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Sala insultato e preso a sputi e spintoni da un gruppo di antagonisti

Il sindaco Giuseppe Sala è stato pesantemente contestato da un gruppo di antagonisti in piazza Angiliberto, in zona Corvetto, dove si trovava per il taglio del panettone con i cittadini. Nel corso della contestazione sono volati insulti, sputi e spintoni tra gli antagonisti e alcuni alpini presenti per l’iniziativa. “Te ne devi andare” hanno urlato i contestatori. “Non sei niente, tornatene nella tua casa di lusso, ti fai vedere solo per tagliare il panettone. Sei un pezzo di m…“. Gli antagonisti hanno protestato per gli arresti di alcuni attivisti del Comitato di quartiere Giambellino – Lorenteggio, accusati di gestire le occupazioni abusive delle case popolari, e per gli sgomberi che avvengono “ogni giorno nel quartiere dove le famiglie vengono messe in mezzo alla strada“. A placare i momenti di tensione sono intervenuti alcuni agenti della Polizia locale. Dopo oltre mezz’ora di contestazioni, il sindaco ha dovuto lasciare la piazza con l’auto e gli antagonisti se ne sono andati. Laconico il commento sull’episodio del Primo CIttadino”La contestazione oggi e’ venuta da parte di un gruppetto di antagonisti e preciso che se non li avessi contro vorrebbe dire che non faccio bene il mio mestiere“. Specificando come ci siano “centri sociali che meritano certamente attenzione, ma che svolgono anche un lavoro importante in alcune zone della città. Quelli di oggi erano quattro antagonisti che contestavano perché noi abbiamo fatto gli sgomberi di case che erano in situazione di forte illegalità“. La notizia ha ovviamente scatenato le opposizioni. “Se il Sindaco viene contestato dagli antagonisti solo ora è perché fino ad oggi questi delinquenti erano coccolati e blanditi con promesse da pezzi della sua maggioranza. Quanti tavoli e regolarizzazioni sono state annunciati da vari Assessori di sinistra a questi maestri di illegalità?” si è chiesto infatti lo chiede il capogruppo di Forza Italia in consiglio Comunale, Fabrizio De Pasquale, mentre il vice-capogruppo, Alessandro De Chirico, che ha dichiarato: “Si è spezzato il filo rosso che univa Sala ai centri sociali, forse perché si aspettavano che prendesse le difese del collettivo di Giambellino a seguito dei nove arresti di questa settimana” concludendo “Ora nemmeno sul loro sostegno può contare“. “Le contestazioni aggressive di oggi, da parte di una decina di antagonisti nei confronti del sindaco Beppe Sala, sono inaccettabili” ha invece commentato Silvia Sardone, Consigliere Comunale e regionale del Gruppo Misto, aggiungendo che gli autonomi “sono impuniti e perche’ possono contare sulla connivenza della sinistra a Palazzo Marino che li difende continuamente“.”Dopo l’episodio di oggi – ha proseguito la Sardone – il sindaco Sala dimostri di avere la schiena dritta e dica no con forza agli abusi dei centri sociali” per poi concludereche è “indecente che la giunta a Palazzo Marino sia così succube di questa gentaglia. E’ il momento di rispondere in maniera forte alle violenze di questi professionisti degli abusi in città“.

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Autonomi occupano banca Sparkasse e annunciano battaglia per la prima della Scala

Blitz degli autonomi del centro sociale il Cantiere ieri pomeriggio in via Rovello. Entrati nella Banka Sparkasse con in mano dei cartelli con scritto “Qui trovate i soldi rubati dalla Lega“, hanno poi esposto dalle finestre una mega banconota verde con scritto “Lega ladrona, Salvini casta” e altri cartelli con lo slogan “Lega ladrona, Milano non perdona” mentre lanciavano delle banconote con il numero 49 sopra. Quest’azione è però stata solo l’antipasto di quanto hanno in seguito annunciato gli autonomi con un comunicato: “Tutti in piazza Scala contro la casta degli imprenditori della paura” scrivono gli autonomi del Cantiere invitando i milanesi a partecipare a ‘Lega Ladrona, Milano non perdona. Que se vayan todos!’, la protesta organizzata per il 7 dicembre, giorno della prima della Scala. “Matteo Salvini – si legge nel comunicato – ha annunciato che parteciperà alla Prima de La Scala, passerella dello sfarzo e del lusso sfrenato, per poi dirigersi verso Roma dove ha lanciato la piazza ‘prima gli italiani’!! La Lega si propone come nuova, ma è il partito più antico d’Italia. Da quasi trent’anni promuove una retorica razzista, se un tempo era nel nome del regionalismo oggi ha abbracciato il mito della patria. Nel frattempo la protesta si e’ trasformata in gestione capillare del potere e contemporaneamente in infinite ruberie, dimostrate anche dalle decine di inchieste che hanno colpito il partito e le sue giunte“. Gli autonomi ne hanno anche per il Movimento 5 stelle che “è salito al governo sull’onda del vaffanculo alla casta, ma sembra che si sia abituato in fretta alle abitudini di chi gestisce il potere: clientelismo, promesse tradite e doppia morale sulle ruberie degli alleati di governo“, e per il pd, che “invece è puro e limpido, antirazzista e dalla parte dei più poveri .. ma solo quando è all’opposizione“. “Ribellarsi e disobbedire alla casta e alle leggi ingiuste – conclude il comunicato del Cantiere – e’ sempre piu’ necessario, per continuare ad immaginare mondi diversi e costruire alternative basate su solidarieta’ e mutuo soccorso e riprenderci sogni e bisogni!“.

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No Salvini day, solito strascico di intemperanze degli autonomi

La bandiera della Lega e del Movimento 5 Stelle sono state bruciate in piazza Duomo durante il corteo “No Salvini day“. I contestatori hanno dato alle fiamme le bandiere urlando slogan contro i due partiti e i loro rappresentanti. Sono state lanciate uova sulle vetrine del negozio Zara e una ricevitoria in piazza Diaz è stata imbrattata con vernice ed effettuato un blitz con lancio di fumogeni in via Gonzaga, davanti alla sede della Marina Militare.  Steso trattamento riservato gli agenti disposti in intorno alconsolato USA in tenuta antisommossa, questi però non hanno reagito ritenendo la situazione sotto controllo e si sono limitati a osservare i manifestanti, che si sono arrestati prima delle transenne, mentre scrivevano tra i binari del tram no borders e sistemavano un manichino che rappresenta le vittime della migrazione.    

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