8 Giugno 2019

Filippino arrestato per ricettazione e spaccio

La Polizia di Stato ha arrestato un  cittadino filippino per spaccio di shaboo e lo ha indagato per ricettazione di 26 biciclette e uno scooter. E’ successo ieri notte in viale Gran Sasso, quando gli agenti del Commissariato Lambrate hanno proceduto ad un controllo d’iniziativa di un cittadino filippino di 46 anni che si mostrava subito agitato. I poliziotti, nelle tasche dell’uomo, hanno rinvenuto e sequestrato 2 involucri contenente Shaboo per un totale di 1,5 grammi e mille euro in contanti. A seguito di perquisizione domiciliare, gli agenti hanno rinvenuto ulteriori 1,5 grammi di shaboo, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga. All’interno del box erano occultate 26 biciclette, alcune delle quali di rilevante valore economico, di cui, 3 bici da corsa e uno scooter elettrico.  

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Controlli straordinari in Stazione Centrale, cinque arresti

Giovedi, 6 Giugno, la Polizia Ferroviaria ha organizzato un servizio di controlli straordinari del territorio presso la Stazione Centrale. 146 persone identificate, tra cui 58 stranieri, 6 comunitari e 82 italiani; 2 le persone indagate e 3 i soggetti arrestati. Altri due gli arresti effettuati nella settimana, uno per furto aggravato e uno per spaccio di sostanza stupefacente.  

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Opposizione: Sala sui Daspo meglio tardi che mai

L’apertura del sindaco di Milano Beppe Sala al “Daspo” urbano, come strumento di contrasto al degrado dovuto alla presenza di campi nomadi abusivi, provoca le reazioni di chi, a destra, ne sottolineava da tempo la necessità. Fra i primi a reagire è stato l’ex vicesindaco e attuale assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Riccardo de Corato, di Fratelli d’Italia: “Come sempre, ma lo sappiamo, sulla sicurezza il sindaco Sala si accorge sempre troppo tardi degli strumenti e dei possibili rimedi per risolvere le situazioni piu’ delicate che vengono segnalate dai cittadini e dai milanesi, che sui rom a Baggio lo hanno accolto con sonore proteste“. La neo eletta eurodeputata della Lega Silvia Sardone, consigliere comunale a Milano, ha concesso a Sala di essersi dimostrato “possibilista, pur con colpevole ritardo“. Ma, ha sottolineato, “i cittadini di ogni periferia di Milano segnalano di continuo roulotte e camper: i controlli vengono fatti col contagocce e i nomadi sono liberi di fare ciò che vogliono. Quello che invece serve è rendere la vita impossibile a questi personaggi: piu’ controlli, piu’ sequestri, piu’ sgomberi. E’ vero che risolto il problema da una parte i rom spuntano altrove, ma con una presenza capillare ed efficace sul territorio si migliorerebbe sicuramente la quotidianità dei cittadini che giustamente protestano per l’assenza delle istituzioni“. Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, ha sottolineato che “dopo 3 anni esatti da quando è stato eletto sindaco, Giuseppe Sala si è reso conto che la presenza massiccia di nomadi in alcune zone critiche delle nostre periferie causa disagi ai residenti: per arrivare a questa consapevolezza gli sarebbe bastato ascoltare i nostri interventi in consiglio comunale, o mettere piede una sola volta fuori dalla Cerchia dei Navigli. Che l’imminente partenza dell’assessore Majorino in direzione Bruxelles stia giàdando buoni frutti? Se così fosse, per il bene di Milano e dei milanesi auguriamo al neo europarlamentare una buona (e lunga) permanenza all’estero: è ora che questa giunta abbandoni l’ideologia e faccia i conti con la realtà,per restituire dignità ai cittadini che ogni giorno fanno i conti con degrado, illegalità, insicurezza“. Anche il presidente del municipio 7, proprio quello della zona visitata questa mattina dal sindaco, Marco Bestetti di Forza Italia, ha osservato: “Il sindaco Sala ha finalmente parlato del DASPO urbano come strumento di contrasto al grave degrado portato dai nomadi nei nostri quartieri. Sono due anni che chiediamo a gran voce di applicarlo, imponendo il divieto di stazionamento a chi pensa di poter trasformare i nostri quartieri in latrine a cielo aperto“. In questi anni, ha ricordato, “il sindaco Sala e l’assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo hanno sempre fatto spallucce, sostenendo che il DASPO non era uno strumento adeguato. Se però adesso si sono finalmente convinti delle nostre ragioni, ne prendo atto con viva soddisfazione e li esorto a non perdere altro tempo“. A Milano, ha ricordato De Corato, “ci sono 3 mila nomadi, Sala dice di non essere contrario alla chiusura dei campi ma non lo fa“, mentre “nel lontano 2010, durante la giunta Moratti, abbiamo allontanato da Milano 8000 rom che a causa dell’entrata nell’Ue della Romania erano arrivati in migliaia a Milano“. Secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, “il daspo urbano e la videosorveglianza sono gli unici strumenti utili, concreti e validi ad arginare situazioni come queste“. AGI  

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Il Sindaco Sala pensa al daspo per i romsal, daspo, rom, milano

Per quanto riguarda la problematica degli insediamenti abusivi di rom e nomadi a Milano “stiamo cercando di capire se si può lavorare bene con un Daspo” urbano e “ne stiamo discutendo anche con il prefetto“, Renato Saccone. Lo ha dichiarato oggi il Sindaco Milano, Giuseppe Sala, a margine della colazione con i cittadini del Municipio 7, che si sono lamentati della presenza di insediamenti abusivi nel quartiere. Il Daspo per i rom “sarebbe relativo ad alcuni spazi perché poi alla fine ritornano sempre nello stesso punto e bisogna trovare delle formule affinché non ritornino“,ha detto ancora Sala. “Effettivamente vediamo che là dove ci sono i cittadini giustamente si lamentano, bisogna trovare delle formule diverse“. A Milano “ci sono 3 mila nomadi, io non è che sono contrario alla chiusura dei campi – ha concluso – ma chiuderli vuol dire che saranno ancora più in giro“.    

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Una surreale sera in Municipio 9

Una surreale serata in Municipio 9. Non sapremmo come altro definirla. Quella dell’ultima riunione del Consiglio di Municipio è stata quanto mai singolare, effetto di una guerra interna alla maggioranza intrapresa dal capogruppo di Forza Italia Femminino. Invocava un cambio di passo, cioè una sua nomina assessorile, ma non è arrivato ed è cominciata una guerriglia che ha bloccato i lavori e lasciato il Municipio senza una maggioranza. Mesi. Nessuno però sembra in grado di risolverla. Il presidente Lardieri, che nella serata è sopravvissuto all’ennesima mozione di sfiducia resiste imbullonato alla poltrona, nonostante come ribadito dalla mozione sia ormai in minoranza. I suoi insistono che non è colpa sua, ma di Femminino l’attuale crisi politica. Però al di là delle colpe, gioco che piace tanto in un Paese cattolico, ci sono i fatti. Ma nella surreale serata in Municipio 9 tutto può essere travolto da logiche incomprensibili: come i tre consiglieri del Movimento 5 Stelle che presentano una mozione di censura contro il capogruppo di Forza Italia Femminino. Una mozione che passa pure e dà l’impressione che i 5 Stelle siano diventati una pedina nello scontro interno agli azzurri. Chissà cosa ne pensa Luigi Di Maio, Casaleggio e gli altri capi del Movimento. Perché, stando ai fatti, è vero che l’enzima scatenante della crisi sarà pure stata l’aspirazione di Femminino di avere un posto e uno stipendio più prestigioso, ma oggettivamente il Municipio è fermo al palo. Vive di serate surreali, dichiarazioni a volte ancora più surreali del suo presidente e talvolta di qualche attività. E ora pure i 5 Stelle che aiutano una parte di Forza Italia contro l’altra. Una serata davvero surreale in Municipio 9.  

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