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Bicocca: 4 progetti per ambiente e territorio

Trasformare un’idea in un’attività concreta grazie al contributo di chi crede nel progetto: partono oggi le campagne di raccolta fondi dei quattro team selezionati nell’ambito del programma Bicocca Università del Crowdfunding. Chiunque potrà sostenere i progetti effettuando una donazione attraverso Produzioni dal Basso, piattaforma italiana di crowdfunding e ‘social innovation’. Tra i progetti c’è ‘L’ABC del Quartiere’, presentato da un team tutto al femminile, una sintesi di ciò che si propone, vale a dire realizzare una attività di doposcuola in zona San Siro e favorire la coesione sociale nel quartiere. Ma il titolo contiene anche un riferimento al ‘mezzo’ scelto per realizzare le attività: la bici.     “L’ABC del Quartiere – spiega la team leader Rebecca Coacci, ex studentessa di Milano-Bicocca – è un progetto di rigenerazione sociale urbana che nasce a partire dalle risorse già presenti sul territorio di San Siro. Vogliamo valorizzare la dimensione del cortile come spazio di socializzazione. Le attività proposte dagli educatori e dalle educatrici, a bordo della bici cargo, raggiungeranno una parte consistente dei bambini e delle bambine che non hanno la possibilità di frequentare un doposcuola”. L’obiettivo economico di L’ABC del Quartiere è di 10mila euro, che serviranno per l’acquisto e l’allestimento della bici cargo. Al raggiungimento della metà del target “scatterà” il sostegno, per la restante parte, della Fondazione di Comunità Milano onlus. Gli altri progetti sono ‘PoreUp’ (per il riutilizzo della plastica e non solo), ‘The Green Escape’ (per diffondere la cultura della sostenibilità) e ‘Truciolo’ (sull’energia eco-sostenibile dagli alberi). ANSA

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Quattro progetti per l’ambiente e il territorio pronti a diventare realtà grazie al finanziamento diffuso

Quattro progetti per l’ambiente e il territorio pronti a diventare realtà grazie al finanziamento diffuso. Trasformare un’idea in un’attività concreta grazie al contributo di chi crede nel progetto: partono oggi le campagne di raccolta fondi dei quattro team selezionati nell’ambito del programma Bicocca Università del Crowdfunding. Chiunque potrà sostenere i progetti effettuando una donazione attraverso Produzioni dal Basso, la prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation.    L’ABC del Quartiere. La denominazione data al progetto, presentato da un team tutto al femminile, è una perfetta sintesi di ciò che si propone, vale a dire realizzare un’attività di doposcuola in zona San Siro di Milano con l’intento di aiutare bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni nello studio e, al tempo stesso, favorire la coesione sociale nel quartiere. Ma il titolo contiene anche un riferimento al “mezzo” scelto per realizzare le attività: la bici.  “L’ABC del Quartiere – spiega la team leader Rebecca Coacci, ex studentessa di Milano-Bicocca – è un progetto di rigenerazione sociale urbana che nasce a partire dalle risorse già presenti sul territorio di San Siro. Vogliamo valorizzare la dimensione del cortile come spazio di socializzazione: è un luogo che quotidianamente genera un forte senso di appartenenza e una comunità di vicinato molto coesa. Le attività proposte dagli educatori e dalle educatrici, a bordo della bici cargo, raggiungeranno una parte consistente dei bambini e delle bambine che, come emerso dall’analisi del contesto, non hanno la possibilità di frequentare un doposcuola”. L’obiettivo economico di L’ABC del Quartiere è di 10mila euro, che serviranno per l’acquisto e l’allestimento della bici cargo. Al raggiungimento della metà del target “scatterà” il sostegno, per la restante parte, della Fondazione di Comunità Milano onlus che sostiene interventi di utilità sociale per rispondere ai bisogni di oltre 2 milioni di cittadine e cittadini di Milano e di 56 Comuni delle aree Sud Ovest, Sud Est, Adda Martesana. Nel supportare questo progetto, la Fondazione si muove nel solco della sua missione con l’obiettivo di catalizzare risorse ed energie per favorire lo sviluppo e il rafforzamento di comunità solidali ed integrate. Per maggiori informazioni e per sostenere L’ABC del Quartiere: https://www.produzionidalbasso.com/project/l-abc-del-quartiere/  Scarica le foto del team. The Green Escape. Un forte legame con il territorio e le attività destinate a bambini e ragazzi caratterizzano anche l’escape room dedicata al tema della sostenibilità, che sorgerà nell’area del Nord Milano. Un modo per coinvolgere e, al tempo stesso, trasmettere conoscenze ai giovanissimi frequentatori di The Green Escape per far sì che diventino, a loro volta testimonial, in famiglia, di buone pratiche. “La crisi climatica è la sfida da vincere ed è fondamentale che le nuove generazioni siano pronte a mettersi in gioco – osserva Riccardo Lucentini, ex studente dell’ateneo e leader del team di progetto formato da ex studenti del Master in Comunicazione della Scienza in Bicocca –. Con The Green Escape vogliamo diffondere la cultura della sostenibilità a ragazzi e ragazze tra i 9 e 12 anni. Lo faremo con un’escape room, un’avventura dove i partecipanti impareranno giocando. Per raggiungere uno stile di vita più sostenibile ogni scelta conta e ogni donazione farà la differenza”. L’obiettivo del crowdfunding è fissato, anche in questo caso a 10mila euro: il costo dell’allestimento dello spazio in cui far sorgere The Green Escape, messo a disposizione dall’azienda speciale consortile Csbno – Culture Socialità Biblioteche Network Operativo. Pronta a sostenere il progetto al raggiungimento del 50% del target è la Fondazione Comunitaria Nord Milano, che ha stretto una partnership con #BiUniCrowd per valorizzare iniziative finalizzate alla sostenibilità ambientale, intesa come mobilità sostenibile, come contenimento dei consumi energetici e di materiali e come formazione dei bambini rispetto al tema della cura del Pianeta. Per maggiori informazioni e per sostenere The Green Escape: https://www.produzionidalbasso.com/project/the-green-escape-il-gioco-del-futuro-sostenibile/  Scarica le foto del team. PoreUp. Un doppio contributo alla sostenibilità ambientale attraverso un solo progetto. Si tratta di PoreUp, che punta non solo a ridurre i rifiuti attraverso il riutilizzo della plastica, ma lancia una sfida ancor più ambiziosa: ricavarne un materiale nano-poroso in grado di purificare i gas di scarico industriali dall’anidride carbonica. In che modo, lo spiega il team leader Jacopo Perego, giovane assegnista di ricerca in Scienza dei Materiali: «L’idea si basa sulla possibilità di trasformare diversi tipi di materie plastiche in materiali ad alta tecnologia contenenti delle cavità di dimensioni piccolissime capaci di intrappolare al loro interno l’anidride carbonica, la piccola molecola gassosa sottoprodotto delle attività dell’uomo, principale responsabile dell’effetto serra e dell’accelerazione del cambiamento climatico. Il progetto PoreUp viene sviluppato da un team internazionale di giovani ricercatori, dottorandi e laureati in Scienza dei Materiali presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ci accomuna la grande passione per la ricerca, la voglia di scoprire, studiare e capire come funzionano i nuovi materiali e le nuove tecnologie e la volontà di sfruttare le nostre conoscenze per contribuire ad un futuro più sostenibile». PoreUp punta a raccogliere 10mila euro, somma necessaria per realizzare le varie fasi della ricerca. Al raggiungimento della metà dell’obiettivo di raccolta, scatterà il sostegno di Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, partner storico del programma di crowdfunding di Milano-Bicocca che vede in questo progetto un’interessante opportunità di valorizzazione del polistirolo espanso riciclato. Per maggiori informazioni e per sostenere PoreUp: https://www.produzionidalbasso.com/project/poreup-la-plastica-cattura-co2/  Scarica le foto del team. Truciolo – Energia eco-sostenibile dagli alberi. Tracciare la “storia” del materiale legnoso valorizzato nelle centrali a biomasse e mettere a disposizione di tutti dei dati certificati e non alterabili. È l’obiettivo di un progetto che si chiama Truciolo con un riferimento sia al materiale tracciato – i trucioli del legno – sia al termine inglese tru(e) – vero – come veritieri sono, appunto, i dati elaborati. “L’obiettivo del progetto Truciolo – spiega Alberto Leporati, professore di Informatica dell’Università di Milano-Bicocca – è realizzare una blockchain che consenta di memorizzare in maniera sicura e inalterabile informazioni relative alla provenienza e alla tipologia di materiale legnoso da utilizzare in centrali a biomassa. Queste informazioni saranno consultabili da tutti, tramite un sito web, usando il proprio PC, tablet, o smartphone. Sarà così possibile verificare che il materiale legnoso utilizzato arriva da fonti legittime, non contiene contaminanti ed è stato lavorato correttamente”. Per Truciolo l’obiettivo economico è fissato a 6.700 euro. Come per

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Rettrice Bicocca si scusa con Nori

Si dice “profondamente rammaricata” ed è tornata ad invitare Paolo Nori a tenere un ciclo di incontri su Dostoevskij la rettrice dell’università di Milano Bicocca Giovanna Iannantuoni dopo le polemiche scatenate dalla decisione di rimandare il corso del romanziere. Decisione poi rientrata ma a cui è seguito il ‘no grazie’ di Nori. “Come Rettrice di Milano-Bicocca – ha scritto in una comunicazione – mi scuso per avere urtato diverse sensibilità in un momento così delicato, ma non era intenzione dell’Ateneo esercitare alcuna forma di censura”. “L’Università Bicocca – ha assicurato – è, e rimane, un luogo di libera manifestazione del pensiero, dell’insegnamento e della ricerca. Il nostro Ateneo da sempre persegue i principi di inclusione, agisce contro ogni discriminazione ed ha sempre dimostrato di essere accogliente verso tutte e tutti”. Ha ammesso l’errore sperando in un ripensamento: “l’errore è umano e, come ogni errore, anche questo deve servire a migliorare tutti noi attraverso la consapevolezza e la riconciliazione”. “Profondamente rammaricata per quanto accaduto con Paolo Nori – ha concluso la rettrice -, rinnovo l’invito allo scrittore a partecipare a un ciclo di incontri su Dostoevskij”. ANSA

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E ora Fontana e Speranza?

E ora Fontana e Speranza? Per i lombardi il nuovo governo guidato da Mario Draghi porta senza dubbio la buona notizia di Maria Cristina Messa, docente di altissimo livello e ex rettrice ricordata per aver rilanciato la Bicocca partendo dal riassetto dei conti. Oggi l’ateneo sarebbe lanciatissimo se non fosse per il Covid, ma è diventata un’università di sperimentazioni e ricerca in ogni campo, con pure i conti in ordine. Ma il nuovo governo rilancia una domanda: e ora Fontana e Speranza? Perché negli ultimi mesi abbiamo assistito a un surreale braccio di ferro su qualunque argomento, ma ora che la Lega e la sinistra sono al governo anche a Roma? Diciamo anche perché poco tempo fa Regione Lombardia ha preso come consulente un ex deputata Pd senza un motivo chiaro: è consulente per il Covid, ma a Palazzo Lombardia ce ne sono di esperti già a stipendio. Forse serviva un supporto in più, forse erano già avviate le trattative per costituire il nuovo governo. Chissà. Intanto si apre una nuova fase e il dubbio è: cederà qualcuno o si farà finta di niente? Perché ci sono ricorsi al Tar, insulti e accuse. Fontana pareva sul punto di chiedere lo spostamento del capoluogo regionale a Varese per costruirci intorno un fortino stile Fort Apache. Speranza una settimana sì e l’altra no pareva deciso a commissariare una sanità lombarda fuori controllo. E ora che proprio la Lega di Varese governa insieme a Liberi e Uguali? In fondo Salvini ha iniziato come comunista, potrebbe essere il nuovo asse per il futuro. Lega e Partito democratico con LeU. Di per sé i numeri ci sono e gli italiani hanno votato le alleanze più strane. Ma questo è un tema del futuro. Nel presente i problemi sono altri, come il tono delle telefonate tra il governo regionale lombardo da lunedì. O l’Istituto superiore di sanità che probabilmente a questo punto diventerà il miglior istituto italiano o europeo, celebrato dagli stessi giornali su cui Fontana comprava pagine per denunciare il presunto attacco alla Lombardia. Il bello di questi tempi moderni è che tutto può succedere. Tutto.

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La corrente elettrica contribuisce a ripulire i neuroni

La corrente elettrica contribuisce a ripulire i neuroni. Svelati i meccanismi molecolari della stimolazione elettrica transcranica che aiutano a ridurre l’accumulo di proteine alla base delle malattie neurodegenerative. A rivelarlo è lo studio “Direct current stimulation enhances neuronal alpha-synuclein degradation in vitro”, appena pubblicato su Scientific Reports, realizzato da Gessica Sala, tecnologa presso NeuroMi – Milan Center for Neuroscience, diretto da Carlo Ferrarese. Attraverso un modello neuronale umano, lo studio ha dimostrato che la stimolazione a corrente diretta continua (DCS) è in grado di interferire sullo stato di aggregazione e sulla degradazione della proteina alfa-sinucleina, il cui accumulo è associato alla degenerazione neuronale nei pazienti affetti da malattia di Parkinson. Oltre ai ricercatori di Milano-Bicocca, hanno collaborato allo studio i neurologi Tommaso Bocci e Alberto Priori, entrambi del Centro “Aldo Ravelli” per le Neurotecnologie e le Terapie Neurologiche Sperimentali, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Milano-ASST Santi Paolo e Carlo, Milano, esperti in tecniche di neurostimolazione applicate a diverse patologie neurologiche tra cui la malattia di Parkinson, e Marta Parazzini, ingegnere dell’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (CNR di Milano). Da anni la Stimolazione transcranica a Corrente Diretta (“transcranial Direct Current Stimulation”, tDCS) è impiegata come tecnica non invasiva e sicura per modulare l’eccitabilità neuronale in pazienti affetti da diverse patologie tra cui l’ictus, le malattie psichiatriche ed i disturbi del movimento, inclusa la malattia di Parkinson. In particolare, nei pazienti con malattia di Parkinson la tDCS viene proposta come valida opzione terapeutica, in aggiunta a quella farmacologica, in quanto è provata la sua efficacia clinica nel migliorare la sintomatologia motoria e non motoria tipica della patologia. Sebbene i dati di letteratura sui benefici clinici della tDCS siano abbondanti, i suoi meccanismi di azione restano in gran parte da chiarire. Inoltre, ad oggi questa tecnica è in uso come trattamento sintomatico e resta del tutto inesplorato il suo eventuale potenziale neuroprotettivo, cioè la sua capacità di modificare e rallentare il decorso di malattia. Questa ricerca ha permesso di ideare un modello sperimentale utile per lo studio in vitro degli effetti biologici della stimolazione con corrente elettrica continua e, soprattutto, di evidenziare che gli effetti clinici della tDCS osservabili nei pazienti sono in grado di contrastare direttamente il principale meccanismo patogenetico della malattia di Parkinson, ovvero l’aggregazione ed il successivo accumulo intra-cellulare di alfa-sinucleina. «Le conoscenze derivanti da questo studio – ha detto Gessica Sala, prima autrice della ricerca – gettano le basi per proseguire nell’identificazione dei meccanismi intracellulari associati alla tDCS, non solo in relazione all’effetto su alfa-sinucleina, ma anche su altre proteine tendenti all’aggregazione coinvolte nella patogenesi di altre importanti malattie neurodegenerative da accumulo proteico, quali la malattia di Alzheimer e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)». «Il miglioramento di queste conoscenze sarà utile per identificare e selezionare i pazienti affetti da malattia di Parkinson – ha aggiunto Tommaso Bocci – e possibilmente da altre malattie neurodegenerative che possano beneficiare del trattamento.  

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Studio della biodiversità marina, ricercatore di Milano-Bicocca vince il premio Linceo per la Zoologia

Studio della biodiversità marina, ricercatore di Milano-Bicocca vince il premio Linceo per la Zoologia. Lo studio degli idrozoi, piccoli organismi marini, è valso a Davide Maggioni il premio internazionale “Mario Benazzi e Giuseppina Benazzi Lentati 2020” assegnato dall’Accademia dei Lincei ieri, venerdì 25 settembre, nel corso della Cerimonia solenne per la chiusura dell’anno accademico 2019-2020, trasmessa in streaming. Il giovane ricercatore, assegnista del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca, Ateneo in cui ha conseguito anche il titolo di Dottore di ricerca, ha focalizzato la sua ricerca su un gruppo particolare di idrozoi in grado di vivere in simbiosi con altri organismi, tra cui i coralli dei mari tropicali, ai quali possono fornire protezione da malattie e predatori. «Il dottor Maggioni – si legge nella motivazione del premio – è stato in grado di studiare questi organismi combinando metodi originali ed innovativi quali quelli dell’ecologia molecolare e della tassonomia integrata, tramite cui gli organismi vengono caratterizzati sia mediante l’analisi morfologica che genetica». Le attività svolte al MaRHE Center, il centro di ricerca e alta formazione che l’Università Bicocca ha alle Maldive, e le numerose spedizioni internazionali a cui ha partecipato, hanno permesso al giovane studioso di condurre le sue ricerche, oltre che in laboratorio, direttamente sul campo. I suoi lavori, inoltre, sono stati presentati anche in diversi convegni nazionali e internazionali e pubblicati su numerose riviste scientifiche prestigiose. «Lo studio della biodiversità, soprattutto in ambienti minacciati dalle attività antropiche e dai cambiamenti climatici, è molto importante – spiega Davide Maggioni -. Gran parte delle specie che abitano le scogliere coralline, infatti, sono ancora sconosciute e potrebbero scomparire prima di essere descritte. A ciò si aggiunge la difficoltà di proteggere ciò che ancora non conosciamo e che potrebbe rivelare risvolti utili alla conservazione di questi ecosistemi a rischio. L’aver ricevuto questo riconoscimento per il lavoro svolto finora mi rende particolarmente onorato». Il riconoscimento segue due precedenti premi affidati sempre dall’Accademia dei Lincei ad altri ricercatori cresciuti scientificamente al MaRHE Center, Simone Montano per i suoi studi originali sulle scogliere coralline delle Maldive, con particolare riferimento a fenomeni correlabili al cambiamento climatico, e a Roberto Arrigoni, attualmente alla Stazione zoologica di Napoli e precedentemente alla King Adbullah University of Science and Technology, specializzato nello studio della genetica dei coralli.

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