1 Ottobre 2020

Sala: dal 12 ottobre parte confronto cittadino su 7 temi

Un ascolto della città che partirà il 12 ottobre e che si concentrerà su sette temi che sono le sfide della Milano del futuro. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha spiegato sulla sua pagina Facebook i dettagli della riflessione e consultazione sul futuro della città che intende portare avanti a ottobre come aveva annunciato. “La città ha risposto immediatamente e le migliori espressioni del mondo della ricerca, dell’università, delle imprese e del terzo settore hanno espresso la consueta vitalità con cui Milano interpreta le sue prospettive. Nasce così un’iniziativa che parte dal 12 ottobre, coinvolge tutte le componenti della città e si articola su sette temi”, ha spiegato il sindaco. Si tratta della metropoli dei quartieri, della transizione ambientale, della città in salute, dello smart working, del bisogno di Milano, del nascere, crescere e vivere in città e infine della Milano che crea, sa e forma. “I lavori inizieranno con la creazione di un tavolo di lavoro per ogni tema composto da esperti provenienti da realtà pubbliche e private. A questi tavoli, ospitati nelle sedi di alcune delle più prestigiose istituzioni della città scelte per la loro competenza nelle materie in questione, si discuterà, a porte chiuse, dei temi per elaborarne i principali contenuti – ha chiarito ancora -. I risultati di questi lavori saranno presentati poi in sette giornate” ospitate nelle diverse sedi del Piccolo Teatro e saranno anche trasmesse online. “Il risultato di questi confronti sarà patrimonio collettivo di tutta Milano e dei suoi interessi”, ha concluso Sala che poi ha aggiunto come la sua intenzione è quella di organizzare successivamente “una serie di dialoghi durante i quali mi confronterò con personalità del mondo della politica, della conoscenza e della creatività per raccogliere le loro idee e i loro spunti sul futuro di Milano. L’obiettivo è chiudere il tutto per il 7 novembre”. ANSA

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Disastro Trenord: cancellati in media 74 treni al giorno

Disastro Trenord: cancellati in media 74 treni al giorno. Il dato è stato reso pubblico da Nicola Di Marco, consigliere regionale del M5S, mentre nei giorni scorsi è andato in scena l’ennesimo sciopero: “Ogni anno la Regione Lombardia produce uno studio sui servizi ferroviari e lo stato della rete. L’ultimo disponibile riguarda il 2018 ed è stato approfondito questa mattina dalla Commissione regionale infrastrutture e trasporti. Ad accompagnarlo c’è la relazione del Comitato paritetico di controllo regionale che vigila sulle aziende partecipate compresa Trenord. Nel documento (a p. 3) si legge: “Dalla seconda metà del 2017 c’è stato un generalizzato e progressivo peggioramento delle performance in termini di ritardi e soppressioni e quindi il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal CdS [contratto di servizio tra Regione e Trenord n.d.r.]: nel 2018 in media 74,98 corse al giorno sono state soppresse (l’obiettivo era fissato a 9,60 corse); solo l’83,94% dei treni ha rispettato la puntualità a cinque minuti, offrendo un risultato ancora lontano dall’obiettivo del 95%. In merito al grado di affollamento dei convogli, nel 2018 il 19 % delle corse negli orari di punta non ha rispettato la composizione in termini di posti minimi programmati (14% nel 2015)”. Numeri che secondo Di Marco certificano che “il servizio ferroviario in termini di puntualità, ritardi, corse soppresse, è stato un disastro”. “Il servizio ferroviario è una componente essenziale dell’economia lombarda – prosegue Di Marco – Contribuisce a decongestionare il traffico e a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Inoltre, essendo a basse emissioni di inquinanti in aria, aiuta a migliorare l’ambiente in cui viviamo e quindi la salute delle persone. A breve scadrà il contratto di servizio Trenord, come M5S chiediamo da tempo che Regione non abdichi al suo ruolo di regolatore del servizio, subendo passivamente le decisioni dell’azienda affinché venga garantito un servizio ferroviario degno di questo nome ai viaggiatori lombardi”.

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Dal 2 al 4 ottobre torna a Cinisello Balsamo il Mercato Europeo Fiva Confcommercio

Dal 2 al 4 ottobre torna a Cinisello Balsamo il Mercato Europeo Fiva Confcommercio. Ottantotto banchi di vendita, molti ambulanti specializzati – oltre il 30% – di provenienza internazionale, 19 punti di ristorazione d’eccellenza con cucina tipica dalle regioni italiane (come Abruzzo e Toscana) e da diversi Paesi: Argentina, Brasile, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Israele, Olanda, Polonia, Spagna. E’ il Mercato Europeo a Cinisello Balsamo che prende il via domani, venerdì 2 ottobre, per proseguire sabato 3 e domenica 4 (con orario dalle 9 fino alle 24). Si potranno trovare la famosa torta Sacher dall’Austria, foulard, profumi e paté francesi, birra dalla Baviera, bombette inglesi, fiori e zoccoli di legno dall’Olanda, vini dalla Spagna. Gli ospiti avranno modo di lasciarsi guidare tra le tradizioni e i sapori della più importante tradizione europea nello spazio di pochi isolati e conoscere così tutti i volti di un unico, grande, mercato. Tante le novità per questa edizione di uno dei momenti più sentiti e partecipati dai cittadini di Cinisello Balsamo: l’organizzazione dell’evento potrà contare sul ritorno alle origini con la partecipazione di Fiva Confcommercio e ci sarà un’estensione degli spazi espositivi che vede la presenza delle bancarelle, oltre alla sede storica di piazza Gramsci, anche lungo via Frova e nell’area del parcheggio del Palazzetto dello Sport, dove verrà allestita la zona Food, per un totale di 1600mq di superficie interessata. Il Mercato Europeo Fiva Confcommercio è promosso con il Comune di Cinisello Balsamo, l’Associazione territoriale Confcommercio di Sesto San Giovani-Delegazione di Cinisello, il DUC Distretto del Commercio e CBShop. Il Mercato si inaugura con il tradizionale taglio del nastro domani, 2 ottobre, dalle 11 in piazza Gramsci con il sindaco di Cinisello Giacomo Ghilardi; il vicesindaco con delega a Commercio, Attività produttive e Marketing territoriale Giuseppe Berlino; i rappresentanti Fiva Confcommercio, il presidente dell’Associazione territoriale Confcommercio di Sesto San Giovanni Fabrizio Gironi e Rodolfo Meda, presidente della Delegazione Confcommercio di Cinisello Balsamo. “Un ritorno alle tradizioni senza rinunciare ad innovare e migliorare il format del Mercato Europeo, è questo l’auspicio di questa edizione: che possa tornare ad avere il fascino ed il richiamo che tutti i cittadini di Cinisello Balsamo avevano avuto modo di conoscere nei primi anni 2000 – dichiara il vicesindaco Giuseppe Berlino – Dopo la sperimentazione del mercato all’aperto nel periodo immediatamente successivo al lockdown, ancora una volta piazza Gramsci sarà cuore pulsante della ripartenza delle attività commerciali della città, e saprà offrire un’occasione di svago e di conoscenza, attraverso un viaggio gastronomico, dal respiro europeo, a tutti coloro che visiteranno l’esposizione”. Ideato nel 1990 per la prima edizione a Strasburgo, il Mercato internazionale è stato ospitato da città di primo piano a livello europeo: Liverpool, Manchester e Muddersfield (Gran Bretagna), Barcellona (Spagna), S’Hertogenbosch (Olanda), Magdeburgo (Germania), Saint Niklas (Belgio). Oltre che a Cinisello Balsamo, in Italia è stato già organizzato, negli anni, solo a Trieste, Prato, Bergamo e Firenze.

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Al via la rassegna “So jazz”

Al via la rassegna “So jazz”. Prenderà il via ufficialmente giovedì 1 ottobre la rassegna “So Jazz”, organizzata dallo Spazio Epoca Milano e in programma tutte le settimane nel locale di via Parenzo 7, a due passi dal Naviglio Grande, con la partecipazione di alcuni dei più noti e apprezzati musicisti della scena (non solo) milanese. Per il concerto inaugurale, giovedì 1 ottobre (inizio live ore 21) gli organizzatori hanno invitato il trio del pianista Simone Daclon, con Marco Vaggi al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria. Con questa formazione, attiva da ormai dieci anni, Simone Daclon presenterà composizioni e arrangiamenti tratti dai suoi lavori discografici. Partendo dai riferimenti dei più classici piano trio, i tre jazzisti si muoveranno tra brani originali e interpretazioni personali di alcuni standard, accostando il proprio sound contemporaneo alla tradizione e al linguaggio del jazz. Dotato di un innato senso dello swing e di uno stile brillante, Simone Daclon ha un’assoluta padronanza del pianoforte. Nel corso della sua carriera ha collaborato con jazzisti del calibro di Franco Ambrosetti, Gianni Cazzola, Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi, Lorenzo Tucci, Scott Hamilton e Rosario Giuliani, solo per citarne alcuni, ma anche con artisti più “pop” quali Malika Ayane, Mario Biondi, Rosalia De Souza e Alessio Bertallot. Per il secondo appuntamento di “So Jazz”, giovedì 8 ottobre allo Spazio Epoca Milano si esibirà un altro trio, quello di Michele Bozza, veterano del sax. Con lui ci saranno due musicisti di vaglia: Alberto Gurrisi all’organo hammond e Vittorio Sicbaldi alla batteria. La formula dell’organ trio con il sax e la batteria prende vita alla fine degli anni ’40 e si consolida alla fine del decennio successivo con l’affermazione del Soul-Jazz e dell’Hard Bop. Bozza, Gurrisi e Sicbaldi si cimenteranno con alcuni standard jazz e soul-jazz ripresi dal repertorio del Bebop e dell’Hard Bop, con un’attenzione particolare alla musica degli organisti Jimmy Smith, Larry Young e Baby Face Willette. Giovedì 15 ottobre sarà la volta del pianista Mirko Puglisi e del suo trio, completato da Giacomo Marzi al contrabbasso e Roberto Paglieri alla batteria: in scaletta un repertorio di celebri standards jazz del songbook americano. I temi di alcuni dei più importanti compositori della storia del jazz saranno il punto di partenza di un percorso d’ascolto nel quale l’interplay e l’improvvisazione si riveleranno fondamentali. Il trio del pianista Niccolò Cattaneo sarà di scena giovedì 22 ottobre: con il leader, il cui stile si colloca a metà strada tra il linguaggio tradizionale e le forme moderne di espressione jazzistica, suoneranno il contrabbassista Roberto Piccolo e il batterista Pasquale Fiore. I tre musicisti condividono il desiderio di cercare nuovi stimoli creativi all’interno di un repertorio che spazia dalle canzoni dell’era del Great American Songbook e delle big band ai brani dei compositori del periodo Bebop e Hard Bop e che include anche alcune composizioni originali del leader. Cattaneo è uno specialista nell’uso dell’organo Hammond e si destreggia con disinvoltura tra suoni hard bop, blues, soul e funky. Nel corso della sua carriera ha collaborato e inciso con importanti musicisti italiani e stranieri, tra cui Eliot Zigmund, Francesco Cafiso, Paul Jeffrey, Fabrizio Bosso, Marco Tamburini, Francesco Bearzatti, Giovanni Amato, Max Ionata, Stefano Bagnoli, Dino Betti van der Noot e molti altri. Infine, giovedì 29 ottobre spazio al trio del talentuoso chitarrista campano Alessandro Florio (con Alex Orciari al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria). Florio presenterà “Back to the Blue Coast”, il suo ultimo album, pubblicato in estate dall’etichetta AlfaMusic/Egea: per il musicista partenopeo si tratta di una sorta di ritorno a casa, sia geograficamente (dopo anni vissuti all’estero, tra l’Olanda e New York) sia nel sound, con una serie di brani dedicati e ispirati dalla sua terra d’origine (la Costiera Amalfitana) e dal taglio più “mediterraneo”, per quanto riguarda l’aspetto competitivo, rispetto ai suoi lavori precedenti.

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Riapre il Cpr di via Corelli: esulta la destra, protesta la sinistra

Riapre il Cpr di via Corelli: esulta la destra, protesta la sinistra. Il tema è riemerso dopo l’annuncio della riapertura e le conseguenti polemiche scaturite dagli ambienti della sinistra milanese. Come spesso accade su questi temi il “pezzo da novanta” che ha preso a cuore la questione è Pierfrancesco Majorino, europarlamentare Pd: “Una decisione sbagliata e ingiusta, rimane sbagliata e ingiusta a prescindere da chi la prende e la mette in pratica. E perciò, come ci siamo fortemente opposti al provvedimento dell’ex Ministro Salvini con cui, ormai quasi 2 anni fa, veniva disposta la chiusura del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Via Corelli, per trasformarlo in un CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri), così oggi censuriamo nella maniera più ferma possibile la decisione dell’attuale Governo di permettere che il CPR apra. E’ grave che il Governo non senta la necessità di impedire che entri in funzione un carcere amministrativo (questo nei fatti è un CPR) in cui persone che non hanno commesso reati possano rimanervi detenute per un periodo lungo fino a 6 mesi. E tutto ciò anche in contrasto con un Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale di Milano già il 12 novembre 2018, con cui si chiedeva al Governo (all’epoca a guida Lega-MS5) di mantenere il centro di Via Corelli come CAS o di trasformarlo in un luogo per accogliere persone in emergenza abitativa. Esiste anche una mozione depositata il 16 gennaio 2020 dal Gruppo consigliare PD in Municipio 3 – nel cui territorio si trova Via Corelli – in cui si chiede di ripristinare il precedente uso sociale del Centro. Milano, che in questi anni è stata un modello nell’accoglienza di decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalla fame, non rimarrà in silenzio. Mercoledì 30 settembre alle ore 12 saremo davanti a Palazzo Marino, così da poter spiegare anche a voce le ragioni della nostra contrarietà all’apertura del CPR Milano, 29 settembre 2020 FIRMATARI (In ordine alfabetico): Sumaya Abdel Qader, Olimpia Addabbo, Caterina Antola, Luciana Barbarano, Linda Bernardi, Chiara Bertinotti, Lamberto Bertolé, Loredana Bigatti, Paola Bocci, Chiara Boeri, Sergio Boniolo, Barbara Bonvicini, Valeria Borgese, Alberto Bortolotti, Sara Bossa, Mita Breda, Antonella Bruzzese, Riccardo Buccianti, Daniela Caputo, Vincenzo Casati, Cesare Castelli, Isabella Colombo, Luigi Costamagna, Vito Curci, Cinzia D’Alessandro, Simonetta D’Amico, Roberta DE Leo, Mariolina de Luca, Diana de Marchi, Francesco Demuro, Laura Di Donato, Enrico Fedrighini, Giorgio Ferrante, Elena Ferrario, Paola Ferri, Simona Ferri, Teresa Fontana, Laura Galimberti, Laura Gamucci, David Gentili, Alessandro Giungi, Nadira Haraigue, Elena Jacono, Elena Jona, Virginia Invernizzi, Paolo Limonta, Lorenzo Lipparini, Pierfrancesco Majorino, Maria Francesca Mammoliti, Massimo Poli Marchitto, Luciana Marcomini, Mirko Mazzali, Marina Melloni, Federica Merlo, Carlo Monguzzi, Daniele Nahum, Giuseppe Nardiello, Roberta Osculati, Lorenzo Pacini, Giulia Pelucchi, Fabrizio Pesoli, Luisa Pezzenati, Anita Pirovano, Paola Ponte, Marzia Pontone, Helga Lorena Ramirez, Laura Rasconi, Lucy Graciela Rojas Reischel, Giuseppina Rosco, Filippo Rossi, Claudio Santucci, Lorenzo Sitia, Anita Sonego, Emanuele Telesca, Natascia Tosoni, Michele Usuelli, Chiara Vannucci, Angelica Vasile, Lorenzo Zacchetti, Francesca Zanasi, Simone Zambelli, Paolo Zinna. Nb. Firme in aggiornamento Soddisfazione invece è arrivata dagli amnienti di destra che hanno contestato le manifestazioni di protesta degli eletti nelle fila della sinistra. Ecco l’intervento di Riccardo De Corato: “Sono cominciate oggi a mezzogiorno le manifestazioni del centrosinistra, che continueranno poi venerdì 2 ottobre con i centri sociali, contro l’apertura del Cpr di via Corelli”. Afferma così l’ex vice Sindaco di Milano ed Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato in merito alla manifestazione di oggi alle 12 davanti a Palazzo Marino, i cui promotori sono in gran parte consiglieri di maggioranza di Sala “targati” Pd. “Alla manifestazione, composta da uno sparuto gruppo di dimostranti, appena 12,erano presenti vari esponenti politici a cominciare dall’immancabile Pierfrancesco Majorino. Oltre a lui c’erano anche membri del consiglio comunale di Milano come Sumaya Abdel Qader e il presidente del consiglio, Lamberto Bertolé che ha preso parola a nome della maggioranza di Palazzo Marino definendo i Cpr aperti dal Ministro Lamorgese “luoghi di ingiustizia e privazione dei diritti”. La loro soluzione è quella di abolire i Decreti Sicurezza e di liberare tutti in attesa di accordi internazionali. Secondo il Sindaco, che ieri ha finalmente rotto il silenzio, “Milano è sempre stata molto attiva con i rimpatri”. Posto che nella città, secondo i dati Orim e Polis Lombardia, ci sono 51.400 clandestini dei quasi 112mila presenti in tutta la regione, sarebbe interessante sapere sulla base di quali numeri afferma ciò. Ci dica quanti rimpatri vengono effettuati a Milano annualmente, secondo anche i famosi accordi internazionali citati da Bertolè. Sala, il centrosinistra ed i centri sociali si mettano il cuore in pace. Il Cpr è stato aperto per accogliere delinquenti stranieri pericolosi e clandestini destinatari di mandati di rimpatrio ed espulsione che verranno rimandati nel loro Paese di origine. Mentre il primo cittadino di Milano e tutto il centrosinistra si preoccupano delle condizioni degli ospiti della struttura, io vigilerò affinché le persone che si trovano all’interno del centro vengano rimpatriate e non, come spesso accade, tornino libere per decorrenza dei termini. Ovviamente- conclude De Corato-, l’iniziativa è stata occasione per pubblicizzare tramite volantini la prossima manifestazione contro il Cpr in C.so Monforte organizzata dai centri sociali alla quale non mi stupirei di vedere alcuni dei presenti di oggi in piazza”. Anche il leghista Stefano Bolognini ha espresso soddisfazione per l’apertura del centro di via Corelli: “L’apertura del CPR di via Corelli è importante per Milano e per tutto il paese, perché finalmente stranieri a tutti gli effetti clandestini verranno espulsi più rapidamente. Il fatto, però, è un altro: una componente significativa della maggioranza di Palazzo Marino e del Partito Democratico milanese, tra cui l’eurodeputato Majorino ed altri consiglieri, oggi ha manifestato contro il CPR e quindi contro il Governo e contro la stessa maggioranza che sostiene il sindaco Sala”. Lo dice il Commissario Provinciale della Lega Salvini Premier Stefano Bolognini, commentando il presidio del centrosinistra davanti a Palazzo Marino, contro l’apertura del CPR di via Corelli. “A questo punto – prosegue Bolognini –

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Incendiato distributore gel su un tram

Hanno dato fuoco al dispenser del gel igienizzante presente su alcune linee dell’Atm e poi sono scappati. E’ l’atto vandalico compiuto ieri sera attorno alle 20 probabilmente da alcuni ragazzini sul tram 14, arrivato al capolinea in fondo a via Lorenteggio, con l’autista costretto a prendere l’estintore in dotazione su ogni mezzo e spegnere il principio d’incendio che si stava propagando sulla vettura. Sono stati danneggiati un sedile e ovviamente il dispenser da “un atto vandalico che avrebbe potuto anche creare conseguenze più gravi se non fosse stato per il pronto intervento del dipendente Atm”, come si legge sulla pagina Facebook Tranvieri di Milano che ha pubblicato la foto dell’autista che spegne l’incendio con maschera antigas ed estintore. ANSA

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