31 Ottobre 2022

Sala: a San Vittore situazione indegna per i detenuti

“Le carceri sono sempre nei nostri pensieri, anche se il sindaco non ha responsabilità diretta sulle carceri. Conosco San Vittore dal 2009, quando l’ho visto per la prima volta dall’interno da direttore generale del Comune di Milano. Da sempre c’è un dibattito sul senso di un carcere di questo tipo al centro della città. Io penso che abbia assolutamente senso che un carcere come San Vittore, con la sua lunga storia, sia collocato qui, al centro della città, non è questo il punto. Il punto è che le condizioni di vita dei detenuti a San Vittore oggi sono indegne; è indegno che una detenuta, magari incinta, debba vivere in una cella con un bagno che è una turca. È semplicemente indegno”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla presentazione del progetto del Politecnico di Milano Off Campus, proprio nella casa circondariale. “Con più energia del passato – ha aggiunto Sala – interverrò con il nuovo ministro della Giustizia. Così, basandosi solo sulla buona volontà delle persone che ci lavorano, non è possibile andare avanti. Io vorrei che i milanesi sentissero l’urgenza di questo tema, sul quale non ci può schierare solo ideologicamente o emotivamente. C’è una questione vera, che riguarda i diritti delle persone, ed è una questione urgente. Non si può continuare a vivacchiare, io cercherò di fare la mia parte”. [the_ad id=”36270″]

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Tifosi denunciano: forzati a uscire da curva dopo morte capo ultrà

L’uscita dei tifosi dalla Curva nord durante la sfida tra Inter e Sampdoria, in seguito alla morte del capo ultras nerazzurro Vittorio Boiocchi, ha generato polemiche sui social. Sono diverse infatti le testimonianze di tifosi e appassionati costretti, nella gara giocata ieri a San Siro, a lasciare il proprio posto nel settore della tifoseria organizzata. La notizia dell’agguato a Boiocchi è iniziata a circolare in curva poco prima dell’inizio della partita, con la scelta inizialmente di togliere striscioni e tamburi oltre a dare lo stop ai cori. Poco prima del 45′ i capi dei vari gruppi organizzati hanno lasciato la curva, con il resto dei tifosi che sono usciti nel corso dell’intervallo.  Tuttavia, sui social sono spuntate diverse testimonianze di tifosi obbligati a lasciare il proprio posto, invitati anche con le maniere forti. “Non mi capacito di come 8/10 persone abbiamo sgomberato un intero settore con urla, minacce e spintoni”, scrive un tifoso interista su Twitter. “Ho visto bambini piangere e persone venire spintonate perché non volevano andarsene. Io ero con una mia amica e mi è venuto un attacco di panico. Pensavo di prenderle”, ha aggiunto. Qualcuno ha potuto comunque vedere il resto della gara da altri settori, ma in diversi non hanno potuto far altro che lasciare lo stadio con 45′ di anticipo. ANSA [the_ad id=”36270″]

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Ucciso storico capo degli ultrà dell’Inter

Ad uccidere Vittorio Boiocchi, storico capo degli ultrà dell’Inter, sono stati, in base alle testimonianze e alle prime ricostruzioni, due killer a bordo di una moto, probabilmente un maxi-scooter. L’agguato sembra un regolamento di conti collegato al lungo passato criminale dell’uomo che aveva molti precedenti e condanne definitive per rapina, traffico di droga e sequestro di persona. La polizia sta cercando quindi i due assassini. Purtroppo però nella zona dell’omicidio non sono state trovate per ora telecamere che possano aver ripreso il fatto di sangue. Boiocchi, 69 anni, oltre 26 anni di carcere alle spalle, è stato centrato al collo e al torace da due dei cinque colpi di pistola sparati dagli assassini mentre stava tornando a casa, alle 19.45, in via Fratelli Zanzottera nel quartiere Figino alla periferia della città. Era sposato e aveva tre figli. Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile milanese, diretta da Marco Calì. Le piste seguite sono molte proprio perché Boiocchi aveva avuto attività illecite in molti settori. Dopo che la notizia è circolata, la Curva Nord dell’Inter è restata in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro la Sampdoria a San Siro. Poi i Boys hanno abbandonano gli spalti – la curva del secondo anello – durante l’intervallo. Una sorta di “omaggio al ras”. ANSA [the_ad id=”36270″]

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