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Al Blue Note un novembre di grandi momenti musicali

Dalla terza edizione di JAZZMI alla canzone d’autore, il Blue Note si prepara a un novembre di grandi momenti musicali. Ad aprire JAZZMI in via Borsieri il 1 novembre sarà la cantante Nnenna Freelon, storica interprete e autrice che ha incantato tra gli altri Ray Charles. Il 2 e 3 toccherà alla fusion di Victor Wooten, star del basso con 5 Grammy in bacheca, in trio con Dennis Chambers alle pelli e Bob Franceschini al sax. Domenica 4 un altro mito delle quattro corde, il contrabbassista Dave Holland, guiderà l’Aziza Quartet. Sempre per JAZZMI arriva la stella pianistica americana Steve Kuhn in trio (6/11), seguito il giorno dopo da un altro nome da hall of fame, il chitarrista John Scofield, che presenterà l’album ‘Combo 66’. Altro maestro della chitarra è Bill Frisell, che giovedì 8 debutterà al Blue Note da solista. Tra gli ospiti più prestigiosi del mese, venerdì 9 arriverà Ron Carter, contrabbassista ha scritto la storia del jazz tra sperimentazione e potenza, con Miles Davis, Herbie Hancock e tanti altri. Dopo il pop raffinato di Chiara Civello con ‘Eclipse’ (10/11), il jazz torna al centro con il pianista Christian Sands (11/11) e i veterani della fusion Yellowjackets (13-14/11), ultimi protagonisti di JAZZMI al Blue Note. Dopo la tribute-band Italian Dire Straits (15/11), il 17 salirà sul palco Terence Blanchard, trombettista nonché compositore prediletto di Spike Lee, con le contaminazioni funk e R&B cariche di senso civile dell’E-Collective. Domenica 18 il pianista Antonio Faraò celebrerà 20 anni del disco ‘Black Inside’ con Jeff Watts e Ira Coleman. Dopo il chitarrista Pat Martino in trio (20/11), il 22 e 23 è il turno di un’altra icona, il leggendario bassista fusion e funk Stanley Clarke, che presenterà l’album ‘The Message’. Il 23 novembre, con il tour ‘Camminando camminando’ in duo, debutterà al Blue Note Angelo Branduardi. Dai nomi storici alle nuove stelle, il 24 toccherà alla cantante Jazzmeia Horn, con le intersezioni di jazz e neo-soul di ‘A Social Call’. Quindi tocchera’ a due virtuosi: il 25 il pianista Gianluca Di Ienno; il 27 e 28 il chitarrista Mike Stern, in quartetto con il nuovo disco ‘Trip’. Ultimo appuntamento il 30 (in replica il 1 dicembre) sarà con il direttore artistico del Blue Note, Nick The Nightfly, che presenterà il disco cosmopolita ‘BeYourSelf’.

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Triennale, presentato il nuovo programma

La Triennale di Milano, sotto la guida del Presidente Stefano Boeri, ha presentato oggi il suo nuovo progetto culturale, che ingloberà diversi settori: design, moda, architettura, urbanistica, arti visive, new media, fotografia, performance, teatro, danza e musica. “Ci troviamo in un momento in cui una comunicazione aperta e onesta non solo è necessaria, ma è rivoluzionaria – ha affermato Boeri – Quando i governi e la politica sembrano non riuscire più a rispondere ad alcuni bisogni fondamentali della società, siamo spinti a guardare ad altri luoghi, come le istituzioni culturali e creative, per facilitare il confronto e il dialogo”. È stato anticipato il fil rouge della XXII Esposizione Internazionale, che s’intitolerà “Broken Nature: Design Takes on Human Survival”, curata da Paola Antonelli: “Abbiamo fatto passi da gigante con le partecipazioni internazionali, alcune figurano per la prima volta, come Camerun e Sri Lanka Il concetto di ‘restorative design’ risuona con forza e sensibilità nelle partecipazioni internazionali e ci permette di credere nel potere del design di aiutare i cittadini a comprendere la complessità, valutare i rischi, adattare i comportamenti e chiedere cambiamenti”. Tra le mostre dell’esposizione anche “La nazione delle piante”, un’esposizione curata da Stefano Mancuso: “L’universo delle piante è la nazione più popolosa della terra e non ha voce. Sarà un viaggio di esplorazione, dove impareremo a conoscere le piante, come memorizzano le informazioni e come imparano“. Tra le iniziative presentate in Triennale, questa mattina a Milano anche l’apertura del Museo Permanente del Design Italiano, curato da Joseph Grima: “Le imprese non soltanto supportano la cultura ma la producono Noi vogliamo rappresentare un polo di ricerca, facendo diventare la Triennale un punto di riferimento importante, qualcosa di stabile che racconterà anche alle generazioni future cos’è successo di straordinario negli ultimi decenni“. Dovendosi basare su una collezione, inizialmente “abbiamo pensato di agire velocemente – ha continuato Grima – e abbiamo visto che cosa esiste già in questo edificio, anche grazie agli archivi delle ultime triennali, riorganizzando quello che c’è. Lo presenteremo in modo molto semplice per leggere la storia del design in uno spazio che sia vivo“. È stato ribadito inoltre il ruolo fondamentale della relazione con la città di Milano, grazie al nuovo Urban Center che verrà allestito all’interno degli spazi di viale Alemagna. Tutti i progetti legati all’architettura fanno capo a Lorenza Baroncelli e tra quelli presentati dal palco, anche Triennale Off, una rigenerazione urbana degli spazi circostanti tra la stazione Cadorna e il Palazzo dell’Arte. Il Triennale Teatro dell’Arte intende consolidare il proprio ruolo di centro internazionale per le performing arts. La proposta culturale, affidata ad Umberto Angelini, curatore per il teatro, la danza, la musica e la performance, continuerà ad articolarsi in due momenti: la stagione teatrale al Teatro dell’Arte e il festival FOG Milano Triennale Performing Arts, che si apre a tutta la città. Il programma presentato prevede inoltre un ampio cartellone di collaborazioni con, tra gli altri, il MoMa di New York, la Tate e le Serpentine Galleries di Londra, il Teatro della Scala, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Franco Parenti, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, oltre a mostre sull’architettura e una retrospettiva sul lavoro di design di Enzo Mari.

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