6 Maggio 2022

Ma le Olimpiadi 2026?

Ma le Olimpiadi 2026? Perché nel dibattito sui fondi PNRR, fondi per coprire i buchi del bilancio milanese, fondi di qui, fondi di lì, si è persa la questione Olimpiadi 2026. Dovevano essere un volano per tutto il nord e per tutta l’Italia. E le prospettive erano buone, perché se la grande abbuffata di Expo 2015 ha dato una scossa a Milano e a tutta l’economia italiana, un mega evento multiregionale e che non avesse a che fare solo con i ristoranti aveva ottime potenzialità. Ottime anche per tutte quelle zone fuori dalla dozzina di posti italiani veramente noti al mondo come Milano, Roma, Venezia e affini. Eppure delle Olimpiadi, si parla poco. Sono tra 4 anni e si rischia di seguire il modello Expo solo sui suoi difetti, come il fatto di averlo dovuto aprire senza che fossero finite le infrastrutture. Perché chi c’è stato all’apertura può testimoniare quanti padiglioni erano chiusi. Poi per carità, mettendo pezze a destra e a manca si è comunque riusciti nell’impresa di far funzionare quella sorta di miscuglio tra un ristorante e Gardaland che è stato Expo. Però perché perseverare nel fallimento organizzativo? A quanto pare Mario Draghi, scusate: sua alta eccellenza inarrivabile Draghi, sembra molto in gamba a togliere l’Iva alle armi, e i condizionatori ai poveri. Come a dare bonus come un Renzi qualunque (allora non bastava il toscano? Almeno lo hanno eletto i cittadini e non gli Eletti). Però sull’organizzazione di ciò che interessa all’Italia è scarsino, almeno sui fatti perché sappiamo dalla propaganda nazionale che Draghi è il migliore, il più prestigioso, insomma il primo e più splendente dei cavalieri che in cambio del potere assoluto ci fanno la cortesia di governarci (dù yù rimember Monti?). Ora, come sempre prostrandoci ai suoi piedi da piccoli comuni mortali quali siamo, lontanissimi dal fulgore di chi vuole abbattere l’unica politica veramente ambientale messa in atto negli ultimi decenni dal governo in cambio di un grappolo di bombe da sganciare sugli ex alleati russi (come cambia la vita quando non devi bombardare o invadere i mussulmani), ci chiediamo: Ma le Olimpiadi 2026? Perché quelle interessano soprattutto all’Italia e ci rendiamo conto che superuomini come Draghi non possono vivere di piccolezze come una nazione da 60 milioni di comuni mortali, ma noi nel nostro piccolissimo siamo pure sempre italiani.

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Réunion della TDK CREW allo storico muro di via Pontano 43

Réunion della TDK CREW allo storico muro di via Pontano 43, a Milano. Sarà una tre giorni intensa e ricca di emozioni. La TDK CREW, celebre gruppo di writers, torna a riunirsi il 13, 14, 15 maggio. Appuntamento allo storico muro via Pontano 43, a Milano, da sempre luogo simbolo per artisti urbani. Una bella “rinfrescata” da parte di 15 artisti della Crew, al muro che negli ultimi tempi è stato trascurato, e lasciato scivolare nell’anonimato, ospitando più che altro, piccole “faide e ripicche dipinte” da parte di non ben specificati “artisti” di zona. Ma non solo: per l’occasione Raptuz (noto artista che all’epoca si firmava KLONZ) replicherà il suo primissimo pezzo, “Prowler”, ispirato alla nota canzone degli AC/DC “Night Prowler”. Realizzato su di un cascinale fatiscente a Rodano (MI) nel 1987, Raptuz farà rivivere l’opera originale in ottica moderna. La TDK (The Damage Kids) è una delle storiche crew di writers nata a Milano nel 1990. I fondatori sono RAPTUZ, MEC, STEN, REO, RENDO e SKAH. La Crew ha rappresentato ed aiutato a far crescere e conoscere al grande pubblico la scena dell’arte urbana milanese diventando negli anni un gruppo “mitico” di esempio per molte generazioni successive di writers, e di appassionati in generale. Crew conosciuta anche per il suo “gemellaggio” con la Spaghetti Funk Crew, i cui fondatori sono J.AX, SPACE ONE e RAPTUZ, che hanno contribuito a traghettare la TDK CREW nel mondo “main stream” rendendola nota ad un più vasto pubblico non esclusivamente di praticanti ed appassionati del genere. Alcuni suoi membri sono diventati artisti riconosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. La formazione iniziale è via via cresciuta nel tempo, arricchendosi di nuovi talenti ed artisti emergenti, che hanno permesso al gruppo di oltrepassare, senza perdere vigore, oltre tre decadi. La “Casa” della crew è da sempre il celebre muro (Hall Of Fame) di Via Pontano 43, a Milano, che ha visto ormai trent’anni di strati di vernice – da qualche tempo è stato inserito nella lista dei “Muri Liberi” dal Comune di Milano (dove chiunque può andare a dipingere senza permessi). Il muro ad oggi resta tra i più conosciuti e frequentati della città, meta di veri e propri “pellegrinaggi” e tour organizzati di appassionati. Attualmente il gruppo vanta nel suo organico nomi importanti della scena mondiale e conta oltre una trentina di artisti. Alla manifestazione in programma per il 13,14 e 15 maggio prenderanno parte gli artisti: BEDO @bedobedini, CLER @upsidedown_claire, CLOD @ilclod_artofsool, ERICSONE @erics_one, MAX GATTO @maxgattotdk, MEC @mekka_tdk, NEIM @neim_artofsool, OMER @omerartfedericounia, RAPTUZ @kingraptuz, SEACREATIVE @seacreative, SHINEROYAL @shineroyal, SKAH (lifetime stelth attitude), SIMON DEE @sim0ndee, WEIK @weik_, ZERO @lucazerotdk,

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Sanità, Giuliano (Ugl Salute): “I cittadini bocciano il SSN. Investire sugli operatori per il rilancio”

Sanità, Giuliano (Ugl Salute): “I cittadini bocciano il SSN. Investire sugli operatori per il rilancio”. “Sono i cittadini stessi a certificare il fallimento dell’attuale SSN”. Queste le parole con cui Gianluca Giuliano. Segretario Nazionale della Ugl Salute commenta quanto emerso dal “Rapporto civico sulla salute, diritti dei cittadini e il federalismo in sanità” presentato da Cittadinanzattiva. “Credere che la colpa dell’avvenuta implosione sia riconducibile solo all’emergenza per il Covid servirebbe ad assolvere i colpevoli dello scempio. Per anni la sanità ha subito la scure dei tagli imposti indiscriminatamente dalla politica con il risultato di non avere avuto a disposizione le armi adatte per affrontare un evento drammatico come la pandemia. I tempi di attesa per le prestazioni, molte delle quali salvavita, si sono dilatati per diventare in alcuni casi biblici. E così spesso gli italiani hanno addirittura rinunciato a curarsi e fare prevenzione”. Le cause sono chiare. “La nostra richiesta, invocata da tempo, di sblocco totale del turn-over per assumere operatori sanitari con le garanzie di contratti a tempo indeterminato non è stata ascoltata e solo ora che il virus ha messo a nudo le criticità si è cercato di intervenire, ma senza un reale piano di rifondazione. È evidente come non ci sia progettualità, non ci sia volontà di cambiare la faccia al SSN investendo prima di tutto sugli operatori sanitari con nuove assunzioni e portando gli stipendi dei professionisti italiani al pari della media europea. Tutto questo, ed è un altro allarme che lanciamo da tempo, ha determinato ad una fuga operatori verso altre nazioni”. L’attenzione del Segretario Nazionale si sposta poi sulle strutture. “Chiudere poli sanitari storici e funzionali, penso ad esempio al Forlanini di Roma, è stato un boomerang assoluto. E quelli ancora in funzione sono in costante sofferenza con i Pronto Soccorso che non riescono a smaltire il flusso di pazienti come dimostrato dai tanti casi di ambulanze ferme in attesa per ore, se non per giorni, prima di poter scaricare i pazienti. Ecco perché nel nuovo SSN che la Ugl Salute immagina ci sarà bisogno di una medicina territoriale al passo dei tempi, con case ed ospedali di comunità che dovranno garantire la prima assistenza e le cure ai cittadini”. Giuliano conclude: “L’impegno che chiediamo è quello di una ricostruzione del SSN che si fondi sugli operatori sanitari per poter così garantire ovunque, da nord a sud, la stessa qualità di prestazioni ed il giusto diritto alle cure”.

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Profiughi ucraini: 13 accordi con i Comuni milanesi e 774 accolti

Profiughi ucraini: 13 accordi con i Comuni milanesi e 774 accolti. Il Prefetto di Milano Renato Saccone ha incontrato questa mattina i Sindaci capofila dei Comuni sottoscrittori degli accordi di collaborazione per ringraziarli e fare il punto dell’accoglienza dei profughi ucraini. Ad oggi sono stati sottoscritti 12 accordi di collaborazione, ai quali se ne aggiungerà a breve un tredicesimo, con il coinvolgimento totale di 53 Comuni. “Si tratta di una risposta straordinaria del territorio, sensibile e concreto nel dare solidarietà e accoglienza al flusso continuo di profughi ucraini” ha evidenziato il Prefetto analizzando con i Sindaci i dati. Ad oggi, sono presenti nei CAS, 774 profughi con oltre il 40% di minori, gli adulti sono in gran parte donne, confermando la presenza prevalente di nuclei familiari composti da donne e bambini. Con gli accordi di collaborazione sono già stati attivati 456 posti ed altri 500 lo saranno nelle prossime settimane. Questa disponibilità degli enti locali consentirà di accogliere i flussi dei nuovi arrivi e di dare risposte alle situazioni emergenziali del territorio. Particolare significato tra le sistemazioni utilizzate, assumono i centri di accoglienza attivati nei beni confiscati, come già è stato fatto a Rescaldina e a breve a Cusago, Nerviano e San Vittore Olona

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