29 Ottobre 2019

Il Municipio 7 delibera contro la dichiarazione antifascista

Con il foto favorevole dei consiglieri di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Milano Popolare, il Consiglio di Municipio 7 è stata approvata un mozione contenente la richiesta di modificare della procedura per la concessione di spazi comunali e di contributi alle Associazioni, attualmente vincolati alla sottoscrizione della cosidetta “dichiarazione antifascista”. I gruppi consiliari di centrodestra attraverso un comunicato diffuso dal Presidente Marco Bestetti, “rivendicano con assoluta convinzione la ragionevolezza del documento proposto“. “Riteniamo infatti – spiegano – che la sottoscrizione della “dichiarazione antifascista”, imposta dal Comune di Milano a tutti coloro che richiedono la concessione di uno spazio pubblico, sia solo una ridondante forzatura ideologica, perché il rispetto delle leggi e della Costituzione italiana è prerequisito implicito per chiunque, che non necessita certo di autocertificazioni in carta bollata“. “Peraltro – continuano i consiglieri – vista la risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre scorso che ha condannato con fermezza le violazioni dei diritti umani commessi da tutti i regimi totalitari, compresi quelli comunisti, non si comprende il motivo per cui a Milano si dovrebbe dichiarare il rifiuto della sola ideologia fascista, fingendo che i crimini commessi dai regimi comunisti non siano mai esistiti”, concludendo, “A pochi giorni dal 30° anniversario del Giorno della Libertà, che celebra la caduta dell’odioso muro di Berlino e la fine del comunismo in Europa, consigliamo quindi al Partito Democratico di rassegnarsi alla storia e di non aggrapparsi ad inutili scartoffie burocratiche per cercare di riscrivere il corso degli eventi“.  

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Gallera e Fontana inaugurano il nuovo reparto di degenza pediatrica del Buzzi

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera hanno inaugurato ieri mattina mattina la nuova unità di Degenza Pediatrica dell’Ospedale Buzzi. Grazie all’apertura di una nuova unità di degenza pediatrica e alla ristrutturazione dell’area ambulatoriale di Neurologia, l’ospedale si conferma una delle eccellenze milanesi e lombarde nella cura dei più piccoli. A finanziare l’intervento, con una donazione di circa 2 milioni di euro, è stata l’impresa farmaceutica Recordati, in memoria dell’ingegner Giovanni Recordati, scomparso nel 2016, al quale è stato dedicato un padiglione della struttura. Grazie alla nuova sistemazione i reparti di Pediatria e quello di Neurologia Pediatrica del Buzzi, potranno ampliare e, quando necessario, differenziare l’offerta di assistenza per i bambini affetti da patologie neurologiche acute e croniche. Nello specifico si tratta di 18 nuovi posti letto, che consentiranno così di aumentare a 38 il numero dei pazienti in degenza ordinaria e di rispondere al meglio alle crescenti richieste di ricovero d’urgenza, oltre che di dare attuazione ai percorsi di assistenza e cura in regime di ricovero programmato, necessari per i bambini che necessitano di assistenza specialistica multidisciplinare. Il percorso si completa con l’apertura di due letti di degenza nel reparto di neurologia pediatrica, con un’area allestita con attrezzature all’avanguardia per la cura delle epilessie. L’area ambulatoriale di Neurologia Pediatrica, infine, è stata ristrutturata e trasformata in un locale a misura di bambino, sia nei colori che negli arredi.  

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Arrestati due libici per furto di bagagli in Stazione Centrale

Rubavano bagagli alla stazione centrale di Milano. La polizia ha arrestato due cittadini libici, di 23 e 22 anni, per furto. I poliziotti hanno notato i due uomini che percorrevano il marciapiede del binario 5 mostrando interesse per le valigie dei viaggiatori in attesa di partire con un treno diretto a Zurigo. Poco dopo, mentre uno dei due si è posizionato vicino alla porta di una carrozza con il ruolo di ‘palo’, l’altro è salito a bordo e si è impossessato di uno zaino di un viaggiatore riposto sulla cappelliera. I due uomini hanno tentato la fuga ma sono stati bloccati dagli agenti. Lo zaino, che conteneva effetti personali e un portafogli con carte di credito, è stato restituito al turista svedese. Durante gli accertamenti, svolti con l’ausilio delle immagini del sistema di videosorveglianza presente in stazione, è emerso che i due erano responsabili di altri furti e che uno dei due arrestati è responsabile dello stesso reato nella stazione di Roma Tiburtina.  

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Arrestati gestori dello spaccio a Quarto Oggiaro

Ieri mattina i poliziotti della Squadra Mobile di Milano hanno arrestato 9 italiani che gestivano lo spaccio di droga nelle piazze di Quarto Oggiaro e Bollate. Le indagini, in base a riscontri sulle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, accertamenti su arresti e indagini pregresse, hanno ricostruito mese per mese le forniture di droga acquistata in quantità variabili per tipologia e ampiezza della piazza di spaccio. Gli agenti hanno accertato che, tra il 2012 ed il 2017, sono state effettuate forniture per un quantitativo complessivo che va dai 164 ai 190 kg. di cocaina.  

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Il Parco dei bambini in balia delle cooperative

Il Parco dei bambini in balia delle cooperative. Il Parco Trotter è infatti uno spazio verde dedicato soprattutto agli alunni della scuola presente al suo interno. Motivo per il quale ha regole più stringenti di quelle di altri parchi milanesi. Ma una denuncia degli Amici del Parco Trotter, ha sollevato una questione che va oltre il singolo caso: “Questa è la foto scattata questa sera – 28.10.2019 – alle 23.27 all’ingresso al parco Trotter da via Giacosa. I cancelli, che dovrebbero chiudere alle 19, da un mese rimangono inesorabilmente aperti tutta la notte. Il Comune, avvertito innumerevoli volte, continua con pervicacia ad ignorare gli appelli dei cittadini. Forse qualcuno lassù si è dimenticato che il Trotter non è un parco come tutti gli altri ma un parco scolastico che ogni mattina accoglie più di 1300 bambini?”. Denuncia subito raccolta da genitori e simpatizzanti. A uno di questi l’assessore Pierfrancesco Maran avrebbe risposto che il problema riguarda le “cooperative amsa” che gestiscono la chiusura dei cancelli. Dunque il parco dei bambini è in balia delle cooperative, o meglio di un disservizio causato dalle cooperative a cui Amsa ha appaltato il servizio. Il tema però va ben oltre e riguarda l’amministrazione della città: da anni sono proliferate le cooperative che hanno progressivamente sostituito i dipendenti delle aziende come Amsa. Un altro esempio sono le persone che si occupano delle strisce pedonali: in questi anni abbiamo assistito a scene surreali come auto dipinte con strisciate gialle o strisce che in teoria autorizzavano a parcheggiare davanti agli scivoli per disabili. Anche in questo caso si scoprì che il servizio era appaltato a cooperative. Ma visti i danni che causano le esternalizzazioni disorganizzate, sembra  che non sia un grande affare per  la città appoggiarsi sempre più a questo genere di impresa. Anche perché per cambiare appaltante è sempre necessario un lungo periodo di carte e bolli persi negli uffici pubblici.

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Primo si al nuovo stadio, ma con 16 paletti

Ieri il Consiglio Comunale ha dato il via libera alla costruzione di un nuovo stadio, come chiesto da Inter e Milan, dettando però delle condizioni. L’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è stato approvato con 27 voti favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti: a votare contro all’interno del fronte di governo solo i consiglieri del Partito Democratico Carlo Monguzzi e Alessandro Giungi, mentre la consigliera Milly Moratti si è astenuta. Tra i 16 paletti che Pd, Milano Progressista e Lista Civica Beppe Sala pongono alle squadre, spiega il capogruppo dem Filippo Barberis, ci sono “il tema del contenimento delle volumetrie, che devono essere mantenute nei limiti necessari per la riqualificazione dell’area e non per seguire gli interessi su breve termine delle squadre, il tema della sostenibilità ambientale, il tema delle garanzie per la tenuta e la continuità di un’operazione finanziaria così complessa, che normalmente richiede anni per essere implementata, e il tema di un processo che sia partecipato anche dai cittadini“. A votare a favore dell’ordine del giorno, anche il sindaco Giuseppe Sala, mentre l’opposizione si è divisa tra i voti contrari della Lega, dei consiglieri pentastellati Simone Sollazzo e Gianluca Corrado, del capogruppo di Milano Popolare, Matteo Forte, del consigliere di Fratelli d’Italia, Andrea Mascaretti, e del consigliere di Milano in Comune, Basilio Rizzo, e quelli di astensione del gruppo consiliare di Forza Italia, così come il capogruppo della Lista Civica Parisi Sindaco, Manfredi Palmeri, e la consigliera del M5S, Patrizia Bedori. Il Consiglio invita il sindaco e la Giunta a considerare come “decisivo e imprescindibile” il realizzarsi di sedici condizioni. Dall’apertura di una fase di confronto con i soggetti coinvolti alla necessaria rigenerazione urbana, dalla necessità di minimizzare l’impatto ambientale, con un incremento significativo di verde pubblico, alla riduzione degli indici volumetrici chiesti dalle squadre “a meno che non venga dimostrata l’effettiva necessità di un incremento degli stessi ai fini del raggiungimento del progetto complessivo di riqualificazione“. L’Aula ha anche richiesto che venga rafforzata la vocazione sportiva dell’area e che si preveda una proposta specifica in merito alla rifunzionalizzazione dello stadio Meazza, il cui abbattimento “risulta un’ipotesi superata“. Dal punto di vista finanziario, la maggioranza ha chiesto che ci sia un piano che affermi la solidità finanziaria e la realizzabilità degli obiettivi di rigenerazione urbana, a partire da una corretta valutazione economica e patrimoniale del Meazza e da un canone di affitto coerente rispetto alla durata della concessione e alla struttura economica del progetto. Si richiede poi “una chiara e trasparente rappresentazione dei titolari effettivi delle società contraenti” e “un piano di interventi in modo da garantire ricadute positive sull’area circostante” a partire dalle case popolari del quartiere. Tra le altre condizioni che la maggioranza di Palazzo Marino pone a Inter e Milan, infine, quelle di “affermare il ruolo guida del Comune di Milano relativamente allo sviluppo del progetto“, di garantire “la natura popolare di accesso allo stadio, anche alla luce delle proposte di variazione della capienza, richiedendo espliciti impegni da parte dei proponenti“, e di mantenere sull’area la “funzione musicale ricreativa e di intrattenimento con servizi di promozione sociale, culturale e aggregativi fruibili e accessibili per la citta‘”. Al termine della seduta il Sindaco Sala ha dichiarato: “Io con le società non ho parlato di queste questioni, non so loro a fronte dello 0,65 di indice volumetrico che hanno chiesto quanto siano disponibili a scendere. Non so se nel frattempo su una ipotesi di San Siro rigenerato ci abbiano lavorato o meno, quindi oggi è difficile dirlo. In qualche settimana spero poco ci chiariremo le idee” e alla domanda se la delibera sull’interesse pubblico sarà già giovedì in giunta, ha risposto, “Questo lo devo vedere domani con i miei assessori e con gli uffici tecnici, però a questo punto vorremmo essere abbastanza rapidi”.  

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