13 Aprile 2021

Nuovo Atlante delle Arti – Quattro

Indagine sull’Arte Europea Progetto Artistico Internazionale ideato e diretto da Carlo Franza La mostra dal titolo “Stanze di terra e di cielo” dell’artista DOMENICO POMPA che rientra in un progetto artistico internazionale, “NUOVO ATLANTE DELLE ARTI”, ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza (Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e Critico de IL Giornale fondato da Indro Montanelli) per la FONDAZIONE ATM di MILANO, istituzione attestata internazionalmente, che focalizza l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica europea. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte di piano internazionale, che firma anche il testo, riunisce un certo numero di opere che compongono una vera e propria installazione, capace di campionare il percorso singolare di questo illustre artista fotografo italiano. All’inaugurazione ci saranno i saluti del Presidente e una prolusione del Prof. Carlo Franza, curatore della mostra, unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti. Scrive Carlo Franza: “Paesaggi e volti e maschere, individualità e universalità, tutto come un sismografo che capta l’assoluto essere nel mondo, un generale processo esistenziale, una sorta di doppio movimento interno/esterno, ovvero del percepire la natura colta nell’emozione. E accanto alla natura e al paesaggio tout-court c’è anche la coscienza presa come natura visibile in quei volti costruiti come nuova realtà. Da una pittura figurale e naturalistica degli inizi, Domenico Pompa si è spinto poi verso stilemi post-cubisti, con uno sguardo anche al dettato picassiano, onde operare una difficile sintesi tra l’urgere del mondo interiore e l’esigenza di trovare temi – paesaggi, volti e maschere – e linguaggi fortemente comunicativi. Costruzione di un linguaggio peculiare e unitario attraverso i mezzi della pittura ad olio. Una pittura ancora fortemente strutturata dal segno che delimita ogni parte della composizione, arrivando a una rapida e stupenda maturazione, con una sintassi monumentale che attinge alla lezione di Permeke, e l’uso di colori che vanno dai neri agli ocra, ai bruni rugginosi, ma anche verdi, gialli e rossi squillanti. L’impeto emotivo e la tensione ideali sostengono ogni dipinto, con la materia che si fa greve, pastosa, e il segno che arretra di fronte al colore che agisce sempre nel senso di una strutturazione del dato figurale. La gamma cromatica lascia vivere una tavolozza ironicamente lirica specie nei volti e nelle maschere, caricandosi di una stupefacente e magnifica intima luminosità. Il pittore Domenico Pompa con il suo spiccato senso compositivo e la metodica volontà rappresentativa del contenuto paesaggistico dona prova di distinzione, di personalità stilistica, di capacità affermativa del bisogno di raccontare sollecitando la sensibilità del fruitore. Si materializzano nell’osservatore scenari d’immagini paesaggistici dalla netta valenza scenica nella quale rigide geometrie convivono in magica simbiosi con l’essenza del colore, con la pastosità della materia attraverso declinazioni dei toni che rendono unico, nel suo genere, ciascun accostamento cromatico armonioso, donando anima alla tematica sviluppata. L’artista Domenico Pompa vive in un universo fatto di visioni cromatiche rielaborate dall’estro creativo di una mente artisticamente preziosa e feconda. Biografia dell’artista Domenico Pompa nasce a Maccagno (Va) e risiede a Peschiera Borromeo, Milano. E’ laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, ove svolge attività di Commercialista. Fin dalla sua adolescenza, conquistato dalla bellezza dell’ arte, inizia a dipingere da autodidatta, partendo da soggetti figurativi e paesaggistici. Sulla spinta emotiva della passione per le arti espressive inizia, in proprio, un percorso formativo per approfondire e studiare le varie tecniche pittoriche, frequentando, come privato, corsi di pittura con maestri locali dell’interland milanese. Ha partecipato a varie rassegne artistiche locali e regionali. Sue opere si trovano in collezioni private. Nel 2019 è chiamato dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “La pittura del poeta” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze. Nel 2019 vince a Milano il Premio delle Arti-Premio della Cultura per la Pittura. Nel 2019 è invitato nella rassegna “Le Ragioni dell’Arte” a cura del Prof. Carlo Franza presso Artestudio 26- Milano. Nel 2020 è invitato nella rassegna “Il primato dell’Arte ” a cura del Prof. Carlo Franza presso Artestudio 26 – Milano. Nel 2020 vince a Milano il Premio delle Arti-Premio della Cultura come Artista dell’Anno 2020. Nel 2021 è invitato nel progetto “Nuovo Atlante delle Arti” a tenere una sua mostra personale dal titolo “Stanze di terra e di cielo” a cura del Prof. Carlo Franza presso la Fondazione ATM – Milano. Biografia del curatore Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere( Università della Slesia, ecc.). Docente nel Master Universitario dell’ARD&NT Institute (Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) in The Other Photography e nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l’Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell’arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995,

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Marcora (FdI): “Un gettone per Andrea Elifani”

Marcora (FdI): “Un gettone per Andrea Elifani”. Enrico Marcora Consigliere Comunale di FDI ha infatti chiesto al Presidente del Consiglio comunale Bertolè di devolvere alla moglie di Andrea Elifani, incinta e a pochi mesi dal parto, il gettone del consiglio comunale di oggi. “Andrea Elifani è deceduto una settimana fa, cadendo dal ponte della Martesana per il cedimento della balaustra.” Spiega il Consigliere Marcora che prosegue: “ritengo che sia un gesto dovuto di riconoscimento di questo tragico evento”.

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San Siro: botta e risposta Majorino – De Chirico

“Dopo le scene del quartiere San Siro, scene che mi è gia capitato di dire non vanno in alcun modo sottovalutate, vedo che la destra milanese invoca strani interventi nel quartiere delle case popolari. Tutto bene non fosse che il quartiere delle case popolari è di ALER, cioè della Regione. Ed è gestito in modo vergognoso con tante case vuote senza persone e tante persone che le case le occupano abusivamente”. Lo ha scritto sul suo profilo Facebook Pierfrancesco Majorino, ex assessore al Welfare oggi Eurodeputato Pd in merito all’apisodio di sabato, quando sono scoppiati disordini fra 300 giovani radunatisi per un video di un rapper e le le forze dell’ordine. “Fossi nel Sindaco direi a tutti loro – ha aggiunto Majorino – a quelli della destra, di tacere. Ma soprattutto costruirei una proposta perchè il Comune tolga totalmente la gestione delle case popolari alla Regione. Le sa gestire meglio (il Comune) quando è chiamato a farlo direttamente. Ci sono pure le risorse europee del Recovery che arriveranno e che potrebbero essere ben impiegate per risanare e riqualificare” ha concluso l’esponente del PD. Immediata la replica del Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico “Leggo le dure parole di condanna di Majorino, già assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, contro Regione e ALER. Non una sola riga di dura condanna verso il gravissimo episodio avvenuto sabato nel quadrilatero di San Siro – scritto in una nota l’azzurro -. È stato accertato che centinaia di ragazzi venissero da fuori quartiere rispondendo all’appello del rapper Neima Ezza eppure per l’esponente del PD è più importante accusare altri per colpe piuttosto che ammettere il fallimento delle politiche di accoglienza da lui stesso portate avanti quand’era assessore. La rabbia giovanile che abbiamo visto in quei video è molto preoccupante, come l’eurodeputato ammette, ma da lui nessuna soluzione” ha concluso De Chirico.

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Covid: 997 nuovi positivi e 62 morti

Sono 997 i nuovi positivi al Covid 19 in Lombardia, il 5,2% dei 19.022 tamponi processati nelle ultime 24 ore. I decessi registrati sono 62, con il totale da inizio pandemia che arriva a 31.815. Continua il calo dei ricoverati sia nelle terapie intensive (-3, 811 in totale) che nei reparti (-133, 5.763 letti occupati). I guariti-dimessi sono 7.728, 663.408 da oltre un anno di cui 4.998 dimessi e 658.410 guariti. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 19.022 (di cui 15.720 molecolari e 3.302 antigenici) totale complessivo: 8.684.352  i nuovi casi positivi: 997 (di cui 72 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 663.408 (+7.728), di cui 4.998 dimessi e 658.410 guariti  in terapia intensiva: 811 (-3)  i ricoverati non in terapia intensiva: 5.763 (-133)  i decessi, totale complessivo: 31.815 (+62) I nuovi casi per provincia: Milano: 341 di cui 136 a Milano città; Bergamo: 117; Brescia: 153; Como: 28; Cremona: 20; Lecco: 67; Lodi: 18; Mantova: 64; Monza e Brianza: 81; Pavia: 21; Sondrio: 36; Varese: 28.

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Lunghe code di over 75 fuori dall’hub di Baggio

Lunghe code di over 75enni sotto la pioggia, in via Saint Bon 3, fuori dall’ospedale militare di Baggio, uno dei centri in cui da oggi ha preso il via la fase vaccinale di massa in Lombardia. Un’anziana, alla quale era appena stata somministrata la vaccinazione nella struttura gestita dall’Asst Santi Paolo e Carlo e dall’Esercito Italiano e che, dopo il necessario periodo di osservazione, stata tornando a casa, per evitare un passante, è scivolata dal marciapiede cadendo a terra e rimanendo ferita ad un polso. Immediatamente soccorsa dai medici militari, la signora è stata trasportata con un’ambulanza all’ospedale San Carlo, dove è stata immediatamente medicata. L’affollamento e le condizioni atmosferiche avverse hanno tra l’altro provocato ingorghi e costretto la Polizia locale ad intervenire per regolare il traffico, a causa soprattutto dei veicoli dei famigliari arrivati per accompagnare i genitori alla vaccinazione. Il motivo delle lunghe code, come fanno sapere sia dall’Asst che dall’ospedale militare di Baggio, oltre alle condizioni meteo che non favoriscono l’afflusso, è legato al raddoppio delle linee vaccinali del centro di via Saint Bon, passate dalle 6 della scorsa settimana alle 12 di oggi. Raddoppiato anche il numero dei vaccini somministrati, dai 600 di ieri ai 1.200 di questa giornata. Più code del previsto anche al drive through del Parco Trenno, dove oggi sono previsti 480 vaccini suddivisi in 4 linee rispetto alle 2 della scorsa settimana. Da oggi nell’hub gestito da Esercito e Asst Santi Paolo e Carlo, si lavorerà sette giorni su sette, dalle 8 alle 20.

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Facevano confezionare la droga dal figlio undicenne

Tra i 37 destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita nella mattina di lunedì dai carabinieri della Compagnia Duomo di Milano c’è una coppia formata da un 53enne e una 36enne milanesi, che coinvolgevano il figlio 11enne della donna nelle consegne di stupefacente e nella preparazione delle dosi di cocaina che poi venivano spacciate anche nella loro abitazione nel capoluogo lombardo. Dalle carte dell’indagine, coordinata dal pm Gianluca Prisco della Dda della procura meneghina, su un’associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, emerge che i due erano i custodi della cocaina e dell’hashish, che preparavano e spacciavano al dettaglio nel loro appartamento di via Jacopino da Tradate, in zona Mac Mahon e nella vicina piazza Pompeo Castelli, mentre delle consegne tra i 50 e i 500 grammi per volta si occupava il solo 53enne, ritenuto dagli inquirenti “persona di fiducia” del presunto capo, un 45enne pregiudicato calabrese vicino alla ‘ndrina di Petilia Policastro (Crotone). E proprio dai servizi di osservazione e pedinamento e dalle intercettazioni, emerge come i due coinvolgessero spesso nei loro traffici anche il bimbo, che alcune volte viaggiava (anche di notte) con il convivente della mamma per portare lo stupefacente a qualche acquirente malavitoso, e che confezionava le dosi e riceveva in casa i clienti insieme con la madre e la “zia”. Con l’arresto in flagranza del padre nel maggio 2019 (la madre è stata arrestata intorno alle 4 di questa mattina), il ragazzino, che spesso non andava a scuola, inizia ad essere seguito dai servizi sociali e ora che ha 14 anni vive in una comunità protetta. Nel corso delle indagini, i carabinieri della Compagnia Duomo avevano sequestrato nella cantina dell’appartamento della coppia sei pistole e una carabina che erano risultate rubate.

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