4 Novembre 2021

4 novembre: conferita la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

Si è aperta con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera in Piazza Duomo a Milano in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre. Schierati diversi reparti delle forze armate, mentre in prima fila erano presenti il sindaco Beppe Sala, il prefetto Renato Saccone e i vertici dei corpi militari e delle forze dell’ordine. Durante la cerimonia è avvenuto il conferimento simbolico della cittadinanza onoraria al Milite ignoto, sottoscritto dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala dopo l’approvazione unanime del Consiglio comunale nella seduta del 21 giugno scorso. Alla presenza dei reparti in armi del Presidio militare di Milano, è stata data lettura della motivazione: Gli onori al soldato sconosciuto sono il riconoscimento del valore dei tanti cittadini che hanno compiuto il loro dovere nei confronti dello Stato. Decorato di Medaglia d’oro al valor militare, Egli rappresenta l’eguaglianza del sacrificio compiuto da tutti coloro che hanno perso la vita in combattimento, indipendentemente dal grado rivestito, dalle azioni eroiche condotte o dalla angoscia provata in trincea, dalle condizioni personali e sociali di provenienza. Tutti gli italiani riconoscono la persona cara che ognuno ha perso durante la guerra 1915-1918 in quella salma ricercata tra i resti dei Caduti senza distinzione di censo o di classe e tra i punti più avanzati lungo i quali erano arrivate le forze italiane per combattere, dove più alto era stato il coraggio, scelta tra quelle più martoriate e che più avevano sofferto. Sono diversi i Paesi oggi accomunati da uno spirito di amicizia e uniti dalla collaborazione e dalla cooperazione internazionale che condividono gli onori ad un soldato sconosciuto. Con la cittadinanza onoraria, concessa in occasione del centenario della sua tumulazione all’Altare della Patria in Roma, Milano suggella il valore del sacrificio del Milite ignoto e testimonia la riconoscenza dei milanesi nei suoi confronti, perpetuando la memoria di tutti coloro che, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno perso la propria vita per aver compiuto il proprio dovere verso l’Italia, per essere rimasti fedeli ai valori di giustizia e di solidarietà sociale per difendere la Patria, per aver difeso il prossimo e servito la propria comunità. Le celebrazioni promosse dal Comitato cittadino per il 4 novembre, composto dalla Prefetto di Milano e dal Sindaco di Milano insieme alle Autorità militari territoriali, si concluderanno sabato 6 novembre, alle ore 11 alla Loggia dei mercanti, con il concerto della Fanfara della 1^ Regione aerea, aperto alla cittadinanza.

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Sgomberati e denunciati studenti che occupavano aule alla Statale

Sono stati sgomberati questa mattina e denunciati 28 ragazzi che si trovavano nelle quattro aule occupate lo scorso 19 ottobre nell’ex dipartimento di storia nel chiostro Legnaia dell’Università Statale di Milano per aprire uno spazio autogestito. Per loro l’accusa è di invasione di terreni ed edifici. Sono stati gli stessi studenti di ‘Cambiare rotta’ a spiegare che “dopo due settimane di occupazione e autogestione delle 4 aule studio, attorno alle 6:15 di stamattina sono entrati in Università polizia, carabinieri e digos con uno stuolo di agenti a sgomberare”. “La scelta di aprire un nuovo spazio per studiare e confrontarsi all’interno dell’università – hanno spiegato – era nata dalle necessità materiali di studentesse e studenti, di fronte all’insufficienza di posti in aule e biblioteche aperte per studiare, rispetto al numero di persone che quotidianamente attraversano l’università”. “Alle richieste degli studenti di maggiori spazi di studio e di confronto e di vedere messe al centro le necessità di chi studia, invece della continua svendita dell’università ai privati, il rettore Franzini ha prima negato l’incontro che come C.R.I.C Collettivo Rottura In Corso avevamo chiesto, per poi rispondere con la repressione” hanno aggiunto annunciando una assemblea pubblica alle 14 nel chiostro centrale della Statale “per dare una risposta organizzata alla repressione che abbiamo subito da parte del rettore Franzini e dell’università”. ANSA

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Sala: in corso trattative per il corteo di sabato

Il Sindaco Beppe Sala, margine della deposizione delle corone al Sacrario di Sant’Ambrogio in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, ha fatto sapere che, per la manifestazione no Green pass prevista per sabato prossimo sono in corso trattative tra gli organizzatori e la Prefettura sul percorso del corteo. Gli organizzatori avrebbero comunicato di voler partire da Piazza Fontana, seguendo un percorso che passerebbe per piazza Duomo, poi davanti all’Assolombarda di via Pantano, alll’Università Statale, poi la Camera del lavoro in Corso di Porta Vittoria, quindi in viale Majino, dove c’è la sede di Libero, proseguendo per corso Buenos Aires, la stazione Centrale e chiusura davanti a Palazzo Lombardia. “Un percorso che attraversa praticamente tutto il centro della città, che va a confrontarsi con luoghi delicati e sensibili”, ha detto Sala. “Però – ha aggiunto – è in corso una trattativa con la Prefettura, per cercare di portare a un maggiore buon senso il diritto di manifestare, ma senza bloccare ancora la città. Detto ciò è difficile dire come andrà a finire perché abbiamo visto che anche a volte si concorda ma frange pur minoritarie non rispettano l’accordo”. Askanews

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Rapina e sequestro in un laboratorio orafo

Cinque rapinatori hanno assaltato un laboratorio orafo a Milano, hanno sequestrato i dipendenti per quasi 2 ore minacciandoli con pistole e hanno portato via materiale prezioso per un valore stimato in un milione di euro. Secondo quanto riferito alla polizia, alle 8 di questa mattina la banda di 5 persone si è introdotta nel laboratorio all’interno di un cortile in via privata Assab 5, in zona Lambrate. I rapinatori, due dei quali armati di pistola, hanno imbavagliato e immobilizzato i dipendenti con fascette da elettricista in attesa dell’arrivo della titolare, una 52enne, l’unica a poter aprire la cassaforte. All’arrivo della titolare i rapinatori hanno preso i gioielli ultimati, pezzi in oro e in palladio. I dipendenti di Trafilor hanno descritto i rapinatori come italiani e stranieri e hanno raccontato alla polizia che i banditi avevano il volto coperto da maschere. ANSA

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Retromarcia crypto

Retromarcia crypto. Persino l’Ether che è arrivato a quasi 4mila euro al pezzo ora rallenta. E se aveva trainato al rialzo tutte le crypto oggi le tira verso il basso con Doge, Bitcoin e tutti gli altri che scendono. Non è ancora un crollo, ma scende tutto. Forse è solo il respiro prima della prossima corsa perché in tanti avevano predetto Bitcoin ed Ethereum a livelli ben superiori agli attuali. O forse l’inizio di una discesa prima dello scoppio finale che è stata altrettanto annunciata.

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Rave party, SAP: “Forze dell’ordine all’angolo per mancanza norme adeguate”

Rave party, SAP: “Forze dell’ordine all’angolo per mancanza norme adeguate”. A far scattare oltremodo la molla della pazienza è servita una frase scritta su una chat Telegram, dove gli organizzatori francesi del secondo rave party NON autorizzato, hanno messo in ridicolo il comparto sicurezza italiano, facendo passare le Forze dell’Ordine come “appendici non necessarie”. Nella frase si legge “… si è scelta un’area dell’Italia perché qui è tutto più semplice”. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Se non verranno prese delle decisioni in tempo, presto ce ne sarà un altro, con tutti gli annessi e connessi del caso. Questo non solo è un campanello di allarme per il comparto sicurezza, che già ad oggi si trova in difficoltà con i soli problemi del Paese, ma rischia di diventare un eco per creare ulteriori disagi al comparto stesso. Disagi organizzati non da italiani, ma da soggetti stranieri, che reputano l’Italia una “Terra Franca” dove poter fare ciò che più conviene.” Questo rischia di trasmettere un messaggio ancora più grave, mettendo in discussione il comparto della sicurezza italiano. A monte troviamo la già precaria situazione degli operatori in prima linea, che vivono quotidianamente in contingenza di rischio e senza tutele. Continua Paoloni: “Quanto accaduto, dimostra che già dal primo Rave non c’è stata una risposta adeguata per disincentivare questo tipo di iniziativa, fuori da ogni regola e norma di sicurezza interna al nostro Paese. E’ già da tempo che chiediamo norme per rendere più efficaci le attività di polizia. Oggi gli operatori di polizia non solo mettono a rischio la loro incolumità fisica ma rischiano anche sterili strumentalizzazioni”. Se da una parte si ritiene che questi rave party non debbano essere organizzati, perché vanno contro ogni regola e norma di sicurezza interna, dall’altra non vengono effettuati gli interventi atti a bloccarli, perché c’è il rischio che un’azione mirata e volta a bloccarli diventi un boomerang. “Servono interventi mirati, per rendere le forze dell’ordine più autorevoli nei servizi di ordine pubblico e per disincentivare questo tipo di iniziative nel nostro Paese”. Coloro che partecipano a questi rave sembrano avere un’immunità incomprensibile. Nessuno risponde per i reati commessi, basta vedere le attività della Procura di Milano che ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico di alcuni partecipanti, individuati in un analogo rave circa due anni fa. “Questa è la dimostrazione che le forze dell’ordine non hanno gli strumenti adeguati a disincentivare tali iniziative. Invitiamo pertanto il Ministro Lamorgese a fare una proposta legislativa in tal senso.”

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