17 Settembre 2020

Colpo contro la banda Pink Panthers: preso in Montenegro Vujacic

Colpo contro la banda Pink Panthers: preso in Montenegro Vujacic. Il risultato raggiunto dalla polizia è importante perché Vladimir Vujacic, 46 anni, è il membro di una gang internazionale di ex militari provenienti in gran parte dall’Est Europa chiamata appunto Pink Panthers e perché è stato arrestato per un colpo da 200mila euro alla gioielleria Paradiso Luxury. Una rapina perpetrata nel 2017: era stata un’operazione dai tratti paramilitari, perfettamente studiata, che in 50 secondi aveva fruttato 200mila euro di bottino in gioielli e orologi. Un tipo di rapina – chiamata “smash and grab” (distruggi e afferra) – in pieno stile “Pink Panthers”. Per quello stesso colpo era già stato arrestato nell’estate del 2018 il serbo Danilo Vucinic, di 38 anni, poi estradato dalla Svizzera in Italia.  Adesso è stato inferto un colpo contro la banda Pink Panthers: preso in Montenegro Vujacic. Se è stato possibile procedere all’arresto in terra montenegrina è perché le autorità del Montenegro hanno collaborato con la polizia italiana attraverso un’attività coordinata dallo Scip (Servizio Cooperazione di Polizia) di Roma e al mandadato di arresto internazionale spiccato dalla Procura nei confronti di Vujacic perché ritenuto tra gli autori della rapina consumata nel pieno del centro di Milano. Un servizio alla comunità un pericoloso rapinatore in meno per le strade delle città italiane e non. Sempre che non abbia un ottimo avvocato che sappia sfruttare la legge per farlo uscire quanto prima. Così potrebbe continuare a firmare rapine da record.

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Sul 5G a Milano dubbi e battaglie

Sul 5G a Milano dubbi e battaglie. In questi giorni infatti i cittadini di via Tremiti e dintorni si stanno organizzando per combattere una nuova antenna in via di completamento. Secondo i milanesi in ansia da 5G, l’antenna potrebbe essere dannosa per le persone (tesi su cui non ci sono prove) e in ogni caso non la vogliono perché deturpa il paesaggio. Ma non sono nemmeno i primi a occuparsi del 5G a Milano. I Verdi chiedevano chiarimenti sul 5G milanese da agosto, ma la risposta del Comune non pare sia stata molto soddisfacente: in sintesi, Palazzo Marino vuole 2.500 euro per produrre la documentazione. Una presa di posizione che ha spinto i Verdi meneghini a rilanciare la questione della trasparenza con questo intervento sui propri canali social. LA TRASPARENZA. Chi non ha niente da nascondere , non nasconde niente. Oggi l’Assessore Pierfrancesco Maran manifesta la sua soddisfazione per lo sviluppo della futura rete 5G di Milano. E ne ha tutto il diritto e la leggitimità. Ci sono però dei cittadini che hanno delle perplessità e dei dubbi sulla possibile ricaduta sanitaria che questa rete potrebbe avere. Dubbi e perplessità che hanno eguali diritti e eguale legittimità. Per capire meglio, per prendere una posizione che sia la più consapevole ed equilibrata possibile è necessario essere informati e conoscere ogni aspetto del problema. Per questa ragione alcuni cittadini hanno chiesto, con istanze diverse, di avere tutte le informazioni necessarie per poter capire, conoscere, decidere ed eventualmente proporre soluzioni alternative. Lo hanno fatto con la procedura dell’accesso agli atti. Ma qui si sono scontrati con la reticenza degli uffici e l’ostracismo di una burocrazia incomprensibili e anche l’opposizioni, come nel caso di Fastweb, delle società interessate alla sviluppo del progetto. Senza farvi tutti gli esempi, vi citerò quello più spiazzante dell’Avvocato Giuseppe Canizzo che, a una semplice richiesta atti, si è visto chiedere 2.500 euro. Vedi le foto allegate. Ma che partecipazione ci può essere, che conoscenza possiamo acquisisre, che scelte consapevoli possiamo fare se la semplice informazione , legittima e dovuta, diventa a pagamento? Di Andrea Bonessa Co-Portavoce dei Verdi di Milano  

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Cessione quote FNM a Serravalle. Fumagalli (M5S): “Si vuole sottrarre FNM al controllo pubblico”  

Cessione quote FNM a Serravalle. Fumagalli (M5S): “Si vuole sottrarre FNM al controllo pubblico”. “L’audizione di FNM e Serravalle conferma che l’operazione è stata effettuata senza una valutazione economico-finanziaria e un piano industriale che potesse confermare la solidità dell’operazione. Ho chiesto di poter avere il piano industriale redatto da una primaria società di consulenza che sulla base di un’analisi costi benefici evidenzi i vantaggi dell’operazione. Questo documento che è alla base di una qualsiasi operazione di acquisizione non è disponibile”, così Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta l’audizione che si è tenuta questa mattina in Consiglio regionale con il Presidente di Ferrovie Nord Milano e di Milano Serravalle. “Ma non è l’unico documento a mancare all’appello”, denuncia Fumagalli: “non è stata nemmeno consegnata una perizia circa il valore di acquisto delle azioni che tra l’altro riguardano anche la liquidazione di una società del Gruppo Gavio. Non c’è traccia di una due diligence su società come Serravalle e Pedemontana che nulla hanno da invidiare ad altre discusse società di Regione Lombardia come ARIA e Lombardia Film Commission”. “Dall’audizione emerge che l’operazione non ha una base industriale e nemmeno di prospettiva finanziaria ma solo quello di affrancare un’importante area di intervento di Regione Lombardia al controllo pubblico per le finalità esclusivamente politiche e finanziaria dei poteri vicini alla Lega. Tra l’altro oltre alla carenza di trasparenza che continuerà a caratterizzare l’azione di FNM, in totale contrasto con la normativa e lo statuto regionale, per sostenere finanziariamente l’operazione, la promessa di Fontana di togliere il pedaggio dal casello di Agrate e Monza rimarrà l’ennesima bugia di una classe politica senza credibilità. La notizia poi che Regione Lombardia diventerà socio di maggioranza di Pedemontana conferma come l’operazione di switch tra Serravalle e Pedemontana è definibile con il termine tecnico di “fregatura””, conclude il Consigliere regionale del M5S Lombardia.

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Grave incidente in monopattino. Dure reazioni del centrodestra

Un uomo di 34 anni è stato trasportato d’urgenza in ospedale dopo essersi scontrato con un’auto mentre viaggiava col proprio monopattino. L’incidente è avvenuto pochi minuti prima delle 11 di ieri mattina nel sottopasso Mortirolo. Secondo quanto appreso finora, l’uomo stava viaggiando sul mezzo elettrico di sua proprietà nella corsia di destra quando ha perso il controllo (non è chiaro se per un problema tecnico o per il manto stradale sconnesso) e dopo aver sbandato un paio di volte è finito su una Hyundai che in quel momento stava cercando di sorpassarlo a sinistra. Il conducente dell’auto non ha riportato ferite mentre il 34enne sul monopattino, che non indossava il casco, ha crepato il suo parabrezza e ha battuto la testa. E’ stato trasferito all’ospedale Niguarda in condizioni serie. “Ancora sangue sulle strade di Milano a causa degli inevitabili incidenti tra veicoli a motore e monopattini elettrici: speriamo che il Comune non aspetti il morto prima di intervenire“, è stato il commento all’episodio di Silvia Sardone, Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega, aggiungendo, “Gli steward individuati dall’amministrazione comunale per sorvegliare i monopattini indisciplinati sono solo un palliativo. È chiaro che senza regole precise e controlli adeguati il monopattino diventa un mezzo pericolosissimo. Mi auguro che il Comune intensifichi i controlli per sanzionare chi trasgredisce il codice della strada, senza continuare a concentrarsi esclusivamente sugli automobilisti già tartassati ogni oltre limite” per poi concludere, “La sinistra smetta di credere alla favola: veicoli a motore cattivi, veicoli elettrici buoni“. Dello stesso parere il Consigliere Comunale forzista Alessandro De Chirico, che considera gli stewart “Una risposta ridicola se paragonata alle tante infrazioni commesse al codice della strada“, sottolineando che, “da una parte automobilisti vessati e bloccato nel traffico congestionato dalle politiche presunte green dell’amministrazione, dall’altra parte si chiudono gli occhi davanti agli utilizzatori del mezzo trendy“. “Tutto questo – aggiunge De Chirico –  mentre il Governo sta cambiando il codice della strada probabilmente per fare un regalo ecotalebano in vista delle imminenti elezioni e in città si realizzano 35 km di piste ciclabili pericolose, in cui la convivenza tra gli utenti della strada diventa sempre più difficile“. “Che fine hanno fatto i vigili? – si chiede infine l’azzurro – Vanno messi sulla strada per comminare multe a chi sfreccia sui marciapiedi, passa col rosso, va in due, e via dicendo. E quando occorre provvedere al sequestro del mezzo, altro che le inutili ramanzine“. ha invece dichiarato l’Assessore regionale alla Sicurezza Stradale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato in merito al grave sinistro avvenuto questa mattina nel sottopasso Mortirolo a Milano durante il quale, secondo le prime ricostruzioni, il guidatore del mezzo elettrico ha sfondato il parabrezza di una macchina. “Spiace apprendere quanto accaduto e spero che le condizioni dell’uomo ferito migliorino, tuttavia c’era da aspettarsi un simile episodio”, ha invece dichiarato l’Assessore regionale alla Sicurezza Stradale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato. “Questo incidente, il 130°in monopattino dal 1° giugno ad oggi a Milano secondo i dati Areu, nonché l’ottavo in meno di 48 ore, deve far riflettere”, sottolinea l’esponente di FdI, concludendo “Bisogna al più presto sedersi attorno a un tavolo per comprendere la necessità dell’obbligo del casco per chiunque utilizzi questi mezzi, come lo è già per i minori”.

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Regole e sanzioni per gli utilizzatori di monopattini

Le aziende che offrono monopattini elettrici in sharing hanno dedicato al rispetto delle regole e alla sicurezza in strada alcune iniziative rivolte ai cittadini. Dall’11 settembre al 24 settembre sette stewards controlleranno giornalmente le strade di Milano, fermando le persone che non rispettano il codice della strada e spiegando il regolamento di circolazione. Durante le ore diurne le zone pattugliate comprendono il Centro Storico, da San Babila a Cairoli, mentre durante le ore notturne (fino a mezzanotte) le aree più pattugliate comprendono quelle della “movida”: Arco della Pace, Navigli/Ticinese, Corso Como/Corso Garibaldi. Le attività svolte dagli stewards comprendono: – riposizionamento monopattini parcheggiati in maniera scorretta – educazione al corretto utilizzo del mezzo – compilazione di un form di segnalazione segnalando numero identificativo del monopattino, data, ora, luogo, infrazione rilevata (i  form verranno poi inviati ai rappresentanti di ogni azienda). I dati rilevati dei primi 3 giorni di attività (11 settembre – 14 settembre) riguardano 420 infrazioni/segnalazioni principalmente su trasporto passeggeri (2 persone), guida sul marciapiede, parcheggio irregolare. L’iniziativa di sicurezza è poi supportata da varie attività di comunicazione, tra cui: cartellini informativi sui monopattini di ogni operatore in città, con rimando a sito Amat con sezione mobility week e regolamento di circolazione (grafica in allegato); attività social con servizio foto/video dedicato e condivisione sui canali Digital di ogni azienda. Regole di comportamento

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Arrestati mentre scassinavano una gioielleria

Martedì notte, gli agenti dell’Ufficio Volanti della Questura hanno sorpreso due uomini davanti ad una gioielleria di Via Marghera, dove uno dei due stava forzando la claire del negozio mediante un flessibile, mentre l’altro rimaneva a bordo di uno scooter in funzione di palo. I due malviventi, cittadini italiani di 44 e 46 anni, alla vista della volante si sono dati ad una precipitosa fuga a bordo dello scooter, risultato poi essere provento di furto. Dopo un breve inseguimento, sono stati bloccati in Via Giotto e arrestati per il reato di tentato furto pluriaggravato, resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini conseguite all’arresto, hanno poi accertato che gli stessi soggetti, poco prima, avessero consumato un altro tentato furto ai danni di una gioielleria di via Poliziano, fatto per il quale sono stati denunciati.

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