26 Marzo 2020

Gallera: forte crescita, forse causata dall’aumento dei tamponi fatti

Oggi, l’Assessore Gallera, ha svolto la le sue comunicazioni giornaliere in compagnia dei professori Carlo Fderico Perno, direttore del Reparto Medicina di Laboratorio dell’Ospedale di Niguarda e  Fausto Baldanti, direttore dell’Unità di Virologia Molecolare del San Matteo. Presenze probabilmente ritenute necessarie per tranquillizzare i cittadini con le loro spiegazioni, visto l’aumento dei contagi riscontrato ieri. “I dati di oggi purtroppo segnano una crescita anche significativa” ha infatti esordito Gallera, aggiungendo, “poi il professor Perna vi spiegherà perché vanno visti in modo meno negativo di come sembrano“. Sono 34.889 i positivi al coronavirus in Lombarda, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime, ha quindi riferito Gallera, precisando che sono state 655 le persone in più quelle ricoverate, mentre i guariti sono saliti a 7.839 (+1.501). La provincia di Milano è la zona che ha fatto registrare il maggior numero di nuovi positivi in Lombardia: sono infatti 848 i nuovi casi che portano il totale a 6.922. “E’ un dato molto forte” ma “potrebbero essere i molti tamponi in più che sono stati fatti“, ha detto Gallera. Dopo aver letto “il dato così grosso” della provincia di Milano, Gallera ha spiegato di aver telefonato ai direttori degli ospedali cittadini “i quali non hanno evidenziato una crescita cosi importante ai pronto soccorso, una pressione più che doppia, ma è addirittura stabile rispetto ai giorni precedenti quindi potrebbero essere i molti più tamponi che sono stati fatti e non ricoveri aumentati“ I due professori hanno poi sostanzialmente confermato quanto detto da Gallera in merito all’aumento dei tamponi processati: “Abbiamo cominciato a misurare chi si è infettato tra 7 e 14 giorni fa e che comincia ad avere sintomi Nel momento in cui aumentiamo la tamponatura, inevitabilmente assistiamo ad un aumento dei casi positivi, che altro non sono che nuove diagnosi. I dati dunque vanno visti con cauto ottimismo” ha detto infatti Perna“. Spiegazione che comunque non basterà a tranquillizzare i cittadini, che dopo questa giornata “negativa” sono chiamati a rispettare con ancora maggior impegno l’indicazione di mettere in atto il più rigoroso isolamento sociale. Dati Lombardia: positivi, 34.889 (+2.543), ricoverati, 10.681(+655), in terapia intensiva, 1.263 (+27), dimessi e in isolamento domiciliare, 18.111, deceduti, 4.861 (+387). Tamponi effettuati: (+ 6.047). Milano e provincia 6.922 (+848) di cui 2.748 in città (+330).   

Gallera: forte crescita, forse causata dall’aumento dei tamponi fatti Leggi tutto »

Repubblica teme il buon lavoro di Gallera

Repubblica teme il buon lavoro di Gallera. L’articolo pubblicato ieri è il segno di quanto la Milano di Sala e compagnia abbia paura di Giulio Gallera e allo stesso tempo di come non riesca a mettere da parte la campagna elettorale: durante una conferenza stampa il giornalista chiede all’assessore regionale al welfare se fosse disponibile a fare il sindaco. Domanda di cui è difficile capire il senso in un momento in cui tutti, salvo rare e consuete eccezioni, stanno cercando di vincere una battaglia che più comune è difficile immaginare. Ogni domanda è lecita, come considerarle semplicemente inadeguate altrettanto. Gallera ha risposto così come fatto in altre situazioni che sarebbe disponibile, informazione in mano a tutti i cronisti e i politici milanesi da anni. Il giorno dopo Repubblica pubblica un articolo dal titolo: pronto a fare il sindaco. Operazione molto discutibile, perché ha solo risposto ingenuamente a una domanda fuori contesto. Subito una parte, per fortuna non tutta, della sinistra milanese ha attaccato Gallera: l’assessore era reo secondo loro di pensare alla candidatura invece che all’emergenza. Ora, chi scrive non ha mai avuto rapporti particolari con Gallera, anzi a quanto mi risulta c’era una certa antipatia per un pezzo sul Fattoquotidiano.it, ma non si può negare che se c’è qualcuno che si sta battendo come un leone su tutti i fronti è proprio Gallera. Dall’inizio ha fatto tutto il possibile per affrontare una crisi senza precedenti. Forse proprio per questo Repubblica teme il buon lavoro di Gallera. Il loro campione Giuseppe “l’onesto” Sala è appena inciampato nell’errore della campagna Milanononsiferma, mentre Gallera appariva sempre più come un grande lavoratore e un politico serio. Ecco che però all’improvviso arriva un bell’articolo che fa risultare l’assessore come un subdolo politico che pensa solo alla carriera. Ci sta, è la dialettica politica di cui certi giornali giustamente vivono. Forse però questa volta si poteva evitare. La campagna elettorale si poteva rimandare. Invece no. Peccato. L’ennesima occasione persa dal giornalismo italiano di sembrare serio.

Repubblica teme il buon lavoro di Gallera Leggi tutto »

Covid19, la Paura e il Coraggio

Covid19, la Paura e il Coraggio. In questi giorni assistiamo allo sfaldamento intellettuale di buona parte d’Italia. Un degrado civile accettabile in tempi di pace, perché non c’è niente di più rilassante e sicuro del parlare del nulla, ma oggi si impone una reazione. Le paure di una società di fatto ormai inesistente dal punto di vista dei legami sociali stanno esplodendo nel peggiore dei modi. I motivi sono tanti, ma essenzialmente è il risultato della cavalcata verso il pensiero inutile degli ultimi 40 anni, quello dell’accumulo delle cose a discapito dei valori umani, che ci ha portato a non saper pensare. Una delle espressioni più frequenti è “meditate, meditate…”. Peccato che le capacità di elaborazione di un pensiero complesso siano perdute da tempo: ormai è difficilissimo sostenere un dialogo per l’oggettiva incapacità della maggior parte delle persone di comprendere ragionamenti con più di una o due informazioni per volta. Non a caso è tornato di moda l’ipse dixit e il sillogismo, due artifici retorici creati essenzialmente per diffondere idee semplici, povere, insomma non umane. Questa carenza di capacità dipende per assurdo proprio dall’elevatissimo livello di benessere raggiunto dalla nostra società: il costante abbassarsi di tutti i pericoli a cui l’umanità è sempre stata sottoposta (carestie, pestilenze, guerre) ha causato un’incapacità intellettuale di afferrare il senso degli eventi. Il superfluo è diventato necessario, causando crisi nervose in chi si sente violato dal divieto di passare la giornata al bar a fissare i corpi delle donne che passano. O chi dopo averli messi al mondo ora si trova costretto a frequentare i figli per tutto il giorno. Immersi in una società dell’inutile, come tutte quelle evolute, abbiamo perso progressivamente le capacità di base. La prima lasciata per strada in questo percorso intellettuale e sociale è quella di affrontare la paura. La paura è sempre stata la spinta che ha portato l’umanità a compiere meraviglie, perché la reazione era il coraggio. Non si può avere coraggio senza prima soffrire una profonda e sincera paura. Ma il coraggio non si estrinseca con l’erezione di un muro o una pallottola in testa a chi ci spaventava. Quelle sono soluzioni temporanee e tendenzialmente non risolvono la paura né le sue cause. Il coraggio è respirare quando ci manca il fiato. E’ combattere quando tutti scappano. Il coraggio è la paura stessa che si trasforma in azione positiva. Il coraggio è anche faticare intellettualmente per cambiare modo di pensare: non semplicemente cambiare idea secondo l’ormai vetusto Voltaire, ma rimodulare tutto il sistema di pensiero. Per capirsi: non si tratta di decidere se mettere le strisce pedonali qui o lì, ma di decidere come muoversi in generale. Questa crisi è un enzima di un cambiamento già in atto da tempo, ma il presente è ancora prigioniero di un Novecento che non vuole morire. Le regole di base erano già cambiate, ma erano ancora poco visibili. Basti pensare che quando nel Settecento si costruivano le prime linee ferroviarie di massa (quelle che avrebbero di fatto cambiato il mondo in modo radicale) era tecnicamente ancora vivo il Sacro Romano Impero. Oggi siamo in una situazione simile: mentre si costruiscono le infrastrutture del nuovo mondo, il vecchio è ancora in forma a sufficienza per non permettere l’evoluzione della società. E dunque le crisi intellettuali aumentano. E, spiace scriverlo, crediamo aumenteranno ancora. Intanto cresce la Paura, ma non il coraggio. Per ora prevalgono le reazioni isteriche di un mondo morente. Ma per il Covid19, la Paura e il Coraggio saranno le nostre vere sfide: non possiamo sconfiggere i virus per sempre, non si può andare in guerra senza morti, non si può correre senza avere il fiatone. Però possiamo puntare più sulla ricerca di nuove cure che di nuove bombe, puntare più sulle protezioni per chi ci deve curare che sul mercato dell’inutile, possiamo allenarci per correre meglio e più a lungo. Ci serve la il Coraggio, lato luminoso della luna nera chiamata Paura. Torniamo umani, abbracciamo la Paura e lanciamoci verso un mondo che ha finalmente l’occasione di diventare migliore di prima.

Covid19, la Paura e il Coraggio Leggi tutto »

Il Comune raccoglie e distribuisce pc per gli alunni che non ne hanno

In un momento in cui il digital divide rischia di ingigantire le differenze, una particolare attenzione va ai ragazzi e alla loro possibilità di continuare a imparare anche con le scuole chiuse. Una sfida, quella della scuola digitale, che Milano vuole raccogliere, per unire e non per dividere. L’Amministrazione infatti, ormai da anni, promuove la trasformazione digitale e, attraverso il lavoro dell’Assessorato guidato da Roberta Cocco, ha lanciato l’avviso pubblico “Alleanza per #Milanodigitale” per favorire il processo di donazione e condivisione di strumenti e progetti tecnologici da parte dei privati al Comune. Un processo che assume ancora più importanza in questo momento storico. “Le scuole – ha scritto l’assessora all’Educazione e Istruzione Laura Galimberti in una lettera inviata ai Dirigenti scolastici degli istituti comprensivi di Milano – hanno vissuto per prime le difficoltà che hanno coinvolto tutto il Paese: la chiusura o comunque la sospensione dell’attività didattica, nei luoghi dove siamo abituati a viverla, ha destabilizzato le famiglie e imposto un ripensamento della relazione educativa che accompagna il processo di apprendimento. Una situazione inedita che merita di essere esplorata. La conferma che la scuola non è (solo) un edificio, ma (soprattutto) una comunità creata dai docenti e dagli studenti, in relazione con le famiglie. La conferma che la didattica può avvalersi di nuove modalità e nuovi spazi. Ci piace ancora parlare di scuole aperte, in una versione 3.0 in cui il territorio è virtuale”. È stato pubblicato un avviso esplorativo per raccogliere da aziende, fondazioni, enti del Terzo settore offerte e donazioni. Il Comune provvederà a far incontrare le richieste delle scuole con le offerte dei donatori, per contribuire a rendere le scuole davvero aperte e supportare particolarmente le situazioni di maggiore difficoltà. “Desideriamo – prosegue l’assessora – che tutti possano vivere in modo soddisfacente questo complicato anno scolastico, in particolare pensiamo agli alunni di Scuola secondaria delle classi terze, che concludono il loro percorso”. L’obiettivo da raggiungere con questa iniziativa è che le scuole restino “aperte” nonostante tutto. Molti insegnanti e dirigenti scolastici milanesi lo stanno già facendo, mantenendo un contatto costante coi loro ragazzi, inventandosi attività a distanza, sperimentando la didattica on line, attingendo anche alle opportunità offerte sul sito www.scuoleapertemilano.it che raccoglie proposte partite dalle scuole milanesi e non solo. L’Area Servizi scolastici ed educativi del Comune di Milano, una volta valutate le offerte, si occuperà di mettere in contatto il soggetto proponente con gli istituti comprensivi i cui bisogni corrispondano all’offerta ricevuta. Le scuole, per beneficiare della donazione, dovranno aver tramesso al Comune il questionario pubblicato sul sito www.scuoleapertemilano.it o, in alternativa, il questionario pubblicato sul sito del MIUR. Sono vari i soggetti che si sono già fatti avanti per mettere a disposizione strumenti e competenze: Lenovo, primo produttore di personal computer al mondo, ad esempio, ha proposto la donazione e avviato la consegna di ben 150 computer portatili che andranno in una dozzina di scuole nei diversi municipi della città, soprattutto per i ragazzi delle medie, oltre che al CIA – Centro di istruzione per l’adulto e l’adolescente “Manzoni” che ha già avviato da diverse settimane forme di didattica a distanza. Fondazione IBM, inoltre, attraverso i suoi volontari, si occuperà di supportare le scuole nella trasformazione digitale, anche formando i docenti, e Cisco metterà a disposizione gratuitamente la sua piattaforma online per la didattica a distanza. Aiutiamo le scuole di Milano a restare aperte Avviso esplorativo per raccogliere offerte di attrezzature informatiche gratuite per gli studenti degli istituti comprensivi della città di Milano  

Il Comune raccoglie e distribuisce pc per gli alunni che non ne hanno Leggi tutto »

Marocchino arrestato per furti a bordo d’auto all’esterno dell’Ospedale di Niguarda

Martedì sera, in via Ettore Majorana, all’esterno dell’Ospedale Niguarda, la Polizia di Stato ha arrestato, per tentato furto aggravato, un cittadino marocchino di 25 anni, autore di nove furti a bordo di altrettante autovetture. Verso le 22:50, la centrale operativa della Questura ha ricevuto la segnalazione di un cittadino che riferiva di un uomo intento a danneggiare delle automobili parcheggiate all’esterno dell’Ospedale Niguarda, lato pronto soccorso, e pertanto ha inviato immediatamente una volante. Gli agenti, appena arrivati nella via, hanno sorpreso l’uomo infrangere, con un oggetto metallico, il cristallo della portiera di una auto Mercedes CLA per rovistarvi all’interno. I poliziotti hanno subito bloccato l’uomo che è stato trovato in possesso di un navigatore satellitare e diversi telecomandi per cancelli automatici. Gli agenti, con il supporto di altri equipaggi, hanno poi accertato che la persona arrestata, un cittadino marocchino di 25 anni, nella stessa occasione, si era reso responsabile di ulteriori otto furti a bordo di auto, parcheggiate fuori dall’Ospedale.  

Marocchino arrestato per furti a bordo d’auto all’esterno dell’Ospedale di Niguarda Leggi tutto »