1 Aprile 2021

Fontana sta diventando Catilina

Fontana sta diventando Catilina. Arriva nell’Urbe lombarda con la spinta dei popoli delle valli, ma da subito non piace a Milano. Si sente che i suoi grandi progetti sono lontani come la sua provenienza, ma fin lì poteva andare: a Milano ci si adatta a tutti, l’essenziale è che si lavori. Poi però è arrivata la pandemia e tutto è andato male: soprattutto Fontana. Dopo un anno di errori clamorosi, tanto da aver costretto Giulio Gallera alle dimissioni, ancora Fontana non riesce ad ammettere di avere sbagliato qualcosa. L’unica volta che lo ha detto è stato il 26 marzo quando ha detto “avremo commesso errori, però l’informazione è schiava di false notizie”. “Avremo”. Che tristezza un capo incapace di ammettere gli errori. Ma Fontana si è scoperto impermeabile alle critiche: già mesi fa, invece di ammettere anche pubblicamente i limiti della sua Amministrazione ha iniziato a parlare di “attacco alla Lombardia” identificando sé stesso con tutta la Regione. Certo Fontana è milionario e ha avuto una carriera politica che a Varese lo avrà reso un semidio, ma pretendere di essere un’intera regione pare un po’ troppo. L’ego è una parte importante della politica ci mancherebbe, ma sarebbe il caso di mantenerlo entro certi limiti. Altrimenti dobbiamo constatare che Fontana sta diventando Catilina: un uomo ricco di denari, conoscenze e truppe, ma schiacciato proprio dal proprio ego. Con più umiltà non sarebbe passato alla storia come uno dei cattivi della Storia. Invece si andò a schiantare. Ora per i lombardi il problema è che nello schianto di Attilio da Varese potrebbero essere coinvolti pure loro. E dopo il record di morti che tiene nonostante il supposto “attacco alla Lombardia”, Salvini e Giorgetti potrebbero risparmiare loro ulteriore sofferenze convincendo Attilio che lui è stato il miglior politico della storia, basta che torni a Varese a godersi i milioni che ha sul conto in Svizzera.

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Fontana indagato per autoriciclaggio

Due nuovi reati sono stati ipotizzati dalla Procura di Milano nei confronti del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, già indagato perfrode in pubbliche forniture nel cosiddetto caso ‘camici’. Il governatore risulta iscritto anche per autoriciclaggio e false dichiarazioni nella voluntary disclosure nella tranche dell’indagine relativa ai 5,3 milioni di euro depositati su un conto svizzero, a suo dire frutto di una eredità, ma sul quale è stata avviata una rogatoria. La Procura di Milano, con la rogatoria in Svizzera, intende far luce sull’origine dei 5,3 milioni scudati nel 2015 da Fontana. La richiesta di assistenza giudiziaria si è resa necessaria in quanto ci sarebbero flussi non chiari e mancherebbero alcuni documenti per avere tutte le spiegazioni possibili su alcune movimentazioni. “Il comunicato della Procura della Repubblica dà conto della volontà del Presidente Fontana di non lasciare ombra alcuna in ordine alla procedura della Voluntary, su cui i magistrati intendono fare chiarezza definitiva”, così i legali del governatore, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, si esprimono in relazione alla nota della Procura milanese. ANSA  

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Strappo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia

Strappo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia. Il destino della Giunta regionale lombarda guidata da Attilio Fontana è in mano da ieri mattina a Giorgia Meloni, dopo lo strappo consumato martedì sera per lo stop alla nomina di una figura in quota Fratelli d’Italia ai vertici di Ferrovie Nord Milano, società controllata dalla Regione. E il fatto che Fontana sia indagato per autoriciclaggio non aiuta, anzi: il governatore ormai è inviso a tutti, persino a una parte della Lega che non lo vede di buon occhio. E quest’ennesimo inciampo con gli alleati non aiuta perché già una parte di Forza Italia non ha apprezzato per niente la trombatura di Giulio Gallera. Ora pure lo strappo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia. Se avrà il fisico per continuare lo si vedrà, ma con lo scontro ormai aperto anche a livello nazionale tra Salvini e Meloni sembra difficile che l’accerchiamento di Fontana possa finire bene per il governatore lombardo. “La Lombardia è una regione cruciale; quest’anno ci saranno le elezioni a Milano e a Roma – spiega un esponente di Fdi – e per questo la questione viene affrontata a livello nazionale. Il problema è nei rapporti tra Meloni e Salvini, che sono abbastanza freddi anche in relazione alle vicende europee”. Che cosa succederà? “Attendiamo e valutiamo. Ognuno di noi ha espresso le proprie posizioni, ma certo qualche risposta bisognerà darla. Vedremo quali sono le decisioni di Giorgia Meloni, ci muoveremo in base a quello che deciderà. Certo, se sfasci la coalizione, cosa possibile, ci sono conseguenze, perché poi non è facile rimettere assieme i cocci”. Salvini dunque deciderà di difendere Fontana anche questa volta in nome dell’unità? Sempre che Salvini abbia la forza per rimuovere il suo governatore più importante, lo sapremo nei prossimi giorni.  

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Danneggiata ambulanza della Brigata Sanitaria Soccorso Rosso

Vetro posteriore sfondato, una celtica come firma: è stata danneggiata l’ambulanza con cui la Brigata Sanitaria “Soccorso Rosso”, che dallo scorso novembre effettua ‘tamponi sospesi’ in Piazzale Baiamonti a Milano, utilizza per effettuare lo stesso servizio nei quartieri. Lo denuncia la stessa brigata, che da mesi si è attivata con personale medico e infermieristico per “tutte quelle persone che a causa delle disuguaglianze e della povertà non possono svolgere lo screening necessario veloce per fronteggiare l’epidemia Covid-19”, ossia “migranti, riders, abitanti delle case popolari, pensionati sociali, ma anche volontari di tutte le brigate volontarie e non solo”. L’ambulanza della Brigata “è stata oggetto di un attacco fascista” denunciano i promotori del progetto, spiegando che questo “non è il primo attacco che subiamo (ricordate il tendone squarciato qualche mese fa?) e probabilmente non sarà l’ultimo”. ANSA

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Visita della vicesindaco Scavuzzo con Curcio e Figliuolo al drive through di Trenno

Questa mattina la Vicesindaco e assessora alla Sicurezza Anna Scavuzzo ha partecipato alla visita del Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid, e del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio a Trenno, dove si trova il presidio per le vaccinazioni anti Covid in modalità drive through più grande d’Italia. Lo spazio, già attivo da novembre per i tamponi riservati al mondo scolastico, è stato messo a disposizione dal Comune di Milano ed è gestito dall’Esercito Italiano e dall’Asst Santi Paolo e Carlo e qui sono impegnati ogni giorno quattordici tra operatori della Protezione Civile comunale e agenti della Polizia locale. Al parcheggio di via Novara si aggiunge anche l’altro grande spazio dedicato dall’Amministrazione comunale alle vaccinazioni (prima antinfluenzale e ora anti Covid): la Fabbrica del Vapore. Sono inoltre stati messi a disposizione diversi altri spazi comunali come i CAM e i Centri socio ricreativi al momento inutilizzati, specialmente nelle zone della città dove vive il maggior numero di anziani: Lambrate, Argonne, Forlanini, Baggio, Lorenteggio e Barona. In questi giorni, infine, il Comune di Milano sta contattando, a supporto di Regione Lombardia e Ats Milano Città metropolitana, le persone over 80 che non hanno ancora ricevuto il vaccino pur avendo aderito alla campagna per capire se hanno difficoltà a raggiungere le sedi vaccinali, per mettere a loro disposizione taxi gratuiti ed eventualmente un accompagnatore oppure, qualora non possano muoversi, per attivare il percorso delle Usca per il vaccino a domicilio.

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Presentato il masterplan per la rigenerazione dello Scalo Romana

Il futuro urbanistico dello Scalo di Porta Romana è delineato nel progetto “Parco Romana” del team OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati, con Gross. Max., Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land, Artelia. E’ questo l’esito del concorso internazionale per lo sviluppo del Masterplan delo scalo predisposto secondo le linee guida del Comune di Milano e bandito dal Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” – promosso e gestito da COIMA SGR e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo COIMA ESG City Impact – in accordo con il Gruppo FS Italiane. Queste le motivazioni della Giuria: “Il progetto fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali. Attento a ricucire la città posta a nord e a sud, il progetto realizza un impianto urbanistico assai chiaro, per strategia, forma e funzioni e ipotizza il riuso di alcuni edifici, memoria della storia industriale del luogo. La linea verde, che connette l’est all’ovest, è uno stimolo ad ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia”. Scelto fra i sei team finalisti guidati da BIG – Bjarke Ingels Group; Cobe A/S; John McAslan + Partners; OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati; Skidmore, Owings & Merrill (Europe) LLP – SOM; Studio Paola Viganò, il progetto vincitore è stato presentato oggi durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, l’Amministratore Delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari, l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, l’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto, il CEO & Founder di COIMA Manfredi Catella, il CEO Italia di Covivio Alexei Dal Pastro, il Consigliere Delegato di Prada Holding Carlo Mazzi, il membro della Commissione giudicatrice Laura Montedoro, il Presidente della Commissione giudicatrice Gregg Jones e il team progettista vincitore del bando, coordinati dal Responsabile Unico del Concorso Leopoldo Freyrie. Il lavoro della giuria (Gregg Jones, Design Principal, Pelli Clarke Pelli Architects; Manfredi Catella; Simona Collarini, Direttore Area Pianificazione Urbanistica Generale Comune di Milano; Alexei Dal Pastro; Carlo Mazzi; Bruno Finzi, Presidente Ordine degli Ingegneri Provincia di Milano; Laura Montedoro, Professore associato Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Politecnico di Milano. Responsabile Unico del Concorso Arch. Leopoldo Freyrie) si è svolto durante due sedute in data 29 e 30 marzo con ampia discussione data l’ottima qualità di tutti i progetti presentati. Il progetto Parco Romana propone un nuovo modello di integrazione tra natura e città. Da un lato il progetto rigenera uno scalo ferroviario, dall’altro lo sviluppo riunisce residenti, atleti e visitatori in una comunità con una sua specifica identità collegata, attraverso il network di trasporti pubblici, al territorio circostante. Residenze e spazi lavorativi vivono in simbiosi con il paesaggio naturale e le attività all’aperto; la pianificazione integrata del quartiere incentiva gli spostamenti pedonali, creando un‘area car free per la mobilità dolce. Il mix di spazi pubblici e di percorsi accessibili ospita servizi essenziali e commercio di prossimità come parti integranti e vive del progetto. Parco Romana è il cuore naturale del progetto, un prato naturale privo di barriere architettoniche che rende fruibile l’ex sito ferroviario all’interno del tessuto urbano circostante creando un nuovo bene pubblico ricco di biodiversità. Una connessione da est a ovest che ispira ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia, inclusa una potenziale highline milanese sopra il fascio dei binari per ricreare permeabilità perseguendo l’ambizioso obiettivo di consentire ai residenti e ai visitatori di attraversare l’intera lunghezza dello Scalo, trasformando la caratteristica più ostruttiva dell’ex area industriale in un connettore tra spazi pubblici e privati. Gli isolati urbani tracciano i bordi delle strade circostanti; i loro perimetri alberati, i piani terra con servizi di vicinato per le comunità, si estendono nelle aree a nord e a sud del sito, creando un polo attrattivo anche per i quartieri adiacenti; al centro delle architetture residenziali, cortili che richiamano la tradizione milanese, creano aree semi-pubbliche all’interno delle quali socializzare, lavorare e rilassarsi. Il nuovo Distretto Lodi è caratterizzato da una piazza pubblica a più livelli che fa da ponte sui binari attivi per collegare al grande parco Piazza Lodi, la Stazione della Circle Line e gli edifici a uso ufficio previsti nel settore orientale dello Scalo. All’estremo opposto, nel quadrante sud ovest, il progetto è dedicato all’evento olimpico di Milano 2026. Gli spazi per il Villaggio Atleti sono quanto più possibile semplici e regolari, per consentire la massima funzionalità e la loro conversione in componente residenziale che ne raccolga la legacy al termine delle competizioni. La scelta di posizionare in questo quadrante il villaggio olimpico, condivisa da tutti i finalisti della competizione, è determinata dalla sua funzione temporanea e dalla destinazione residenziale futura che consentirà di mantenere un equilibrio generale del quartiere. Un sistema integrato collega il quartiere residenziale preesistente a nord con i distretti culturale, tecnologico e agricolo a sud. Parco Romana integra un approccio progettuale basato sulla programmazione temporale e una valutazione continua del ciclo di vita. Un’infrastruttura basata sui dati e su strumenti parametrici ottimizza la distribuzione dell’uso del suolo e delle risorse, disegnando anche nuove forme di coinvolgimento degli utenti e supportando la sostenibilità economica. Il Digital Twin del masterplan (un modello digitale dello sviluppo fisico) ottimizza fattori economici, sociali, culturali e ambientali durante tutto il ciclo di vita del progetto. L’impegno per la sostenibilità del masterplan definisce e misura gli obiettivi ambientali ed ecologici con indicatori di prestazione (KPI) che guidano il processo di progettazione e di costruzione. Oltre a soddisfare e integrare ogni requisito dell’Accordo di Programma per lo Scalo Porta Romana, gli obiettivi Ambiente ed Ecologia si allineano ai protocolli dell’Accordo di Parigi, del Green Deal europeo e del Piano nazionale di recupero e resilienza definito a livello di SDG delle Nazioni Unite. Lo sviluppo dello Scalo si concentra su: decarbonizzazione coerente con le condizioni climatiche locali; creazione di una comunità resiliente che promuova la salute e il benessere dei cittadini; approccio circolare che

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