24 Gennaio 2022

Sabato alla Camera del Lavoro torna la musica classica

Sabato alla Camera del Lavoro torna la musica classica. La feconda collaborazione dell’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz, classica e contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, con il Conservatorio Guido Cantelli di Novara prosegue con la proposta di due pagine conosciutissime quanto fondamentali nella storia del Novecento: sabato 29 gennaio (ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa), la Camera del Lavoro di Milano ospiterà l’ensemble diretto dal giovane maestro Riccardo Bisatti, che eseguirà il “Pierrot Lunaire” di Arnold Schönberg e l’“Histoire du soldat” di Igor Stravinskij. Due opere non facili e difficilmente inserite nei programmi di studio e concertistici delle Accademie musicali, il che rende altamente meritorio il lavoro dell’istituzione novarese che, grazie all’eccellenza dei suoi docenti e e dei suoi studenti, riesce a proporre lo studio e l’esecuzione di capolavori della prima parte del secolo scorso. Il programma mette infatti direttamente a confronto le musiche dei due esponenti simbolo del Novecento eurocolto. Se Stravinskij fu inizialmente colpito dalle sonorità del “Pierrot Lunaire”, Schönberg è sempre stato lontano dalle idee del compositore russo, con cui i rapporti sono peggiorati nel corso del tempo. L’importanza del Pierrot per la storia della musica è indiscutibile e porlo al centro di un lavoro didattico è oltremodo doveroso. Le ventuno poesie di Albert Giraud musicate da Schönberg sono pervase di un suggestivo decadentismo e danno vita a uno scavo psicologico che è l’emblema stesso dell’espressionismo musicale. In esse il compositore austriaco utilizza la sua caratteristica “melodia parlata”, cioè lo sprechgesang, che ci offre una nuova maniera di intendere la voce e che caratterizza l’opera quanto le singolari combinazioni strumentali degli otto strumenti, che compaiono in gruppi di cinque. Il ritmo, lo sguardo all’America, la fiaba e il teatro popolare sono invece alla base dell’“Histoire du soldat” (qui rappresentata in modo essenziale, nella versione per trio), concepita da Stravinskij verso la fine della prima guerra mondiale e pensata per poter essere rappresentata anche su un teatro mobile, in grado di girare per città e paesi senza costi eccessivi. La forza dell’Histoire sta nel colore strumentale, nel vitalismo ritmico e nello sguardo all’universo americano e, in tal senso, è speculare con il mondo espressionista del grande maestro viennese. Quello di sabato 29 gennaio sarà, dunque, un concerto che offrirà la possibilità di riflettere su due diverse quanto importanti linee di un momento cruciale per la storia della musica e della civiltà occidentale. ATELIER MUSICALE/RISVEGLIO IN MUSICA, XXVII stagione Sabato 29 gennaio 2022, ore 17.30 Arnold Schönberg e Igor Stravinskij: Pierrot Lunaire op. 21; Histoire du soldat Ensemble del Conservatorio G. Cantelli di Novara: Maria Eleonora Caminada (soprano e voce recitante), Sara Ansaldi (ottavino), Chiara Donnarumma (flauto), Flavio Fazio (clarinetto e clarinetto basso), Davide Agamennone (violino e viola), Davide Cocito (violoncello), Angelica Seninara (pianoforte). Direttore: Riccardo Bisatti. Programma: A. Schönberg – Pierrot Lunaire op. 21; I. Stravinskij – Histoire du soldat, versione per trio (violino, clarinetto, pianoforte) e voce recitante. Concerto realizzato in collaborazione con il Conservatorio G. Cantelli di Novara. Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano. Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera associativa (5/10 euro).

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Una scheda bianca è la scelta più logica

Una scheda bianca è la scelta più logica. Per più motivi. Il primo è che la scheda bianca rappresenta ormai storicamente il partito di maggioranza relativa alle urne. A ogni elezione, se ricordate, viene sottolineato come il primo partito sia quello degli astenuti. Che questo rappresenta una dimostrazione della disaffezione alla politica degli italiani, forse causata dalla mancanza di un’offerta all’altezza. Praticamente un rito laico come i servizi televisivi sul caldo estivo. Dunque una scheda bianca è la scelta più logica. In secondo luogo, è una buona idea la scheda bianca perché è il miglior commento alle idee politiche espresse oggi in Parlamento: per almeno i due terzi i programmi politici sono perfettamente sovrapponibili. Tendono ormai tutti alla stessa idea di continuità storica con l’attuale assetto istituzionale e sociale. Qualche idea di un presente, badate bene che scriviamo presente, diverso c’è. Di fatto però è soffocata da un mare magno di idee simili se non identiche. Un dramma vero da un certo punto di vista, ma una scelta obbligata quando si parla di voto: la scheda bianca. Non c’è nulla di male: a volte i popolo smarriscono le loro identità e si ritrovano a parlare solo di economia o tasse. Di solito è la situazione in cui finisce un’epoca e ne inizia un’altra perché per fortuna in tempi normali le banche scandiscono i trimestri e non la vita di un popolo. Ma per ora dobbiamo aspettare. Giorni e giorni, a meno di sorprese: il Parlamento è infatti del tutto ondivago e dunque potrebbe scegliere un Capo dello Stato tra due settimane come tra sei ore. Tutto può succedere in questo momento magico, anche per la presenza dei 5 Stelle che Conte pare non sia sicuro di controllare, ma soprattutto perché a parte la propria rielezione le priorità degli attuali capi e sottoposti non vanno molto oltre. Alcuni parlano del candidato ideale, ma quasi mai si tratta di un vero nome. Si fa giusto per restare registrato tra quelli che ufficialmente hanno fatto o no qualcosa di relativo all’elezione del Presidente. Ecco dunque perché una scheda bianca è la scelta più logica: tutti aspetteranno di vedere chi può veramente vincere e poi lo voteranno. Cercando nel contempo di intestarsi almeno in parte la sua elezione. Perché poi per 7 anni non se ne parla più e al timone ci sarà lui o lei.

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Il video dell’uomo che spara a due poliziotti

Il video dell’uomo che spara a due poliziotti. Perché per quanto possa essere assurdo, è andata così: riconosciuto dagli agenti ha estratto rapidamente l’arma e si è messo a sparare all’altezza del finestrino. Un fatto gravissimo come ha commentato Stefano Paoloni, segretario del SAP: “Siamo stati informati su un evento increscioso e gravissimo, accaduto nella tarda mattinata di oggi. Due poliziotti, due colleghi, durante lo svolgimento delle loro mansioni, sono rimasti feriti in un conflitto a fuoco in viale Magna Grecia a Taranto. Sembrerebbe che gli agenti fossero sulle tracce di un uomo che aveva rubato un porche e sul quale era stata fatta una segnalazione. Durante la richiesta di riconoscimento del soggetto, quest’ultimo avrebbe impugnato una pistola, prendendo di sorpresa i colleghi e sparando alcuni colpi. Subito dopo aver premuto il grilletto, l’uomo sarebbe fuggito, dileguandosi. Ma la prontezza degli operatori ha permesso l’arresto dello stesso subito dopo l’accaduto. Entrambi gli agenti sono rimasti feriti. Uno è stato colpito alla mano e l’altro trasportato in ospedale è stato ferito al torace. Dalle notizie fino ad ora ricevute, sembrerebbe che sia fuori pericolo. “Auguriamo ai colleghi una pronta guarigione e auspichiamo che chi ha operato per colpire gli agenti venga prontamente punito senza sconti” dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP. Continua Paoloni: “Questo episodio evidenzia ancora la necessità e l’urgenza di avere in dotazione, i nuovi giubbetti antiproiettile indossabili dagli agenti durante il servizio, come quelli attualmente in fase di sperimentazione. Pertanto, ci sembra chiaro, che sia necessario che vengano superate le lungaggini burocratiche e che al più presto possano essere utilizzati dai colleghi che operano di pattuglia nelle strade”.

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