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Sinaptica conferma il trend di ripresa della produzione industriale italiana

Sinaptica conferma il trend di ripresa della produzione industriale italiana. L’Istat ha stimato che a luglio l’indice destagionalizzato sia cresciuto del 7,4% rispetto a giugno. L’Unione Nazionale Consumatori rileva che “la crescita è lenta e il gap da colmare con i livelli pre-Covid è ancora consistente, ma l’importante è che il trend positivo prosegua”. Anche Sinaptica stima un trend positivo per i prossimi mesi nel settore della simulazione virtuale. Sinaptica srl ha sede a Firenze e offre servizi di supporto allo sviluppo e alla progettazione di prodotti tecnologici innovativi: ma ha un ruolo determinante anche nelle simulazioni software in aziende più tradizionali che intendono rinnovare il loro approccio alla valutazione dei materiali impiegati nelle loro produzioni. II servizi di simulazione offerti da Sinaptica sono legati principalmente alla verifica delle prestazioni strutturali: dalla semplice verifica che un prodotto resista all’azione di un determinato carico o peso, come le componenti strutturali o gli accessori dei veicoli più diffusi (automobili. motociclette, aeromobili, strutture navali o aerospaziali, minicar, monopattini elettrici, ecc.) fino a situazioni più complesse come i crash-test o la simulazione di incidenti che possano coinvolgere parti specifiche di altri veicoli (portiere, interni di camper o roulottes, rimorchi, ecc.). Un’altra importante area di sviluppo è quella della sicurezza, dai materiali usati nei prodotti, ai caschi per moto. Al momento Sinaptica sta valutando nuove opportunità di business in tutti questi settori, e in particolare in quello automotive, per sfruttare al meglio il proprio know-how scientifico e tecnico ed estendere a nuovi mercati e nuovi potenziali clienti la propria collaborazione professionale. “Il nostro tipo di approccio” spiega l’ing. Daniele Barbani di Sinaptica “si integra perfettamente con la progettazione classica: ad esempio nel caso di un nuovo veicolo permette all’azienda di svilupparlo già con un’ottica rivolta alla sicurezza e di evitare di stravolgere il layout, perché la simulazione virtuale permette di ripetere più volte i test in tempi relativamente brevi, mentre i test reali vengono eseguiti solo nella fase finale di progettazione”. La simulazione virtuale permette di testare più volte variazioni di forma, di materiale o di qualsiasi cosa il progettista abbia necessità di valutare. Inoltre, è possibile osservare il comportamento di ogni singolo componente (come si deforma istante per istante, come interagisce con gli altri componenti, ecc.) da molti punti di vista. In un crash-test reale non è sempre possibile fare valutazioni così puntuali. Sinaptica annovera esperti che hanno maturato esperienza nel settore della simulazione di crash-test, con pubblicazioni scientifiche presentate a convegni nazionali e internazionali. “Nonostante la condizione di emergenza in cui stiamo vivendo” conclude Daniele Barbani ”i servizi che offre Sinaptica non impediscono di lavorare in modalità smart-working: pertanto, per tutto il periodo di lockdown è stata garantita la continuità di tutte le attività in corso e il supporto ai clienti in caso di necessità”.

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Monopattini elettrici e la non affrontata questione della sicurezza

Monopattini elettrici e la non affrontata questione della sicurezza. L’aspetto sicurezza non è infatti stato ancora affrontato dal legislatore in Italia. Da gennaio 2020 i monopattini, equiparati alle biciclette, sono utilizzabili in tutti i Comuni d’Italia, anche in quelli che non hanno aderito alla sperimentazione gli anni precedenti, eccetto su autostrade, extraurbane principali e … attenzione … marciapiedi. Da un punto di vista tecnico i monopattini elettrici devono essere di potenza non superiore a 500 Watt ed essere dotati di limitatore di velocità impostato a 20 km/h (o 6 km/h per la circolazione nelle isole pedonali). Obbligatoria anche l’illuminazione, anteriore e posteriore, nelle ore notturne. Però segway, hoverboard e monowheel “dispositivi a propulsione elettrica atipica” (definiti internazionalmente PLEV Personal Light Electric Vehicle) non sono stati compresi tra i dispositivi equiparabili alle biciclette: sono veicoli sperimentali e possono circolare solo nelle zone specificatamente autorizzate (e i minorenni devono essere in possesso di patente AM). Una soluzione potrebbe essere la simulazione virtuale. A proposito ne parliamo con Daniele Barbani di Sinaptica, ingegnere con dottorato di ricerca, socio fondatore, amministratore unico e responsabile comparto tecnico: in sintesi che servizi offre Sinaptica nella progettazione dei monopattini? “Prima di tutto possiamo offrire supporto nella fase di sviluppo del prodotto con servizi di analisi strutturale, dalla semplice verifica della resistenza meccanica dei singoli componenti alle più complesse simulazioni che coinvolgono l’intero mezzo durante specifici fenomeni come l’effetto delle asperità del manto stradale oppure urti con scalini. Ovviamente offriamo anche servizi rivolti alla sicurezza stradale simulando incidenti stradali che possono coinvolgere i monopattini valutando il comportamento del mezzo e le possibili lesioni che potrebbe subire il conducente. In questo contesto possiamo anche stimare i vantaggi nell’uso del casco”. I crash test e la valutazione della sicurezza Nei crash test sperimentali tradizionali effettuati dall’ente tedesco FKA non sono riportati i dati biomeccanici (dati correlati alle possibili lesioni reali) e pertanto è difficile valutare se l’incidente riprodotto sia realmente lesivo o meno. Si può vedere l’impatto sul montante centrale (in gergo tecnico montante “B”), ma non ne viene evidenziata la pericolosità. Cosa più importante: la testa del manichino impatta sul profilo longitudinale superiore e si vede come l’impatto lo deformi, pur essendo estremamente rigido. Ma nessun parametro dei danni provocati dall’urto è di facile interpretazione. Ancora una volta l’utilizzo dei crash test virtuali svolti da Sinaptica permetterebbero invece una maggior chiarezza sui risultati e una continua azione di miglioramento e verifica a costi assolutamente inferiori. I monopattini elettrici Al momento in Italia non esiste una normativa specifica sulla sicurezza stradale, se non l’obbligo di uso del casco per i minori. Al limite potrebbe essere fatta una riflessione sull’assenza dell’obbligo del casco per i maggiorenni: è vero che il mezzo non supera i 25 km/h, ma gli altri mezzi sì, e nella circolazione su strada la pericolosità di urtare un veicolo con massa e velocità più alta potrebbe essere fatale e senza discriminazione rispetto all’età. È anche vero che questo non vale solo per i monopattini ma anche per mono-ruota e biciclette. Questi mezzi non hanno la minima capacità di proteggere i conducenti: l’unico strumento che può mitigare le conseguenze di un incidente sono i freni, ma quanto sono efficienti? Hanno dischi e ruote molto piccole… Indispensabile valutare i rischi con la simulazione virtuale. Qui il link al sito Sinaptica https://www.sinapticasrl.com/

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I crash test e la progettazione predittiva

I crash test e la progettazione predittiva. Nel settore automotive si cercano idee per risparmiare e rilanciarsi, un’idea potrebbe essere la progettazione predittiva che propongono alcune aziende. Ad esempio con l’uso dei crash test virtuali, un sistema che si integra perfettamente con la progettazione classica, permettendo di sviluppare il veicolo già con un’ottica rivolta alla sicurezza ed evitando di stravolgere il layout a seguito di test eseguiti nella fase finale di progettazione. Un’esempio di questo servizio lo offre Sinaptica, azienda di servizi di supporto e consulenza alla progettazione per componenti di veicoli ricreativi, operando all’interno del mondo della ricerca, in stretta collaborazione con il settore industriale. Questi veicoli speciali rispondono agli stessi requisiti di sicurezza di quelli di categoria M1 (gli autoveicoli tradizionali) e pertanto devono superare gli urti frontali e laterali e la protezione pedoni, ma è la restante parte del mezzo con gli allestimenti tipici del settore (cucina, salottino, bagno …) ad essere più critica per la sicurezza stradale. Non esistono norme che prevedono crash test in tal senso e spesso gli allestimenti sono progettati con classici criteri statici anche se maggiorati. Molti test indipendenti, realizzati dalle associazioni dei consumatori, evidenziano come in caso di incidente l’abitacolo possa risultare sicuro, ma gli oggetti lasciati liberi possano essere proiettati in avanti risultando fatali. Anche i protocolli Euro NCAP non prevedono crash test su questa tipologia di mezzi e pertanto, come anche suggerito dalle associazioni di categoria, c’è un vuoto normativo che andrebbe colmato. Certo, introdurre i crash test comporterebbe un notevole aggravio di costi di progettazione e di omologazione, senza considerare che queste tipologie di test non possono essere ripetute all’infinito, ma dovrebbero essere realizzate solo quando si è certi della bontà del progetto. Ma non è così con il crash-test virtuale proposto da Sinaptica, e vi spieghiamo perché. Lo stesso ragionamento vale per la progettazione della componentistica: inutile produrre pochi prototipi fisici, quando si possono testare decine di alternative virtuali. La simulazione virtuale può supportare l’ufficio progettazione durante la fase di sviluppo del veicolo, fino ad ipotizzare l’introduzione di una omologazione virtuale – virtual homologation. Inoltre Euro NCAP per promuovere una migliore sicurezza post-incidente ha sviluppato nuove regole di rating., che saranno i pilastri principali dei nuovi protocolli Euro NCAP 2020. L’impatto di questi aggiornamenti, così come alcune altre modifiche minori, sarà significativo. La pandemia mondiale non è stata facile per l’industria e i test Euro NCAP sono stati temporaneamente sospesi negli ultimi mesi, ma a breve riprenderanno. La partecipazione a progetti di ricerca nazionali ed internazionali ha consentito a Sinaptica di maturare competenze di sviluppo ed innovazione di prodotto. Un elemento che contraddistingue Sinaptica è la flessibilità con cui integra la propria attività all’interno di gruppi di lavoro costituiti da membri di estrazione diversa e con metodi lavorativi differenti. La capacità di unire in modo sinergico competenze ingegneristiche e area di design del prodotto delle aziende clienti consente di gestire l’intero processo di sviluppo con efficienza e rapidità di azione. Daniele Barbani, ingegnere con dottorato di ricerca, socio fondatore, amministratore unico e responsabile comparto tecnico di Sinaptica dichiara: “I nostri servizi di simulazione agli elementi finiti possono essere rivolti all’individuazione delle possibili criticità in nuovi progetti sviluppati dalla committente oppure al miglioramento di sistemi già esistenti con l’obiettivo di alleggerire i componenti o valutare nuovi materiali innovativi. È possibile riprodurre prove secondo standard normativi, di omologazione o di certificazione, permettendo di valutare il comportamento del sistema senza produrre un numero ingente di prototipi da testare. Un simile approccio permette di ridurre il costo di ingegnerizzazione di un prodotto, i tempi di sviluppo e contemporaneamente valutare più soluzione progettuali. Il vantaggio di sfruttare questo di tipo di servizi è la capacità di poter aggiornare il progetto in corso d’opera ottenendo un prodotto che risponde alla quasi totalità dei requisiti negli step finali di sviluppo, evitando rilevanti modifiche in queste ultime fasi. Fra i punti di forza di Sinaptica vi è il background per poter far fronte anche ad analisi innovative, introducendo ad esempio rappresentazioni di materiali non tradizionali ma comunemente impiegati in questo settore”. Doriano Giannelli, socio fondatore, area commerciale, aggiunge “L’utilizzo di strumenti di simulazione per la virtualizzazione dei crash test richiede l’accesso a un notevole know-how tecnico e a specifici strumenti software, che non sono sempre disponibili all’interno di aziende di piccole o medie dimensioni. In ogni caso, sia come ausilio alla progettazione, sia come strumento di virtual homologation, la simulazione apporta vantaggi comprovati in termini di costi, di tempi, ma anche di qualità della progettazione. La simulazione virtuale permette di ripetere più volte i test in tempi relativamente brevi, valutando variazioni di forma, di materiale o di altri aspetti progettuali.  Inoltre, è possibile osservare il comportamento di ogni singolo componente (come si deforma istante per istante, come interagisce con gli altri componenti, ecc.) da molti punti di vista. In un crash-test reale non è sempre possibile fare valutazioni così puntuali. Questo tipo di approccio si integra perfettamente con la progettazione classica, permettendo di sviluppare il veicolo già con un’ottica rivolta alla sicurezza ed evitando di stravolgere il layout a seguito di test eseguiti nella fase finale di progettazione”.

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La realtà virtuale in aiuto dell’omologazione dei caschi

La realtà virtuale in aiuto dell’omologazione dei caschi. Nuova norma ECE r22-06. L’omologazione dei caschi per le moto. I test virtuali di Sinaptica: Maggiore severità, nuovo test di accelerazione rotazionale, misurazione dell’impatto di accessori integrati come videocamere o visiere. Il mercato richiede sicurezza e qualità, non solo design, nella nuova mobilità. Il design Dai trentadue caschi dal design alternativo proposti da Huddle, ai bellissimi e coloratissimi caschi dei piloti del Motomondiale e Superbike, o alla creatività e all’eclettismo che contraddistingue da anni la produzione Momo Design, si parla ovunque di aspetti più estetici che razionali. Per non parlare della promessa di nuove emozioni del MOARD-Milano, il primo salone interattivo dedicato l’anno scorso al “racconto sensoriale” della moto. Bisogna riconoscerlo: il tema del design è stato il protagonista della comunicazione di questi ultimi anni anche nel campo degli accessori per motocilisti. Ma, attenzione: il mondo dei caschi per motociclisti non è solo design, è soprattutto sicurezza. Normalmente per le prove di resistenza i caschi vengono montati su speciali teste metalliche e tramite sensori si misurano i risultati dell’impatto, ma questo è perfettamente logico quando si tratta di valutare la rispondenza di un prodotto esistente alle normative di omologazione. Ma in fase di progettazione come si fa a garantire il massimo risultato in termini di sicurezza a un casco che ancora non esiste? Nuove prove La normativa prevede nuove prove: accelerazione rotazionale, impatto a bassa velocità, test sulle mentoniere apribili in diverse posizioni. Insomma, per i progettisti un bel problema: come si fa a soddisfare tutte queste richieste, con prodotti che ancora non esistono, ma sono solo in fase di studio? “La nuova normativa sarà sicuramente più gravosa per lo sviluppo dei caschi – dichiara l’ing. Daniele Barbani di Sinaptica – ma tutte le novità sono state inserite per fornire al progettista una metodologia standard volta ad indirizzare lo sviluppo verso dispositivi sempre più sicuri. Per questo motivo oltre alle prove standard di urto, già presenti nella precedente versione, sono stati introdotti altri test: prove ad alta e bassa velocità, l’urto rotazionale e nuovi punti di impatto extra per i test standard a temperatura ambiente. E’ giusto sottolineare l’importanza del test rotazionale. Molte ricerche, pubblicate su autorevoli riviste scientifiche, hanno mostrato che l’impatto lineare non è la principale causa di lesione alla testa: questa dipende maggiormente dal rapido movimento rotazionale causato dall’urto. La normativa di omologazione sarà uno dei primi standard ad includere questo tipo di valutazioni.” I test virtuali di Sinaptica “La ECE r22-06 in sé non prevede l’uso di strumenti di simulazione virtuale per l’omologazione – prosegue l’ing. Barbani – ma questi possono essere di sicuro ausilio durante la fase di sviluppo e progettazione. Il numero di test è sensibilmente aumentato rispetto alla precedente versione dello standard (ECE r22-05), influendo significativamente sui tempi e sui costi; l’ambiente virtuale di analisi può facilmente aiutare il progettista, ad esempio scartando velocemente soluzioni che non apportano benefici oppure implementando specifici strumenti di ottimizzazione che permettono di veicolare lo sviluppo in maniera rigorosa”. La simulazione virtuale permette di ripetere più volte i test in tempi relativamente brevi, valutando variazioni di forma, di materiale o di qualsiasi altra cosa e osservando il comportamento di ogni singolo componente (come si deforma istante per istante, come interagisce con gli altri componenti, ecc.) da molti punti di vista.

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Microcar sempre più diffuse, ecco il crash test virtuale

Microcar sempre più diffuse, ecco il crash test virtuale. Un po’ auto e un po’ moto, come vengono definite dalla stampa specializzata, le microcar (o minicar o miniauto) sono un mercato in forte espansione in Italia. In città come Roma sono diventate un mito del trasporto urbano e un must per la generazione dei millennials e per la generazione Z. Anche a Milano ed altre città dove il traffico è un problema, il fenomeno si sta affermando. Chissà che cosa diventeranno le microcar per la generazione “coronavirus” che si sta affacciando sullo scenario della storia: in questi giorni i mezzi pubblici, fino a pochi giorni fa protagonisti indiscussi degli spostamenti in città, sono guardati con sospetto per l’impossibilità di mantenere in pratica al loro interno le distanze prescritte dalle norme di sicurezza anti-coronavirus. Insomma, ai già noti vantaggi delle microcar (si parcheggiano facilmente, non occorre la patente B, si possono guidare dai 14 anni di età, consumano poco, ecc.) si aggiunge una nuova caratteristica positiva: non costringono a venire a contatto con sconosciuti quando si sale a bordo. Nel processo di omologazione dei veicoli L6 e L7, di cui i quadricicli leggeri e pesanti fanno parte, non sono presenti tutti quei requisiti di sicurezza passiva che hanno gli autoveicoli classici (categoria M). Questi ultimi devono essere soggetti a una serie di crash-test (urto frontale, urto laterale e urto pedone) e rispettare una serie di parametri che permettono di stimare il livello di lesione degli occupanti dei veicoli e dei pedoni, con l’obiettivo di fornire uno standard di protezione minimo. In questi ultimi anni EuroNCAP, ente indipendente, ha proposto protocolli per valutare il livello di sicurezza dei quadricicli e ne ha testato alcuni modelli, presentati sul mercato con risultati che rendono inevitabile nei prossimi mesi/anni un regolamento di omologazione per l’Unione Europea. In altri mercati (ad esempio la Cina) sono stati introdotti crash-test omologativi. Il rischio per i produttori italiani è dato dal fatto che il mercato cinese si sta sviluppando esponenzialmente e continuerà a progettare veicoli sempre più sicuri. Considerando che tali caratteristiche innovative, una volta consolidate sul mercato cinese, saranno certamente introdotte e richieste anche in Europa, i produttori italiani che non si muoveranno per tempo potrebbero trovarsi in una situazione di pesante svantaggio competitivo. La simulazione virtuale dei crash test può supportare l’ufficio progettazione durante la fase di sviluppo del veicolo, ma tutto il processo sarebbe molto meno oneroso se la normativa di omologazione potesse essere fatta direttamente in ambiente virtuale (omologazione virtuale – virtual homologation). L’utilizzo di strumenti di simulazione per la virtualizzazione dei crash-test richiede l’accesso a un notevole know-how tecnico e a specifici strumenti software, che non sono sempre disponibili all’interno di aziende di piccole o medie dimensioni. In ogni caso la simulazione apporta vantaggi comprovati in termini di costi, di tempi, ma anche di qualità della progettazione. Questo tipo di approccio si integra perfettamente con la progettazione classica, permettendo di sviluppare il veicolo già con un’ottica rivolta alla sicurezza ed evitando di stravolgere il layout perché i test sono stati eseguiti sono nella fase finale di progettazione. La simulazione virtuale permette di ripetere più volte i test in tempi relativamente brevi, valutando variazioni di forma, di materiale o di qualsiasi cosa il progettista abbia necessità di valutare. Inoltre, è possibile osservare il comportamento di ogni singolo componente (come si deforma istante per istante, come interagisce con gli altri componenti, ecc.) da molti punti di vista. In un crash-test reale non è sempre possibile fare valutazioni così puntuali. Sinaptica annovera esperti che hanno maturato esperienza nel settore della simulazione di crash-test, con pubblicazioni scientifiche presentate a convegni nazionali e internazionali. Qui il link al sito Sinaptica https://www.sinapticasrl.com/

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