samuele piscina

Casa della Comunità di Gorla riqualificata grazie alla Lega

“La Casa di Comunità a Gorla è un progetto interamente targato Lega che entrambi abbiamo promosso e avviato sin dalla scorsa consiliatura. Il nostro grazie va a Regione Lombardia che, sostituendosi alla malagestione comunale, riqualificherà un’area degradata, una vera ferita nel quartiere di Gorla”, evidenziano Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario cittadino della Lega, e Silvia Sardone, Europarlamentare e consigliera di Palazzo Marino. “È bello vedere che i grandi sforzi del lavoro che abbiamo svolto sul territorio stiano portando i loro frutti. Nel precedente mandato, quando la Lega governava il Municipio 2 (con Piscina Presidente e Sardone in Comune) fummo entrambi promotori del recupero dell’ex Mercato di Gorla al fine di realizzare servizi sanitari di prossimità. Fummo noi a chiedere a Regione Lombardia l’intervento già nel lontano 2016, quando ancora si pensava a semplici poliambulatori, e la risposta di ATS e della Giunta regionale. Quindi organizzammo riunioni con gli assessorati competenti per iniziare l’iter. Alla fine dello scorso mandato era già tutto definito nei dettagli, ideando la realizzazione della Casa di Comunità, la prima pensata nel territorio milanese” spiegano Piscina e Sardone. “L’ex mercato comunale era stato abbandonato dal Comune da almeno un paio di lustri, in uno stato fatiscente con continue occupazioni abusive che portavano degrado e problemi sanitari nel quartiere. Più volte abbiamo fatto intervenire la Polizia Locale per sgomberare quel luogo dimenticato dall’istituzione meneghina. Ringraziamo Regione Lombardia, ATS e ASST che, attraverso questo intervento, portano a compimento il progetto che avevamo ideato come Lega, riqualificando un’area totalmente dimenticata dal Comune da almeno un decennio. Ancora una volta la Lega e Regione Lombardia sono presenti al fianco dei cittadini, portando benefici su un territorio degradato dimenticato dalla sinistra”, concludono i leghisti.

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Via Rilke. Lega: in case MM spaccio, topi, occupazioni, furti e infiltrazioni d’acqua

“127 alloggi dei quali 27 sfitti, il 30% occupati abusivamente e acqua che sgorga dal tetto negli appartamenti; ecco la situazione da Terzo mondo nelle case popolari di Via Rilke, in Municipio 4”, denunciano il Consigliere Comunale Samuele Piscina e il Consigliere del Municipio 4 Davide Ferrari Bardile, entrambi della Lega. “Furti costanti, consumo di droga, topi che indisturbati rovistano nelle parti comuni lasciate allo sbando, carcasse di animali abbandonate nelle scale, cancelli spalancati e divelti, infiltrazioni di acqua nella quasi totalità degli alloggi agli ultimi piani tali da dover usare i secchi per raccoglierla e muffa che la fa da padrona ovunque – elencano, per poi accusare – Qui il Comune è totalmente assente e non garantisce alcun intervento risolutivo. É assolutamente inaccettabile che l’Assessore Maran lasci i cittadini in questa situazione”. “Chiediamo a Maran e alla sua maggioranza di sinistra di intervenire immediatamente per rimuovere tutti gli elementi ostativi alla civile convivenza nelle case popolari, in una grande città europea come Milano merita di essere. Invitiamo l’Assessore e il Sindaco a farsi un giro in Via Rilke – concludono Piscina e Bardile – come avvenuto stamane grazie alla commissione che abbiamo fatto convocare, così che possano rendersi conto di come stiano malgestendo la città!”. 

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Stadio. Squadre al tavolo con Sala. Fiduciose FI e FDI, ma la Lega non ci crede

Dall’incontro tenuto a Palazzo Marino fra il Sindaco Sala e i vertici di Milan e Inter è scaturita la proposta  di uno studio di fattibilità sulla ristrutturazione di San Siro realizzato pro bono che dovrà essere consegnato in tre mesi. Le linee guida per una ristrutturazione che renda lo stadio più moderno ed efficiente saranno dettate dalle squadre, mentre il Comune dovrà individuare le modalità secondo cui procedere, studiando come tutelare le squadre dall’eventuale perdita di disponibilità di capienza dello stadio durante i lavori. I lavori dovranno essere inoltre compatibili con il calendario di partite, manifestazioni sportive ed eventi di intrattenimento, per evitare danni economici, mantenendo un’esperienza coinvolgente, sicura e confortevole per gli spettatori. Infine lo stadio dovrà diventare di proprietà delle squadre, che in attesa degli sviluppi del progetto continueranno a esplorare possibilità alternative. Soddisfatto il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Alessandro De Chirico, convinto fautore della permanenza di Milan e Inter a San Siro. “Il Sindaco mi ha ringraziato ancora una volta per aver dato il mio fondamentale contributo all’opportunità di far sedere al tavolo Milan e Inter dopo mesi di stallo in cui ognuno pensava al proprio progetto” ha fatto sapere l’azzurro, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa “Lo studio elaborato insieme all’architetto Giulio Fenyves e Arco Associati è solido ed efficace e non campato per aria come qualcuno, senza competenze, andava dicendo” e dopo essersi detto orgoglioso di quanto fatto ha concluso “sono sempre più fiducioso che il Meazza non verrà abbandonato e che nel 2026, oltre all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali, si potrà festeggiare alla grande il centenario dell’impianto”. Più prudente, ma dello stesso avviso il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, Marco Bestetti “Accolgo con cauto ottimismo l’apertura manifestata da Milan e Inter, seppur timidamente, verso l’ipotesi di ristrutturare lo stadio Meazza, che considero da anni la scelta migliore per la città e per le legittime ambizioni delle società” ha detto, per poi concludere “Come Fratelli d’Italia confermiamo la nostra disponibilità ad offrire ogni necessario contributo affinché questa ipotesi diventi sempre più concreta, con il senso di responsabilità che ci ha sempre animati in questa vicenda”. D’accordo con lui il collega di partito e Capogruppo in Consiglio Comunale Riccardo Truppo che suggerisce “A questo punto, il Comune, parta subito con l’impostare un bando internazionale per l’ipotesi di vendita e/o concessione del Meazza” precisando “Guardiamo, inoltre, con vivo interesse quanto sta portando avanti il Comune di San Donato Milanese perché non siamo a priori contrari allo sviluppo di queste grandi opere ai confini della città metropolitana milanese”. Di tutt’altro avviso il Segretario Provinciale della Lega Samuele Piscina, secondo cui l’incontro “ha dato l’esito che tutti si aspettavano, un grande nulla di fatto condito da evidente scetticismo di Milan e Inter, che sempre più immaginano un futuro prossimo lontano da San Siro e da Milano” . Il leghista ha quindi aggiunto che le proposte del Sindaco “sono fumose” e la riunione “una patetica mossa di marketing comunale per provare ad annebbiare la vista dei milanesi sulla pochezza dell’amministrazione”. Convinto che ” i lavori dello stadio a San Donato, siano l’unico vero piano purtroppo preso in considerazione dal Milan” Piscina ha concluso “Ancora una volta la situazione rimane irrisolta con il Comune che mantiene il cerino in mano”.

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Norme sul riscaldamento disattese negli immobili comunali

Circa il 54% delle polveri sottili presenti a Milano sono prodotte dagli impianti di riscaldamento, in conseguenza a questo il Comune si è dotato di norme molto severe che stabiliscono le caratteristiche delle caldaie condominiali e le temperature massime cui possono essere riscaldati i palazzi: 19 gradi sia negli edifici pubblici, sia in quelli privati. Però, secondo alcune rilevazioni effettuate in modo non professionale, in alcuni immobili comunali, fra i quali Palazzo Marino, le temperature oscillano fra i 24 e i 25 gradi. Evidentemente, i Consiglieri Comunali, compresi quelli che un giorno si è l’altro pure denunciano l’inquinamento ambientale, non si sono mai accorti che proprio il palazzo dove hanno sede i loro uffici contribuisce in modo deciso alle emissioni di agenti nocivi nell’aria.  ” I cittadini ci segnalano temperature tropicali all’interno degli edifici comunali”  denuncia infatti il Consigliere Comunale della Lega Samuele Piscina, che spiega “nel nido comunale di via Soffredini 23 i genitori denunciano una temperatura media che oscilla tra i 24 e i 25 gradi, rendendo necessarie le maniche corte per non soffocare, e con l’aula consiliare di Palazzo Marino nella quale è necessario togliere la giacca per poter respirare!”. “Il Paradosso del nido – aggiunge il Leghista – è che le mamme denunciano anche l’impossibilità di aprire le finestre per i livelli preoccupanti d’inquinamento, di cui tanto si parla negli ultimi giorni”. “Il Comune – sottolinea Piscina – l’ente preposto al controllo del rispetto delle temperature negli edifici, le tiene almeno a 24, emettendo ovviamente agenti atmosferici inquinanti maggiori rispetto a quanto dovrebbero fare, anche e soprattutto in questo momento di emergenza” per poi concludere “La coerenza non è mai stato un cavallo di battaglia della sinistra, ma è evidente che la gestione della città sia fuori controllo e che il Comune sia il primo a non rispettare le buone regole che lo stesso Sindaco impone. Piuttosto che demonizzare i conduttori di veicoli, dai quali evidentemente non dipendono le sorti di Milano, pensino a rispettare le regole dando il buon esempio e inquinando meno”.

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Bandiera palestinese su palazzo del Comune, ma ai manifestanti vietato andare in Duomo

Se da un lato il Comune sembra essere più permissivo nei confronti dei manifestanti pro-Palestina, dall’altro la Prefettura è decisa a non concedere loro quello che agli altri non viene concesso. Infatti, la chiusura alle manifestazioni in piazza Duomo e Piazza della Scala deciso da tempo dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, ha portato al divieto di transitarvi anche per i futuri cortei annunciati dai sostenitori della causa palestinese, con tutte le scontate proteste del caso da parte degli organizzatori. Più permissivo in alcuni casi invece il Comune. Come nel caso segnalato dal Consigliere Comunale della Lega Samuele Piscina, “Il Comune non può far finta di non avere competenze in merito alla bandiera della Palestina esposta sullo stabile comunale dell’ex municipio di Crescenzago in Piazza Costantino. La sinistra ancora una volta dimostra di essere ondivaga sulla guerra in medioriente”. Contestazione probabilmente ispirata dal regolamento che norma l’esposizione di bandiere sugli immobili comunali. “Ho presentato una legittima richiesta di chiarimento all’Assessorato competente attraverso una Domanda a Risposta Immediata – spiega Piscina – ma mi sono trovato di fronte al solito atteggiamento da Ponzio Pilato degli esponenti del Pd che si dichiarano impossibilitati a portare la risposta in aula in quanto lo stabile non sarebbe più nelle disponibilità. Eppure – aggiunge – lo stabile in Piazza Costantino, inserito nel Fondo immobiliare Milano 1 di BNP Paribas, nonostante l’avvio del processo di alienazione, è ancora nelle disponibilità milanesi perché il Comune ne detiene sia le quote che la governance, come ribadito anche sul sito dell’Amministrazione comunale”. “Evidentemente – conclude quindi il leghista – domandare come mai il Comune non intervenga per richiedere ad ANPI e Legambiente, affittuarie dello stabile, di toglierela bandiera, è troppo scomodo per la maggioranza di Palazzo Marino”.

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Adozione Taser. Anche la Lega ne rivendica la paternità, ma saranno pochi e ci vorrà tempo

“Oggi l’Assessore Granelli ha presentato il taser di cui sarà dotata la Polizia Municipale di Milano e lo fa, chiaramente, fingendo che sia una sua proposta innovativa. Peccato che siano anni che la Lega sollecita l’amministrazione a dotarsene e la sinistra abbia sempre fatto orecchie da mercante, quasi paragonando lo strumento a un’arma di distruzione di massa” lo scrive in una nota il Consigliere Comunale della lega Samuele Piscina. “Il taser, che dovrebbe essere introdotto sperimentalmente a Milano solo perché il Super Consulente Gabrielli è riuscito finalmente a convincere Beppe Sala – aggiunge Piscina –  è uno strumento certamente utile per migliorare la dotazione degli uomini in divisa che si occupano sul campo di gestione della sicurezza urbana e come Lega lo abbiamo fortemente voluto, presentando ripetuti emendamenti e ordini del giorno dopo l’approvazione dei decreti Salvini sulla sicurezza. Non possiamo però celare o dimenticare che il Sindaco Sala e la sua maggioranza hanno sempre etichettato in passato la proposta come ‘pericolosa e di destra’ ed è importante evidenziare che il Comune non si sia a oggi ancora dotato dello strumento”. Il Leghista sottolinea inoltre che  “il taser, da solo, non sia una sorta di bacchetta magica” e che per “avere una città più sicura é indispensabile assumere altro personale e mettere in strada più vigilanza possibile da affiancare alle Forze dell’Ordine”. “Il Sindaco Sala, una volta ancora, dimostra di voler solamente fare propaganda e di non contribuire a progettare la Milano del futuro che deve tornare a essere più sicura per tutti i suoi cittadini, nella concretezza tipica dei milanesi, ma non dell’attuale amministrazione”. Che potrebbe trattarsi solo di propaganda e non di una svolta decisa verso l’utilizzo diffuso di strumenti utili a reprimere la criminalità lo fa sospettare anche quanto detto dal Comandante della Polizia Locale, Marco Ciacci, che, ha spiegato, saranno inizialmente adottati 4/6 taser, forniti a due operatori per turno e forse uno nel turno serale, nel corso di una sperimentazione che prenderà il via solo ad agosto e avrà una durata di sei mesi, al termine dei quali, visti i risultati si deciderà come procedere. Poiché il come procedere sarà legato alla volontà del comune di stanziare fondi per acquistare altri apparati, al comune basterà dire che non ce ne sono per ritardare l’adozione in forma estensiva di uno strumento che alla sinistra non è mai piaciuto.

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