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Le APP,  suggerimenti sulla tutela giuridica, focus gratuito della Camera di commercio lunedì 26 settembre

Le APP,  suggerimenti sulla tutela giuridica, focus gratuito della Camera di commercio lunedì 26 settembre. Arriva il webinar gratuito della Camera di commercio lunedì 26 settembre, ore  14:30 – 16:30 sul tema “Le app,  suggerimenti sulla tutela giuridica”. Informazioni e iscrizioni al link. L’obiettivo dell’evento è quello di fornire alcune indicazioni preliminari sulla tutela giuridica delle APP per smartphone o tablet. In particolare, vengono trattati i temi: la tutela del nome e/o del logo delle APP, la tutela del layout grafico delle APP e delle relative icone, l’eventuale registrazione presso la SIAE delle APP e l’eventuale tutela del contenuto tecnico e funzionale delle APP. Il webinar tratta questioni pratiche con alcuni esempi tratti da casi concreti. Programma: le App: suggerimenti sulla tutela giuridica, la tutela del nome e/o del logo delle App, la tutela del layout grafico delle APP, l’eventuale registrazione presso la SIAE delle APP, l’eventuale tutela del contenuto tecnico e funzionale delle APP, problemi pratici e possibili soluzioni. L’esperto è Monica Cesareo. Destinatari sono: imprese con sede legale e/o operativa iscritte alla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi; aspiranti imprenditori; persone fisiche. imprese con sede legale e/o operativa iscritte alla Camera di commercio di Milano.

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Un’app per favorire il ritorno al lavoro delle neo mamme

Milano sempre più attenta al supporto della maternità e alla migliore conciliazione vita e lavoro. Si terrà giovedì 25 marzo, dalle ore 10 alle ore 13, l’evento conclusivo del progetto MASP – Master Parenting in Work and Life, trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma www.maspfinalconference.com e sulla pagina Facebook @MASPMasterParentingInWorkandLife. Una occasione per approfondire due questioni sempre più urgenti: la conciliazione tra vita personale e lavorativa e la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro, a partire dall’esperienza maturata in due anni di lavoro sul campo dal progetto europeo MASP. “Il progetto MASP è il risultato di una sperimentazione attuata all’interno del Comune di Milano – spiega l’assessora alle Politiche per il Lavoro e Risorse Umane del Comune di Milano, Cristina Tajani -. A donne (e uomini) in congedo parentale, è stato offerto un modo per riflettere sulle nuove competenze che la genitorialità lascia in ognuno, trovando il modo per applicarle al ritorno in ufficio e facendone un punto di forza. Riconoscere queste soft skill – prosegue l’assessora – è un arricchimento per chi lavora e per le aziende ed è per questo che l’Unione europea ha voluto scommettere sul tema. Un progetto che ci ha permesso di vedere l’essere genitori come un valore aggiunto per le persone e per la società e non come un ostacolo. Fare dell’innovazione organizzativa nel mondo del lavoro un volano di attrattività è nostro obiettivo da tempo. Così è stato per il lavoro agile, e così continuiamo a fare in tema di welfare aziendale, di politiche di conciliazione. Grazie alla piattaforma e all’app accessibili da ogni supporto informatico – conclude Tajani – consentiamo a molti giovani, ma soprattutto a tante donne, oggi le più colpite dalle ricadute economiche della pandemia, di scoprire le opportunità di formazione proposte da Afol in linea con le proprie competenze e con le proprie aspirazioni”. Sarà proprio l’assessora Tajani ad aprire la giornata di confronto internazionale che proporrà un programma denso di interventi a cura di esperte ed esperti che forniranno ai partecipanti uno spaccato non solo nazionale, ma anche europeo, dei temi trattati grazie alla specifica connotazione del progetto. MASP è un progetto finanziato dall’Unione Europea con una collaborazione internazionale che vede il Comune di Milano capofila di una serie di partner: Agenzia del Lavoro della Provincia Autonoma di Trento, AFOL Metropolitana, Associazione BIN ITALIA, API (Associazione Piccole medie Imprese), Gruppo Cooperativo CGM, EUROSMAC, Lifeed (Maam Life Based Learning), REVES Network e AICCON. L’obiettivo principale di MASP, oltre a quello di fornire alle donne con carichi di cura, disoccupate, competenze utili nella ricerca del lavoro e a incoraggiare una divisione più equa delle responsabilità familiari tra uomo e donna, è stato quello di supportare le imprese nell’adottare nuovi strumenti utili a riconoscere l’importanza di queste competenze sui luoghi di lavoro, per lo sviluppo organizzativo e l’incremento della competitività in azienda. Il tutto accompagnato da una costante ricerca e analisi delle migliori pratiche attivate a livello nazionale ed europeo al fine di creare un modello condiviso in grado di beneficiare di una preziosa partnership multilivello e multi stakeholder. Il progetto ha permesso la realizzazione di www.masp4skills.it una piattaforma e un’app rivolte in particolar modo alle donne 28-49 anni inoccupate e impegnate nel percorso della genitorialità affinché le competenze trasversali acquisite nel corso della maternità, come empatia, ascolto e capacità di gestire il tempo, possono trasformarsi in competenze utili per il mondo del lavoro e favorirne l’occupazione. Nello specifico la piattaforma e l’app si sviluppano su tre livelli: identificazione e valorizzazione delle soft skills sulle quali puntare – strumenti e consigli per cercare lavoro – la tutela delle pari opportunità: riferimenti normativi antidiscriminatori, un vero e proprio vademecum per conciliare al meglio vita privata e lavoro. Realizzata anche una pubblicazione “on line” che costituisce un vero e proprio “kit genitoriale” volto a facilitare l’accesso alle informazioni sui diritti di protezione sociale per i neo papà e mamme sui luoghi di lavoro. Presenti anche numerose informazioni sui percorsi e sul sostegno offerti dalle Amministrazioni e dalle aziende per favorire l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro. Giovedì 25 marzo rappresenterà l’occasione ideale per indagare i risultati di un progetto virtuoso portato avanti dal 2019 ad oggi. Per visionare il programma e iscriversi all’evento visitare il sito: www.maspfinalconference.com

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Un app di Regione Lombardia per combattere il virus

Un’app sul cellulare “per tracciare la mappa del rischio di contagio“: si chiama allertaLOM e il vicepresidente della regione Lombardia Fabrizio Sala ha chiesto ai lombardi di scaricarla. “Dobbiamo chiedervi impegno, sforzo, di scaricare questa app su cellulare che si chiama allertaLOM“. La app raccoglierà i dati forniti dai cittadini in modo anonimo. Nella app, ha spiegato Fabrizio Sala, c’è un servizio coronavirus dove “bisogna compilare un questionario anonimo” in cui viene chiesto il sesso, l’età e se si sono avuti alcuni sintomi e contatti con positivi. Il questionario può essere aggiornato ogni giorno, ma non più di una volta al giorno. La app serve “ai nostri virologi, epidemiologici per trarre una mappa del rischio contagio” e “serve per fini statistici“. “Non sostituisce nessun test né il controllo dei medici” è stato spiegato, ma “è un’arma in più per contrastare l’emergenza coronavirus“.  

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Gli studenti della Scuola Media Trevisani rendono interattiva la Galleria d’Arte Moderna

Un’App realizzata dagli studenti della scuola media Trevisani rende interattiva la Galleria d’Arte Moderna. L’iniziativa, ispirata della docente Veronica Biraghi, si propone  di fare conoscere in chiave differente l’arte e la cultura, mentre mostra ai ragazzi le potenzialità della tecnologia dando loro un’alternativa alle cattive abitudini che è facile prendere a quell’età. Più di sessanta studenti della Scuola Media Trevisani Scaetta di Gorla, durante lo scorso anno scolastico hanno creato l’app Android gratuita “Gam Milano”. Cento opere esposte nella Galleria d’Arte Moderna di Milano spiegate in doppia lingua dalle voci dei ragazzi contenute in un’applicazione gratuita e interattiva che ogni visitatore del museo può scaricare. Quattordici studenti, delle classi terze D e F,hanno partecipato tutto l’anno a un laboratorio pomeridiano settimanale volontario, in cui hanno fatto ricerche sulle opere della galleria e hanno imparato a recitare davanti a un microfono per illustrarne le opere. Man mano si sono aggiunti più di cinquanta ragazzi di tutte le classi – prime, seconde e terze – che hanno aiutato i compagni per le letture delle spiegazioni delle opere in lingua inglese. Il tutto coordinato dalla professoressa di arte e immagine  Veronica Biraghi , supportata dalle insegnanti di inglese e di sostegno delle altre classi. Il risultato finale è un miracolo, anzi due. Il primo è un’applicazione ben fatta, utile per chiunque voglia visitare la galleria (non solo per i ragazzi). “Con questo lavoro gli studenti hanno innanzitutto conosciuto la Galleria, dove si sono sentiti subito a loro agio, e le opere. Hanno imparato a condividere i documenti e i file in drive, inviarli via mail, leggere teatralmente i pezzi e correggere la dizione dove necessario, infine a registrarli”, spiega la professoressa Biraghi. “A volte un audio è il risultato di 15 prove, è troppo moscio ci dicevamo quando si sentiva che la lettura non andava bene, i visitatori si addormenterebbero”. Il secondo miracolo del progetto è statola partecipazione dei ragazzi: “Nessuno era obbligato, eppure hanno partecipato in moltissimi. Anche un paio di ragazzi che non sono venuti a scuola per lunghi periodi ci mandavano i loro contributi audio da casa. Stiamo parlando di casi di abbandono scolastico, con assenze molto lunghe e l’intervento di assistenti sociali – spiega la professoressa –. Io sapevo che stavano bene perché, benché non venissero a scuola, ci inviavano i loro audio“. “Hanno partecipato anche ragazzi con sostegno e con bisogni educativi speciali, per esempio molto timidi. All’inizio magari si vergognavano di leggere, ma poi l’hanno fatto. L’hanno fatto tutti volontariamente”. Per non parlare della componente interetnica: a creare l’applicazione sono stati ragazzi egiziani, filippini, albanesi, americani, africani e italiani. “Paradossalmente, visto che gli italiani venivano da diverse regioni, anche loro hanno dovuto lavorare sulla dizione, nessuno era avvantaggiato”, scherza la Biraghi. Una scuola di periferia, non facile: “Quando abbiamo iniziato, il laboratorio di informatica era quasi inesistente. Ho dovuto recuperare portatili inutilizzati nella scuola facendoli formattare a mio marito, che ci ha aiutato pure con la creazione tecnica dell’app. Anche le colleghe e i genitori sono stati molto d’aiuto: alcuni hanno registrato con i figli, li hanno aiutati a eliminare i rumori di fondo e inviare gli audio“. Il terzo miracolo, forse, è stato aver insegnato anche a loro che i cellulari non sono lo strumento del demonio, e che i ragazzi spesso sanno usarli in maniera molto più intelligente di loro. “Metti giù quel cellulare!” “Mamma, piuttosto, spegni la tv e andiamo alla Gam“, potrebbero rispondere i ragazzi della Media Trevisani Scaetta. Magari oggi, che la visita al museo è gratuita. E l’app pure.  

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Forza Italia, cittadini ignari del blocco, serve un’app per informarli

“In occasione degli ultimi blocchi della circolazione dei diesel Euro 4 sono stati numerosi i cittadini che hanno appreso del provvedimento solo dopo essersi già messi in auto, o, ancora peggio, che hanno circolato tranquillamente fino alla sospensione, senza rendersi conto di commettere un illecito. Per questo ho preparato una mozione, che sarà presentata dal nostro capogruppo in consiglio Comunale, Fabrizio De Pasquale, volta a impegnare il comune di Milano a dotarsi di uno strumento tecnologico (come ne hanno comuni più piccolo del nostro) con cui inviare un messaggio a tutte le persone interessate dal provvedimento“. Lo ha dichiarato ieri Otello Ruggeri, coordinatore di Forza Italia nel Municipio 2. Fabrizio De Pasquale ha quindi aggiunto: “Nonostante le vanterie della Giunta Sala per avere reso Milano una smart-city, ad oggi la Pubblica amministrazione non dispone ancora di uno strumento che le consenta di conversare direttamente con i cittadini. I blocchi del traffico sono spesso decisi nel tardo pomeriggio e resi noti attraverso comunicati stampa accessibili a pochi e non sempre ripresi dai Tg della sera ed in ogni caso limitati alle edizioni locali, mentre la stampa, visto il ripetersi di questi eventi, li mette sempre meno in evidenza (e non tutti leggono i giornali). Sono quindi sempre di più i cittadini che circolano ignari dell’entrata in vigore del provvedimento esponendosi a sanzioni amministrative a causa dell’incapacità del Comune di comunicare in modo adeguato“. “Sosterrò quindi con convinzione la mozione in Consiglio Comunale. – continua De Pasquale – Gli automobilisti, che sono la maggioranza dei Milanesi, non possono essere continuamente discriminati, magari sperando che incappino in qualche multa perché non informati che non possono circolare. Un’applicazione per avvisarli è sicuramente la soluzione migliore, sia in questa situazione, sia in molte altre in cui potrebbe essere utile inviare comunicazioni ai Milanesi. Possibilmente – conclude De Pasquale – facendola finanziare da uno sponsor, senza aggiungere altri soldi alle spese faraoniche di Area B che costa 13 milioni di cui 500.000 euro di comunicazione”.

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