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Bambino nasce in un taxi di fronte alla clinica Mangiagalli

E’ una storia che sembrerebbe più natalizia che pasquale quella accaduta nella notte, quando un bambino è venuto alla luce in un taxi di fronte alla clinica Mangiagalli. “Parlare del miracolo della vita che si ripete, specialmente in questi giorni, può sembrare eccessivo ma è quello che è realmente successo questa mattina o, meglio, questa notte appena trascorsa, tra le 2:30 e le 2:40” dice Stefano Salzani, responsabile commerciale di Taxiblu 02.4040, raccontando che “uno dei nostri operatori ha risposto ad una chiamata proveniente dal quartiere Ortica di Milano dove ha preso la corsa di una coppia, marito e moglie incinta diretti verso l’ospedale Macedonio Melloni. I tempi per arrivare sono stati brevissimi dato anche l’orario e il fatto che ovviamente in questi giorni non c’è in giro nessuno se non le Forze dell’Ordine e i tanti tassisti appunto in attesa di una chiamata”. Una volta arrivati davanti all’ ospedale però “per la donna era arrivato evidentemente il momento di partorire ed essendo impossibilitata a quel punto dal muoversi dal Taxi sono accorsi i medici e gli infermieri dell’ospedale che in sicurezza le hanno permesso di mettere alla luce questa nuova vita all’ interno del Taxi stesso”. Il tassista che ha assistito al parto questa mattina è passato in ospedale per accertarsi delle condizioni della donna e del bambino, un bel maschietto, che sta bene. “Una bella storia di nascita e di vita, che nel periodo difficile che tutti viviamo da più di un anno a questa parte – conclude Salzani – credo faccia bene al cuore e al morale”. ANSA

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Spacciavano con bambino in macchina, arrestati padre e nonna

Un uomo di 28 anni e sua madre di 60 sono stati arrestati ieri dalla polizia, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I due, entrambi italiani, sono stati fermati dagli agenti in via Caterina da Forlì mentre erano a bordo di un’automobile insieme a un bambino di 2 anni, figlio del 28enne e nipote della donna. Con loro i due arrestati avevano 800 euro e 1,5 grammi di cocaina. Nelle successive perquisizioni in casa i poliziotti hanno trovato 26,60 grammi di cocaina, 14,07 grammi di marijuana e 2,3 grammi di hashish, oltre a materiale per il confezionamento degli stupefacenti e 1.400 euro in contanti.  

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Morto il bambino caduto dalle scale a scuola

E’ morto il bambino di 6 anni precipitato venerdì scorso per una decina di metri nella tromba delle scale della scuola che frequentava. Da subito le sue condizioni erano apparse gravi e, trasportato all’ospedale Niguarda, era stato operato per cercare di diminuire la pressione intracranica. Ieri mattina sono stati avviati gli accertamenti per dichiarare la morte del bimbo che si sono conclusi nel pomeriggio. Essendo chiara la causa della morte, non è stato necessario condurre l’esame autoptico evitando così di effettuare l’autopsia. La Procura indaga per omicidio colposo, reato ipotizzato in relazione all’omessa sorveglianza. Il fascicolo è stato assegnato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, responsabile del dipartimento ambiente, salute, sicurezza, lavoro, al pm Letizia Mocciaro. Intanto proseguono le indagini su quanto accaduto. Il bimbo è precipitato nella tromba delle scale, dal secondo piano fino al piano interrato, alla scuola Pirelli nel capoluogo lombardo. L’ipotesi principale su cui si concentrano le indagini è quella dell’omessa sorveglianza da parte dei docenti e del personale che lavora nella scuola, come i collaboratori scolastici, anche sulla base del regolamento dell’istituto sulla vigilanza degli alunni. Dai primi rilievi della polizia scientifica, infatti, non sono emerse violazioni alle norme di sicurezza da parte della scuola.Si ipotizza anche che il bimbo, che era uscito dall’aula per andare in bagno, tornando in classe possa essere salito su una sedia per scavalcare la ringhiera e poi sia precipitato giù. Unanime il cordoglio delle istituzioni milanesi fra le quali è stata avanzata la richiesta di proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali.  

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Grave bambino precipitato dalle scale a scuola

Un bambino di 5 anni è in gravissime condizioni dopo essere precipitato per 10 metri nella tromba delle scale della propria scuola, la “Pirelli” in via Goffredo da Bussero. L’incidente è avvenuto alle 9.45. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, il piccolo avrebbe scavalcato la ringhiera finendo per precipitare nel vuoto. Il bambino ha subito un gravissimo trauma cranico ed è in prognosi riservata. Arrivato all’ospedale Niguarda, è stato portato in sala operatoria dove i medici stanno tentando di diminuire la pressione intracranica. Il piccolo, che frequenta una prima classe, sarebbe caduto dal secondo piano del palazzo fino al piano -1, un volo di tre piani. Dalle prime informazioni, il bimbo non sarebbe stato spinto ma avrebbe fatto tutto da solo. Il pm di Milano Francesco Ciardi, in vista dell’apertura di un fascicolo per lesioni colpose, ha disposto accertamenti sulla ringhiera e sugli altri presidi antinfortunistici della scuola. Choc tra i genitori degli alunni. “Sono davvero scossa, non so davvero come possa essere successa una tragedia del genere, tra l’altro la ringhiera delle scale è molto alta“. A dirlo, affranta, è la mamma di un’alunna di prima che frequenta la classe a fianco di quella del bambino precipitato. Anche altri genitori concordano su questo particolare: “La ringhiera è fine ma è alta per noi che siamo grandi, quindi a maggior ragione per un bimbo di 6 anni“. Davanti all’istituto, al numero 9 della via, nel quartiere Bicocca, nella zona nord della città, c’è uno striscione che dà il benvenuto agli alunni e ricorda come la scuola è “100% futuro per il pianeta“. Proprio davanti al portone rosso alcuni genitori si raccontano le poche cose che si sanno sull’accaduto, mentre ogni tanto, dall’ingresso, esce qualche genitore che porta a casa il proprio figlio in anticipo rispetto all’orario di uscita. All’interno, la dirigenza scolastica, gli operatori e gli insegnanti vengono sentiti da Carabinieri, i quali si trovano nell’istituto scolastico per i rilievi scientifici e per sentire i testimoni. ANSA  

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Gli rubano la bici il giorno del compleanno, i vigili gliene donano una nuova

Gli rubano la bici nel giorno del suo sesto compleanno, e gli agenti fanno una colletta per donargliene una nuova. Succede al Comando di zona 6. Giovedì 26 settembre un agente interviene su richiesta di una mamma: il figlio della donna non riesce a trovare la bicicletta nuova che aveva parcheggiato di fronte alla scuola. È il regalo ricevuto la stessa mattina per festeggiare il compleanno, il bimbo è inconsolabile. L’agente intervenuto prende la denuncia di furto, ma commosso dal piccolo decide di coinvolgere altri colleghi per fare una colletta e comprare una nuova bicicletta. E così avviene. La bicicletta viene donata al bambino insieme al berretto della Polizia locale e ad un biglietto con queste parole: “Ciao piccolo grande uomo, qualcuno giovedì pomeriggio ha provato a rovinarti la giornata, ma non c’è riuscito. Ti chiediamo scusa noi perché ti ha rubato, oltre alla bicicletta, il tuo bel sorriso nel giorno del tuo compleanno. Scusa per quella cattiveria che non sei riuscito a capire, e scusa perché ha provato ad insegnarti che il mondo è dei furbi. Ma non è così. Il mondo è dei giusti e degli onesti come te. Ora hai un bolide nuovo, un bolide della Polizia locale. Buon compleanno dai tuoi amici vigili”.  

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Ladro sorpreso da un bambino e bloccato dal padre

Trovano un estraneo nella loro casa a Milano lo bloccano e fanno arrestare. E’ stato arrestato un uomo sorpreso da un bambino di 9 anni a rovistare nella borsa della madre, nel soggiorno di casa. Il figlio ha notato la presenza dell’uomo e ha avvertito subito la madre, che stava accudendo il fratellino di pochi mesi nella camera da letto. La donna si è precipitata in soggiorno e alla vista dell’uomo ha iniziato a urlare chiedendo aiuto al marito. L’uomo ha bloccato velocemente il ladro, spingendolo fuori dalla casa, e ha chiamato subito la polizia. Probabilmente l’uomo era entrato in casa dal cortile facendo ingresso dalla porta principale che non era chiusa a chiave.  

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