7 Aprile 2021

Indagini sulla banda dei falsi testamenti

Sono almeno altri cinque i casi di persone morte senza parenti su cui una presunta banda di truffatori potrebbe aver agito con la tecnica di falsi testamenti creati ad hoc, riferibili ad un finto notaio americano e utilizzati per provare ad intascare le eredità dei deceduti. Su questi sta indagando ora la Procura di Milano che già nei giorni scorsi è riuscita a sequestrare d’urgenza i beni, circa un milione di euro in totale, che il gruppo, di cui farebbe parte l’avvocato calabrese Giuseppe Marra, aveva cercato di sottrarre all’asse ereditario di un 70enne milanese, trovato morto in casa nel novembre 2018, sei mesi circa dopo la sua morte in solitudine. Come emerge dagli atti dell’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Maura Ripamonti e che ha portato al sequestro di cui ha dato conto nei giorni scorsi ‘il Corriere della Sera’, la presunta banda, composta da almeno 5 persone, è già indagata per almeno altri due episodi simili, uno nel Mantovano e un altro in provincia di Vicenza. E nelle recenti perquisizioni effettuate dagli investigatori sono stati rintracciati documenti, come articoli di cronaca su persone trovate morte in casa dopo tanto tempo, che fanno suppore che potrebbero essere state commesse altre truffe, anche tentate, dello stesso genere. I casi, in particolare, a quanto si è saputo, si concentrano a Venaria Reale (Torino), in provincia di Genova, a Nogara (Verona), a Castelfranco Veneto (Treviso) e a Aviano (Poredenone). Dopo la nomina del curatore dell’eredità, si legge negli atti in relazione al caso milanese, “si materializzava improvvisamente l’avv. Marra di Reggio Calabria, il quale riferiva di rappresentare” un “procuratore dell’erede designato”. Finto erede residente negli Usa che “sarebbe stato nominato” con un testamento del ’99 “redatto a New York dal notary public Carmine J. Guadagno”. ANSA

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Consultazione pubblica sul lavoro dei dipendenti comunali

Da ieri a martedì 20 aprile sulla piattaforma Milano Partecipa a questo link  sarà possibile presentare osservazioni al Codice di Comportamento del Comune di Milano nel suo testo rinnovato e approvato alla fine di febbraio dalla Giunta comunale. Il Codice di Comportamento riporta e descrive i doveri di comportamento delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Milano, nonché dei collaboratori, consulenti e titolari di un rapporto di lavoro professionale con il Comune di Milano e di coloro che collaborano a qualsiasi titolo con imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’Amministrazione. “La legge – spiegano gli assessori Lorenzo Lipparini (Partecipazione e Cittadinanza attiva) e Cristina Tajani (Risorse Umane) – chiede che si pervenga all’adozione di questo Codice mediante una procedura aperta alla partecipazione. Per questo abbiamo scelto di aprire la partecipazione non solo alle lavoratrici e ai lavoratori del Comune ma a tutta la comunità milanese utilizzando la nostra piattaforma Milano Partecipa a cui si accede utilizzando la nostra piattaforma Milano Partecipa, che costituisce il nuovo punto unico di accesso di tutte le consultazioni del Comune e a cui si accede utilizzando l’identificativo SPID’. Allo scopo assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, con D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013 è stato emanato il Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici che costituisce, il riferimento di carattere generale per tutte le Pubbliche Amministrazioni. L’adozione del Codice di Comportamento dei dipendenti rappresenta una delle principali azioni ed è finalizzata all’attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione: la predisposizione del Codice costituisce, pertanto, elemento essenziale del Piano triennale per la Prevenzione della Corruzione. Tra le particolarità del testo c’è specifica sezione dedicata ai doveri dei dirigenti, articolati in relazione alle funzioni attribuite, e comunque prevede per tutti i dipendenti pubblici il divieto di chiedere o di accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in connessione con l’espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati, fatti salvi i regali d’uso, purché di modico valore e nei limiti delle normali relazioni di cortesia. La violazione dei doveri previsti dal codice, nonché dei doveri previsti dal Piano di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, oltre a costituire illecito disciplinare, comporta l’eventuale responsabilità penale, civile o amministrativa. Ogni pubblica amministrazione deve adottare un proprio codice di comportamento con il quale integrare quello generale, in relazione alle proprie specifiche competenze e funzioni e così ha fatto il Comune di Milano. Nel nuovo Codice di Comportamento, lo schema del quale è stato approvato dalla Giunta comunale, sono disciplinati in particolare gli aspetti riguardanti i conflitti di interesse ed i doveri di astensione; sono introdotte innovazioni in materia di lavoro agile. Per approfondire la conoscenza del nuovo testo, in sede di consultazione e in relazione a quello precedente, è stata messa a disposizione una tabella comparativa.

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Monumentale: quattro edicole a bando e nuovi capolavori svelati

Scoperte artistiche, collaborazioni sempre più proficue, azioni a tutela del patrimonio culturale, attività di manutenzione e decoro del cimitero e cura del patrimonio arboreo. Tanti i progetti e le novità in questo inizio 2021 per il Cimitero Monumentale che, dal 2016, è al centro di un importante percorso di valorizzazione, promozione e tutela promosso dall’Amministrazione comunale. Cinque anni che hanno permesso il raggiungimento di importanti risultati, come l’installazione delle telecamere di sicurezza lungo il perimetro esterno, avvenuta nel 2017 grazie ad A2a, la decisione di istituire un curatore artistico affiancato da due catalogatrici specializzate, i progetti di recupero delle volte e le indagini di staticità del Famedio, le passeggiate tematiche e gli spettacoli per bambini e ragazzi, fino al lancio di un sito web dedicato nel 2010. Il 2021 si apre per il Monumentale con un bilancio positivo. “Con l’obiettivo di valorizzare, tutelare e promuovere questo luogo straordinario – dichiara l’assessora Roberta Cocco (Trasformazione digitale e Servizi civici) –, abbiamo avuto cinque anni di intensa attività, raggiungendo nel 2019 il traguardo dei 100mila visitatori. Avevamo tanti eventi in programma nel biennio 2020-2021 che purtroppo hanno subito un rallentamento a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ma il lavoro interno non si è mai interrotto e, anzi, ci permette oggi di presentare due importanti novità. La prima riguarda quattro edicole tornate disponibili: stiamo valutando la possibilità di assegnarle con una procedura ad evidenza pubblica, come alternativa al metodo utilizzato sino a oggi, lo scorrimento delle liste d’attesa, salvaguardando comunque la posizione di chi è in graduatoria attraverso l’attribuzione di un diritto di prelazione. La seconda, le straordinarie scoperte avvenute durante la mappatura delle opere effettuata dal curatore artistico Sergio Rebora”. I quattro monumenti funerari (edicole) di altissimo pregio dichiarati decaduti e quindi nuovamente disponibili sono ex Valdani, ex Coulliaux, ex Bardelli ed ex Pozzi, il cui valore complessivo supera il milione e 400mila euro e che nei prossimi mesi potrebbero diventare per la prima volta protagoniste di un bando pubblico. Le ultime assegnazioni sono avvenute nel 2020 (edicola ex Fucigna) e nel 2018 (edicola Moretti) al valore record di 900mila euro. Le scoperte La mappatura generale delle sepolture effettuata dal curatore Sergio Rebora ha rivelato un’opera inedita di Leonardo Bistolfi, il più grande scultore italiano attivo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo, presente al Monumentale con altre dieci opere tra cui “Il sogno” (1900), realizzato per la tomba di Erminia Vogt Cairati. L’opera ritrovata è stata eseguita per la nobildonna Elisa Friggieri Melato, madre dell’attrice di prosa Maria Melato, ritenuta dalla critica seconda solo a Eleonora Duse. Datato 1927, il monumento si compone di un grande bassorilievo in bronzo raffigurante la defunta a figura intera, in piedi, come se fosse un ritratto pittorico. Il lavoro svolto dalle due catalogatrici, invece, ha messo in luce sculture e dipinti non conosciuti o non più visibili da tempo, sfuggiti anche a precedenti cataloghi e inventari. Per esempio, l’edicola “Dall’Acqua”, situata all’interno della Necropoli, progettata da Carlo Maciachini. Come già noto nel 1886, all’interno dell’edificio venne traslato da Villa Milesi di Vanzago un monumento appartenente alla stessa famiglia, la celebre stele di Antonietta Milesi Gabrini, scolpita da Antonio Canova nel 1816. Non è invece mai stato menzionato un altro monumento significativo, quello dei bambini, originariamente collocato sul Rialzato di ponente nello stesso Monumentale. La delicata croce in marmo è opera dello scultore Lorenzo Vela, fratello di Vincenzo, autore – tra le altre opere – delle decorazioni del Salone della Commissione di beneficenza della Cassa di risparmio delle provincie lombarde, la Ca’ de Sass. Ma ritrovamenti importanti sono avvenuti anche in occasione di ricognizioni del curatore all’interno di spazi di deposito in cui sono state ubicate parti scultoree o di elementi decorativi di monumenti rimossi a suo tempo dalle loro posizioni originarie per ragioni diverse. Qui è stata rinvenuta una coppia di capolavori di Adolfo Wildt, uno degli autori più amati dai visitatori del Monumentale, che rappresenta l’autoritratto dell’artista e il ritratto di sua moglie Dina. Si tratta delle versioni in marmo in origine collocate sul monumento progettato da Giovanni Muzio per i coniugi Wildt, in seguito rimosse e sostituite da fusioni in bronzo, maggiormente resistenti alle intemperie e al degrado ambientale. Delle due sculture si conoscono altre versioni conservate in collezioni private. In attesa di poter riprendere a pieno l’attività di visite tematiche, passeggiate e iniziative rivolte a turisti e milanesi, è sempre possibile consultare il sito dedicato per scoprire tutte le bellezze racchiuse all’interno del Museo a cielo aperto.

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Arrestati due pusher in via Toce

Lunedì pomeriggio, la Polizia di Stato ha arrestato a Milano una cittadina italiana di 45 anni e un cittadino tunisino di 39 anni per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Giunta la segnalazione da parte di un vicino, gli agenti si sono recati nei pressi di un magazzino in via Toce per una lite in corso. Gli agenti, dopo aver sentito un odore sospetto proveniente dall’interno, hanno proseguito alla perquisizione del locale che ha dato esito positivo. I poliziotti hanno rinvenuto una busta contenente 400 grammi di marijuana, circa 900 euro in contanti e attrezzi per tritare e confezionare la sostanza.

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Finita la corsa dell’Ether

Finita la corsa dell’Ether. La crypto ha sfondato per un po’ anche la soglia dei 1800 euro ma ora è in discesa a 1760 con tendenza a scendere. Un calo seguito anche da Bitcoin che scende a 48mila euro. Per ora non tutto il mercato però sta cadendo, sono tanti i segni più anche se nessuno pare a grosse cifre per adesso. Il balzo dell’Ether però potrebbe essere un buon primo passo, perché generalmente è fluttua meno del Bitcoin: forse si prepara un altro cambio di valutazione con uno di quei balzi storici. Che però potrebbe essere pure verso il basso.

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Fontana: “Preoccupato per la crescente tensione sociale”

Fontana: “Preoccupato per la crescente tensione sociale”. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha spiegato di di essere “preoccupato perché quando si arriva a questi punti l’esasperazione è arrivata a livelli di guardia preoccupante. Dobbiamo capire come vive la gente, i loro drammi e disagi personali, che se sommati alle preoccupazioni economiche rischiano di creare una miscela preoccupante”. Un problema serio perché in questo momento tutti chiedono di aprire scuole, attività, insomma di tornare al liberi tutti. Ma dopo un anno le persone distrutte economicamente e moralmente dai confinamenti come reagiranno? Perché la rabbia per una situazione che sembra non volersi risolvere è sempre più intensa. All’inizio in tanti hanno pensato di indebitarsi un altro po’ per passare la nottata, invece non hanno capito il problema di questa crisi. E ora i nervi sono a pezzi. Perché la mancanza di prospettiva e di denaro inizia a diventare stabile. E uno come Fontana la sente anche perché la Lombardia si è trasformata da terra d’opportunità a terra di disperazione e morte. Trentamila morti in un anno. Le file dei camion pieni di bare. Uno scenario impensabile per chiunque avesse dimenticato le stragi di animali degli ultimi anni proprio a causa di ondate di Sars. Mentre tutti pensavano “eh va beh tanto i polli sono tanti” oggi hanno le attività chiuse e i figli che non mangiano per la Sars pericolosa per l’uomo. Ma vivere come un pesce rosso nel mondo li ha portati a una crisi di nervi importante, perché condite dalla certezza di dover cambiare stabilmente stile di vita. Un’eventualità devastante per un Paese attaccato a tutte le sue abitudini peggiori.

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