19 Novembre 2021

Che fine ha fatto la manutenzione delle case popolari?

Il verde, prima di tutto, è una responsabilità. Se il Comune non se la sente di occuparsene nemmeno nel proprio cortile, letteralmente visto che si parla del suo patrimonio immobiliare in quanto case popolari, allora sarebbe il caso di ripensare la strategia di fondo. Un esempio fotografico ce lo danno le case di via Rizzoli 73-87. Una premessa, sì le foglie cadono d’autunno. E sì, quest’anno l’autunno è arrivato con due mesi di ritardo. Lo sappiamo e sappiamo che pulire tutto è una operazione non istantanea. Tutto chiaro. Il problema è che quello che non vedete sotto quelle foglie giallo oro, sono le foto marrone… fango dello scorso anno. Che, a loro volta, in una mirabile operazione di compostaggio, nascondo foglie, o quel che ne resta, che non hanno mai visto il Covid. Quindi, se gli inquilini si lamentano, non lo fanno per spirito di contraddizione. Ma di sopravvivenza. Iniziare a farlo ora lascia la speranza che prima delle elezioni regionali del 2023 qualcuno le abbia rimosse. Inoltre, da non sottovalutare, gli alberi non vengono minimamente curati. Questo significa avere i rami in casa, nelle macchine e tutto attorno ai pali della luce. Luce che viene pagata 12 mesi all’anno ma goduto solo dopo la caduta delle foglie. Per quanto permesso dai rami, ovviamente. Ci si aspetterebbe che dopo aver preso l’incarico del servizio di verde pubblico dal Comune, MM sarebbe stata almeno in grado di pulire i propri cortili. Le foto dimostrano che così non è. Ma cosa fare quindi? Ci dà un paio di idee Franco Vassallo, che ha seguito le case popolari per cinque anni come Responsabile Casa del Municipio 7. “Non ci sono scorciatoie per fare le cose bene. E MM sapeva fare bene i buchi per terra, non si può pretendere che, dopo essersi improvvisata amministratore di condominio improvvisamente scopra di avere il pollice verde. Quello che servirebbe è una commissione inquilini che possa segnalare questi eventi meteorologici che le grandi menti e gli importanti consulenti strapagati per i propri pareri non possono prevedere: come l’autunno ad esempio. Questa commissione potrebbe utilmente spiegare alla dirigenza, ad esempio, che gli alberi non dovrebbero crescere fino ad arrivarti a casa. Insomma, la commissione inquilini porterebbe il buonsenso dove domina solo una cultura manageriale priva di umanità. E pragmatismo. Oltre, ovviamente, a consentire un monitoraggio dei lavori effettivamente realizzati. Tanto per evitare sprechi. Speriamo di venire ascoltati.”

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Continua il crollo cypto

Continua il crollo cypto. L’Ethereum ormai è sceso ai 3500 euro. Mentre il Bitcoin è sotto i 50mila euro dopo un bel pezzo. E non sembra che il crollo sia destinato a fermarsi. Come abbiamo detto da giorni, le crypto hanno i loro riti e il crollo prima dell’ultimo rally dell’anno è un classico. Capace che persino l’Ether perda almeno altri 500 euro di valore se non 1000 prima di ripartire. E visti i trend, è facile che entro fine anno arrivi sopra i 5mila euro.

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Al Palazzo della Regione mostra di Presepi etnici da tutti i Continenti

Al Palazzo della Regione mostra di Presepi etnici da tutti i Continenti. Sono realizzati dai Frati Cappuccini missionari di piazzale Cimitero Maggiore, che con le loro attività, sostengono i progetti benefici dei confratelli lombardi nei Paesi più poveri del mondo e nelle situazioni di emergenza anche in Italia. “La Sacra Rappresentazione è una tradizione che ogni anno si rinnova in tutto il mondo perché dà serenità, infonde fiducia e suscita il desiderio di essere tutti un po’ più buoni”. www.missioni.org La Regione Lombardia festeggia di nuovo il Santo Natale celebrando il Presepe, la Sacra rappresentazione della nascita di Gesù a Betlemme al tempo dell’imperatore romano Augusto. L’evento è ricordato dai cristiani cattolici il 25 Dicembre e dai cristiani Ortodossi il 7 Gennaio. La nascita di Gesù è lo spartiacque della storia che infatti sui libri si distingue in ‘avanti Cristo’ e ‘dopo Cristo’, proprio per la ineguagliabile portata della Sua testimonianza all’umanità intera che Dio è Amore e Libertà, secondo quanto raccontano i quattro Vangeli nel Nuovo testamento. Fu invece San Francesco, nel 1.223, a ricostruire la scena della Natività con personaggi viventi, dando l’avvio ad una tradizione che si diffuse presto in tutta la cristianità. Già le prime comunità seguaci di Gesù però veneravano il Bambino figlio di Dio nato in una grotta, dipingendo o scolpendo la Sua venuta nei luoghi dove si ritrovavano per il culto, come per esempio le catacombe, durante la persecuzione. A promuovere il Presepe a Milano oggi sono in particolare i religiosi dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, terzo ramo della grande famiglia francescana che nacque nel 1528 per il desiderio di ritornare allo spirito genuino del padre fondatore, San Francesco. Il loro Convento con annessa officina si trova in piazzale Cimitero Maggiore 5, ed è sede del Centro Missionario dei Cappuccini della Lombardia. I Frati qui operano per l’Animazione Missionaria e il sostegno alle attività dei confratelli missionari della Lombardia nel mondo con Progetti di Evangelizzazione, Promozione Umana e Sostegno a Distanza. Sono loro a collaborare con la Regione Lombardia anche nel 2021 per portare il Presepe in tutti gli spazi disponibili di piazza Città di Lombardia 1, offrendo ai milanesi diverse esposizioni alquanto originali, accessibili a tutti da giovedì 2 Dicembre a domenica 9 Gennaio,dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle 19 Nello specifico si tratta di una singolare raccolta di Presepi che rappresentano differenti e suggestive culture dai vari Continenti. Cinque Presepi saranno collocati ad ogni ingresso e poi un Presepe particolarmente scenografico sarà allestito sul piano dove ha sede l’ufficio del Governatore. Nell’ala dedicata alle rassegne IsolaSET – Spazio Esposizioni Temporanee – Piazza Città di Lombardia ingresso N2, si potranno ammirare 20 diversi raffigurazioni e 14 vetrinette contenenti piccoli Presepi, anch’essi provenienti da varie parti del mondo. Nel corridoio centrale verranno posizionati 3 diorami che illustrano con particolare minuzia delle scene bibliche sulla Natività. Lungo i corridoi che portano alle due grandi sale, 5 pannelli ricchi di immagini racconteranno poi l’operato dei Missionari Cappuccini lombardi nei Paesi più poveri. Attualmente, i Cappuccini Missionari della Lombardia sono presenti in Brasile, Costa d’Avorio, Camerun, Etiopia e Thailandia dove, secondo la proverbiale solidarietà francescana, fanno sorgere conventi, centri di formazione alla vita religiosa, parrocchie, scuole, strutture sociali, ospedali, lebbrosari, centri di accoglienza e cooperative di lavoro al servizio di tutti, senza differenze di fedi religiose ed etnie. E la vita ritrova la speranza. Intervengono inoltre ovunque in caso di gravi improvvise necessità, come è avvenuto per i terremotati italiani, per le famiglie gravemente colpite dal Covid 19, per le emergenze in Libano, etc. San Francesco ha sentito fin dall’inizio l’invito di Gesù ad estendere ad ogni uomo il Suo annuncio di salvezza. Ecco perché i Francescani sono, nella Chiesa, il primo Ordine Missionario. Dichiara Fra Marino Pacchioni, Direttore del Centro Missionario:”Il Natale è una festa di gioia perché è la memoria di Dio che si è fatto uomo, piccolo, alla nostra portata, perché tutti possano accostarsi a Lui e per ricordarci che Lui è sempre al nostro fianco per vivere con noi le nostre semplici vite, soffrire delle nostre fatiche e gioire delle nostre gioie. Quel bambino nella mangiatoia ci ricorda che la infinita grandezza di Dio si manifesta nella infinita tenerezza di un neonato riscaldato da un bue e un asinello. Monito per i superbi e consolazione per gli afflitti, modello, nella semplicità della scena, per chi cerca la santità. Annuncio di speranza e di verità. Mentre tutti oggi sentiamo forte il desiderio di rinascita, di recupero di normalità, di fiducia, di sicurezza, di vita piena, il Presepe è la risposta per eccellenza, la Luce che indica la strada nel buio della storia, e la strada è quella dell’amore insegnato da Dio e testimoniato da Suo Figlio Gesù: amore unica fonte di pace, fraternità, carità, verità e libertà. Quanto siano autentici questi valori lo dimostrano proprio i Presepi giunti da ogni Continente: ogni essere umano di qualunque cultura è affascinato dalla Sacra Rappresentazione. E per questo la tradizione del Presepe non invecchia: ad ogni Natale dona serenità rinnovando in noi l’attrazione per il Bene e insieme il desiderio di essere tutti un po’ più buoni”.

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Contratto sanità pubblica, Giuliano (Ugl): “Ora servono fatti concreti”

Contratto sanità pubblica, Giuliano (Ugl): “Ora servono fatti concreti”. Ancora una volta sembra che per gli operatori sanitari alle parole non debbano seguire fatti concreti. “Si sta discutendo il rinnovo del contratto della sanità pubblica – dichiara il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – e lo scenario che si prospetta è quello che da tempo si ripete: tanti encomi, medaglie appuntate sul petto di lavoratori chiamati a più riprese eroi, però poi quando arriva il momento di esprimere con i fatti la gratitudine, attraverso adeguamenti economici dovuti, ecco che tutto torna in discussione. C’è certamente modo, e mi rivolgo alle istituzioni, di superare quei cavilli interpretativi che frenano la valorizzazione dei lavoratori delle professioni sanitarie. Il Governo deve intervenire per adeguare le loro retribuzioni che, ad oggi, restano tra le più basse rispetto ai colleghi delle altre nazioni europee. Si tratterebbe di un atto dovuto, di grande giustizia sociale”.  

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Appunti per il prossimo futuro

Appunti per il prossimo futuro. Perché ad esempio parlare ancora di elezioni? Negli ultimi vent’anni ogni volta che il “popolo sovrano” ha concesso il suo consenso a questa o quella parte politica, una parte delle istituzioni decideva che non andava bene e operava in modo da annullare la decisione popolare. Sia chiaro: noi ci limitiamo a registrare i fatti. Non vogliamo discutere la bontà o meno di questa attitudine. Di questi tempi va così: i governi propongono di non farsi guidare dai banchieri? E il presidente della Repubblica impone un governo tecnico con i vari Monti, Draghi e mostri mitologici annessi. Gente migliore di quella scelta dal popolo: ricordate gli applausi a Mario Draghi perché lui sì che parla bene l’inglese? Tralasciamo pure che sono Italia e Francia ad aver affermato la civiltà europea ben più degli anglosassoni e pieghiamoci alla cultura di chi ha vinto l’ultima guerra mondiale. Il punto non è quello. Il punto è la tendenza a vedere come se il popolo sbaglia, qualcuno lo corregge, e il popolo invece di incazzarsi, ringrazia. Non si capisce come si sia arrivati a questa conclusione culturale, ma ci siamo con tutte le scarpe: quelli che si dichiarano eredi dello schieramento che va da Mazzini a Marx sono i primi a chiedere meno libertà, più diritti civili e meno diritti sociali. Perché in fondo c’è il benessere che obnubila la lucidità? Non lo sappiamo. Ciò che sappiamo è che succede. Si vedono liberali e neomarxisti riflettere sull’effettiva efficacia del suffragio universale. Sindacati chiedere più obblighi per i lavoratori. In un cortocircuito storico di cui non tutti sembrano consci. Eppure è successo. Un’altra volta. Perché già a inizio Novecento le storiche battaglie del Sette-Ottocento si sono trasformate in mostri statali che hanno divorato con le guerre mondiali decine di milioni di morti. Ancora oggi si dà la colpa a questa o quella parte politica, ma la verità è che fu un processo graduale. E ogni passo venne appoggiato da larghe parti della popolazione. Le stesse che si resero conto che della gabbia che costruivano intorno a loro non avevano le chiavi. Allora prendiamo appunti per il futuro e se supereremo la prossima strage di massa autoindotta prepariamoci a spiegare ai nipoti perché e come ci siamo arrivati.

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