violenza sessuale

Chef arrestato per violenza sessuale

E’ agli arresti domiciliari il giovane chef de rang di un ristorante stellato in pieno centro di Milano, accusato di violenza sessuale per aver molestato pesantemente una sua coetanea la quale, assieme al fidanzato, lo ha ospitato a dormire nel loro appartamento, offrendogli il divano di casa dopo una serata trascorsa con altri amici in una discoteca in corso Garibaldi. A disporre i domiciliari è stata il gip Teresa De Pascale, che ha accolto la richiesta del pm Paolo Filippini titolare dell’indagine. Il 25enne, arrestato all’alba di venerdì scorso, ieri interrogato dal giudice, si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre nell’immediatezza dei fatti contestati avrebbe reso dichiarazioni spontanee agli investigatori dando una versione confusa e molto diversa con quella della vittima e del suo fidanzato. Secondo quanto ricostruito finora, il cameriere di sala quella sera dopo il lavoro era andato con gli amici nel locale notturno dove avrebbe anche bevuto qualche drink di troppo. Alle 4, arrivato il momento di rincasare, il gruppo si è incamminato verso la palazzina, in zona Brera, dove vive la coppia. I due sono saliti mentre il 25enne, probabilmente sotto i fumi dell’alcool, ha deciso di mettersi a dormire per strada. Una scena, questa, che è stata fotografata da uno degli amici e inviata via Whatsapp alla ragazza per convincerla a ospitare lo chef de rang. Il quale però, verso l’alba, si sarebbe infilato nel letto dei fidanzati e avrebbe cominciato a molestare lei. Una volta sveglia la donna ha cominciato a gridare, svegliando il compagno, il quale prima di dare l’allarme, ha preso a pugni il 25enne, che è poi fuggito semi svestito in una palazzina vicina dove è stato rintracciato e arrestato. Sulla vicenda sono ancora in corso accertamenti e si attende che il cameriere faccia mente locale su quanto è accaduto e si faccia interrogare. ANSA

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Tre arresti per violenza sessuale e pedopornografia

Sono stati arrestati il 1° febbraio dal Nucleo Tutela donne e minori dell’Unità investigazioni e prevenzione della Polizia locale di Milano, in collaborazione con il Nucleo Crimini informatici, tre uomini sudamericani – J.A.P.O. di 24 anni, C.A.C.G. di 33 e E.T.S.C. di 60 anni – per aver violentato due ragazze minorenni, con l’aggravante dell’uso di sostanze alcoliche e, in un caso, per aver realizzato e poi diffuso video pedopornografici. Le indagini sono state coordinate dal PM Francesca Gentilini, sostituto procuratore del V Dipartimento guidato dall’Aggiunto Maria Letizia Mannella. Gli arresti sono scaturiti dalla notizia di reato inviata dal Soccorso violenza sessuale e domestica della Clinica Mangiagalli di Milano alla Procura lo scorso 4 dicembre, quando una ragazza di 14 anni, accompagnata dalla madre, si è presentata riferendo di aver subito abusi sessuali quello stesso giorno da parte del ventiquattrenne, che conosceva, e di un trentenne. La giovane aveva appuntamento la mattina con J.A.P.O. in zona Bignami, dove avrebbero dovuto incontrarsi anche con altri amici secondo quanto lui le aveva riferito il giorno precedente. All’appuntamento, però, c’era solo C.A.C.G. insieme a lui e i tre, dopo aver acquistato alcolici in un supermercato, si sono recati in uno scantinato in zona. Dopo aver bevuto un primo bicchiere la quattordicenne ha iniziato a non sentirsi bene, ma è stata costretta dai due a continuare a bere in attesa, come da loro promesso, che arrivassero altri amici. Dopo aver bevuto altri due bicchieri, però, la ragazza ha avuto un mancamento e quando ha riaperto un attimo gli occhi si è accorta che il conoscente la stava molestando, ma non è riuscita a respingerlo poiché troppo debole. Svenuta nuovamente, si è risvegliata qualche ora dopo in un’auto, sul sedile posteriore con i pantaloni abbassati e il trentatreenne a fianco che continuava a metterle le mani addosso. Riaddormentatasi nuovamente, la ragazza si è poi svegliata intorno alle 16:30, si è fatta restituire il cellulare che le avevano tolto e riaccompagnare a casa. Nel tardo pomeriggio, al rientro della madre, la quattordicenne le ha raccontato quanto accaduto durante la giornata e insieme sono andate al Pronto soccorso. Grazie alle intercettazioni telefoniche è stato possibile recuperare velocemente gravi e plurimi elementi di prova a carico degli indagati e grazie all’analisi delle celle agganciate dalle utenze telefoniche si è potuta confermare l’assoluta attendibilità della vittima. Alla luce delle dichiarazioni rese da testimoni diretti e indiretti è stato possibile risalire ad un’altra giovane ragazza violentata lo scorso marzo sempre da parte del ventiquattrenne J.A.P.O. in concorso con il sessantenne E.T.S.C., entrambi conosciuti dalla vittima. In questo caso, il più giovane ha anche realizzato e poi diffuso dei video della violenza sessuale commessa mentre lei era priva di conoscenza, a causa delle quantità di alcol assunte. “L’esito di questa indagine è l’ennesima conferma dell’impegno e della professionalità del Nucleo Tutela donne e minori – commentano la vicesindaco Anna Scavuzzo e il Comandante della Polizia locale Marco Ciacci -, un gruppo che lavora in perfetta sintonia e in coordinamento con altre Istituzioni cittadine, come il Soccorso violenza sessuale della Clinica Mangiagalli e la Procura della Repubblica, su temi particolarmente delicati e che ben rappresenta lo spirito e la dedizione con cui tutta la Polizia locale si mette al servizio della città”.

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Eritreo arrestato per violenza sessuale

Mercoledì 14 ottobre, la Polizia di Stato ha eseguito il fermo di un cittadino eritreo di 34 anni, indiziato dei delitti di sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di una connazionale. La vittima, una donna di 45 anni titolare di un ristorante etnico in zona Porta Venezia, aveva denunciato agli agenti del Commissariato Città Studi che il giorno prima, martedì 13, verso le ore 23.30 un suo connazionale si era presentato per cenare permanendo sino alle ore 04.30. A quell’ora, invitato più volte dalla donna a uscire considerato l’orario di chiusura, l’uomo aveva cominciato, con insistenza, a chiedere la sua compagnia tentando un approccio e minacciandola qualora avesse chiamato la polizia. Subito dopo, il 34enne aveva abbassato la saracinesca dall’interno del locale manifestando l’intenzione di avere un rapporto sessuale con la donna, l’aveva afferrata per un braccio e, minacciata con un coltello da cucina, l’aveva condotta in un magazzino ricavato nel ristorante dove l’aveva violentata. Dalle descrizioni fornite all’atto della denuncia, i poliziotti del Commissariato Città Studi impegnati nel servizio di controllo del territorio mercoledì 14 nella serata hanno rintracciato l’uomo che, privo di documenti d’identità, è stato accompagnato in Questura per gli accertamenti ed è risultato sprovvisto del permesso di soggiorno, senza precedenti in banca dati Polizia e richiedente asilo. Il Pubblico Ministero dr Scudieri Adriano, concordato con il fermo di indiziati di delitto operato dai poliziotti nella tarda serata, ha assunto la direzione delle indagini, disponendo ulteriori attività di indagine rivolte ad acquisire altri elementi di prova e l’uomo è stato condotto presso il carcere di San Vittore. Sabato 17, infine, il fermo è stato convalidato dal GIP presso il tribunale di Milano, per l’ipotesi di violenza sessuale.

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Senegalese arrestato per violenza sessuale in via di Tocqueville

Un 27enne senegalese è stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 23, molestata all’uscita di una discoteca in via Alessio di Tocqueville. La giovane era in compagnia di due amiche di 22 e 25 anni e assieme stavano raggiungendo l’auto per rientrare a casa attorno alle 5, quando l’uomo l’ha avvicinata e molestata. Le tre ragazze sono scappate e hanno chiesto aiuto a dei soldati di pattuglia in strada, che a loro volta hanno chiamato la polizia. All’arrivo della volante l’aggressore era ancora lì e stava scagliando un bicchiere contro le ragazze. Il 27enne ha precedenti per atti osceni. ANSA  

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Arrestato ecuadoriano per violenza sessuale

I Carabinieri hanno arrestato un 20enne ecuadoriano con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una connazionale di 17 anni. L’aggressione è avvenuta alle 7.30 di domenica 25 sulla banchina della fermata Stazione Centrale della metropolitana M2: il giovane ha avvicinato la ragazza e, dopo averla afferrata per un braccio, ha cercato di baciarla. Poi, strattonandola, ha cercato di convincerla di seguirla a casa sua. La vittima ha reagito mordendo l’aggressore a una mano, è riuscita a divincolarsi e ha iniziato a correre, trovando rifugio nei locali dell’Atm point. Il ventenne l’ha inseguita per un tratto, poi ha cercato di scappare ma è stato bloccato dagli addetti alla vigilanza di Atm, che hanno subito chiamato il 112. I carabinieri hanno fermato l’aggressore mentre cercava di scappare salendo su un treno della metro. Secondo quanto si è appreso, i due ragazzi non si conoscevano di persona ma lei lo aveva tra i suoi contatti di Facebook.

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