17 Gennaio 2020

#sindacodiMilano2021 che ne pensate di Giachetti?

#sindacodiMilano2021 che ne pensate di Giachetti? La domanda la poniamo con il linguaggio del digitale, ma è molto reale. Molto. Perché al momento sembrano tutti rassegnati a altri anni di Sala. La discussione è rimandata, quando magari sarà il momento di sedersi e con aria seria concordare sull’oggettivo ed eccessivo ritardo nell’organizzarsi. Noi invece proviamo a scuotere l’ambiente proponendo un nome che ha iniziato a rimbalzare anche sulle bacheche social dei politici locali: Marco Giachetti. Nato nel 1964 a Como, oggi è presidente della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Andrea Pellegrini, ex assessore alla Sicurezza del Municipio 9, lo ha definito “molto leghista”, ma il suo profilo potrebbe essere apprezzato anche dal resto del centrodestra milanese. Ha sicuramente un curriculum meneghino: Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1989, l’anno successivo ottiene il Master in Disegno Industriale alla Domus Academy di Milano. Dopo numerose collaborazioni con importanti studi di architettura, riviste di settore e di informatica, e dopo aver partecipato a diverse mostre di design, nel 1993 apre uno studio proprio e l’anno successivo inizia una consulenza per il centro ricerche della Domus Academy di Milano. Nel 1997 fonda lo studio Alberico&Giachetti architetti associati, specializzato in ristrutturazioni e costruzioni civili e industriali, studiando in particolare la realizzazione di spazi per uffici e attività commerciali. Dal 2011 è membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dal 2016 ne diventa Presidente. Il profilo generale inoltre sembra sposarsi con l’idea di una Milano dinamica e lanciata verso un futuro prospero: il nuovo policlinico è un esempio persino migliore di quelli di cui si è tanto parlato come Gae Aulenti e City Life, perché si tratta di un ospedale. Non una distesa di ristoranti come Expo o grattacieli di uffici di multinazionali. Ma un nuovo ospedale, una struttura per curare le persone. Milano come luogo di cura, potrebbe essere una nuova prospettiva per la città, diversa da quella di una massa di camerieri che serve una massa di manager. Una visione positiva per una città oppressa dal suo stesso successo. Gli ospedali infatti non sono i soli luoghi di cura. La cura si può declinare in tanti modi e Milano e i suoi cittadini ne hanno bisogno.

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ACI, La Russa: colpiti inutilmente gli automobilisti

Di fronte ai provvedimenti che “stanno limitando sempre più” la circolazione dei veicoli a Milano, il presidente di Automobile Club Milano Geronimo La Russa ribadisce che “si sta colpendo prevalentemente il settore della mobilità individuale ovvero, come al solito, gli automobilisti, anche quelli che di tasca propria hanno contribuito a migliorare la qualità dell’aria negli ultimi anni acquistando veicoli più ecologici e meno inquinanti“. “Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sarà a Milano lunedì per incontrare sul tema gli amministratori locali. Mi auguro – sottolinea il presidente – che quello del rappresentante del governo non sia l’ennesimo esercizio intellettuale fine a se stesso. Bisogna infatti porre finalmente le basi di un programma che preveda interventi strutturali nei confronti di tutte le fonti inquinanti. Quindi: meno divieti che si sono rivelati più demagogici che efficaci e più controlli nell’ambito di una pianificazione concreta a 360 gradi“. ANSA  

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Questa milano è una camera a gas

Questa milano è una camera a gas. Rilevazioni, allarmi, immagini satellitari e il caro vecchio naso confermano che siamo in emergenza. E’ una vera emergenza, non come quelle che scoprono certi giornalisti mettendo insieme numeri a caso e impressioni personali. Questa Milano è una camera a gas. E non è colpa della auto. Sono gli edifici a non essere più compatibili con l’ambiente, è necessario accettarlo. E’ difficile perché si tratta di liberarsi di un altro preconcetto legato al Novecento, ma necessario per sopravvivere. Non possiamo ignorare che i tempi sono cambiati, così come i dati di fatto. La realtà non è più costituita dal mondo delle grandi fabbriche che producono auto a carbone, sono proprio gli edifici dove viviamo e lavoriamo a contribuire in modo significativo a rendere l’aria irrespirabile. Sarebbe ora di un gesto veramente forte: invece di continuare a prendersela con le auto private e basta, il sindaco potrebbe proporre un gesto forte per dare un segnale. Dovrebbe chiudere gli uffici pubblici fino a emergenza finita. Non possiamo continuare a vedere auto diesel della polizia che fermano auto diesel dei privati cittadini. La formula è quanto mai azzeccata: i cittadini sono privati infatti del loro diritto a muoversi, mentre le istituzioni non fanno nulla. Perché non invertire la logica lasciandosi alle spalle il secolo più sanguinoso e dannoso della storia umana? Chiudiamo gli uffici pubblici, i servizi essenziali possono essere gestiti da remoto (per carità non le metro perché non siamo ancora in grado), ma qualunque tipo di certificato può essere ottenuto online, senza necessità di spostarsi per andare a prenderlo. Chiudiamo questa camera a gas, o almeno diamo un segnale forte che l’ambiente ci interessa davvero perché se no sono chiacchiere. E’ facile prendersela con gli altri, ma è ora che le istituzioni smettano di imporre limiti e regole sono ai cittadini privati dei diritti. Smettiamo di privare i cittadini dei loro diritti e iniziamo ad agire come comunità. Chiudiamo i giganteschi e spreconi immobili pubblici. Questa Milano è una camera a gas e dobbiamo trovare il modo di uscirne senza dover abbandonare la città.  

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Incontro fra l’Assessore Limonta e i presidenti dei municipi

“Un incontro positivo che vorrei riconvocare nel giro di qualche mese per fare il punto sulla nuova metodologia di lavoro avviata. Ai presidenti di Municipio ho illustrato i nuovi strumenti che abbiamo messo in campo e gli obiettivi che vogliamo raggiungere che sono, in estrema sintesi, accessibilità e trasparenza, abbattimento dei tempi per la realizzazione degli interventi e dialogo con tutti gli attori in campo, dai dirigenti scolastici ai genitori”. Con queste parole l’assessore all’Edilizia scolastica Paolo Limonta ha commentato l’incontro con i presidenti di municipio che si è svolto questo pomeriggio a Palazzo Marino. All’incontro l’assessore ha anche presentato le novità già in campo, in continuità con quanto già realizzato dall’assessora Galimberti, e quelle in arrivo nei prossimi giorni. Da lunedì prenderanno servizio in tutti i municipi i nove direttori operativi di MM che saranno l’interfaccia diretta con la direzione dell’Edilizia scolastica per tutti gli interventi necessari nelle loro zone. A loro sarà chiesto un resoconto mensile per tracciare i passi fatti e tenere sotto controllo le questioni più complicate. “Le nuove deleghe uniscono sotto lo stesso Assessorato tutto ciò che riguarda gli edifici scolastici, dall’edilizia agli impianti al verde – ha spiegato l’assessore Limonta – e avere un referente diretto in ogni municipio permetterà agli uffici di monitorare e tracciare richieste e interventi”. A febbraio sarà anche online un nuovo database basato sul CRM per gestire in modo più efficace gli interventi nelle scuole. Il nuovo sistema sarà in grado di mostrare tutte le richieste effettuate e tracciare, per ognuna di esse, lo stato dei lavori in modo che tutti gli operatori possano sapere a che punto è la questione che a loro interessa. Sono abilitati all’accesso a questo nuovo sistema, oltre ovviamente agli uffici dell’edilizia scolastica, anche i direttori scolastici, i presidi, le posizioni organizzative delle scuole dell’infanzia e i direttori e i presidenti dei nove municipi. Questo non solo permetterà una maggiore trasparenza, ma anche una maggiore efficienza. Ogni scuola sarà in grado di capire a che punto è la sua segnalazione e tutti gli operatori avranno sotto mano la situazione reale di tutte le richieste, facilitando il loro lavoro. Il terzo obiettivo presentato dall’assessore Limonta è il dialogo con tutti gli attori in campo. Dopo quello con i presidenti, sono previsti incontri aperti ai cittadini in tutti i municipi (il primo la settimana prossima in zona 5). Presto saranno organizzati anche delle riunioni con i dirigenti scolastici, successivamente con le posizioni organizzative delle scuole d’infanzia e infine con i rappresentanti dei genitori. “Trasparenza e dialogo – ha spiegato l’assessore – sono fondamentali per capire le esigenze dei genitori e dei loro figli e permettere ai tecnici dei settori coinvolti di realizzare interventi che possano soddisfare le richieste. Nello stesso tempo il confronto permette anche di spiegare le procedure e i tempi necessari per ogni intervento, non sempre comprensibili a tutti. Lo scopo è lavorare insieme per una scuola più sicura e più bella, a misura di bambino”.  

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Concorso per 210 posti di lavoro in Comune

Ultimi quattro giorni per cogliere le opportunità di impiego e lavoro offerte del Comune di Milano. Scadrà infatti lunedì 20 gennaio alle ore 12 il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione ai concorsi per la selezione di 210 nuove risorse da inserire nell’organico dell’Ente al fine migliorare la qualità dei servizi erogati. Nelle specifico delle 210 posizioni ricercate, 173 riguardano profili da impiegata o impiegato (categoria B3) da inserire nei vari settori del Comune per far fronte alle mutate esigenze dell’Ente e al rinnovamento generazionale che sta interessando tutta la Pubblica Amministrazione; 32 riguardano educatori e educatrici della scuola materne e 5 posizioni riguardano la selezione di personale addetto all’accoglienza e all’informazione per i cittadini presso le diverse sedi comunali. Tutte le informazioni e la modulistica per accedere ai bandi per la selezione delle tre diverse tipologie di figure professionali sono pubblicate sul sito del Comune di Milano. In alternativa è possibile scrivere per informazioni all’indirizzo di posta elettronica ru.selezioni@comune.milano.it. L’attuale ricerca di personale implementa il percorso virtuoso attuato dell’Amministrazione in questi anni che ha consentito di procedere a oltre 1.000 nuove assunzioni, dall’inizio del mandato, al fine di condurre la macchina comunale verso un percorso di crescita volto a migliorare la qualità dei servizi e del personale a disposizione dei cittadini e del tessuto produttivo della città.  

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Approvato il piano annuale dell’offerta abitativa

Con 24 voti favorevoli il Consiglio comunale ha approvato il Piano annuale dell’offerta Sap, Servizi abitativi pubblici, già avallato dalla Giunta a dicembre. Nel corso dell’anno saranno 1.416 gli alloggi popolari che il Comune renderà disponibili che, uniti ai 1.134 di proprietà Aler, porteranno a 2.550 il totale dell’offerta abitativa pubblica a Milano. Della porzione di proprietà comunale, ai nuclei familiari che si trovano in condizioni di indigenza, ovvero con Isee non superiore ai 3mila euro, sarà riservato il 40%, percentuale raddoppiata rispetto alla delibera di Giunta in ragione di un emendamento consiliare votato solo dalle forze di maggioranza. Un altro 10% sarà dedicato ai familiari delle Forze dell’Ordine, mentre l’Amministrazione ha definito anche una terza categoria di persone di particolare rilevanza sociale cui riservare in via prioritaria gli alloggi: nuclei familiari in uscita da strutture di protezione sociale e assistenziale (come Comunità genitore/figlio, residenzialità leggera e Comunità educative per minori provenienti da Enti con accreditamento regionale, Rst, inquilini di alloggi convenzionati con il Comune per emergenza abitativa) o da strutture di reclusione. Con l’approvazione di altro emendamento consiliare, infine, passano da 100 a 150 gli alloggi ricompresi nella categoria Sat, Servizi abitativi transitori, destinati in particolare a nuclei familiari sfrattati o il cui appartamento è stato pignorato, con provvedimenti già eseguiti o in via di esecuzione. In caso di assegnazione, dovranno sottoscrivere con gli uffici comunali un Patto di accompagnamento per l’autonomia socio-economica e di partecipazione al primo bando Sap utile. Il contratto per questa tipologia di alloggi può durare al massimo un anno, rinnovabile solo una volta per un altro anno. Rispetto agli anni scorsi, la programmazione 2020 evidenzia quindi un notevole incremento della disponibilità di case popolari, frutto degli sforzi messi in atto dall’Amministrazione per cercare di rispondere ai bisogni abitativi pubblici, sia attraverso un’accelerazione dei lavori di recupero degli immobili, sia con l’implementazione del personale incaricato della verifica delle pratiche: nel corso del 2019, infatti, sono stati assegnati 1.637 alloggi (di cui 739 Aler e 898 del Comune), nel 2018 il dato era fermo a 1.187, nel 2017 a 1.123 e nel 2016 a 883. In linea con quanto stabilito dalla legge regionale in materia (16/2016), che disciplina anche il nuovo criterio dei bandi Sap, il Piano dell’offerta abitativa d’ora in avanti dovrà essere predisposto e presentato dall’Amministrazione ogni anno.  

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