4 Maggio 2021

Arriva un bando per incentivare l’economia circolare

Arriva un bando per incentivare l’economia circolare: innovazione di prodotto e di processo e sperimentazioni, metodologie per l’incremento della durata di vita dei prodotti, la riduzione della produzione di rifiuti, il riutilizzo, la riciclabilità, l’uso razionale delle risorse naturali e energetiche. Dal 3 maggio 2021 le Micro, Piccole e Medie Imprese lombarde possono presentare le domande per partecipare al “Bando di sostegno alle MPMI per l’innovazione delle filiere di Economia Circolare in Lombardia – Edizione 2021”, realizzato in collaborazione con Unioncamere Lombardia, con la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e le Camere di Commercio lombarde, nell’ambito dell’Accordo per lo sviluppo economico e la competitività tra Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo. La dotazione finanziaria ammonta a 3.621.000 euro. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese sostenute, per un investimento minimo di 40.000 euro e un contributo massimo di 120.000 euro per progetto. Il testo del bando è disponibile sul sito della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi all’indirizzo webhttps://www.milomb.camcom.it/ambiente-progetti-transizione-ambientale e di Unioncamere Lombardia all’indirizzo web www.unioncamerelombardia.it. Le domande possono essere presentate dal 3 maggio al 15 luglio esclusivamente in modalità telematica con firma digitale. Per informazioni sul bando: ambiente@mi.camcom.it. Ambiente, un ciclo di webinar gratuiti e alcuni progetti della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Il calendario è disponibile al link https://servizionline.milomb.camcom.it/eventi/assistenza-specialistica-ambiente-ed-ecosostenibilita/25  e gli appuntamenti sono il 6 maggio “Contrastare l’effetto serra all’interno dei processi produttivi”; 19 maggio “il futuro della plastica in uno scenario di economia circolare”; 26 maggio “La corretta gestione dei rifiuti in azienda: casi pratici”; 9 giugno “Novità rifiuti: gestione del fine vita e responsabilità estesa”. Sono disponibili alcuni progetti per l’economia circolare e per la transizione ambientale: il Progetto LCA – Imprese Settore Tessile e Cartario, dedicato all’analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA) in un’ottica di economia circolare; il Progetto di Upgrading degli Impianti da Biogas a Biometano; il Progetto RI-ECCO, un percorso tecnico-scientifico gratuito alle PMI sull’economia circolare https://www.milomb.camcom.it/documents/10157/28017634/Linee-Guida-Percorso-RI-ECCO/58f5cea9-bc1b-4d9b-9504-42d51c45bd78. 

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Cosa ne sarà dell’Oasi di Bande Nere?

Non brillerà per particolare originalità come incipit, ma nel quartiere Ebraico c’è inquietudine. E questo, pur senza grosse ambizioni di scoop, è un fatto. Il secondo fatto è che il convitto dell’Oasi San Francesco è chiuso dal 31 marzo. Il terzo fatto è che nessuno (o quasi, ci arriveremo) sa cosa diventerà questa struttura ricettiva. Incastonata in un contesto residenziale, tranquillo, quasi a parte rispetto al resto di Milano, era un luogo dove si accoglievano con pochi soldi parenti di malati, turisti di passaggio e umanità varia. Nel complesso c’era anche l’oratorio della vicina parrocchia. Nella stessa strada, inoltre, si trova una comunità Ebraica, già duramente provata dai fatti di violenza di qualche anno fa e giustamente protetta. Ora, dicono i ben informati, è stata acquistata dalla Fondazione San Carlo Borromeo. Che ha tra i suoi scopi sociali l’accoglienza. Accoglienza che, va da sé, potrebbe riguardare persone di ogni nazionalità. E da qui sono partite le preoccupazioni dei residenti, alimentate da un silenzio che sta facendo crescere le paure di ora in ora. “Capiamoci, aiutare tutti è una cosa meritevole” chiarisce subito il dottor Patrizio, residente. “Ma un po’ più di dialogo non farebbe male. Questo è un contesto molto particolare, residenziale all’estremo. Le stanze sono quasi 150. Si possono ipotizzare quindi qualche centinaio di ospiti. La zona non ha punti di ritrovo per così tanta gente. È un quartiere di una volta, con un piccolo supermercato, due bar e due parrucchieri. Insomma, prima di creare un centro di accoglienza qui bisognerebbe parlare con i residenti. Fino ad ora solo abbiamo ricevuto solo silenzio. Non credo sia il modo migliore per instaurare una buona e duratura collaborazione”. “Il presidente Santo Minniti” gli fa eco un altro residente “afferma su Facebook di aver parlato con la proprietà e che nulla sarebbe stato deciso. Esclude, però, che l’Oasi diverrà un centro di accoglienza per i migranti. Questo, però, a prescindere dalla umana solidarietà che si deve sempre avere per chiunque, ancor più per persone in difficoltà, è un modo di procedere inadeguato e non conforme ad una giusta relazione tra istituzioni e cittadini. Il dovere di qualsiasi amministrazione locale, come istituzione, è di riferire pubblicamente tutto ciò di cui è a conoscenza nelle giuste sedi istituzionali, aprendosi al dialogo preventivo con la cittadinanza. E magari coinvolgere la proprietà in questo. Altrimenti l’effetto che si va a generare è quello di creare un velo opaco sotto il quale si può nascondere di tutto. E le paure e i dubbi, umani, si rincorrono, ancor più in un periodo già di per sè incerto e vago come quello pandemico che tutti noi viviamo. Inoltre, mi permetta di dubitare che si possa acquistare una tale struttura, di per sè complessa e vasta anche per dimensioni, senza sapere cosa farsene e senza a monte averne definito in tutto o in parte la destinazione d’uso. In ogni caso sono tutti dubbi che una pubblica assemblea fugherebbe in modo chiaro, trasparente ed esaustivo”. “Da Consigliere di un Municipio confinante” afferma il Consigliere Franco Vassallo “mi associo alle giuste e sensate richieste dei cittadini. Se la paura ha messo radici, la si può sradicare solo col dialogo. Le mezze affermazioni, l’ironia per gli avversari, il sottile dileggio non contribuiscono in alcun modo a migliorare il clima. O ad aprire porte che si sono chiuse di scatto di fronte a ipotesi nate dal silenzio della proprietà”. Insomma, siamo di fronte ad un caso che si potrebbe risolvere nello spazio di un’ora in una pubblica assemblea. Anche a distanza, se necessario. Perché per sopire i timori spesso fa più una buona parola che dei post incendiari su Facebook.

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Fratelli d’Italia: assembramenti prevedibili Sala e Scavuzzo inerti

“Quanto successo ieri a Milano con la vittoria dello scudetto dell’Inter era pienamente preventivabile”. Lo affermano i Consiglieri Comunali di FdI a Milano, Riccardo De Corato, Andrea Mascaretti ed Enrico Marcora in merito agli assembramenti di ieri in Piazza Duomo a Milano. “Ci stupisce che oggi ci sia chi si stupisca di quanto accaduto ieri. Ma qualcuno pensava veramente che i tifosi rimanessero chiusi in casa? Già in occasione del derby del 21 febbraio u.s. avevamo visto festeggiamenti e assembramenti davanti a San Siro. In questi mesi a Milano è successo di tutto. Si potrebbero elencare decine di episodi: dal rave party degli anarchici in Darsena alle manifestazioni dei vari no-global, antagonisti, no tav, alle resse fuori dei consolati (come, ad esempio, quelli del Marocco e Senegal), agli assembramenti fuori dalle moschee abusive durante il ramadan e, per finire, al corteo del Primo Maggio. Il messaggio che è trapelato è che a Milano, comunque, si potesse fare tutto. Troppo semplice ora prendersela con i tifosi, gran parte dei quali ragazzini. In città gli unici che pagano il non controllo del territorio sembrano essere solo i commercianti, vessati ancora oggi dal coprifuoco. Da ieri l’Interista Sindaco Beppe Sala e la sua Giunta non hanno detto nulla, forse perché in parte si sentono responsabili? Neanche l’assessore comunale alla sicurezza, Anna Scavuzzo, è pervenuta: chissà dov’è finita! Nemmeno hanno fatto i complimenti all’Inter per lo scudetto calcistico arrivato a Milano dopo 11 anni!”, concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia.

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Covid: calano i ricoveri e 23 decessi

Con 15.287 tamponi effettuati, sono 637 i nuovi casi in Lombardia, con il tasso di positività stabile al 4,1% (ieri 4.2%). Calano sia i posti letto occupati in terapia intensiva (-7, 535) che negli altri reparti (-75, 3.215). I decessi sono 28 per un totale di 32.973 morti in regione dall’inizio della pandemia. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 15.287 (di cui 11.385 molecolari e 3.902 antigenici) totale complessivo: 9.579.976  i nuovi casi positivi: 637 (di cui 47 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 727.433 (+4.618), di cui 3.507 dimessi e 723.926 guariti  in terapia intensiva: 535 (-7)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.215 (-75)  i decessi, totale complessivo: 32.973 (+28) I nuovi casi per provincia: Milano: 306 di cui 104 a Milano città; Bergamo: 42; Brescia: 64; Como: 8; Cremona: 8; Lecco: 10; Lodi: 0; Mantova: 26; Monza e Brianza: 76; Pavia: 7; Sondrio: 3; Varese: 67.

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Scavuzzo (PD) e Rozza (PD): c’erano i Leghisti in piazza avviino il tracciamento dei tifosi

“Io ieri in piazza non c’ero”. Lo ha detto il Vice indaco e Assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo rispondendo ai consiglieri comunali del centrodestra in merito agli assembramenti avvenuti durante i festeggiamenti per lo scudetto dell’Inter. “Non sono andata a festeggiare. – ha continuato la Scavuzzo, sottolineando,”In piazza c’erano la consigliera Sardone, il viceministro Morelli, il consigliere Bastoni: loro hanno strizzato l’occhio alle tifoserie, non noi. Attenzione – ha concluso -perché anche questo provocare e portare su una conflittualità diversa il ragionamento su quelle che sono le misure di sicurezza non fa bene a nessuno e non è una denigrazione di stampo politico che meritano le forze dell’ordine e la polizia locale che ieri hanno lavorato”. Dello stesso parere la consigliera regionale del Pd, Carmela Rozza che ha dichiarato: “Anziché attaccare il sindaco la Lega in Regione avvii subito il tracciamento di chi era in piazza per evitare contagi e nuova zona rossa”, suggerendo, “Anziché speculare elettoralmente contro il sindaco di Milano, visto che le scelte di ordine pubblico le ha ben chiarite il prefetto, dovrebbe, governando la Regione, avviare da subito un’operazione straordinaria di tracciamento per arginare i contagi e evitare che si ripiombi fra 15 giorni in zona rossa”.    

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De Chirico (FI): Scavuzzo inadeguata si dimetta

“Solo gli scaramantici non osavano pronunciare quella parola: scudetto. La vicesindaco Scavuzzo, forse, era tra questi”, lo scrive in una nota il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Prima della fede calcistica – continua – quando si è responsabili della sicurezza cittadina bisogna prevenire ogni tipo di situazione potenzialmente pericolosa. C’era da aspettarsi che i controlli e il presidio del territorio sarebbero stati totalmente inesistenti. Cosa vuoi pretendere da una che, nel cuore del primo lockdown, diceva che i ghisa dovevano chiedere le ferie pregresse per stare in panchina ad aspettare il loro turno? Dopo 15 mesi dall’inizio dell’emergenza pandemica, impegnata com’era la sinistra meneghina a puntare il dito contro Regione Lombardia e il governatore Attilio Fontana, la giunta comunale brancola ancora nel buio”. “Mi aspetto – conclude De Chirico –  che oggi stesso la Scavuzzo prenda tutto il coraggio che ha e rassegni le dimissioni nelle mani del sindaco Sala che forse ieri, dopo una bella biciclettata, stava aspettando la telefonata di Zhang per festeggiare lo scudetto insieme a lui”.

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