15 Dicembre 2020

De Corato (FdI): Sala dimentica le 12 moschee abusive presenti in città

“Quale occasione migliore dell’evento online Direzione Nord ‘What comes next. Spunti di futuro dalla trincea per il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per parlare del Piano moschee in città? Un Piano che come centrodestra, una volta a Palazzo Marino, rivedremo totalmente”, è il commento dell’ Assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, alle dichiarazioni fatte da Sala in merito alle moschee a Milano. “Il Comune con il Piano delle Attrezzature Religiose ha sanato quelle abusive di via Padova, via Gonin, via Quaranta e via Maderna e ha identificato nuove aree dove realizzarne altre in via Esterle, via Novara e via Marignano.Ma le almeno altre 12 abusive sparse per la città che continuano ad operare indisturbate? Il sindaco Sala deve avere il paraocchi per non accorgersi della loro esistenza. Come ripeto da tempo sono: Istituto Culturale Islamico Onlus Viale Edoardo Jenner, 50 DITIB Moschea Via Vincenzo Toffetti, 27 Mosque Muslim Viale Marche, 40 COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana  Via Giuseppe Meda, 9 Casa della Cultura Islamica Onlus Via Padova, 144 Associazione Culturale Al Nur Italia Via Giacomo Carissimi, 19 Centro Islamico Dar al Quran Via Stadera, 18 Shahjalal Jame Mosjid Via Privata Giovanni Zambelli, 15 Corvetto MOSQUE Via Privata Passo Pordoi, 5 Bangladesh Islamic Centre- Culturale Centro Islamico Via Sibari, 11 مسجد Mosque Via Sabatino Lopez Associazione culturale della fratellanza Gratosoglio Via Costantino Baroni Milano Ma Sala continua a fare il furbo, non ne parla, non le chiude, le lascia aperte e frequentate. Il primo cittadino può anche andare a cena con il Monsignor Delpini e parlare di libertà di culto, ma non deve dimenticarsi che deve anche garantire la legalità, specialmente in quei luoghi dove ogni giorno in barba al PAR e ad ogni legge, si continua a pregare senza possedere alcun requisito urbanistico“. “Per di più, si tratta di luoghi nei quali, come abbiamo visto anche in altre città europee, si potrebbe predicare l’odio e potrebbe avvenire la radicalizzazione o addirittura essere rifugio di possibili attentatori. Il sindaco – conclude De Corato – dovrebbe chiedere ai milanesi se sono d’accordo su questa sua visione della città aperta all’Islam e non ricordarci cosa stabilisce la Costituzione, perché all’interno di essa ci sono alcuni principi fondamentali come l’eguaglianza dei sessi che ancora stenta a decollare nella comunità islamica”.

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Covid: calano ricoveri e tasso positività

Continua a scendere il numero delle persone ricoverate in Lombardia sia in terapia intensiva (-29, 685 in totale) che negli altri reparti (-106, 5.053 in totale). Con 11.317 tamponi effettuati, sono 945 i nuovi positivi con il rapporto in calo all’8,3% (ieri 9.1%). I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 11.317 totale complessivo: 4.449.633  i nuovi casi positivi: 945 (di cui 52 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 342.409 (+8.906), di cui 4.714 dimessi e 337.695 guariti  in terapia intensiva: 685 (-29)  i ricoverati non in terapia intensiva: 5.053 (-106)  i decessi, totale complessivo: 23.877 (+67) I nuovi casi per provincia: Milano: 394 di cui 133 a Milano città; Bergamo: 91; Brescia: 141; Como: 29; Cremona: 8; Lecco: 39; Lodi: 31; Mantova: 66; Monza e Brianza: 39; Pavia: 39; Sondrio: 8; Varese: 19.

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Fontana: assembramenti mettono in gioco i sacrifici

“Questi assembramenti rischiano di mettere in gioco tutta la fatica fatta in questi mesi. Sono stati difficili, duri, settimane durante le quali abbiamo dovuto rinunciare a gran parte della nostra libertà. Adesso quello che viene letto come un via libera rischia di rovinare tutto”. Lo ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana sulla situazione di ieri, primo giorno di zona gialla, a Milano. “Sono un po’ preoccupato – ha aggiunto – anche perché a gennaio dovrebbe iniziare la fase della vaccinazione contro il Covid e in quel momento non possiamo permetterci nessun tipo di recrudescenza del virus”.

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Sole 24 ore: il Covid affonda Milano

Nel 2018 e nel 2019 Milano era la regina del ‘benessere’, per due anni al primo posto dell’annuale classifica sulla ‘Qualità della Vita’ del Sole24Ore, giunta quest’anno alla sua 31/ma edizione. Nel 2020 invece, a causa della pandemia, dei morti e della grave crisi sociale ed economica che ne sono conseguite, il capoluogo lombardo è affondato nel ranking generale ed è finito al 12/mo posto, cedendo lo scettro a Bologna. E con Milano scende tutta la Lombardia, con i principali capoluoghi che perdono molte posizioni: la prima dopo Milano è Sondrio, in controtendenza ma solo 23/ma; e Mantova, 47/ma e stabile. “A parte queste due province – si legge nella ricerca – dall’indagine risulta come soprattutto il Nord della Penisola esca penalizzato dagli effetti su larga scala del virus: qui, infatti, si registra la diffusione più elevata del Sars-Cov-2 in rapporto alla popolazione residente. Le province lombarde hanno segno negativo, in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio (23 ª, +23) e Mantova (47ª, +1). Colpita anche Milano – vincitrice sia nel 2018 sia nel 2019 – che esce dalla top ten (12ª) e perde 11 posizioni, dove pesa il crollo del Pil pro capite”. ANSA

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Sala: Delpini favorevole a una moschea

Per quanto riguarda la nascita di una moschea dedicata alla comunità islamica di Milano “nel nostro progetto ce ne sono alcune più piccole, abbiamo già verificato dove possono essere realizzate, senza creare grandi problemi con la cittadinanza”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, all’evento online Direzione Nord ‘What comes next. Spunti di futuro dalla trincea’. “Ne ho parlato a cena qualche sera fa anche con il nostro arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini – ha proseguito – ed è qualcosa su cui anche la chiesa è favorevole. Io da laico non posso che ricordare che c’e’ un articolo della Costituzione che prevede il diritto alla fede anche diversa dalla fede cattolica”. ANSA

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Saldi a partire dal 5 gennaio

I ‘saldi invernali’ in Lombardia cominceranno il prossimo 5 gennaio 2021. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli. Precisando che si potranno svolgere vendite promozionali anche nei 30 giorni precedenti l’inizio dei saldi. La decisione della Giunta, si legge in una nota, è stata assunta per il perdurare dell’emergenza epidemiologica da Covid, tenuto conto che le attività di commercio al dettaglio hanno subito una notevole diminuzione delle vendite, anche successivamente alla riapertura delle attività. Pertanto, si è ritenuto opportuno, come già deliberato per i ‘Saldi estivi 2020’, eliminare vincoli legati alla determinazione dei prezzi dei prodotti soggetti a saldo, al fine di favorire la ripartenza del commercio. “Per la grande crisi che stiamo attraversando – ha osservato Mattinzoli – trovare sintesi e soluzioni che possano accontentare tutti non è facile. In questo caso, credo si possa affermare, ci sia stata unanimità. Anche l’abolizione del divieto delle promozioni nei 30 giorni precedenti è la scelta giusta, perché flessibile e rispondente alle diverse necessità”.

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