello che verrà fatto” per i molti problemi sottoposti all’aula. Il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Enrico Marcora ha invece definito “scandalosa l’assenza del Sindaco che si dice ossessionato dalle periferie e di tutta la sua Giunta” che hanno dato “un grave segnale di lontananza piuttosto che di vicinanza a quelli che le abitano e ai loro problemi”. Un’occasione persa, perché sono stati trattati temi di sicuro interesse (ve ne riferiremo singolarmente) per chi amministra  la città, ma Beppe Sala e i suoi hanno preferito rimanere arroccati nel Municipio 1, dando sempre più l’impressione di essere i rappresentanti delle élite piuttosto che del popolo.

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Sala: Berlusconi mai stato in periferia. Comazzi (FI): Sala sia più umile

“Da che pulpito.. Replico solo dicendo da che pulpito. Non credo che Berlusconi abbia mai messo piede in una periferia milanese, adesso sono diventati tutti maestri. Posso accettare critiche e suggerimenti da persone che abitano qui, da Berlusconi direi che proprio non è il caso”. Così il sindaco Giuseppe Sala in risposta a Silvio Berlusconi che ieri, per il lancio della campgna elettorale di Luca Bernardo lo aveva definito sindaco attento solo ai salotti. “Il sindaco uscente Giuseppe Sala dovrebbe ritrovare un po’ di umiltà, che forse ha perso dopo cinque anni dentro il Palazzo e mai tra la gente. Trascinare nelle sue polemiche Silvio Berlusconi è ridicolo, anche perché dalle sue parole si capisce che il primo cittadino non sa di cosa parla”, risponde piccato a Sala, Gianluca Comazzi, consigliere comunale a Milano e capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Tutti sanno – prosegue l’azzurro – che Silvio Berlusconi, prima di diventare il grande imprenditore e lo statista che è, ha vissuto nella periferia milanese, praticando i più svariati lavori per mettere da parte i primi risparmi. Questa è una delle tante differenze tra Berlusconi e Sala: il primo ha raggiunto grandi traguardi lavorando con umiltà e dedizione, il secondo appartiene a un’élite distante anni luce dalla gente comune. È proprio a causa di questo atteggiamento – conclude – che la giunta Sala non ha saputo amministrare degnamente la città. Temo che tra pochi mesi, alla prova delle urne, il sindaco avrà una brutta sorpresa”.    

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Delpini: periferia, contesto che diventa comunità

“Preferisco non usare il termine periferia, è un concetto negativo. Credo che Milano stia facendo un cammino che trasforma il concetto tra periferia e centro nel concetto di quartiere, cioè un contesto abitativo che diventa comunità”. È la riflessione dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel corso dell’inaugurazione del nuovo centro diurno per senzatetto di Caritas Ambrosiana, intitolato ad Antonio Bassanini e Alessandra Tremontani. “Le persone più fragili che rischiano di vivere senza dignità riconosciuta si salvano perché si riconoscono in una comunità. – ha aggiunto – È giusto trasfigurare la città come un insieme di comunità che ha nel quartiere una propria vivacità”. Una riflessione quella sulle periferie condivisa dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Lo ripeto spesso, basta parlare di periferie, ci sono i singoli quartieri, e se sotto l’accezione di periferie racchiudiamo tutto quello che non è centro facciamo un errore”. ANSA

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75mila euro per accendere i quartieri decentrati della città

Milano vuole accendersi di luci, colori e speranza nonostante l’emergenza Covid. Approvate per questo le linee di indirizzo per l’assegnazione dei contributi volti alla realizzazione di luminarie e addobbi nelle vie ed assi commerciali cittadini, in occasione delle prossime festività natalizie. “L’Amministrazione – spiega l’Assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – vuole sostenere tutte quelle realtà come Associazioni di Via e di Categoria e comitati di negozianti che, nonostante l’attuale e difficile contesto economico dettato dell’emergenza  Covid, vogliono mantenere vive le nostre vie. Le luminarie sono un segno di luce e di speranza, utile a rinsaldare il profondo legame tra il tessuto commerciale della città e i suoi abitanti, favorendo il sostegno e la partecipazione dal basso di associazioni e comitati il cui lavoro, soprattutto in questo momento,  è fondamentale per mantenere vivi tanti quartieri esterni al centro città” Nello specifico l’Amministrazione mette a disposizione un contributo complessivo di 75 mila euro (massimo 3 mila euro per ogni singolo progetto) a favore di Associazioni di Via, Associazioni di categoria, Istituzioni e Comitati di quartiere che, in questo periodo contraddistinto dall’emergenza Covid,  vogliono e sono in grado di ideare e realizzare con proprie risorse, senza fare ricorso a sponsor,  decorazioni e installazioni luminose a carattere natalizio, lungo le vie e gli assi commerciali soprattutto nei quartieri decentrati della città. Le luminarie potranno essere allestite a partire dal 1° novembre e il periodo di accensione è previsto dal 21 novembre al 10 gennaio 2021. Lo smontaggio delle strutture dovrà avvenire entro il 31 gennaio a cura dei soggetti proponenti.  Tutte le informazioni per la presentazione dei progetti di luminarie sono presenti, nelle prossime settimane, nella sezione bandi e gare del sito www.comune.milano.it

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Controlli di Polizia in centro e periferia

Non si fermano i servizi di prevenzione della Polizia di Stato sull’intero territorio della Città di Milano, volti al contrasto dello spaccio di stupefacenti, al controllo di persone, veicoli ed esercizi commerciali e, non da ultimo, al monitoraggio del rispetto delle misure contro la diffusione epidemica da Covid 19, in particolare nelle zone caratterizzate dalla movida cittadina. Nella serata di giovedì i controlli hanno interessato la zona compresa tra Villa San Giovanni, Greco Turro, il quartiere Lambrate, con le piazze Bottini, Gobetti e Durante, ed il centro cittadino da Parco Sempione a Piazza Mercanti, Piazza Vetra e Santo Stefano e Arco della Pace. Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia nelle le zone di Villa San Giovanni e Greco Turro, hanno identificato di 103 persone. A queste si aggiungono ulteriori 31 soggetti controllati dagli agenti della Polmetro all’interno delle stazioni metro M1, lungo il tratto che va dalla femata Loreto a quella di Villa San Giovanni, dove stono state elevate 5 sanzioni secondo la normativa anticontagio da Covid-19.  Tre gli esercizi commerciali della zona controllati; nei confronti dei titolari, con la collaborazione della Sezione Annonaria della Polizia Locale, sono state elevate 4 sanzioni amministrative per un totale di 2.300,00 euro, incluse 3 sanzioni per il mancato rispetto delle misure anti-Covid previste per gli esercizi. L’attenzione degli agenti del Commissariato Lambrate si è concentrata sulle principali piazze colpite dal fenomeno criminale dello spaccio di stupefacenti: Piazza Bottini, Gobetti e Durante, dove sono state 47 le persone identificate e controllate, 15 i veicoli, con una sanzione amministrativa per assuntore di stupefacenti. Gli agenti hanno inoltre notificato 6 ordini di allontanamento con annesse contestazioni amministrative, ed elevato 4 sanzioni per mancato utilizzo della mascherina. Nelle zone del centro cittadino interessate dai controlli, Parco Sempione, piazza Mercanti, piazza Vetra, piazza Santo Stefano, gli agenti del Commissariato Centro hanno controllato 89 persone e 16 veicoli ed hanno denunciato in stato di libertà 5 cittadini extracomunitari per reati inerenti la legislazione sull’immigrazione. Hanno inoltre emesso una sanzione amministrativa per ubriachezza ed una per assunzione di stupefacenti. Durante i servizi serali e notturni presso l’Arco della Pace sono state controllate 55 persone, e 23 alle Colonne di San Lorenzo, senza la necessità di elevare sanzioni amministrative.

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Forza Italia e Lega denunciano degrado dal centro alla periferia

“Ogni giorno, soprattutto di mattina e di sera, le stesse indecorose scene: immigrati che dormono per terra davanti alla stazione, nelle aiuole, nelle gallerie e altri che ubriachi ciondolano nelle piazze intorno ai binari. Materassi, asciugamani, teli sporchi ovunque. Lo spettacolo che offre la Stazione Centrale – commenta Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega a Milano – è imbarazzante. Purtroppo non è solo questione di degrado perché l’insicurezza qui è una costante: vediamo, infatti, spaccio, risse, aggressioni, rapine e purtroppo anche violenze sessuali”.  “Il Comune di Milano, a guida Pd, cerca di censurare la situazione e il Sindaco Sala preferisce fare l’influencer o andare a Roma dal ministro Lamorgese per chiedere la regolarizzazione di tutti i clandestini – continua la Sardone – La sensazione uscendo dalla Stazione è di trovarsi in un hotspot di clandestini a cielo aperto, sullo stile di Lampedusa. Per la sinistra il degrado e l’insicurezza sono solo percezione, nonostante la zona sia quotidianamente nelle cronache“. “Con l’aumento degli sbarchi, si stanno anche moltiplicando gli sbandati e i delinquenti stranieri in arrivo in città. – aggiunge – Questa gente, infatti, non lavora, non ha i documenti, non ha diritto di stare in Italia e finisce, spesso, per rubare o spacciare. Mi chiedo se per Sala l’integrazione sia rappresentata da queste scene. Inoltre dove è il famoso “Modello Milano” di cui si vantano? E’ questa l’accoglienza che offre Milano con il Pd al comando? Non è ammissibile arrendersi a questo livello di degrado e disagio sociale. Non è accettabile che il Governo continui a spingere per i porti aperti con queste conseguenze nelle nostre città”.  “Una grande città come Milano non merita di avere una zona così centrale abbandonata in questo modo – conclude la Sardone – E’ una vergogna!” “Da quando è stato realizzato il bananeto in piazza del Duomo tutti i negozianti del lato opposto all’ingresso principale della Cattedrale sono in ostaggio di degrado, spacciatori, baby gang, rom e malintenzionati in cerca di qualche preda da derubare”, denuncia invece Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Il sottopassaggio che porta in via Orefici e la vicina piazza Mercanti, sono luoghi che è meglio evitare. – continua l’Azzurro – Settimana scorsa l’ultima rissa tra magrebini probabilmente per questioni legate allo spaccio. Chiamare le Forze dell’Ordine è molto spesso inutile, ai commercianti non resta che chiudersi nei loro negozi. Se penso alla campagna pubblicitaria “Why not?” promossa dal Comune e da Milano&Partners, mi viene da dire che se questo è il ricordo che si vuole lasciare ai pochi turisti in visita alla città sarebbe un buon motivo per non tornarci mai più“. “Purtroppo – conclude De Chirico – l’amministrazione comunale non è in grado di porre rimedio all’insicurezza che c’è dietro all’angolo di Palazzo Marino, figurarsi cosa accade in periferia”.

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