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Adozione Taser. Anche la Lega ne rivendica la paternità, ma saranno pochi e ci vorrà tempo

“Oggi l’Assessore Granelli ha presentato il taser di cui sarà dotata la Polizia Municipale di Milano e lo fa, chiaramente, fingendo che sia una sua proposta innovativa. Peccato che siano anni che la Lega sollecita l’amministrazione a dotarsene e la sinistra abbia sempre fatto orecchie da mercante, quasi paragonando lo strumento a un’arma di distruzione di massa” lo scrive in una nota il Consigliere Comunale della lega Samuele Piscina. “Il taser, che dovrebbe essere introdotto sperimentalmente a Milano solo perché il Super Consulente Gabrielli è riuscito finalmente a convincere Beppe Sala – aggiunge Piscina –  è uno strumento certamente utile per migliorare la dotazione degli uomini in divisa che si occupano sul campo di gestione della sicurezza urbana e come Lega lo abbiamo fortemente voluto, presentando ripetuti emendamenti e ordini del giorno dopo l’approvazione dei decreti Salvini sulla sicurezza. Non possiamo però celare o dimenticare che il Sindaco Sala e la sua maggioranza hanno sempre etichettato in passato la proposta come ‘pericolosa e di destra’ ed è importante evidenziare che il Comune non si sia a oggi ancora dotato dello strumento”. Il Leghista sottolinea inoltre che  “il taser, da solo, non sia una sorta di bacchetta magica” e che per “avere una città più sicura é indispensabile assumere altro personale e mettere in strada più vigilanza possibile da affiancare alle Forze dell’Ordine”. “Il Sindaco Sala, una volta ancora, dimostra di voler solamente fare propaganda e di non contribuire a progettare la Milano del futuro che deve tornare a essere più sicura per tutti i suoi cittadini, nella concretezza tipica dei milanesi, ma non dell’attuale amministrazione”. Che potrebbe trattarsi solo di propaganda e non di una svolta decisa verso l’utilizzo diffuso di strumenti utili a reprimere la criminalità lo fa sospettare anche quanto detto dal Comandante della Polizia Locale, Marco Ciacci, che, ha spiegato, saranno inizialmente adottati 4/6 taser, forniti a due operatori per turno e forse uno nel turno serale, nel corso di una sperimentazione che prenderà il via solo ad agosto e avrà una durata di sei mesi, al termine dei quali, visti i risultati si deciderà come procedere. Poiché il come procedere sarà legato alla volontà del comune di stanziare fondi per acquistare altri apparati, al comune basterà dire che non ce ne sono per ritardare l’adozione in forma estensiva di uno strumento che alla sinistra non è mai piaciuto.

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Taser. Truppo (FdI): un passo verso la modernità.

“La città si svecchia e si sveglia da un torpore in tema di sicurezza e dota la Polizia Locale e i propri agenti di uno strumento indispensabile per una metropoli qual è Milano” lo scrive in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Riccardo Truppo. “La Commissione Consiliare che io stesso ho chiesto in estate, finalmente approda in Comune e inaugura la sperimentazione  – spiega Truppo  –  Addirittura per ottenerla abbiamo dovuto anche farne oggetto di trattative sulla discussione di bilancio. Da mesi abbiamo chiesto come Fratelli d’Italia che il Comune facesse una riflessione seria sul tema, perché la domanda di sicurezza è sempre più alta ma le armi in mano alla Polizia locale e alle Forze dell’Ordine sempre più spuntate”. “Finalmente – si compiace  Truppo – ora, si potrà intervenire per sedare azioni violente, senza ferire nessuno e senza rischiare a propria volta di essere indagati per eccesso nelle regole d’ingaggio, per merito della pistola elettrica. Si arriva dopo 13 anni ad una svolta – conclude Truppo –  per la quale come Fratelli d’Italia ci riteniamo protagonisti e non possiamo che rilevare comunque il gran ritardo nel rispondere alla richiesta di più sicurezza dei cittadini milanesi”.

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Armi agli ucraini sì, taser ai poliziotti no?

Armi agli ucraini sì, taser ai poliziotti no? Come mai questa strana posizione delle istituzioni italiane? Inviamo tranquillamente armamenti in grado di far saltare in aria un carrarmato, ma poi compriamo i taser e non li diamo alla polizia. Come mai? Quale strana idea  c’è dietro? Perché in molti casi non sappiamo cosa vogliano ottenere le persone al comando, ma qui sembra che la politica sia quella di pensare alla sicurezza oltre i confini e non in Italia. Negli anni sono stati autorizzati a portare pistole con la capacità oggettiva di uccidere pure i vigili urbani e abbiamo visto cosa può succedere se non sono in mano a persone in grado di usarle nei momenti. Ci ricordiamo tutti a Milano del vigile pistolero a cui per altro l’arma è stata tolta da una banda di ragazzini. In compenso non diamo alla polizia la possibilità di usare un’arma potenzialmente molto meno pericolosa per difendersi e difenderci. Con il risultato che è il sindacato di polizia a doverci ricordare che non possiamo avere volanti che effettivamente volano ovunque in caso di necessità, perché ancora viviamo in un mondo fisico normale. Quello quantistico dovrà aspettare a quanto pare. Noi per ora ci limitiamo alla domanda: Armi agli ucraini sì, taser ai poliziotti no? Perché ormai la politica italiana è talmente isterica da non stupire più nessuno per qualunque decisione, però le domande ci capita ancora di porcele. Anche se probabilmente nessuno si prenderà il disturbo di risponderci.

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La polizia protesta per il taser nel cassetto

La polizia protesta per il taser nel cassetto. Il sindacato autonomo di polizia (SAP) ha preso carta e penna e ha messo per iscritto il proprio disappunto: “Spiace constatare che i quattro commissariati di P.S. distaccati della Questura di Milano. pur essendone dotati, non hanno ancora mai distribuito ai propri operatori l’arma ad impulsi elettrici  “Taser mod. X2 – ha scritto in una nota Massimiliano Pirola, segretario della provincia di Milano del Sap – Abbiamo appreso che a suo tempo la fornitura è stata realizzata, che i colleghi -di pattuglia – sono stati debitamente formati eppure gli stessi non possono avvalersi di questo prezioso strumento. Infatti, dopo una positiva sperimentazione, dal 14 marzo 2022 Milano ed altri importanti capoluoghi di provincia hanno finalmente potuto apprezzare in pieno le potenzialità, specialmente in termini di deterrenza, del taser e molteplici sono gli episodi di cronaca dove i poliziotti, senza alcuna colluttazione, sono riusciti a vincere la resistenza dell’esagitato di turno. Dobbiamo precisare che proprio nelle zone di competenza dei commissariati distaccati sono più problematici, per via delle distanze, gli interventi di ausilio delle Volanti, motivo in più per non lasciare i colleghi sprovvisti di taser. In un periodo, come quello attuale, dove anche il sig. Brumotti ha evidenziato che il sistema “controllo del territorio” mostra sovente le proprie falle, risultano davvero incomprensibili queste scelte dei vertici della Questura milanese. Auspichiamo che si possa risolvere in tempi brevi la questione, in fondo basta aprire il cassetto”.

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De Corato: nessuno stop al taser per le polizie locali

L’assessore alla sicurezza di regione Lombardia Riccardo De Corato a seguito delle notizie apparse su molte agenzie riguardo l’impossibilità delle polizie locali di usare il Taser  puntualizza: In data 11 maggio è stato approvato,  dalla Conferenza unificata Stato regioni,  l’ Accordo, ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 dicembre 2018, n. 132, tra il Governo, le Regioni e le Autonomie locali sulle “Linee generali adottate in materia di formazione del personale e di tutela della salute”. Tale accordo riguarda specificatamente l’utilizzo del Taser da parte delle Polizie Locali dei comuni Capoluogo di Provincia o con popolazione superiore ai 100 mila abitanti . Sulla base dell’intesa approvata e comunicata dalla Conferenza, da subito i comuni capoluogo di Provincia (quale che sia il numero degli abitanti) e quelli con più di 100.000 abitati (anche non capoluogo di provincia) devono concordare un’intesa di sperimentazione con l’ATS e adottare un regolamento di sperimentazione in base a tale intesa con l’ATS.Effettuata quindi la formazione e vigente il regolamento comunale di sperimentazione, può partire l’uso sperimentale per sei mesi per due unità di TASER;Alla fine dei 6 mesi di sperimentazione il Consiglio comunale può adottare il regolamento di dotazione definitiva di tali armi a impulso elettrico, sempre nel rispetto dell’intesa della Conferenza che ci è stata oggi comunicata. Per gli altri comuni, non si può partire senza l’individuazione di caratteristiche e criteri rimessa al Ministero degli Interni.

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Consulta: incostituzionale legge lombarda. Stop taser ai ghisa

Niente taser agli agenti di polizia locale: la Corte Costituzionale, con la sentenza 126 dello scorso aprile, ha infatti dichiarato incostituzionale la parte della legge di revisione normativa del 2021 di Regione Lombardia che introduceva la possibilità per i ghisa di utilizzare fra l’altro “dissuasori di stordimento a contatto”. Il motivo è che i taser sono considerati armi comuni, e su questo la competenza è dello Stato, che contro la legge lombarda aveva deciso di fare ricorso. Una questione “fondata” secondo la Corte. “La Regione Lombardia, stabilendo che le forze di polizia locale possono dotarsi di tali dispositivi (sia pure limitatamente a quelli funzionanti ‘a contatto’) – si legge nella sentenza -, per un verso ha superato gli attuali limiti e condizioni che il legislatore statale ha individuato per la sperimentazione degli stessi; per altro verso, e più in radice, ha ampliato il novero delle ‘armi’ in dotazione ai corpi di polizia municipale al di là delle previsioni”. E dunque “va, pertanto, dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 5 della legge reg. Lombardia n. 8 del 2021, limitatamente alle parole ‘dissuasori di stordimento a contatto’”. ANSA

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