11 Dicembre 2020

Manifesto strappato, Ruggeri (FdI): “I comunisti conoscono solo una libertà, la loro”

Manifesto strappato, Ruggeri (FdI): “I comunisti conoscono solo una libertà, la loro”. La questione del manifesto di Pro Vita strappato dopo le pressioni politiche ricevute, viene ricollegata da Otello Ruggeri, presidente del circolo Almerigo Grilz di Fratelli d’Italia, anche quando Paolo Limonta aveva strappato i manifesti per commemorare Ramelli. In entrambi i casi è stata infatti l’ala sinistra della maggioranza che governa Palazzo Marino a intervenire contro manifesti regolarmente affissi. “Due immagini emblematiche di quelli che governano Milano in nome e per conto del Sindaco Sala. A sinistra l’Assessore Paolo Limonta, fiero di avere strappato i manifesti in memoria di Sergio Ramelli, a destra la Consigliera del PD Diana De Marchi che gioisce per avere fatto fare la stessa fine a quelli di un’associazione “Pro Vita” – afferma Ruggeri – Nel mezzo l’Assessore del Municipio 9 Deborah Giovanati, rea di essere contraria all’uso della pillola RU486 come strumento contraccettivo e per questo definita “fascista”, perché, in questa città, tutte le minoranze sono libere di esprimere la propria opinione solo a patto sia la stessa della maggioranza che la amministra. Non cadiamo però nell’errore di definirli a nostra volta “fascisti”. Sono comunisti e, in quanto tali, l’unica libertà che conoscono è la loro”.

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Coronavirus: ricoveri in calo ma salgono i decessi

Continua il calo dei ricoverati in Lombardia sia in terapia intensiva (-18, 748 in totale) che nei reparti ordinari(-114, 5.613 in totale). Con 24.229 tamponi effettuati sono 2.093 i nuovi positivi, con il rapporto all’8,6% identico a ieri. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 24.229 totale complessivo: 4.350.769  i nuovi casi positivi: 2.093 (di cui 154 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 324.961 (+4.581), di cui 5.014 dimessi e 319.947 guariti  in terapia intensiva: 748 (-18)  i ricoverati non in terapia intensiva: 5.613 (-114)  i decessi, totale complessivo: 23.449 (+172) I nuovi casi per provincia: Milano: 632, di cui 334 a Milano città; Bergamo: 79; Brescia: 231; Como: 130; Cremona: 50; Lecco: 54; Lodi: 93; Mantova: 120; Monza e Brianza: 176; Pavia: 182; Sondrio: 17; Varese: 275.

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Premiati agenti della Polizia Locale impegnati nell’emergenza covid

Sono stati il presidente della Regione, Attilio Fontana, e l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, a donare un ‘nastrino’ ad ognuno dei comandanti delle Polizie locali delle città capoluogo di provincia. Un riconoscimento per il lavoro di tutti gli operatori di Polizia locale impegnati nella prima fase dell’emergenza sanitaria. Sono stati premiati i 12 comandanti delle città capoluogo di provincia. Bergamo: Gabriella Messina. Brescia: Roberto Novelli. Como: Donatello Ghezzo. Cremona: Pierluigi Sforza. Lecco: Monica Porta. Lodi: Fabio Sebastiano Germanà Ballarino. Ed ancora Mantova: Paolo Perantoni. Milano: Marco Ciacci (il nastrino e l’attestato sono ritirati dal vice comandante Paolo Ghirardi). Monza: Pietro Curcio. Pavia: Flaviano Crocco. Sondrio: Mauro Bradanini e Varese: Matteo Ferrario. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ringraziato in particolare i comandanti presenti. Ha poi esteso il suo ringraziamento a tutti gli operatori della Polizia locale impegnati durante l’emergenza Coronavirus. “Grazie a tutti voi per quello che avete fatto, assieme a tantissimi altri lavoratori, durante l’emergenza sanitaria. Il vostro operato è stato prezioso ed apprezzato dai cittadini. Una grande disponibilità, ammirevole determinazione e spirito di sacrificio anche nell’affrontare le numerose difficoltà del periodo”. “Oggi in Regione, per il tramite dei Comandanti dei Comuni capoluogo di Provincia – ha sottolineato De Corato – abbiamo infatti voluto premiare tutti gli operatori di Polizia locale che hanno lavorato nella prima fase dell’emergenza sanitaria e che stanno operando in quella in corso. Stiamo quindi predisponendo onorificenze per 5.500 agenti”. “L’assessorato alla Sicurezza – ha aggiunto De Corato – ha supportato concretamente le azioni della Polizia locale: penso ad esempio agli accordi che hanno consentito lo svolgimento di numerose operazioni in più, quindi con una copertura di 55.000 ore di lavoro straordinario”. L’assessore regionale alla Sicurezza ha infine concluso la cerimonia ricordando l’impegno “per elevare le capacità professionali delle Polizie locali lombarde, priorità fin dal mio insediamento, e il fattivo interessamento finalizzato alla modifica dell’attuale quadro normativo”.

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Vaccino atteso in Lombardia dal 15 gennaio

“La pianificazione della struttura commissariale prevede le consegne a partire dal 15 di gennaio e noi ci stiamo attrezzando per quella data”. Lo ha spiegato Giacomo Lucchini, responsabile operativo della Lombardia per il piano vaccinale anti Covid ai microfoni del Tgr Rai. “Le caratteristiche del primo vaccino, sia per la somministrazione che per lo stoccaggio, richiedono strutture sanitarie e quindi partiremo da quelle”, ha aggiunto Lucchini che poi ha spiegato come i primi ad essere vaccinati, “secondo criteri individuati a livello nazionale saranno “le categorie più esposte, in questo caso operatori sanitari e socio sanitari e ospiti delle Rsa”. “Con l’arrivo delle nuove dosi, completata la prima fase che durerà fino a marzo, pianificheremo l’apertura ad altre categorie, gli over 80 e poi gli over 60”, ha concluso. ANSA

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Scelti i nuovi Giusti nel mondo segnato dal Covid

Il Comitato dei Garanti dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, composta da Comune, Gariwo e UCEI, ha ratificato le scelte espresse dall’Assemblea il 5 novembre scorso riguardanti il tema per le celebrazioni del 6 marzo 2021 al Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano: “Per una nuova umanità. L’esempio dei Giusti nel mondo segnato dal Covid”. Le figure approvate sono: il diplomatico svedese Dag Hammarskjöld, passato alla storia per l’impegno umanitario come Segretario generale delle Nazioni Unite dal 1953 al 1961; il medico italiano dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Carlo Urbani, che ha pagato con la vita la battaglia contro la SARS; lo scrittore e critico letterario Liu Xiaobo, attivista per i diritti umani in Cina assieme alla moglie Liu Xia, poetessa, pittrice e fotografa; la giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Ruth Bader Ginsburg, battagliera sostenitrice della parità di genere e dell’emancipazione femminile negli Stati Uniti, icona del femminismo. La scelta è derivata dalla considerazione che in questo momento storico sia utile dare risalto a figure che indichino la strada da percorrere affinché l’umanità possa scegliere nel modo migliore le soluzioni a problemi collettivi, come la pandemia. Per questo vogliamo presentare le storie di chi si batte per la collaborazione internazionale e la difesa della democrazia contro ogni forma d’imbarbarimento e di controllo autoritario delle persone e per ridare alla conoscenza e alla scienza un ruolo di guida e orientamento. “Esempi di un impegno senza condizioni verso i grandi temi e i problemi del nostro tempo: da quello umanitario alla parità di genere, dalla ricerca scientifica ai diritti civili e politici – commenta il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé -. Le figure che onoriamo sono certamente molto conosciute nel mondo, la loro iscrizione tra i Giusti è il riconoscimento della nostra comunità al lavoro che hanno svolto e alla vita che hanno dedicato all’umanità. L’auspicio è che la loro testimonianza sia d’indirizzo per le nuove generazioni, perché quanto hanno fatto queste persone rappresenta un contributo fondamentale nel lungo percorso verso una società globale più equa dal punto di vista dei diritti, del rispetto di tutti, dell’accesso alla ricerca, alle cure e ai beni fondamentali”. “Con la proposta dei nuovi Giusti abbiamo voluto indicare le quattro grandi battaglie che si presentano a livello mondiale – dichiara il presidente di Gariwo Gabriele Nissim -. La battaglia per la democrazia, fondamentale di fronte alle autocrazie e ai regimi illiberali, che possono minacciare il mondo; la battaglia per il rafforzamento delle istituzioni internazionali che, sorrette dalle democrazie occidentali, possono essere oggi importanti per la prevenzioni di nuovi genocidi e crimini di massa; la battaglia per la difesa dei diritti delle donne in ogni parte del pianeta, dagli Stati Uniti, all’Europa, all’Africa e al Medio oriente, poiché oggi le donne sono il soggetto forse più importante del cambiamento possibile e infine la battaglia per una cooperazione internazionale per la sconfitta delle pandemie, affinché il vaccino possa essere distribuito in tutti i Paesi e la ricerca medica possa essere messa a disposizione di tutte le persone. I cinque Giusti, che abbiamo indicato, rappresentano al meglio queste istanze e possono essere un esempio per il mondo intero e per le nuove generazioni. I Giusti, come ci ricorda la parola ebraica “Tiqqun ‘olam”, ci insegnano a “raddrizzare il mondo” e il tempo in cui ci è capitato di nascere”. “Le figure dei Giusti, approvate dal Comitato dei garanti su proposta dell’Associazione – dichiara Giorgio Mortara, vicepresidente UCEI -, possono essere di esempio e stimolo ai giovani, ma non solo, e ben rappresentano gli ideali che proprio oggi vengono ricordati in tutto il mondo in occasione dell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, che sottolinea ‘la libertà e l’uguaglianza dei diritti per tutti gli esseri umani e il loro impegno nella fratellanza’”. In breve le loro storie, disponibili per esteso sul sito di Gariwo: Dag Hammarskjöld Nato in Svezia, Segretario generale delle Nazioni Unite dal 10 aprile 1953 al 18 settembre 1961, quando il suo aereo si schiantò – in un incidente le cui cause non saranno mai del tutto chiarite – a Ndola (nell’attuale Zambia), nel corso di una missione per risolvere la crisi politica in Congo seguita alla proclamazione dell’indipendenza. È stato l’unico Segretario generale delle Nazioni Unite a morire mentre era in carica. Nel 1961 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace alla memoria, “in segno di gratitudine per tutto quello che ha fatto, per quello che ha ottenuto, per l’ideale per il quale ha combattuto: creare pace e magnanimità tra le nazioni e gli uomini”. Carlo Urbani  Impegnato fin da giovane in operazioni umanitarie, aderisce a Medici senza frontiere e opera in Cambogia durante il regime dei Khmer Rossi per controllare le malattie endemiche tra la popolazione locale. Nel 2003 viene contattato dall’ospedale di Hanoi per visitare un uomo d’affari colpito da polmonite atipica ed è il primo e il solo ad accorgersi che si tratta di una nuova malattia. Lancia l’allarme al governo e all’OMS convincendoli ad adottare misure di quarantena. Colpito dalla malattia, muore dopo due settimane, dopo aver chiesto che i tessuti dei suoi polmoni siano utilizzati per la ricerca. Secondo l’OMS il suo metodo anti-pandemie rappresenta tuttora un protocollo internazionale per combattere queste malattie. Liu Xiaobo  Scrittore, critico letterario e docente, è stato il primo cinese a ricevere il Premio Nobel per la Pace nel 2010. Nella primavera del 1989 partecipa alle proteste di Piazza Tienanmen ed è arrestato e imprigionato per 20 mesi. Promotore di “Carta 08”, il manifesto ispirato a Carta ’77 di Vaclav Havel con cui sollecita l’instaurazione di un’autentica democrazia in Cina, caratterizzata dalla separazione dei poteri, dalla fine della dittatura del partito unico e dalla creazione di una federazione per proteggere i diritti delle minoranze. Nel 2009 è di nuovo arrestato e condannato a 12 anni di prigione, si ammala di cancro al fegato e muore nel luglio 2017. Liu Xia Poetessa, pittrice e fotografa, ha sposato Xiaobo mentre era detenuto in un campo di rieducazione nel

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Stadio: il Comune chiede integrazioni allo studio di fattibilità

Il Comune di Milano ha inviato alle società calcistiche AC Milan e FC Internazionale una lettera riguardante il progetto di fattibilità del nuovo stadio a San Siro, in cui chiede alcuni chiarimenti e ulteriori approfondimenti. Si parte dalla necessità, come previsto dal DPR 231/07, di poter accedere alla documentazione che attesti il possesso dei requisiti di partecipazione dei soggetti proponenti e l’effettiva titolarità delle azioni delle società proponenti. Tema su cui da tempo la Direzione Appalti del Comune ha chiesto approfondimenti alle società e che, più di recente, è stato sollecitato anche dal Consiglio comunale. Tra i punti inseriti nella lettera, anche la richiesta di opportuni chiarimenti rispetto alla quantità e alla qualità degli spazi che rimarranno ad uso pubblico (verde, aree pedonali, piazze, servizi). Vengono inoltre sollecitate precisazioni sulle funzioni di intrattenimento da convenzionare con il Comune di Milano e sono richieste integrazioni in merito alle valutazioni che supportano il piano economico finanziario. L’Amministrazione comunale resta ora in attesa delle spiegazioni richieste, nella speranza di ricevere riscontro in tempi brevi e poter procedere all’esame della proposta.

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