13 Luglio 2022

Ferragni a Sala: la situazione della sicurezza è fuori controllo

Si è rivolta direttamente al sindaco di Milano Giuseppe Sala la influencer Chiara Ferragni in una storia su instagram in cui denuncia la situazione “fuori controllo” della sicurezza in città. “Sono angosciata e amareggiata dalla violenza che continua ad esserci a Milano. Ogni giorno – ha scritto – ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto”. “La situazione è fuori controllo. Per noi e i nostri figli – ha concluso – abbiamo bisogno di fare qualcosa. Mi appello al nostro sindaco Beppe Sala”. ANSA

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Il Comune affida a MM la gestione del verde pubblico

L’Amministrazione comunale crede nelle economie di scala e in una sempre più ampia integrazione dei servizi e delle attività per una gestione attenta ed efficiente del territorio e delle sue risorse. È stato approvato dalla Giunta l’affidamento a MM S.p.A. per la gestione integrata del patrimonio a verde della città. Il provvedimento dà attuazione alle indicazioni giunte dal Consiglio comunale per l’individuazione di un soggetto unitario “in house” che, nella continuità del servizio, si riveli capace di risolvere inefficienze, diseconomie e ritardi nella gestione e nella manutenzione del verde pubblico milanese. Un patrimonio costituito da oltre 18 milioni di mq tra parchi di grandi dimensioni (parchi storici, parchi centrali e parchi di cintura), giardini di piccole dimensioni, aiuole, aree spartitraffico, oltre ad alberature lungo le vie e nelle piazze, a cui si aggiunge il verde presente nei complessi scolastici e all’interno degli stabili di edilizia residenziale pubblica. “La scelta di individuare MM quale gestore unico rappresenta una soluzione che consentirà di adottare strategie sempre più coerenti con la transizione ecologica della città e con la necessità di valorizzare l’infrastruttura verde. Un cambiamento che vede nell’ampliamento e nell’incremento delle aree verdi, nella riduzione del consumo del suolo, nelle connessioni ecologiche, nella qualità del servizio, nell’opportunità di disporre di personale altamente specializzato, nella continuità, i suoi elementi strategici – spiega l’assessora all’Ambiente e Verde, Elena Grandi –. La formazione di personale specializzato, la conoscenza del territorio, la stabilità del servizio nel lungo termine, consentiranno al Comune di Milano di sviluppare una nuova visione del verde pubblico e del paesaggio: la cura e la valorizzazione degli spazi verdi, degli alberi, dei suoli depavimentati, della biodiversità saranno sempre più determinanti nella lotta ai cambiamenti climatici, nella mitigazione dei suoi effetti, nelle politiche di adattamento”. Attraverso l’affidamento ad un unico gestore l’Amministrazione si propone essenzialmente tre obiettivi. Il primo: assicurare il passaggio da una normale attività di manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi ad un’attività di cura e valorizzazione del patrimonio del verde cittadino, grazie a una visione integrata dell’ecosistema urbano in grado di migliorare e aumentare la fruizione degli spazi verdi in sintonia con le trasformazioni della città. Il secondo: garantire una partnership durevole, nella quale il gestore superi il ruolo di fornitore di servizi per divenire attore e co-progettista, insieme al Comune di Milano, all’interno di un piano strategico di politiche e azioni che consentano di guidare la transizione ecologica in linea con gli indirizzi individuati dal Piano Aria Clima di cui la città si è dotata per la tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Il terzo: valutare l’azione dell’operatore, non solo in funzione del rispetto degli obblighi contrattuali richiesti dall’Amministrazione, ma anche per la capacità di incrementare il ruolo del verde come risorsa per migliorare l’ambiente e il clima, la vivibilità della città e il benessere delle persone. Le competenze e le esperienze maturate da MM in questi anni in termini di progettazione, realizzazione e manutenzione di molte opere pubbliche, l’erogazione di servizi di gestione del patrimonio ERP e dell’edilizia scolastica di competenza comunale, a cui si affianca la pluriennale gestione del patrimonio idrico cittadino, fanno di questa azienda il soggetto in grado di  garantire, non solo l’incremento e la corretta cura complessiva del verde urbano, ma soprattutto lo sviluppo di progettualità innovative. Tra queste, le  cosiddette infrastrutture verdi-blu, che consentiranno il miglioramento del drenaggio urbano e nel contempo una più efficace gestione delle acque meteoriche. Il ricorso al gestore unico permetterà infine una migliore programmazione degli interventi manutentivi, oltre ad una più efficace e costante modalità di azione, con i relativi benefici anche per quanto concerne la qualità del personale impiegato, la tutela e il rispetto dei contratti collettivi di lavoro per i dipendenti. Secondo il provvedimento approvato dalla Giunta la durata dell’affido a MM S.p.A. è di 25 anni dalla data di sottoscrizione per un importo annuale a carico del bilancio comunale di 16 milioni di euro (comprensivi di oneri di sicurezza e IVA al 22%) a cui sia aggiungono 4,2 milioni per le eventuali azioni di manutenzione straordinaria sulla base degli interventi realizzati. Da parte di MM, per tutto il periodo di durata dell’affidamento del servizio di manutenzione del verde, sono stati previsti oltre 34 milioni di euro in investimenti dedicati all’acquisizione di mezzi e attrezzature, all’implementazione dei sistemi informatici e tecnologici e all’assunzione di circa 200 unità di personale specializzato.

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San Pietroburgo. Marcora (FdI): bene gemellaggio con capitale culturale ma serve riflessione politica

Il Consigliere Comunale di FDI Enrico Marcora ha chiesto di aprire una discussione politica sul gemellaggio in essere tra Milano e San Pietroburgo, per tracciare una netta linea di demarcazione  fra la storia della capitale culturale russa  e l’attuale situazione politica sovietica, valutando  contestualmente  l’opportunità di un nuovo gemellaggio con una città dell’Ucraina “E’ inaccettabile il silenzio del Sindaco Sala su un rapporto con San Pietroburgo. Una parola e una presa di posizione politica ci deve essere. Altresì Milano deve gemellarsi con una città dell’Ucraina e aprire un rapporto di collaborazione oggi di solidarietà e domani di ricostruzione per il futuro”, ha dichiarato il neo Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia.

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Piscina (Lega): Comune contro gli Alpini

“Seppur abituati a qualsiasi retorica ideologica della sinistra, ha dell’incredibile la bocciatura in Consiglio Comunale della mozione che esprimeva vicinanza e riconoscenza all’Associazione Nazionale Alpini e, in generale, al corpo degli Alpini”, denuncia Samuele Piscina, consigliere comunale di Milano e vicecommissario cittadino della Lega. “Ieri sera, infatti, la maggioranza di sinistra che sostiene il Sindaco Sala, capeggiata dall’Assessore Granelli e dal Capogruppo Barberis, hanno rigettato il documento da me presentato, rifugiandosi dietro alla scusante delle presunte molestie denunciate durante l’Adunata di Rimini, rivelatesi poi dei semplici apprezzamenti verbali di pochi singoli con tanto di richiesta d’archiviazione da parte del PM poiché i fatti non sussistono”. “Insomma, una vera e propria scusa quella della sinistra, ideata ad arte per prendere ancora una volta le distanze e disdegnare un’associazione e un corpo di grande valore, che tanto ha dato alla nostra terra, combattendo per la patria e aiutando il popolo italiano. Voglio ricordare al PD e al Sindaco Sala che, l’associazione che nacque proprio a Milano nel 1920, di recente è stata in prima linea ad aiutare la popolazione nei terremoti del centro Italia e hanno costruito in soli 7 giorni l’ospedale nella Fiera di Bergamo per fronteggiare l’emergenza pandemica”. “Il Corpo degli Alpini e l’ANA non meritano il disprezzo dimostrato dalla sinistra milanese”, conclude Piscina. “Siamo purtroppo abituati a frasi e slogan terribili, ingiusti e diffamatori, quali «gli Alpini stuprano», di una certa parte comunista e anarchica estrema, ma mai avrei pensato che tale odio si potesse propagare e serpeggiare nell’aula di Palazzo Marino. Sala chieda subito scusa agli Alpini, vero proprio esempio per il nostro paese e la nostra città.

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De Corato: su mobilità Sala dice tutto e niente nel mentre fa danni

“Nel suo discorso odierno sulla mobilità il Sindaco di Milano, Sala, come al solito, ha detto tutto e niente, lasciando però trapelare quale sarà il futuro dei milanesi. Una città ciclabile dove circoleranno solo le auto meno inquinanti, quelle che in media costano il doppio delle altre”, commenta così l’assessore di Regione Lombardia alla sicurezza, Riccardo De Corato, l’intervento del sindaco di Milano a margine dell’evento ‘mobilità e disegno della città: una nuova visione da costruire insieme’. “Oggi, dopo anni, il primo cittadino ha ammesso che la ciclabile di corso Buenos Aires è stata maldestramente disegnata e per questo andrà rivista. Esalta il fatto che è tanto usata dimenticandosi, però, di dire che oggi avvengono molti più incidenti di quando non era presente. Secondo Areu nel 2019, prima della realizzazione della corsia per i mezzi a due ruote, si erano verificati 36 incidenti, nel 2021 ne sono stati registrati addirittura 182, con un incremento esponenziale delle cadute in bicicletta e in monopattino e degli investimenti di ciclisti nel quartiere di Porta Venezia, pari a cinque volte quelli dell’anno precedente. In un anno, il 2021, si contano, dunque, quasi 200 infortuni sulla strada soltanto in corso Buenos Aires, in cui sono coinvolte le biciclette e i monopattini elettrici. È assurdo che nonostante i 1.262 incidenti con questi ultimi mezzi verificatisi a Milano dal 1° giugno 2020 ad oggi (dati Areu), Sala non si prodighi, come invece hanno fatto i suoi omologhi di Firenze, Genova e Sesto San Giovanni, per garantire l’incolumità di chi utilizza questi mezzi e degli altri utenti della strada. Sarebbe stato bello vedere lo stesso impegno e determinazione che ha messo per la questione dei figli omogenitoriali, anche per la sicurezza stradale e dei suoi cittadini. Dice che ‘non sarebbe comprensibile una Milano che vieti i monopattini’, cosa che nessuno ha mai chiesto, e non parla però di regolamentazione. Attento alla tematica, il Consiglio di Regione Lombardia l’8 febbraio scorso ha approvato a maggioranza la proposta di legge al Parlamento per modificare l’attuale normativa sui monopattini elettrici. Con la tale proposta s’intende modificare la normativa attuale introducendo l’obbligo di copertura assicurativa per tutti, la frequenza ad un corso di abilitazione per i conducenti minorenni, l’obbligatorietà del casco anche per i maggiorenni e, infine, il marchio CE per ogni monopattini. Per quanto attiene l’inquinamento, la ricetta di questa amministrazione sarà quella di disincentivare l’ingresso delle auto in città. Dietro al ‘rigore’ di scoraggiare gli ingressi, sicuramente, si cela la volontà di aumentare, probabilmente, il costo della gabella dell’Area C, magari estendendola sino ai confini della città, ovvero mettendo a pagamento anche Area B. Le solite vessazioni agli automobilisti buoni, con i loro portafogli,  per rimpinguare le casse di palazzo Marino ”, conclude De Corato.

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Caldo: richiamate Emilio Fede

Caldo: richiamate Emilio Fede. Perché in questi giorni sta per riprendere con violenza il caldo africano che aveva appena appena allentato la sua morsa. Ma siamo ancora sulla strada che di solito era celebrata da Emilio Fede. Il giornalista era uno di quelli veramente famosi negli anni Novanta. Era il più berlusconiano di tutti. Tanto da diventare così smaccatamente di parte, da essere quasi più credibile di presunti giornalisti imparziali. Ed era pure l’unico a non avere vergogna a mandare in onda i servizi più ovvi del mondo: il suo era il tg del “se fa caldo state all’ombra”. Il tg per gli anziani. Quella sempre più ampia parte di italiani spaventata da tutto e tutti, salvo rarissimi casi in cui spaventano loro gli altri per l’incredibile potere accumulato come Berlusconi, Caltagirone, Mattarella e altri. Era quasi una piccola certezza come il fatto che ad agosto in questo emisfero fa caldo. Ma era una nicchia. La calda e rassicurante nicchia dell’ovvio. Poi però i suoi contenuti sono diventati massivi. Oggi tutti sono un po’ tg4. Sentiamo decine e decine di politici che non hanno la minima idea di come convincere gli agricoltori a coltivare in maniera sensata i loro campi. Ma ancora prima: non abbiamo amministratori in grado di tenere in ordine la rete idrica, però ci martellano l’anima di allarmi e inviti a non lavarsi. Perché la soluzione secondo loro sarebbe che noi vivessimo come nel deserto, perché sicuramente è molto più semplice che lavorare. Se loro lavorassero non ci sarebbe bisogno di inventarsi il lavoro, non dovremmo avere un’economia di carta. Perché sistemare un acquedotto prevede lavoro vero. Aziende che producono i tubi. E magari li sanno pure montare. Infrastrutture che magari durano più di vent’anni. Così per dire. Un mondo in cui Emilio Fede è la nicchia, non il mainstream. Altrimenti richiamate Emilio Fede o chi per lui e mettiamolo al TG1. Tanto di giornalismo ne sapeva parecchio, molto di più di tanti al comando ora. E avrebbe tutto più senso. Persino il caldo e i consigli della nonna rilanciati dalla tv.

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