28 Maggio 2020

Lombardia maionese impazzita

Lombardia maionese impazzita. La nostra proposta è un commissariamento a tempo, magari sei mesi come successo per Roma con il Prefetto Tronca e la sua squadra. Partiamo dai fatti: la Lombardia è nel pallone, ma non parliamo solo di Palazzo Lombardia. Nell’era pre Covid i milanesi e i lombardi sopportavano serenamente l’odio e il mostruoso complesso di inferiorità degli altri italiani. Era una regione mentalmente solida e che come sa chiunque ci sia stato, dove il lavoro e la vita erano più normali che nel resto d’Italia. Si stava meglio perché potevi liberarti di paranoie campanilistiche, tradizioni senza senso, Milano stessa era una città che cambiava il volto del suo centro storico senza crisi isteriche. Si poteva cambiare e con il sorriso, mentre nel Centro-Sud devi ridere. Devi. Continuamente. In quest’isola felice ignoravamo l’odio degli altri senza problemi, tanto alla fine venivano qui e scoprivano che si stava meglio. Adesso invece abbiamo il sindaco Sala che risponde ai bulletti delle isole e del Sud, come se fossimo diventati un qualsiasi paesino governato da sbruffoni e mafiosi. Non gliene facciamo una colpa: Salvini ha dato il via sottolineando il sentimento anti lombardo che si percepisce in un governo composto solo da cittadini del Meridione (compreso Mattarella che si è fatto eleggere da un Parlamento che secondo lo stesso Mattarella era eletto illegittimamente). E così adesso i lombardi, già provati da un’epidemia durissima, hanno la spiacevola sensazione di essere assediati. A Salvini senza dubbio fa gioco, perché quando sei in panico da accerchiamento cerchi di stringerti intorno a qualcuno. E Sala che sicuramente non è scemo, lo ha seguito sulla stessa strada. Nel breve periodo saranno solo loro due a giovare di questo clima psicologicamente disastroso. La Lombardia maionese impazzita è un male per tutti, ma al Centro Sud non vedono l’ora di poter “normalizzare” anche l’unica regione dove si poteva respirare e vivere come si preferiva. Sarà la vittoria di quelli che odiavano i secchioni perché rifiutavano di non essere eccellenti. Ma possiamo ancora evitare questo scenario patetico: commissariamo per sei mesi la Lombardia. Poi Fontana potrà tornare governatore. Lo diciamo anche per loro: ad essere provatissima dalla crisi è anche la nostra classe politica. Fontana pare sempre a un passo dallo svenimento, Sala ormai è bollito e gli altri sotto non stanno tanto bene. Prendiamola come una riabilitazione mentale collettiva. Roma sotto Tronca per sei mesi ha sperimentato una novità assoluta: vivere in un mondo normale. Dopo sei mesi hanno smesso subito, quindi possono essere sereni anche i politici lombardi. Prendiamoci tutti un bel respiro e poi torniamo a lavorare. Così i vari odiatori repressi d’Italia torneremo a sentirli solo come un eco lontano. Come prima, più di prima, risponderemo al loro odio con l’amore.

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CARC sotto la Regione. Sardone: indecente! De Corato: vergognoso!

“I protagonisti delle vergognose scritte contro Fontana – commenta Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega – arrivano persino sotto la Regione a protestare in maniera indecente. E’ inaccettabile che questi violenti che si erano pure distinti per il 25 aprile nelle strade in barba a ogni regole possano fare quello che vogliono senza un adeguato controllo. Questi geni della sinistra estrema sono sempre più esagitati. E se volessero passare dalle parole ai fatti contro Fontana?” si chiede la Sardone, concludendo, “Non possiamo più accettare questi toni e questo clima infuocato, alimentato anche da certi commenti di politici di sinistra“. “La gestione di tutta questa vicenda è vergognosa!“, attacca invece l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato, “Prima la Prefettura di Varese mette sotto scorta il Presidente Fontana a causa dei murales ingiuriosi e delle minacce da lui ricevute, poi si permette ai promotori di questo clima d’odio e ad altre sigle sindacali di manifestare sotto Regione Lombardia“. “La libertà di riunirsi è stata loro garantita senza prendere in considerazione i volantini e le scritte farneticanti a loro firma su muri – aggiunge De Corato –  È inaccettabile che la rappresentate del Carc, sotto il Palazzo della Regione, questa sera abbia dichiarato che ‘Fontana rimane un assassino ’. Questa è istigazione a delinquere. Ormai la deriva della chiamata alle armi e delle minacce è andata ben oltre l’immaginario al punto che sull’onda dell’isterismo comunicativo anche l’ex assessore, oggi deputato parlamentare Europeo, Pierfrancesco Majorino parla di ‘Radicalizzazione della protesta’, aggiungendo poi in ‘corner’ che questa non va confusa con ‘la cultura della violenza e dell’odio’. Insomma – conclude l’Assessore -: lancia il sasso e poi nasconde la mano!”.

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Coronavirus: i test privati scovano asintomatici e fanno risalire i casi

“L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo“, ha spiegato l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, motivando l’impennata dei nuovi positivi scoperti ieri, “precisa che fra i 198 positivi della giornata odierna sono compresi anche 168 tamponi processati da un laboratorio privato, che sono stati effettuati a seguito di test sierologici fatti su iniziativa dei singoli cittadini e che sono stati processati negli ultimi sette giorni”. “Fra l’altro, l’Ats di Bergamo segnala che 118 dei 168 (circa il 70%) tamponi – ha aggiunto Gallera – risultano debolmente positivi; presentano tracce di RNA virale e vengono considerati positivi in via precauzionale. Pertanto sui 118 debolmente positivi verrà effettuato un secondo tampone tra una settimana da parte di ATS”. A rendere necessaria la spiegazione sono stati i dati di ieri, che hanno dato l’impressione vi fosse una ripresa dell’epidemia in lombardia. Infatti, i contagiati totali in Lombardia sono stati 216, ai quali vanno aggiunti 168 tamponi effettuati a seguito di test sierologici fatti su iniziativa dei singoli cittadini processati dall’ATS di Bergamo negli ultimi sette giorni, per un totale è di 384 nuovi casi. Fino a ieri in Lombardia erano stati riscontrati 87.801 (+216*) casi positivi, 3.626 (+ 4) i ricoverati, dei quali 175 (-8) in terapia intensiva. I decessi sono stati 15.954 (+58). I tamponi effettuati sono  697.561 (+12.503). Nella provincia di Milano sono stati riscontrati 22.832 (+68) casi di cui 9.679 (+41) in città. Degli 87.801 casi positivi riscontrati solo 24.037 (-440) lo sono ancora. *ai quali vanno aggiunti 168 tamponi effettuati a seguito di test sierologici fatti su iniziativa dei singoli cittadini processati dall’ATS di Bergamo negli ultimi sette giorni.  

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Da Regione Lombardia premio nelle buste paga di medici e infermieri

I medici ospedalieri riceveranno un bonus fino a 1.730 euro. Il bonus degli infermieri e degli operatori sanitari del comparto arriverà fino a 1.250 euro come riconoscimento concreto e tangibile dell’impegno di questi mesi nella lotta al Covid-19“. Lo comunicano il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, a seguito dell’accordo raggiunto con i rappresentanti sindacali del personale del Comparto e, nella tarda serata di ieri, con quelli della Dirigenza Medica. “D’intesa con i rappresentanti dei lavoratori – proseguono Fontana e Gallera – i premi vengono parametrati e distribuiti in proporzione al livello di servizio degli operatori nei reparti Covid degli ospedali lombardi. Un’attenzione particolare va all’impegno nelle terapie intensive, nelle unita’ di degenza subintensiva e nei reparti di malattie infettive o di assistenza respiratoria”. “La competenza, la passione, la professionalità e l’umanità dimostrate da tutti i protagonisti del nostro sistema sanitario – sottolineano presidente e assessore – sono valori indelebili. Grazie a questi decine di migliaia di pazienti sono stati curati, anche nei momenti più difficili e complicati  dell’emergenza. Momenti durante i quali sembrava non esserci una luce in fondo al tunnel, i posti letto nei reparti e, soprattutto, nelle terapie intensive, rischiavano di non essere sufficienti, ma in poche ore venivano moltiplicati grazie alle genialità dei nostri professionisti”. Fontana e Gallera ricordano inoltre che “Regione Lombardia ha messo a disposizione 223 milioni di euro per garantire adeguati incentivi al personale medico, infermieri e operatori. Di questi, 123 milioni (41 stanziati dal Governo e 82 dalla Regione) sono stati finalizzati alla premialità una tantum per il personale coinvolto nell’emergenza Covid. 100 milioni sono distribuiti quali Risorse Aggiuntive Regionali (R.A.R.) in base agli accordi sottoscritti”. “Un ringraziamento particolare – concludono – a tutti i rappresentanti sindacali che hanno portato un contributo importante alla sottoscrizione delle intese. Insieme ai dirigenti delle Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia che hanno seguito le trattative con attenzione e competenza”.  

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Arrestati due rapinatori seriali

La Polizia di Stato nei giorni scorsi  ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un cittadino italiano, A.D. pluripregiudicato del 1975, e di una cittadina rumena, C.R. pluripregiudicata del 1973, ritenuti responsabili di tre rapine aggravate commesse in concorso il 19, 21 e 22 febbraio 2020. L’attività investigativa condotta dagli agenti della Squadra Mobile è nata dopo l’aggressione avvenuta, la notte del 19 febbraio, quando una ragazza italiana di 23 anni, venne aggredita e rapinata da una coppia mentre rincasava presso la propria abitazione in via San Vittore. L’uomo la spinse all’interno dell’ascensore e la donna, con funzioni da palo, tenne la porta aperta in attesa che il complice consumasse la rapina. Alla vittima, minacciata con un coltello, furono sottratti il telefono cellulare, un orologio, un braccialetto ed il portafoglio con il bancomat del quale, con violenza, ottennero il codice pin dalla vittima terrorizzata. Gli accertamenti sulle transazioni operate quella stessa notte con la carta rapinata hanno permesso ai poliziotti di individuare gli sportelli bancari utilizzati per i prelievi ed un bar in zona San Siro dove i malviventi, subito dopo la rapina, consumarono un pasto notturno e comprarono delle sigarette. Con la stessa carta di pagamento, inoltre, i due pagarono la corsa di un taxi, motivo per il quale ai poliziotti è stato possibile verificare il tragitto percorso. Acquisite le telecamere dei vari sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a ottenere un primo profilo dei rapinatori. Due giorni dopo, il 21 febbraio, analoga situazione ha visto vittima una ragazza italiana di 26 anni: mentre accedeva all’area box del proprio palazzo in via Anguissola, la donna si era accorta di una coppia sospetta che, sulla strada, aspettava che qualcuno aprisse il cancello per potervi accedere. La vittima chiese subito ai due chi fossero, avvisandoli che non sarebbero potuti entrare all’interno del palazzo e loro, per tutta risposta, si mostrarono addirittura risentiti per essere stati scambiati per dei malviventi. Non appena scesa nel box, la ragazza venne avvicinata da tergo da quell’uomo incrociato poco prima sulla pubblica via e lo stesso, sotto la minaccia di un coltello, le portò via la borsa con gli effetti personali, una collana ed un paio di orecchini. Il 22 febbraio, invece, la vittima dei due rapinatori è stato un cittadino italiano di 44 anni, custode di un garage coperto in zona Sempione. Intorno alle ore 22.30, quella sera si presentò al cancello dell’autorimessa un uomo che, con la scusa di dover ritirare la propria auto, riuscì a entrare e, improvvisamente, aggredì il custode con schiaffi e spinte fino a puntargli un coltello alla gola. La donna entrò subito dopo e, con il complice, rubarono soldi e il portafoglio della vittima. Anche in questo caso i poliziotti hanno acquisito velocemente i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza interna al garage e, dopo la visione, hanno accertato, oltre alla violenza dell’azione criminale, come gli autori fossero gli stessi delle rapine consumate nei giorni precedenti. Gli agenti della sezione Falchi della Squadra Mobile da tempo stavano lavorando, d’intesa con la Procura di Milano, alla raccolta degli elementi di reità che hanno poi avuto un riscontro eccezionale in occasione di un arresto in flagranza per resistenza a Pubblico Ufficiale e rapina operato dalle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale: entrambi indossavano alcuni vestiti utilizzati in occasione delle altre rapine. Peraltro, la stessa donna, tra i suoi effetti personali, conservava ancora un braccialetto risultato essere provento di rapina. Tutti gli elementi raccolti all’esito dell’attività di indagine sono stati trasmessi al P.M. titolare del fascicolo Dott. Lesti il quale ha richiesto ed ottenuto una misura cautelare in carcere. L’uomo è stato rintracciato presso la propria abitazione mentre la donna, dopo una serrata ricerca, è stata rintracciata in zona via Abbiati, ospite di un noto pregiudicato.

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Lorenteggio: arrestato spacciatore marocchino

Lunedì sera, a Milano in via Gramsci, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino marocchino 43enne per detenzione e spaccio di stupefacenti e lo ha sanzionato per guida senza patente. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Lorenteggio, nel corso di un servizio finalizzato alla repressione dei fenomeni di criminalità diffusa, nei pressi di via Novara hanno incrociato un uomo alla guida di un’autovettura che procedeva a velocità sostenuta e con aria di circospezione. Intimato l’alt per un controllo, nei pressi di un parcheggio in via Gramsci, l’uomo ha da subito mostrato nervosismo e i poliziotti hanno proceduto alla perquisizione personale e del veicolo. All’interno del bocchettone d’areazione del veicolo l’uomo aveva nascosto un calzino con 39 dosi di cocaina del peso complessivo di circa 22 grammi, mentre nella tasca del pantalone aveva la somma di 300 euro in banconote di piccolo taglio. L’uomo è stato dunque arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti e, inoltre, sanzionato ai sensi del Codice della Strada perché risultato non in possesso del titolo di guida, con conseguente fermo amministrativo dell’automobile.  

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