4 Marzo 2020

Epidemia in espansione. Gallera rassicura sulla tenuta del sistema sanitario

Nel corso dell’odierna conferenza stampa sull’emergenza coronavirus, l’Assessore Giulio Gallera è apparso meno tirato dei giorni precedenti e pur dovendo elencare i numeri di un’epidemia ancora in espansione, ha assunto toni rassicuranti quando si è trattato di parlare della tenuta del sistema sanitario lombardo, costantemente rinforzato e modulato sul territorio grazie agli interventi e alla regia di Regione Lombardia. I numeri parlano di 1820 le persone positive in Lombardia, il 12% dei quali facenti parte del personale sanitario. Sono 877 quelli ricoverati, 209 dei quali in terapia intensiva, 411 ai domiciliari e 250 i dimessi, mentre sono saliti a 73 i decessi. “E’ un’emergenza crescente – non ha negato Gallera, spiegando – che riusciremo a rallentare e sconfiggere solo se gli stili di vita corretti saranno metro della nostra quotidianità“. L’assessore ha però anche sottolineato “Lo straordinario sforzo che stiamo facendo ci vede riuscire a fronteggiare l’emergenza“, elencando “cresce il numero delle terapie intensive che abbiamo a disposizione, anche oggi ne abbiamo recuperate altre 30“, “per allestire nuovi posti di terapia intensiva e subintensiva, abbiamo già ordinato 68 ventilatori polmonari da terapia intensiva, 27 ventilatori da subintensiva, 12 ventilatori da trasporto” , “507 sistemi di cheer up ad alto flusso“, “63 letti da terapia intensiva“, “26 monitoraggi per intensiva e 96 per subintensiva“, “147 saturimetri“, “3 portali digitali per radiografi a letto e 9 defibrillatori“. Gallera ha parlato anche del personale disponibile, in questo momento carente anche a causa dei contagi fra i sanitari stimando “in 500 il numero di medici di cui abbiamo bisogno e mille gli infermieri qualificati“, problema al quale la Regione sta cercando di fare fronte acquisendo nuovo personale e gestendo al meglio quello disponibile. Al termine, interrogato sull’intenzione del Governo di aumentare del 50% le terapie intensive e del 100% le pneumologie, Gallera è sembrato indispettirsi, precisando che il Governo non sta provvedendo, ma ha bensì “scritto alle Regioni” di farlo, ma che per riuscirci “servono personale e risorse“, non ancora fornite, così che a fronte di “una richiesta del governo e uno sforzo straordinario della Lombardia” e delle altre regioni.  

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Egiziano aggredisce cinese accusandolo di essere un untore

Ieri sera, gli agenti delle volanti della Questura hanno arrestato in viale Puglie un cittadino egiziano, 29enne, per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. L’uomo, prima dell’arrivo degli agenti, si è reso responsabile di un’aggressione nei confronti di un cittadino cinese accusandolo di essere infetto da coronavirus e ha tentato di colpirlo con una bottiglia di plastica per poi fuggire via. I poliziotti intervenuti lo hanno bloccato dopo che si è opposto con dei calci nei confronti degli agenti.

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Medici e infermieri multati davanti agli ospedali, Area C rimane

Nel giorno in cui l’Assessore al Bilancio Roberto Tasca, dichiara al Corriere della Sera che il Comune non può rinunciare agli incassi derivanti da area C, evidenziando come la Giunta Sala non intenda soddisfare la richiesta delle opposizioni di sospendere le Aree C e B, per consentire ai milanesi di utilizzare il mezzo privato evitando di esporsi al contagio da coronavirus sui mezzi pubblici, la Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega Silvia Sardone, segnala un’ulteriore mancanza di sensibilità da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti di quanti si stanno adoperando per assistere i contagiati dal coronavirus. “In una situazione così complicata e poco piacevole, vista l’emergenza coronavirus – sottolinea la Sardone – l’atteggiamento del Comune di Milano è a dir poco irriguardoso nei confronti dei tantissimi medici, infermieri e pazienti che ogni giorno si recano negli ospedali della città. Mi sono arrivate segnalazioni – spiega – di decine di multe alle auto parcheggiate sulle strisce blu all’esterno dell’ospedale San Paolo, nonostante alcune di queste avessero i pass di identificazione propri degli operatori sanitari. Stesso discorso alla Clinica Sant’Ambrogio in via Faravelli, dove il personale ospedaliero praticamente ogni giorno si becca multe da 31 euro nonostante esponga sul cruscotto i certificati che attestano che è in servizio. Questo è il ringraziamento della giunta Sala a chi sta lavorando giorno e notte per sconfiggere il coronavirus e curare i milanesi?”. “Non voglio pensar male – continua la Leghista – ma una sfilza di multe date proprio in questo periodo, dove si fatica di più a trovare parcheggi liberi, suona come una beffa e come una grande ingiustizia. Mi auguro che la sinistra prenda atto di questa situazione, rifletta e la smetta di fare cassa sulla pelle di medici e infermieri: dovrebbe solo ringraziarli, non multarli. Fino a quando l’emergenza non sarà finita – conclude – Palazzo Marino dovrebbe sospendere le strisce blu”.  

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Altri contagi nelle istituzioni. De Chirico (FI): era prevedibile

Secondo voci affidabili, ma non ancora confermate, ci sarebbero almeno altri due contagiati dal coronavirus fra i collaboratori e i dipendenti delle istituzioni milanesi. Si tratterebbe di un dipendente di Città Metropolitana, impiegato nell’ufficio di viale Piceno e un collaboratore di uno degli Assessori della Giunta Sala, si vocifera quello dell’Urbanistica di Pierfrancesco Maran, con sede in via Pirelli 30. “Non c’è da allarmarsi davanti alla notizia dei primi infetti in enti pubblici. – commenta Alessandro De Chirico, forzista molto vicino all’Assessore Gallera –  Era una situazione facilmente prevedibile. Sala nel discorso in aula di ieri ha detto che ci sono 500 dipendenti abilitati al telelavoro. Il 3% del totale. Un po’ pochini, a dire il vero. – sottolinea – Nella mozione da me protocollata per mettere in atto i primi provvedimenti per far fronte all’emergenza ci sono anche l’acquisto di mascherine e igienizzanti da distribuire ai lavoratori che hanno a che fare con il pubblico. In particolare sportelli anagrafe, SUE e municipi. Spero – conclude – che domani (oggi ndr) il Consiglio faccia il suo per dare il contributo della politica milanese per affrontare il momento critico“.

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Burioni: Juventus – Milan a porte aperte è una follia

La notizia che Juventus – Milan, la sfida di ritorno delle semifinali di Coppa Italia, sarà giocata a porte aperte con i tifosi presenti allo stadio, ha lasciato basito il Professor Roberto Burioni, preoccupato per l’alto numero di contagi che potrebbero verificarsi permettendo che così tante persone si affollino in uno spazio così ristretto. “Io spero che non sia vero. Perché se è vero è pura follia. Lo stato non deve permetterlo per la sicurezza dei cittadini”, è stato il severo commento che Burioni ha diffuso attraverso Twitter.

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Il Grido di dolore del terzo settore

A patire le conseguenze della crisi economica scatenata dall’emergenza coronavirus non ci sono solo le realtà produttive della nostra città, ma anche molte associazioni del terzo settore, con sede in immobili comunali, che pur svolgendo una fondamentale funzione sociale, non godono di nessun finanziamento pubblico e sopravvivono (faticosamente) solo grazie a (poche) donazioni e alle entrate derivanti dalle attività che svolgono. Trattandosi di associazioni senza scopo di lucro le entrate potrebbe sembrare una questione irrilevante, ma sono necessarie a pagare le utenze e gli affitti per le strutture concesse loro in uso. Poco denaro, ma fondamentale per continuare a svolgere le loro funzioni, che è venuto a mancare in seguito alle chiusure forzate cui sono state costrette come tutti gli altri luoghi di aggregazione della città. A lanciare l’allarme sono state le associazioni che costituiscono la “Casa dei giochi” di via Miramare, che definiscono le loro parole un “grido di dolore“.  “Giustamente, ripeto giustamente, – scrivono – sono state prese delle misure precauzionali per evitare la diffusione di un terribile male. Ma adesso, dopo un po di tempo bisogna pensare a tutta la società. Noi associazioni che viviamo sull’aggregazione siamo distrutte – spiegano – dal non poter operare, e dopo la revoca bisognerà ristabilire la fiducia nella socializzazione e nello stare assieme senza timori” sollevando il problema del come cancellare la paura che ci sarà anche cessata l’emergenza, cosa che per ora nessuno sembra avere preso in considerazione. “Quello che chiediamo – aggiungono –  è che il Comune sospenda gli oneri che chiede alle associazioni che utilizzano locali comunali per la durata della chiusura imposta: In caso contrario – concludono – moltissime realtà associative rischiano la chiusura“.

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